Donne, giovani, anziani, persone con disabilità, migranti: ecco tutte le misure “welfare” della Legge di Bilancio

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sul sito istituzionale una sintesi sulle novità previste nella Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207 del 30 dicembre 2024), per lavoratori, imprese e famiglie.

Di seguito alcune disposizioni riguardanti il mondo del Terzo settore, del walfare e delle politiche sociali.

Istituzione del Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola. Avrà una dotazione di 500.000 euro per il 2025 e il 2026, e 1 milione di euro annui dal 2027, da ripartire tra i comuni individuati con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il fondo è destinato a contribuire alle famiglie in difficoltà economica che non riescono a pagare le rette per la ristorazione scolastica nelle scuole primarie. Un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, stabilirà i criteri di riparto, le modalità di rendicontazione e il monitoraggio delle risorse.

 

Conferma per il 2025 la versione dell’APE sociale prevista dall’ultima legge di bilancio e incrementa di 114 milioni di euro per l’anno 2025, 240 milioni di euro per l’anno 2026, 208 milioni di euro per l’anno 2027, 151 milioni di euro per l’anno 2028, 90 milioni di euro per l’anno 2029 e 35 milioni di euro per l’anno 2030 l’autorizzazione di spesa prevista nella norma originaria che dispone la misura. Sempre con riferimento ad APE Sociale, conferma anche la non cumulabilità con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Incremento maggiorazioni sociali per pensionati in condizioni di disagio. Limitatamente al 2025, incrementa di 8 euro mensili l’importo delle maggiorazioni sociali per i pensionati in condizioni disagiate – ossia i pensionati previdenziali e assistenziali, nonché i ciechi titolari di pensione, di età pari o superiore a 70 anni, e i soggetti di età superiore a 18 anni, invalidi civili totali o sordomuti o ciechi civili assoluti titolari di pensione – che si trovano nelle condizioni reddituali richieste per beneficiare delle maggiorazioni. Conseguentemente, per il 2025, viene aumentato di 104 euro annui il limite reddituale massimo per il riconoscimento di tale incremento.

Misure in materia di ammortizzatori sociali e di formazione per l’attuazione del programma GOL. Prevede il finanziamento, nel limite di 30 milioni di euro per l’anno 2025, dell’indennità omnicomprensiva (di importo non superiore a 30 euro giornalieri per l’anno 2025) per ciascun lavoratore dipendente da impresa adibita alla pesca marittima (compresi i soci lavoratori della piccola pesca) in caso di cd. fermo pesca.

Modifiche di requisiti e disciplina ADI e SFL. In primo luogo, modifica la disciplina dell’Assegno di Inclusione (ADI) e in particolare:

– il requisito ISEE del nucleo familiare da non superare viene portato a 10.140 euro (a fronte degli attuali 9.360 euro);

– il valore del reddito familiare da non superare sale a 6.500 euro annui (a fronte degli attuali 6.000 annui), fermo restando il meccanismo della moltiplicazione per il corrispondente parametro della scala di equivalenza; inoltre, porta a 8.190 euro annui (a fronte degli attuali 7.560 euro annui) il valore di reddito familiare da non superare, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza (sempre mantenendo il meccanismo della moltiplicazione per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Prevede che, in ogni caso, il valore di reddito familiare da non superare sia aumentato a 10.140 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, secondo quanto risulta dalla dichiarazione sostitutiva unica resa ai fini ISEE;

– adegua quindi il beneficio economico ADI alle nuove soglie, prevedendo che esso sia composto da una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6.500 euro annui (a fronte degli attuali 6.000 euro annui), ovvero di 8.190 euro annui (a fronte degli attuali 7.560 euro annui) se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza;

– del pari, adegua anche l’altra quota del beneficio ADI, prevista per i nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato. Mantiene l’attuale secondo cui il beneficio economico è altresì composto, in tali casi, da un’integrazione del reddito per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, come dichiarato ai fini ISEE, portando però il massimo previsto a 3.640 euro annui (a fronte degli attuali 3.360 euro annui), ovvero a 1.950 euro annui (a fronte degli attuali 1.800 euro annui) se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

In secondo luogo, modifica la disciplina del Supporto Formazione e Lavoro (SFL) e in particolare:

– porta a 10.140 euro annui (a fronte degli attuali 6.000 euro annui) il requisito del valore dell’ISEE familiare, in corso di validità, per l’utilizzabilità di SFL;

