20 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Celebrata anche a Napoli la giornata del rifugiato, che cade ogni anno il 20 giugno. In un convegno a Santa Maria La Nova, sede del consiglio metropolitano di Napoli, rappresentanti istituzionali e del mondo della cooperazione e dell’accoglienza si sono confrontati rispetto al tema delle migrazioni e dell’accoglienza.
I numeri forniti dall’Unchr e la falsa narrazione. Partiamo dai dati generali sui rifugiati del mondo, snocciolati da Andrea De Bonis, Senior Integration Associate dell’Unhcr. «Pochi giorni fa – ricorda De Bonis – è stato pubblicato il nostro rapporto annuale sul numero globale dei rifugiati: sono 120 milioni, il doppio della popolazione italiana, che fuggono dalle proprie case per il rischio di persecuzioni o rischio per la guerra o povertà». Il trend, purtroppo, è in crescita da 10 anni come conferma De Bonis. «Il numero cresce in modo esponenziale di anno in anno nell’ultimo decennio. In poco meno di 15 anni il numero è triplicato».
L’Unchr ha registrato 49 emergenze in tutto il mondo e l’aumento dei rifugiati è responsabilità sia dei conflitti antichi come in Siria o in Somalia che quelli più recenti come il Sudan e la zona dei grandi laghi dell’Africa. In relazione a questo il rappresentante dell’Agenzia Onu per i rifugiati lancia un appello: «Il tema dei rifugiati riguarda la società nella sua interezza. L’Italia fa parte del Global Compact ma l’impegno deve essere costante per garantire l’accesso nel nostro territorio. Le recenti vittime in mare hanno fatto rievocare Cutro e vanno ricordate le famiglie siriane, afgane che sono morti nei nostri mari nell’indifferenza di molti.
Il cardinale Zuppi ha detto: “Il nostro mare si sta trasformando in mare mostro, dovremmo evitarlo. Il salvataggio in mare non va messo in discussione’’. L’Unchr in Italia sta collaborando con diverse università e oltre 220 aziende anche perché, conclude De Bonis, «c’è bisogno della manodopera dei migranti». Sulla falsa narrazione rispetto al tema migranti interviene l’assessore alla sicurezza della Regione Campania Mario Morcone, per 10 anni al Dipartimento al Ministero dell’Interno. «C’è una politica sbagliata nazionale sul tema dell’immigrazione, che danneggia i diritti delle persone. La narrazione è negativa a livello nazionale ed è sbagliata la politica – sottolinea Morcone – l’idea di utilizzare il criterio della severità con persone che non hanno niente da perdere e che quindi sono del disperato bisogno per la vita è sbagliato e stupido, come stupido pensare che i migranti rubino il lavoro agli italiani. Questa è una posizione perdente».
Morcone conclude ricordando come la Regione Campania «sia la prima in Italia ad aver attivato il tavolo di contrasto al caporalato. Sul terreno dell’inclusione facciamo tanto sull’housing, formazione professionale, insegnamento della lingua, confronto con la pubblica amministrazione. La città di Napoli fa la sua parte, cose bellissime fatte per gli afgani e ucraini».
I progetti a Napoli- «I rifugiati che vivono nella nostra città e nell’area metropolitana di Napoli sono tantissimi. Arrivano per tanti motivi, sfruttati o abusati. Abbiamo attivato molteplici servizi e vogliamo ricordare che per noi l’accoglienza è al primo posto. Gli immigrati e i rifugiati sono una risorsa se diamo loro la giusta risposta per la formazione, per l’integrazione e trovare lavoro Noi ci siamo occupati 300 minori non accompagnati, cifra totale per i precedenti tre anni». A dirlo, l’assessore comunale al Welfare Luca Trapanese moderatore dell’incontro di questa mattina a Santa Maria La Nova. Trapanese aggiunge: «Sono tantissime attività messe da noi in campo, come il primo centro del Sud Italia in via Amerigo Vespucci con l’Unhcr che raggruppa Asl, Regione, Prefettura e che dà la possibilità ai rifugiati di dare risposte alle diverse esigenze».
