Sarà intitolato a Giulia Tramontano il nuovo centro antiviolenza del Comune di Sant’Antimo

Sarà inaugurato martedì 21 maggio 2024 alle ore 12 al Comune di Sant’Antimo, in via Roma 168, il nuovo Centro antiviolenza intitolato a Giulia e Thiago Tramontano, uno spazio di ascolto e aiuto per tutte le donne vittime di violenza e soprusi; un luogo più accessibile e riservato rispetto agli attuali uffici, che sarà abbellito e reso più accogliente grazie all’intervento artistico della muralista Trisha Palma.
L’iniziativa rientra nell’ambito de “La città invisibile” rassegna di eventi, musica, cultura e arte, finanziata da Città metropolitana di Napoli tra i progetti culturali per la definizione del ”Cartellone degli Eventi Metropolitani 2023-2024, che fino al 6 giugno animerà le vie del comune di Sant’Antimo.
L’iniziativa promossa dalla Commissaria straordinaria la viceprefetta Gabriella D’Orso, insediatasi lo scorso giugno dopo lo scioglimento dell’organo consiliare, e dal suo gruppo di lavoro di sole donne composto dalle sub commissarie Maria Rosaria Picardi, Corinne Palumbo e Mariagrazia Cerciello, mira a offrire una nuova prospettiva su un territorio tristemente afflitto da vicende di cronaca, come nei casi di Giulia Tramontano e Brigida Pesacane, ma che ha un forte senso di orgoglio e appartenenza territoriale e un ricco patrimonio da valorizzare.
Ricominciare dalla cultura, dal confronto e dalla condivisione offrendo un cartellone ricco di eventi e appuntamenti per favorire l’incontro e la socialità e per aprire uno squarcio sul lavoro dei funzionari prefettizi chiamati a risanare situazioni critiche, ma che al contempo possono fungere da collante tra le Istituzioni e territorio, favorendo processi culturali e di infrastrutturazione sociale.

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«Cose dell’altro mondo». A Scisciano e Marigliano l’assemblea nazionale RECOSOL, rete di comunità solidali

«Cose dell’altro mondo» è il nome del viaggio itinerante tra Scisciano e Marigliano (dove la rete YaBasta!-Nova Koinè-Restiamo Umani-SmallAxe svolge la sua attività per le comunità migranti del territorio) promosso da RECOSOL, la rete delle comunità solidali che annovera oltre duecento comuni, associazioni e amministratori iscritti.

Si tratta dell’assemblea nazionale di RECOSOL, che lo scorso anno ha festeggiato i primi venti anni di attività. L’appuntamento è per il 24 e 25 maggio. Il 24 alle ore 18,30 alla Stazione Diritti della Circumvesuviana di Scisciano ci sarà l’apertura del convegno e la presentazione del libro Dare – Istruzioni per l’uso di Roberto Malinconico a cui seguirà una cena spettacolo presso la sede YaBasta! in corso Umberto 51.

Il giorno successivo, il 25 Maggio, i lavori del convegno si svolgeranno all’interno del Castello Ducale di Marigliano e nella sessione del mattino si parlerà di buone pratiche delle comunità solidali con la partecipazione di rappresentanti di associazioni, giornalisti e amministratori provenienti da comuni e città italiane.

Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale campano, porterà i saluti della Regione Campania che ha patrocinato l’evento.

Il pomeriggio i lavori proseguiranno con una tavola rotonda dedicata alle carenze del sistema di accoglienza, al grave sfruttamento lavorativo e all’ accesso ai servizi del territorio coordinata da Alessio Malinconico della Rete YaBasta!-Nova Koinè-Restiamo Umani- SmallAxe. Tra gli invitati, Mario Morcone , assessore alla Legalità, Sicurezza, Immigrazione della Regione Campania, Gianfranco Schiavone, presidente ICS di Trieste, Stefano Losco – Dirigente ufficio immigrazione Questura di Napoli, Vittoria Russo – Dirigente Affari Generali e Politiche Sociali del Comune di Scisciano. Il convegno è aperto al pubblico.

