09 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Una jam session di arte, musica food e beverage, nel nome di Pino Daniele. Il tutto per una nobile causa : sostenere, con il ricavato dell’evento, le attività de La Casa dei Cristallini, associazione che offre percorsi didattici ed extrascolastici a bambini e giovani del territorio. L’iniziativa di beneficenza, che si terrà martedì 15 alle 19.30 a “Il Granaio’’ di via Pessina 62, porta il nome di uno dei tanti capolavori dell’artista napoletano scomparso dieci anni fa: “Putesse essere allero’’ brano datato 1979 e contenuto nel secondo album omonimo di Pino.
Ideatore della serata è Francesco Andoli, grande appassionato di Pino Daniele e sensibile ai temi dell’infanzia e del sociale legati alla città. «A distanza di 10 anni dalla morte del cantante più amato e intergenerazionale della storia di Napoli, qual è Pino Daniele, mi sembrava giusto creare un evento festoso e benefico che portasse il suo nome» afferma Andoli che aggiunge: «ho messo insieme una jam session di food e beverage e di artisti napoletani allo scopo di fare festa, ammirare opere d’arte a tema Pino Daniele e raccogliere fondi da destinare alla Casa dei Cristallini al Rione Sanità alla quale saranno destinati i soldi delle opere d’arte battute all’asta messe a disposizione dagli artisti, quindi non solo il costo del biglietto d’ingresso» che è di 35 euro.
Tante le adesioni: dalle eccellenze del food e beverage napoletane come Annuccia, Birrificio Kbirr, Il Granaio, Januarius, La Zingara di Seccia, Masseria dello Sbirro, Pastificio Del Prete, Salumeria Malinconico e Taralleria Napoletana ad artisti napoletani molto noti che esporranno le opere dedicate a Pino: da Alfredo Troise, a Fabrizio Scala, da Lino Raimondi, a Luca Carnevale, Luigi Masecchia, Nicola Masuottolo , Roxy in The Box, Sergio Siano, Trallallá.
Francesco Andoli conclude invitando il prossimo martedì al “Putesse essere allero’’: «Canteremo e balleremo le canzoni di questo immenso artista con il quale sono cresciuto e che hanno fatto da colonna sonora a tutta la nostra vita grazie al Dj Set di Marco Corvino». Ospiti della serata anche i fratelli Frattasio di Mixed by Erry.
di Antonio Sabbatino
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09 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Sono 33 i nuovi progetti selezionati dalla Fondazione Con il Sud attraverso il Bando Volontariato 2024, rivolto al terzo settore meridionale e promosso con l’obiettivo di supportare progetti in grado di diffondere l’azione volontaria, attivando meccanismi di cittadinanza attiva e partecipazione sociale, coinvolgendo giovani e cittadini che non hanno mai svolto attività di volontariato, anche in un’ottica di ricambio generazionale e di attrazione di nuove risorse umane.
Dato l’elevato numero di proposte ricevute, molte delle quali interessanti e meritevoli di sostegno, ai 3 milioni messi a disposizione dal bando si aggiungono ulteriori 1,8, per un totale di quasi 5 milioni di euro.
“La promozione e il sostegno al volontariato accompagnano da sempre il lavoro della Fondazione nelle regioni del Sud”, ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud. “Questi nuovi progetti permetteranno alle comunità locali di usufruire di nuovi servizi, di realizzare nuove attività, di avere risposte concrete a difficoltà e bisogni, ma soprattutto consentiranno a tanti giovani di avvicinarsi al volontariato, vivendo un’esperienza unica di solidarietà e cittadinanza attiva e andando ad alimentare e arricchire di nuove forze e risorse una realtà dal valore e dall’importanza indiscutibili”.
11 progetti saranno avviati in Sicilia (province di Trapani, Palermo, Catania, Enna, Siracusa); 9 in Campania (province di Napoli, Caserta, Salerno); 4 in Puglia (province di Foggia e Lecce); 4 in Basilicata (province di Matera e Potenza); 2 in Calabria (province di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Crotone); 1 in Sardegna (Provincia del Sud Sardegna). Altri 2 progetti hanno carattere di interregionalità.
Le iniziative permetteranno di recuperare spazi e beni immobili (circa 900 mq di spazi degradati per un totale di 20 beni tra confiscati, ambientali, storico-culturali) traformandoli in luoghi gestiti da giovani volontari in cui saranno realizzati laboratori di solidarietà, percorsi di arte, sport, cultura e in cui saranno aperte caffetterie, spazi di coworking, ciclofficine, falegnamerie, portinerie per l’ascolto dei bisogni di chi è in difficoltà, con attenzione alle necessità delle persone LGBT+; coinvolgere scuole e giovani nella co-progettazione di servizi e attività necessari per il proprio territorio; realizzare percorsi formativi e di sensibilizzazione su legalità, cittadinanza attiva, ludopatia, rischi legati all’abuso di alcol, rispetto dei beni comuni, corretti stili di vita; creare app che mettano in contatto chi necessita di aiuto con i volontari; coinvolgere cittadini nella valorizzazione, conservazione del territorio e del patrimonio naturalistico, storico e culturale; realizzare un “armadio sociale” che metta a disposizione di chi ne ha bisogno abiti usati o di destinarli al riciclo creativo; favorire l’integrazione di persone straniere attraverso laboratori, corsi di formazioni per imparare l’italiano, cineforum, assemblee di condivisione su specifici temi, eventi comunitari; contrastare lo spopolamento di piccoli comuni promuovendo l‘inclusione socio-abitativa di lavoratori stranieri e sensibilizzando le comunità locali.