A questo si aggiunge il progetto «di 100 patenti per 100 donne, che significa indipendenza per loro, sperimentato con la Prefettura dei corsi di formazione per cantieri edili (e in tanti hanno trovato impiego), ristrutturato la consulta degli immigrati, rappresentati da diverse esigenze». Non mancano le criticità. Ancora Trapanese. «Abbiamo bisogno di più fondi, ministeriali ed europei». Presente alla giornata anche la console americana a Napoli Tracy Roberts-Pounds che sta portando avanti l’iniziativa di donare dei libri con delle brevi novelle incentrati sulle storie dei rifugiati in tutto il mondo. «Stiamo donando collezioni di libri con diversi idiomi, bisogna dare speranza a chi cerca una vita migliore da diverse parti del mondo, piccole novelle per l’integrazione».
Di Antonio Sabbatino
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20 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Ritrovarsi tra le mani un vecchio vinile degli anni Sessanta, spulciare tra abiti che hanno attraversato i decenni e le mode, sfogliare libri passati di mano in mano senza perdere minimamente il loro fascino, magari avendo il privilegio di leggere una dedica rimasta nascosta tra quelle pagine di storie e di storia. L’emozione per la riscoperta di oggetti del tempo che fu è nell’aria al Vintage Village di Ercolano, così come i buoni affari.
E sì, perché il prossimo fine settimana il second hand sarà di casa al Parco sul Mare di Villa Favorita grazie all’idea, all’impegno e all’ingegno di associazioni e della Fondazione Ente Ville Vesuviane.
A raccontare cosa accadrà, Ciro Borrelli, presidente dell’associazione Hippocampus di Ercolano: «Lo scopo è quello di rivalorizzare il territorio attraverso la riscoperta di un luogo unico, come lo è il Parco sul Mare della Favorita. La città può godere di posti magici, di risorse culturali straordinarie, e le associazioni hanno il dovere, oltre che il piacere, di lavorare con il territorio, per il territorio».
Il Vintage Village sarà allestito sabato 22 giugno dalle 16 a mezzanotte, e domenica 23 dalla mattina alle 11 fino alle 23. Sono numerose le aree dedicate a second hand, handmade, rigatteria, modernariato e accessori, anche a vinili e libri, secondo la moderna tendenza che “vintage è cool”. E non solo. «La riqualificazione del nostro territorio – proseguono gli organizzatori – passa necessariamente attraverso il recupero delle tradizioni e della storia, con un occhio al rilancio e al futuro attraverso le giuste pratiche del riuso anche per la salvaguardia dell’ambiente».
La kermesse rappresenta però anche una sfida per tutti gli attori coinvolti. La Fondazione Ente Ville Vesuviane, con in prima linea il presidente Gennaro Miranda e il direttore Roberto Chianese, la stessa associazione Hippocampus coordinata da Ciro Borrelli, la cooperativa legata a Radio Siani.com, la web radio della legalità, Ercolano Cultura Vintage e Resurgo, il gruppo a cui saranno affidati dj set e momenti musicali sono al lavoro non solo per l’iniziativa prevista per il prossimo fine settimana, ma anche e soprattutto per rendere questo appuntamento con cadenza mensile. Per farlo, è necessario chiaramente un coinvolgimento del territorio a partire da famiglie e bambini. Per questa ragione, all’interno del Parco sul Mare di Villa Favorita, saranno allestite anche aree picnic, aree gioco, laboratori e letture destinate ai più piccini, aree dance e mostre di artisti Campani dislocate in tutta la zona interessata dal Vintage Village.
Di Nadia Labriola
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20 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
L’ASD Peepul Sport Onlus, in collaborazione con la Protezione Civile Centro S. Erasmo, la Croce Rossa di Napoli e la coop sociale Cosy for you, ha programmato una serie di eventi dedicati alla pulizia dei fondali e alla raccolta rifiuti in mare a Napoli.