La scelta di valorizzare la rete territoriale YaBasta!-Nova Koinè-Restiamo Umani-SmallAxe non è stata casuale ma dettata proprio dalla volontà di promuovere le realtà territoriali che operano per la solidarietà e l’inclusione sociale.

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Catacombe di Napoli, l’Arcidiocesi rinnova l’affidamento ai giovani del Rione Sanità

È stata firmata la nuova Convenzione tra l’Arcidiocesi di Napoli e la Cooperativa sociale La Paranza alla quale viene affidata, in via esclusiva, la gestione e la valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro, San Gaudioso e San Severo.
La cooperativa favorirà la fruizione e promozione turistica dei siti archeologici consolidando così la sua opera di riqualificazione sociale e culturale del Rione Sanità, dando continuità a quanto già realizzato sul territorio in diciotto anni di lavoro.
L’esperienza dei giovani de La Paranza nasce e si sviluppa nel 2006 in seno alla Parrocchia di Santa Maria della Sanità ed alle Catacombe di San Gaudioso come espressione di un desiderio che, sotto la guida di don Antonio Loffredo, si è tradotto in un’azione di cambiamento sociale e culturale, innovazione sociale e rigenerazione urbana senza precedenti. Un processo di sviluppo oggi definito “Metodo Sanità”, studiato a livello nazionale e internazionale.
Il desiderio, che coincide con la mission della cooperativa, era quello di riscattare il Rione Sanità attraverso la valorizzazione del suo patrimonio storico artistico e archeologico. Per farlo, la Paranza ha scelto di fare impresa attraverso la cooperazione e di investire sull’imprenditorialità giovanile dando lavoro e voce a quei giovani del quartiere – “i più fragili” – che sarebbero rimasti esclusi dalla società e che invece sono diventate “le testate d’angolo” di un sistema di welfare generativo.
Così nel 2009 la Curia di Napoli, la Cooperativa sociale La Paranza, l’Altra Napoli Onlus e la PCAS – Pontifica Commissione di Archeologia Sacra hanno sottoscritto un protocollo d’intesa e partecipato al bando Storico- Artistico e Culturale promosso da Fondazione Con il Sud.
Il bando promuoveva la presentazione di progetti esemplari nell’ambito della “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale” come occasione di sviluppo locale in termini di maturazione della società civile e di crescita economica e occupazionale.
Il progetto presentato dalla Paranza “San Gennaro extra moenia una porta dal passato al futuro”, risultato aggiudicatario del bando, ha permesso di recuperare e restituire alla comunità e a tutti i visitatori due Beni di Comunità dalla forte valenza storica e religiosa: la Basilica di San Gennaro extra moenia e le adiacenti catacombe dedicate al Santo Patrono della città, rimaste chiuse per circa quarant’anni.
Riaperte nel 2009 grazie alle attività di manutenzione e valorizzazione che hanno coinvolto direttamente i giovani del quartiere, i due siti si sono velocemente attestati come forte attrattore culturale della città, offrendo concrete opportunità professionali e di riscatto ai ragazzi del Rione. L’apertura al pubblico delle Catacombe di Napoli ha determinato la “riapertura” di un intero quartiere prima considerato un “ghetto” da evitare, oggi una delle mete da non perdere per chi visita la città.
Il progetto di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro, del resto, si inseriva all’interno di una visione più ampia: farle diventare un grande attrattore culturale della Collina dell’Arte di Capodimonte. A tal fine, la Regione Campania, il Comune di Napoli, la Curia Arcivescovile di Napoli, la PCAS e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici già nel 2007 firmavano un protocollo d’intesa che ha rappresentato, di fatto, uno dei primi esempi di co-progettazione finalizzato alla riqualificazione ambientale di un’area di Napoli dalla forte vocazione culturale.
Oggi con la firma della nuova Convenzione, l’Arcivescovo di Napoli Mons. Domenico Battaglia rinnova quella fiducia accordata ai giovani cooperatori del Rione Sanità nel lontano 2009 riconoscendo non solo gli obbiettivi del progetto pienamente raggiunti dalla Paranza, con particolare riferimento alla valorizzazione del sito, alle ricadute occupazionali e all’impatto sociale che è stato in grado di costruire una economia duratura e sostenibile di valorizzazione della bellezza e del patrimonio identitario.
Soprattutto è stata riconosciuta nell’attività della cooperativa una forma di compartecipazione all’azione pastorale diocesana capace di coniugare attraverso la gestione dei siti catacombali di Napoli l’esperienza di Fede e Carità all’insegna della condivisione nella tutela del bene comune.
La crescita occupazionale della Paranza è passata da 5 a 70 lavoratori di cui il 50% viene selezionato tra i giovanissimi frequentatori dei centri educativi del quartiere; l’età media dei cooperatori è di 33 anni; circa il 40% di essi ha migliorato il proprio titolo di studio dopo l’esperienza in cooperativa; il 75% ha scelto di vivere al Rione Sanità; sono oltre 14.000 mq di patrimonio culturale recuperato tra chiese, catacombe, affreschi e altri pezzi di “eredità culturale”.
La nuova Convenzione rispecchia e dà valore sia ai principi della Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici, emanata nel 2001 dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, sia ai principi espressi dalla Convenzione di Faro.
La prima sottolinea come i beni storico-artistici hanno la responsabilità di innescare e promuovere spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità, affermando come l’organizzazione del patrimonio debba “pertanto recepire dinamiche sociali, politiche culturali e piani pastorali concertati per il territorio di cui è parte”, così da creare luoghi dove la Chiesa fa “sentire a casa”.
La seconda, promossa dal Consiglio d’Europa e sottoscritta dallo Stato Italiano affida alle “comunità di eredità”, e dunque anche ai singoli cittadini, un ruolo attivo nel valorizzare e preservare “tutte le risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”.