– mantenendo il possesso degli altri requisiti già attualmente previsti per accedere a SFL, si adegua anche (portandola a 10.140 euro annui, a fronte degli attuali 6.000 euro annui) la specificazione che la soglia di reddito familiare per l’accesso alla misura si intende moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, come definita ai fini ISEE;

– l’importo mensile di SFL viene incrementato a 500 euro (a fronte degli attuali 350 euro);

– prevede che il limite temporale di erogazione dell’indennità di partecipazione (attualmente fissato in 12 mesi) sia prorogabile per una durata massima di ulteriori 12 mesi, previo aggiornamento del patto di servizio personalizzato, qualora alla scadenza dei primi 12 mesi di fruizione risulti la partecipazione del beneficiario a un corso di formazione. Il beneficio economico è erogato nei limiti della durata del corso.

Incremento del Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Si Le risorse sono aumentate di 500mila euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, e di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

Bonus per le nuove nascite. Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, prevede il riconoscimento per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 di un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Questa somma non concorre alla determinazione del reddito complessivo). Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’importo deve essere in una condizione economica corrispondente a un valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui (nella cui determinazione non rilevano le erogazioni dell’assegno unico e universale).

Esclusione del computo dell’assegno unico e universale per il bonus asili nido. Prevede che le erogazioni relative all’assegno unico e universale non rilevino nella determinazione dell’ISEE utile ai fini dell’attribuzione del Bonus Nido e delle altre forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. Incrementa di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025 l’autorizzazione di spesa prevista.

Misure per il supporto al pagamento di rette di asili nido. Si estende la platea dei beneficiari. Eliminata la condizione (prima prevista per l’accesso alla maggiorazione) della presenza di almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni. Inoltre, incrementa l’autorizzazione di spesa prevista di 97 milioni di euro per l’anno 2025, 131 milioni di euro per l’anno 2026, 194 milioni di euro per l’anno 2027, 197 milioni di euro per l’anno 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Istituzione del Fondo per il sostegno alle attività educative formali e non formali. Incardinato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, persegue l’obiettivo di incentivare e sostenere in tutto il territorio nazionale le attività educative e ricreative, anche non formali, che coinvolgono bambini e adolescenti, di contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale; di favorire il protagonismo delle nuove generazioni anche con il coinvolgimento delle stesse nei processi decisionali che li riguardano, in coerenza con le linee guida per la partecipazione di bambine e bambini e ragazze e ragazzi. La dotazione economica è di 3 milioni di euro per l’anno 2025, di 3,5 milioni di euro per l’anno 2026 e di 4 milioni di euro per l’anno 2027.

 

Decontribuzione per le lavoratrici con figli. Rende strutturale – modificandone la disciplina – la misura prevista dalla legge di Bilancio per il 2024. Dal 2025, è previsto un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per IVS, a carico del lavoratore per le lavoratrici, madri di due o più figli, dipendenti e autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico. L’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo e, a decorrere dal 2027, per le madri di tre o più figli, spetterà fino al mese del compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo. Per gli anni 2025 e 2026, l’esonero non spetterà alle lavoratrici beneficiarie dell’esonero contributivo previsto dalla scorsa legge di bilancio. L’esonero spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua (salvo per le lavoratrici autonome, per cui si prevede uno specifico strumento di valutazione) e resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, con decreto di questo Dicastero, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, saranno disciplinate la misura dell’esonero, le modalità per il riconoscimento dello stesso e le procedure per il rispetto del limite di spesa.

 

Formazione delle donne vittime di violenza e rifinanziamento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per incremento del Reddito di libertà e per interventi di formazione. Incrementato di 3 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), al fine di rafforzare l’orientamento e la formazione al lavoro delle donne vittime di violenza e di favorirne l’emancipazione e l’effettiva indipendenza economica. Per i medesimi fini, aumentato di 1 milione di euro annuo a partire dal 2025 anche il Fondo di riferimento per l’erogazione del reddito di libertà. Inoltre, si incrementa il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di 500.000 euro per l’anno 2025, al fine di promuovere, nell’ambito dei piani triennali dell’offerta formativa, interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva.