L’iniziativa è finalizzata a sensibilizzare, in particolare i giovani, sull’importanza di contrastare l’inquinamento del mare e a promuovere la tutela dell’ambiente marino.
Dopo il successo della prima giornata di raccolta rifiuti, durante la quale è stato pulito da tonnellate di rifiuti un tratto di mare in pieno centro città, il secondo appuntamento è fissato per sabato 22 giugno alle 09:30, nello specchio d’acqua antistante la spiaggia di via Boccaperti, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.
I sommozzatori del Centro S. Erasmo, muniti di attrezzatura subacquea, si immergeranno per raccogliere i rifiuti presenti sui fondali. Successivamente, i rifiuti raccolti saranno smaltiti grazie alla collaborazione di ASIA e di tutti coloro che parteciperanno e vorranno offrire il loro aiuto.
Questa iniziativa è parte integrante del progetto Eco Sailing Hub, finanziato dal bando “Play District – Spazi Civici di Comunità” di Sport e Salute e del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.
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20 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Mille libri donati a cento scuole italiane grazie al passaparola sui social. Così, dopo un appello lanciato sul profilo Facebook di Nicola Pesce, editore e scrittore campano, i volumi sono andati ad arricchire le biblioteche scolastiche praticamente di ogni regione grazie alla disponibilità di volontari che si sono prestati a fare da tramite e che hanno preso parte attiva a questo atto di gentilezza a favore della lettura.
«Lo scorso anno – ha spiegato Nicola Pesce – ho visitato una splendida scuola di Torino. Mi avevano detto che un maestro radunava abitualmente i piccoli alunni nel giardino della scuola e leggeva loro un mio libro. Mi proposero di fare una sorpresa al maestro, oltre che naturalmente ai piccoli. Il giorno in cui andai – ha ancora spiegato lo scrittore – lui non aveva voce. Ma i colleghi lo convinsero a scendere comunque nel prato, così mi presentai per dargli manforte e lessi un capitolo a un gruppo di pargoli dalle facce incantate con grembiuli e cappotti. Quando ero piccolo io, a scuola non esisteva una cosa come una «Biblioteca», o perlomeno nessuno ce lo aveva mai detto o ci aveva esortato a frequentarla. Quel giorno a Torino ho visto uno dei miei libri sul leggìo della biblioteca di quella scuola, così mi è venuto in mente di regalare i libri a queste sale lettura, a queste biblioteche nelle scuole elementari in tutta Italia. Ci ho messo un po’ a procurarmi mille libri illustrati per bambini ma appena li ho radunati tutti a casa mia, per farmi un regalo in occasione dei miei 40 anni, sono partito con l’iniziativa».
A questo punto, è stato lanciato l’appello sui social: «Se nella vostra città c’è una scuola elementare con una sala lettura, fategli una foto e contattatemi. Mandatemi la foto e ditemi dove spedirvi una decina di libri. Li spedirò a casa vostra. Sarete voi a portarli a scuola. Se la scuola NON ha una sala lettura, che cosa aspettate a farne creare una nella scuola dei vostri figli? I primi dieci libri ce li metterò io».
In neppure 24 ore, i mille libri sono stati “prenotati” per le cento scuole che sono poi state destinatarie del dono, libri che sono poi arrivati fisicamente nelle biblioteche scolastiche nel mese di maggio, anche in Campania.
di Nadia Labriola
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19 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Cresce il numero delle persone accompagnate e aiutate dalle Caritas diocesane. Quelli presentati oggi da Caritas Italiana non sono solo “numeri”, sono soprattutto 269.689 “volti” di poveri, che a loro volta rappresentano altrettante famiglie, dato che la presa in carico risponde sempre alle esigenze dell’interno il nucleo familiare. Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana sulla povertà in Italia, presentato oggi a Roma, valorizza le informazioni provenienti da 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi in tutte le regioni italiane. Si tratta peraltro solo di quelli già in rete con la raccolta dati, dal momento che i servizi e le opere sui territori sono in realtà molti di più. Ne emerge una fotografia drammatica che chiama all’impegno di tutti.