La Paranza di Napoli si aggiudica l’European Heritage Award

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“Nu munn onest” la canzone degli studenti di Ponticelli per “Ti scrivo una canzone legale”

Sarà presentato il 23 maggio, Giornata mondiale della legalità, alle 10, presso l’Auditorium dell’Istituto di istruzione superiore Sannino-De Cillis (plesso Sannino), in via Camillo De Meis,  243, il brano inedito, composto dagli alunni dell’Istituto comprensivo Eduardo De Filippo di Ponticelli (Napoli), che hanno partecipato al progetto “Ti scrivo una canzone legale”, promosso da Siae – “Per chi crea” e Ministero della Cultura per favorire la creatività e la promozione culturale nei giovani. Il progetto è stato fortemente voluto dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo De Filippo, Concetta Stramacchia, ed è stato coordinato dal docente esperto Gennaro Franco.
La canzone,  dal titolo “Nu munn onest”, ha seguito una scrittura adatta al linguaggio musicale dei giovani, come indicato dal bando, ed è incentrato su tematiche “sociali” adatte all’ambiente territoriale circostante.
Il 23 maggio sarà eseguito dal vivo dai ragazzi stessi nel corso della manifestazione a cui sono stati invitati: il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli,  il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, l’assessore alla Scuola della Regione Campania, Lucia Fortini, il direttore scolastico regionale Ettore Acerra, il consigliere regionale Roberta Gaeta, l’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Maura Striano, il presidente della VI Municipalità, Alessandro Fucito, il presidente del Tribunale per i Minorenni, Paola Brunese, il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza Giovanni Galano, il procuratore generale della Repubblica Antonio Gialanella, il questore di Napoli, Maurizio Agricola, il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, il presidente della Fondazione Polis e del Coordinamento delle vittime innocenti, don Tonino Palmese, i referenti locali di Carabinieri, Polizia ed Esercito.
Gli alunni della De Filippo canteranno il brano “Nu’ munn onest” ma daranno vita ad uno spettacolo vero e proprio nel quale esprimeranno le loro doti artistiche che hanno affinato in questi anni. Sarà un racconto in musica nel quale metteranno in scena tutto quello che ha rappresentato anche il cammino preparatorio, le prove, i momenti importanti, il back-stage, tutto messo in scane come un musical. Si esibiranno sul palco anche due artisti affermati e molto vicini al mondo dei ragazzi, Aniello Misto, bassista, cantante e arrangiatore, fondatore, insieme a Gennaro Franco, della casa discografica Sud in Sound,  che si occupa di produzioni musicali a 360 gradi. Con lui Gabriele Borrelli, giovane e talentuoso percussionista, molto amato dai ragazzi, originario proprio di Ponticelli.
A corollario della manifestazione verranno anche esposti i “Tableaux Vivant” che un gruppo di allievi del laboratorio d’arte, ha realizzato interpretando dal vivo i quadri più famosi, da Caravaggio a Vermeer. Il tutto, in un’ottica di educazione alla bellezza e  lotta al degrado, punto di partenza fondamentale per combattere il pericolo di incorrere in percorsi di illegalità.
I ragazzi, (circa 45) di età compresa fra 11 e 14 anni, fra cui alcuni con disabilità,  hanno seguito per tre mesi  una formazione teorico-pratica per attività musicali orientate alla scrittura di testo e melodia di una canzone sul tema della legalità, e si sono anche occupati della produzione musicale, oltre che della registrazione audio della canzone. Hanno inoltre realizzato  un videoclip che sarà poi pubblicato su You Tube-Il brano inoltre sarà disponibile su tutti i digital store.
Le attività di formazione hanno previsto un percorso formativo-creativo della durata di minimo 60 ore complessive, su  armonia musicale, conoscenza dei generi musicali e dei linguaggi di comunicazione della musica moderna, intonazione canora ed esercizi ritmici.