 

Contributi per enti, organismi e associazioni di promozione dei diritti delle persone con disabilità e misure in materia di cura e di assistenza del caregiver familiare. Istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri) un Fondo con una dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno 2025, da destinare all’erogazione di contributi a sostegno di enti, organismi e associazioni la cui finalità è la promozione dei diritti delle persone con disabilità e la loro piena ed effettiva partecipazione e inclusione sociale. Per l’implementazione della riforma in materia di disabilità, si concede all’INPS la facoltà di conferire incarichi, anche su base convenzionale con altre P.A., per prestazioni professionali a medici e figure professionali appartenenti alle aree psicologiche e sociali, utile al riconoscimento della condizione di disabilità, nel limite di spesa di 16 milioni di euro per l’anno 2025.
Si prevede, inoltre, che le risorse del “Fondo per il riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare” siano destinate a garantire le stesse finalità del Fondo per le non autosufficienze, ossia a garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti.

 

Misure fiscali in materia di welfare aziendale. Si prevedono gli specifici requisiti in base ai quali le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento di canoni di locazione e spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 non concorrano (per i primi due anni dalla data di assunzione) a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui. Per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027 (in deroga a quanto previsto in via ordinaria dal TUIR), non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per la locazione dell’abitazione principale o per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale entro il limite complessivo di 1.000 euro. Tale limite è elevato a 2.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati).

Fondo per incentivare i programmi di screening e prevenzione di malattie cardiovascolari e oncologiche organizzati dai datori di lavoro. Al fine di promuovere la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, la legge di bilancio istituisce nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Fondo per incentivare i programmi di screening e di prevenzione di malattie cardiovascolari e oncologiche organizzati dai datori di lavoro, comprese le relative campagne di formazione e informazione, nonché l’acquisizione di defibrillatori semiautomatici e automatici da parte delle imprese. Le modalità e i criteri di ripartizione dei 500.000 euro annui (a decorrere dal 2026) del Fondo sono stabiliti con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Istituzione Fondo per il contrasto del reclutamento illegale della manodopera straniera. Nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, il Fondo ha una dotazione di 500mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, e persegue il fine di contrastare i fenomeni di reclutamento illegale della manodopera straniera, con particolare riferimento all’impiego irregolare di ospiti delle strutture temporanee, o nelle strutture del sistema di accoglienza e integrazione. Al Fondo accedono gli Enti del Terzo Settore disciplinati dal codice del Terzo settore, regolarmente iscritti alla prima sezione del registro delle associazioni e degli enti che operano in favore degli immigrati, autorizzati all’esercizio dell’attività di agenzia per il lavoro, titolari di piattaforme telematiche dedicate all’incontro tra domanda e offerta di lavoro da parte di lavoratori stranieri, regolarmente accreditate presso la società Sviluppo Lavoro Italia S.p.A. Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio, con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stabilite le modalità di attuazione.

Viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze del Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori finalizzato a incentivare la funzione sociale, civile ed educativa promossa nelle comunità locali dalle parrocchie, dagli istituti religiosi e dalle associazioni del Terzo settore mediante le attività di oratorio. Si prevede che il Fondo abbia una dotazione di 0,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 (art. 1, commi 902-907).

 

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Intelligenza artificiale al servizio della collettività: 2,5 milioni per i progetti del Terzo settore

Obiettivo dell’avviso è quello di stimolare la creazione di proposte progettuali che puntino a fornire a famiglie, giovani ed educatori contenuti informativi-formativi legati all’alfabetizzazione e agli impatti sociali dell’Ia, nonché all’uso consapevole dei social, al contrasto alle fake news e altri aspetti legati alla sicurezza. Rientrano, quindi, tra le attività di interesse generale finanziabili, quelle individuate dall’articolo 5 alle lettere da a) ad i) del Dlgs 117/2017 (Cts) come interventi e servizi sociali, formazione universitaria, post-universitaria ed extra scolastica, beneficenza e, più in generale, attività di educazione e istruzione.
L’avviso si rivolge ad organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni con qualifica di Ets incluse quelle ancora iscritte nell’Anagrafe Onlus.

La presentazione di proposte progettuali è consentita sia al singolo ente, sia a più realtà in partenariato, anche per il tramite delle reti associative. È altresì prevista la possibilità di coinvolgere soggetti pubblici o privati, anche non appartenenti al Terzo settore, con la specifica che la collaborazione dovrà essere a titolo gratuito. I progetti dovranno prevedere lo svolgimento di attività di interesse generale aventi ad oggetto l’Ia in almeno dieci Regioni o Province autonome, con una durata complessiva compresa tra i 12 e i 18 mesi. L’entità del finanziamento, per ciascun progetto, non potrà essere inferiore a 250mila euro né superiore a 600mila euro, pena l’esclusione.