«Questo secondo Report statistico si colloca in un tempo particolare, segnato da vicende che toccano le nostre comunità. Da un lato le crisi internazionali che condizionano pesantemente i rapporti tra i Paesi e lo sviluppo di percorsi di pace, dall’altro l’incessante aumento della povertà e la forte incidenza di situazioni di rischio e vulnerabilità. Di fronte a questi scenari la Chiesa continua a sognare e ad affermare un umanesimo autentico, secondo cui ogni essere umano possa realizzarsi pienamente, vivendo in un mondo più giusto e dignitoso», sottolinea il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello.
Dal Report risulta che nel 2023 cala la quota dei nuovi poveri ascoltati, che passa dal 45,3% al 41,0%. Crescono invece le persone con povertà “intermittenti” e croniche, riguardanti in particolare quei nuclei che oscillano tra il “dentro-fuori” la condizione di bisogno o che permangono da lungo tempo in condizione di vulnerabilità: una persona su quattro è infatti accompagnata da una Caritas diocesana da 5 anni e più. Sembra quindi mantenersi uno zoccolo duro di povertà che si trascina di anno in anno senza particolari scossoni e che è dovuto a più fattori; il 55,4% dei beneficiari nel 2023 ha manifestato contemporaneamente due o più ambiti di bisogno.
Chi si rivolge alla Caritas? Si tratta di donne (51,5%) e uomini (48,5%), con un’età media che si attesta sui 47,2 anni (46 nel 2022). Cala l’incidenza delle persone straniere che si attesta sul 57,0% (dal 59,6%). Alta invece l’incidenza delle persone con figli: due persone su tre (66,2%) dichiarano di essere genitori. Oltre i due terzi delle persone in povertà, secondo i dati dei Centri di ascolto Caritas consultati, hanno livelli di istruzione bassi o molto bassi (67,3%), condizione che si unisce a una cronica fragilità occupazionale, in termini di disoccupazione (48,1%) e di “lavoro povero” (23%).
Non è dunque solo la mancanza di un lavoro che spinge a chiedere aiuto: di fatto quasi un beneficiario su quattro è un lavoratore povero. Inoltre la percentuale dei percettori del Reddito di Cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà sostituita oggi dall’Assegno di Inclusione, si attesta al 15,9%, dato in calo rispetto al 2022 e soprattutto al 2021: allora i beneficiari corrispondevano rispettivamente al 19,0% e al 22,3%. In termini di risposte, le azioni della rete Caritas sono state numerose e diversificate. Complessivamente sono stati erogati oltre 3,5 milioni di interventi, una media di 13 interventi per ciascuna persona assistita (considerate anche le prestazioni di ascolto).
In particolare: il 73,7% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); l’8,9% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine; il 7,3% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; il 5,2% il sostegno socio-assistenziale; l’1,7% interventi sanitari. Il Report contiene anche tre focus tematici che analizzano nello specifico la povertà delle famiglie con bambini, indagine condotta in collaborazione con Save the Children, la condizione delle persone senza dimora e di quelle in solitudine, in particolare gli anziani.
«È compito statutario di Caritas Italiana – ricorda il presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli – realizzare studi e ricerche sui bisogni delle persone, per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento, soprattutto in un’ottica di prevenzione. Questo è l’intento del Report che presentiamo. Una raccolta di dati che è stata realizzata grazie all’impegno degli operatori e dei volontari dei nostri Centri di ascolto e con la collaborazione delle persone in stato di bisogno che ci hanno consegnato la loro situazione. Studi e ricerche sono da condurre in collaborazione con altri e nel quadro di una programmazione pastorale unitaria, per animare le nostre comunità e per stimolare l’azione delle istituzioni civili a un’adeguata legislazione. La Caritas tiene molto, accanto ai bisogni, a evidenziare le risorse. Questo Report va letto insieme alle nostre ultime pubblicazioni che raccontano la ricchezza del volontariato, in particolare quello dei giovani».
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