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Il linguaggio nella comunicazione sociale. Corso di formazione per giornalisti promosso da CSV Napoli

“Il linguaggio nella comunicazione sociale. Dal linguaggio deontologico allo storytelling”. E’ il titolo del corso di formazione professionale per giornalisti promosso da CSV Napoli (Centro di Servizio per il Volontariato dell’area metropolitana di Napoli) che si terrà il giorno 30 maggio, dalle 14,30 alle 18,30 presso il complesso di Monte Sant’Angelo dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (via Vicinale Cupa Cintia, 26).
Per scrivere di volontariato come agenzia educativa e motore di cambiamento, è necessario possedere strumenti linguistici e narrativi adeguati.
Il corso si propone di offrire competenze specifiche e nel contempo di promuovere tra gli addetti alla comunicazione la crescita professionale civile e responsabile.
Il corso si inserisce nell’ambito dell’evento VOLONTARIATO, SCUOLA E BENI COMUNI, una due giorni (30 e 31 maggio) promossa da CSV Napoli. L’obiettivo è incoraggiare e promuovere l’agire volontario e l’interazione per il bene comune, sensibilizzando alla sostenibilità, solidarietà e responsabilità condivisa.
L’iniziativa ospiterà spazi di incontro e condivisione attraverso convegni, workshop, seminari e laboratori per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza l’importanza dei beni comuni e per promuovere buone pratiche che ne tutelino l’accesso locale.
Inoltre, accoglierà un’agorà espositiva degli enti di Terzo settore che potranno promuovere le loro attività e vedrà la partecipazione di circa 1000 studenti delle scuole dell’area metropolitana di Napoli che nell’annualità 2023/2024 hanno aderito ai progetti di CSV Napoli.
Dopo i saluti introduttivi di Ottavio Lucarelli – presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Carola Barbato – presidente Corecom Campania e Nicola Caprio – presidente CSV Napoli, vi saranno le relazioni di
Stefano Trasatti – giornalista, esperto di comunicazione sociale, fondatore dell’agenzia Redattore Sociale
Giulio Sensi – giornalista, saggista, esperto di comunicazione sociale
La partecipazione al corso, gratuito e in presenza, garantisce ai giornalisti 6 crediti deontologici. Iscrizioni tramite la piattaforma formazionegiornalisti.it entro il 28 maggio.

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