L’istanza di partecipazione può essere inviata mediante apposita Piattaforma disponibile dalle ore 12.00 del 29 gennaio 2025 sino alle 16.00 del 4 marzo 2025.

L’accesso alla piattaforma sarà possibile esclusivamente utilizzando le proprie credenziali SPID. Il richiedente, dopo essersi registrato, compila l’istanza disponibile sulla Piattaforma. Ai fini del completamento della compilazione dell’istanza di accesso al finanziamento pubblico, al soggetto istante è richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata attiva.

Per maggiori informazioni consultare l’avviso e la relativa modulistica.

Modulistica:

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Malnutrizione: nel 2024, ogni minuto sono nati 35 bambini destinati a soffrire la fame

Nel 2024 sono nati almeno 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame, circa 35 al minuto, secondo un’analisi di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

L’analisi dell’Organizzazione ha mostrato che, nel 2024, il numero di bambini nati in condizione di fame è aumentato del 5% circa rispetto all’anno precedente e del 19% rispetto ai 15,3 milioni registrati nel 2019, quando i progressi sulla malnutrizione infantile hanno iniziato ad arrestarsi.

Conflitti, sfollamenti, eventi climatici estremi e l’aumento del costo del cibo hanno contribuito a ridurre la nutrizione dei bambini a livello globale.

L’analisi include i bambini nati in Paesi a rischio di carestia o in condizioni catastrofiche di insicurezza alimentare acuta, tra cui Sud Sudan, Haiti, Mali e Sudan, dove livelli di malnutrizione assimilabili alla carestia sono stati registrati in metà dei 18 Stati del Paese .

Inoltre, all’inizio di novembre è stato lanciato l’allarme di una forte probabilità di carestia imminente, o già in corso, nella Striscia di Gaza settentrionale, dove 345 mila persone nei prossimi mesi potrebbero dove affrontare livelli di fame catastrofica. Il Territorio palestinese occupato non è incluso nei dati annuali della FAO sulla sottonutrizione, ma l’allarme è stato lanciato dalla principale autorità mondiale sulla fame, l’Integrated Food Security Phase Classification.

“Quest’anno oltre 18 milioni di neonati – 35 bambini al minuto – sono nati in un mondo in cui la fame è la loro drammatica realtà fin dai primi momenti di vita. La fame non conosce confini, prosciuga le energie dei bambini e rischia di privarli del loro futuro. I bambini dovrebbero essere liberi di giocare e apprendere. Nessun bambino dovrebbe preoccuparsi di quando sarà il suo prossimo pasto”, ha dichiarato Hannah Stephenson, Global Head of Hunger and Nutrition di Save the Children. “È necessario garantire finanziamenti immediati e accesso sicuro ai servizi umanitari salvavita per i bambini e le famiglie che hanno un disperato bisogno di cibo, nutrizione, assistenza sanitaria, acqua, servizi igienici e sanitari, protezione e sostegno ai mezzi di sussistenza. Abbiamo gli strumenti per ridurre significativamente il numero di bambini malnutriti in questo momento, come abbiamo fatto in passato. Tuttavia, se non affrontiamo le cause profonde della fame e della malnutrizione, i progressi che sono stati fatti a beneficio dei bambini continueranno a subire un’inversione di tendenza”.

I bambini sono sempre i più vulnerabili in caso di crisi alimentari e, in assenza di cibo sufficiente e del giusto equilibrio nutrizionale, sono ad alto rischio di malnutrizione acuta, che può causare l’arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo fisico e mentale, aumentare il rischio di contrarre malattie letali e, infine, causare la morte.

Tra Paesi in cui almeno il 20% della popolazione soffre la fame, si prevede che quest’anno la Repubblica Democratica del Congo (RDC) avrà il più alto numero di bambini nati sottonutriti, circa 1,6 milioni, con il conflitto che rimane un fattore chiave della fame nella RDC e a livello globale.

Gli shock climatici, come inondazioni e siccità, minacciano sempre più l’accesso dei bambini al cibo. Più di 1,4 milioni sono nati in condizioni di fame in Pakistan, uno dei Paesi più vulnerabili alla crisi climatica [4], che ha registrato il secondo più alto numero di bambini nati in condizioni di fame tra i Paesi con oltre il 20% di sottonutrizione.

Uzma*, 28 anni, vive nella provincia pakistana del Baluchistan e lotta per sfamare i suoi cinque figli, tra cui Inaaya*, di 17 mesi, malnutrita, e due gemelle nate a novembre. Suo marito gestisce un piccolo negozio ma non guadagna abbastanza per mantenere la famiglia. Save the Children sostiene la famiglia di Uzma* fornendo cibo e informazioni su come migliorare le pratiche igieniche.

“Con il modesto reddito di mio marito e gli sforzi per il recupero di Inaaya* dalla malnutrizione, è molto difficile garantire che tutti i nostri figli abbiano cibo a sufficienza. A volte i ragazzi più grandi non ricevono la quantità di alimenti necessaria o i pasti più nutrienti. Mi preoccupa il fatto che non mangino abbastanza per crescere sani e forti. Anche le nostre due figlie gemelle appena nate hanno esigenze speciali. La situazione alimentare generale della nostra famiglia è molto impegnativa e sembra una lotta continua per assicurarsi che tutti e cinque i bambini abbiano abbastanza da mangiare. Come madre, mi fa molto male vedere i miei figli senza cibo”.

Nonostante la sua popolazione relativamente piccola, il Madagascar ha registrato uno dei numeri più alti di bambini nati in condizioni di fame nel 2024. Aina*, di 6 mesi, è una dei circa 400 mila bambini nati in condizioni di fame nell’isola. Sua madre, Genie*, ha avuto difficoltà a prendersi cura e a nutrire la figlia a causa dell’alto costo del cibo e della mancanza di denaro. Nutriva Aina*, allattata esclusivamente al seno, solo due volte al giorno, prima e dopo il ritorno dal lavoro nei campi.

“Le mie abitudini hanno avuto un impatto sulla sua dieta e sul peso di Aina*. Era progressivamente dimagrita e spesso era accaldata e irritabile”, ha detto Genie*. Gli operatori di Save the Children hanno insegnato a Genie* come nutrire sua figlia in modo sano, utilizzando alimenti a basso costo e disponibili nelle vicinanze, nonché l’importanza di un allattamento frequente.

Save the Children chiede ai leader mondiali di affrontare le cause alla radice dell’insicurezza alimentare e nutrizionale acuta, tra cui un maggiore impegno per ridurre i conflitti, affrontare la crisi climatica e la disuguaglianza globale e costruire sistemi sanitari, nutrizionali e di protezione sociale più resilienti. Save the Children chiede, inoltre, maggiore collaborazione, dialogo e investimenti tra i vari settori per rafforzare la pianificazione e l’attuazione della risposta, nonché la capacità di agire tempestivamente e prevenire le crisi.

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Da Napoli al deserto dell’Arabia Saudita: giovani napoletani alla Dakar 2025 per un progetto sociale

Il countdown è iniziato per i giovani napoletani che parteciperanno alla leggendaria Dakar 2025. Due di loro, formati dalla Scuola del Fare, faranno parte del team tecnico che gestirà la Mitsubishi Pajero in gara, mentre gli altri due, provenienti da Audiovisual Napoli Hub, realizzeranno un documentario sull’intera avventura.
Il progetto sociale NapoliDakar – A Road to Employment, promosso da Altra Napoli, Fondazione Alberto e Franca Riva, Studio Legale Lipani, R TEAM, in collaborazione con Scuola del Fare e Audiovisual Napoli Hub e con il sostegno di Sara Assicurazioni, Antera/Gmp, CEMB, Fondazione Affinita, Mazzocco srl e Upside Production, rappresenta un’iniziativa innovativa che coniuga formazione tecnica d’eccellenza e opportunità concrete di inserimento professionale.
La grande novità è l’ingresso nel team di Gaetano Avella, 21 anni, che si unisce al gruppo tecnico di R TEAM portando nuovo entusiasmo e competenze. Gaetano affiancherà Emmanuel Bonaurio nella gestione tecnica del veicolo durante la competizione, formando una squadra giovane e determinata che rappresenterà l’eccellenza napoletana nel mondo dei motori.
«È straordinario – dichiara Antonio Riva, presidente della Fondazione Riva – vedere come ragazzi che partivano da situazioni di fragilità stiano ora realizzando sogni così grandi. La presenza di Gaetano ed Emmanuel alla Dakar dimostra che quando si offre ai giovani un’opportunità concreta attraverso la formazione e il lavoro, possono raggiungere qualsiasi traguardo».
Il team è partito il 30 dicembre per Jeddah, in Arabia Saudita, dove ha iniziato la prima fase di preparazione nel bivacco. Fino al 6 gennaio, i giovani tecnici lavoreranno alla messa a punto della Mitsubishi Pajero targata Lipani, preparandola per affrontare una delle competizioni più impegnative al mondo.
«La presenza di questi giovani talenti – dice Renato Rickler, Founder R TEAM – rappresenta perfettamente lo spirito del nostro team. La loro energia e determinazione sono contagiose e siamo certi che questa esperienza segnerà positivamente il loro percorso professionale».
Un elemento fondamentale del progetto sarà la realizzazione di un documentario che racconterà questa straordinaria esperienza. Roberta Rossini e Antonio Massa di Audiovisual Napoli Hub, guidati dagli esperti di Upside Production, documenteranno ogni fase del percorso: dalla preparazione alla competizione, fino al ritorno a Napoli. Il documentario, oltre a mostrare lo straordinario aspetto sportivo della Dakar, approfondirà il viaggio personale e professionale di questi giovani napoletani, testimoniando come un’opportunità può trasformarsi in un trampolino per il futuro.
«NapoliDakar racconta una storia potente – sottolinea Ernesto Albanese, presidente di Altra Napoli EF – dove anche Roberta e Antonio, che fino a poco tempo fa erano ai margini del mondo del lavoro, oggi sono protagonisti dietro la macchina da presa. Li vedremo all’opera in un contesto professionale internazionale, a dimostrazione che il talento ha bisogno solo delle giuste occasioni per emergere».
«Questo progetto – aggiunge Damiano Lipani, founder dello Studio Legale Lipani – incarna perfettamente i valori che da sempre caratterizzano il nostro studio: determinazione, spirito di squadra e voglia di superare ogni sfida. Vedere questi giovani partire con noi per la Dakar è motivo di grande orgoglio e conferma la validità del nostro impegno nel sociale».
NapoliDakar – A Road to Employment rappresenta molto più di una competizione sportiva: è un esempio concreto di come la formazione professionale, unita a opportunità reali di crescita, possa aprire nuove strade per giovani talenti.
Per seguire il percorso del team durante la Dakar 2025 e rimanere aggiornati sugli sviluppi del progetto, è possibile visitare il sito www.napolidakar.it e le pagine social ufficiali del progetto NapoliDakar.

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Italia sotto scacco della crisi climatica, il bilancio 2024 di Legambiente

Sempre più drammatici gli effetti della crisi climatica sul territorio italiano diviso tra siccità e alluvioni. In costante crescita il numero degli eventi meteo estremi negli ultimi dieci anni: nel 2024 l’Osservatorio Città Clima di Legambiente ne ha registrati 351 (+485% rispetto al 2015).

L’Italia è sempre più sotto scacco della crisi climatica. Nel 2024, e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando quest’anno a quota 351. Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: nel 2024 ha visto un aumento degli eventi meteo estremi di quasi 6 volte, +485% rispetto al 2015 (quando ne furono registrati 60). A fare la parte da leone in questo 2024 l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+ 24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua.

A scattare questa fotografia di fine anno è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in fila i numeri della crisi climatica in Italia nel 2024, sottolineando come la Penisola ancora una volta si sia fatta trovare impreparata anche in questi ultimi giorni di fine anno contrassegnati da piogge, mareggiate e venti forti.

Il trend, come dimostrato dagli eventi meteo estremi avvenuti negli ultimi 10 anni, è ormai chiaro ed evidente: non siamo più in una situazione di eccezionalità ma di costante emergenza e crisi climatica.

I datiI-l 2024 è stato segnato da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record. Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud 92 e dal Centro 61. A livello regionale, quest’anno l’Emilia-Romagna con 52 eventi, è la regione più martoriata dalla crisi climatica, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22). Tra le province svetta al primo posto Bologna con 17 eventi meteo estremi, seguita da Ravenna e Roma entrambe a quota 13, Torino con 12 e Palermo con 11. Tra le grandi città, la Capitale è quella più colpita con 8 eventi meteo estremi, seguita da Genova (7) e Milano (6). Preoccupano anche i danni che gli eventi meteo estremi stanno causando in generale sui trasporti: 22 quelli che nel 2024 hanno provocato danni e ritardi a treni e trasporto pubblico locale nella Penisola. In quota, gli effetti del riscaldamento globale sono sempre più tangibili, con impatti sui ghiacciai, sempre più sottili e in arretramento, ecosistemi e biodiversità. Nel 2024, in Piemonte, lo zero termico in quota è arrivato a 5.206 metri, sfiorando il record di 9 anni fa, quando era salito fino a 5.296 metri.

Classifica regioni più colpite da siccità, esondazioni e allagamenti: per quanto riguarda la siccità, le regioni più colpite sono state Sicilia (16 eventi), Sardegna (9), Basilicata (3). Sul fronte allagamenti spicca la Lombardia (con 25 eventi meteo estremi), seguita da Emilia-Romagna (22), Sicilia (15). In tema di esondazioni fluviali l’Emilia-Romagna è al primo posto (con 14 eventi), a seguire Lombardia (8), Veneto (5).

Focus trasporti: Il 2024 è stato segnato anche da eventi meteo estremi che hanno avuto sempre più impatti sul trasporto nelle aree urbane. Interruzioni e sospensioni causate non solo da piogge intense, allagamenti e frane dovute a intense precipitazioni, ma anche dalle temperature record e dalle forti raffiche di vento. Tra i casi più recenti gli episodi dello scorso 24 ottobre a Roma, dove è stata chiusa per allagamento, causato dalla pioggia intensa, la stazione Cipro della Metro A; pochi giorni prima era stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea Rimini–Ravenna, per il forte maltempo che ha provocato l’allagamento dei binari nella stazione di Cesenatico. Il 5 settembre scorso una nuova esondazione del Seveso a Milano ha portato a ritardi fino a 120 minuti per i treni tra le stazioni di Rogoredo e Porta Vittoria, mentre il servizio tranviario è risultato compromesso, in particolare per le linee 3, 19, 31 e la linea M2 è stata chiusa tra le fermate di Famagosta e Assago/Piazza Abbiategrasso.

Spicca poi l’ennesimo record di temperature globali registrato dal programma europeo Copernicus che indica il 2024 come l’anno più caldo da inizio registrazioni con, per la prima volta, il superamento della soglia di 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. Il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo a livello globale, dopo il novembre 2023, con una temperatura media dell’aria superficiale di 14,1°C, +0,7°C al di sopra della media di quel mese del periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Il novembre 2024 è stato di 1,6°C al di sopra del livello pre-industriale ed è stato il 16° mese in un periodo di 17 mesi in cui la temperatura superficiale media globale dell’aria ha superato di 1,5°C i livelli pre-industriali. Anche la temperatura superficiale media marina per il mese di novembre 2024 ha registrato livelli record, con 20,6°C, il secondo valore più alto registrato per il mese, e solo 0,13°C al di sotto del novembre 2023.

“Nel 2024 l’Italia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è stata travolta da una nuova ondata di eventi meteo estremi e ancora una volta si è fatta trovare impreparata. Il Governo Meloni, in oltre due anni di attività, non ha messo in campo nessuna strategia di prevenzione con interventi mirati, che permetterebbero di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni post emergenza, e non ha stanziato i finanziamenti necessari per le azioni prioritarie del PNACC, fondi non previsti neanche nella legge di bilancio appena approvata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’Esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica: servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento. È urgente approvare anche una legge per fermare il consumo di suolo, problema affrontato in modo ideologico col DL Agricoltura vietando il fotovoltaico a terra, e il DPR per facilitare il riutilizzo delle acque reflue depurate sui terreni agricoli. Le vere minacce per l’agricoltura italiana sono, infatti, la crisi climatica e la cementificazione, non il Green Deal europeo”.  

“Tra gli eventi meteo estremi in crescita – aggiunge Andrea Minutolo responsabile scientifico di Legambiente – preoccupa il fenomeno della siccità che a più riprese ha colpito in questi anni l’Italia. Simbolo di quest’estate il lago Pergusa, in provincia di Enna, ridotto più o meno ad una pozza. L’emergenza in Sicilia è figlia della siccità del Po del 2022 e di un trend collegato alla crisi climatica in continua evoluzione che rappresenta un monito severo. Per questo è importante che il Paese definisca una strategia nazionale della gestione idrica, più attenta e circolare, con interventi concreti che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici e permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”.

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