Le partnership di progetto sono composte da quasi 250 organizzazioni, con una buona partecipazione degli enti pubblici (quasi il 30%) rappresentati principalmente da scuole secondarie e comuni. Si prevede di avvicinare al mondo del volontariato oltre 3.300 persone, alcune delle quali saranno inserite in maniera strutturata nelle organizzazioni.
I progetti offriranno attività culturali e sportive a circa 3.000 cittadini e nuovi servizi socio educativi o di carattere più assistenziale ad oltre 2.000 persone.
Attraverso i precedenti bandi sul volontariato la Fondazione CON IL SUD ha assegnato oltre 27 milioni di euro per sostenere 405 iniziative al Sud e 6,4 milioni per finanziare le attività ordinarie di quasi 300 organizzazioni di volontariato meridionale.
Nel 2023 l’ISTAT ha realizzato un’indagine che ci consegna un’immagine del volontariato critica. Nel periodo 2015-2021 si registra una riduzione di circa il 15% dei volontari presenti nelle diverse organizzazioni. Il numero delle persone che offrono gratuitamente il loro tempo e le loro capacità alle varie realtà non profit è passato da 5,52 a 4,66 milioni. Siamo di fronte ad un progressivo ridimensionamento del settore con una prevalenza di piccole realtà rispetto alle più grandi e strutturate. Sul totale delle organizzazioni con volontari pesano sempre di più quelle di dimensioni molto piccole, con 1-2 volontari. Le più grandi ne avevano in media 131 e nel 2021 sono passate a 111.
Le cause di questo calo sono riconducibili a diversi fattori: lo stravolgimento delle relazioni avvenuto durante l’anno della pandemia, gli effetti dell’invecchiamento e della natalità (meno giovani e più anziani), l’effetto dell’innalzamento dell’età pensionistica.
D’altro canto, l’indagine ha rilevato negli anni recenti una crescita del volontariato individuale, persone che si dedicano a interventi utili per la comunità, ma vogliono sentirsi svincolate dalle reti organizzate e preferiscono impegni temporanei e discontinui. Dal 2020, infatti l’azione volontaria delle singole persone ha visto una crescita fortissima a partire proprio dalla pandemia per poi continuare a seguito della guerra in Ucraina e delle alluvioni che hanno colpito alcune zone del nostro Paese, mobilitando migliaia di cittadini in azioni di aiuto e sostegno pratico ed economico.
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08 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Un gemellaggio tra una squadra di calcio popolare napoletana e una palestinese che ha il merito di accorciare le distanze e di rafforzare la speranza di un futuro degno soprattutto per quei ragazzini costretti a convivere giornalmente con il suono terrificante delle bombe. L’unione, nata circa un mese fa, è quella tra lo Spartak San Gennaro e l’Al Haddaf team, squadra fondata a Beit Lahia nel del Nord di Gaza e distrutta dalla guerra nella Striscia che non accenna a spegnersi. Della compagine partenopea fanno parte calciatori provenienti dai quartieri di Napoli spesso privi di prospettive per i giovani e che, sensibile alle terribili sofferenze dei loro coetanei palestinesi, ha proposto una connessione, per ora ideale ma si spera presto fisica, con l’Al Haddaf Team di cui fanno parte 100 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni costretti ad allenarsi in un campo profughi a Der al Balah nel Sud della Striscia. I bombardamenti hanno infatti distrutto il loro abituale rettangolo di gioco.
Il gemellaggio e le voci –Tra i sugelli del gemellaggio, la proiezione nel pomeriggio di mercoledì al Parco Ventaglieri di Montesanto di una partita con protagonista la squadra palestinese alla presenza dello Spartak San Gennaro e degli attivisti delle realtà del centro storico che sostengono l’iniziativa. A sancire la vicinanza, anche una maglia con gli stemmi delle due squadre e la scritta, in napoletano e in arabo, della frase “Tutt’ eguale song e’ creature’’. «Volevamo dare vicinanza e umanità a questi bambini, che nonostante tutto quanto stia succedendo in Palestina continuano ad avere voglia di vivere e non solo di giocare a calcio» spiega nel corso della conferenza stampa al Parco Ventaglieri la presidente dello Spartak San Gennaro, Ester Sesso. «Da genitore mi chiedo – aggiungere Sesso – quanto tutto questo finirà. Spesso ci mandiamo reciprocamente dei video come auspicio di fratellanza e ci chiediamo quanto tutto questo finirà. Nei sogni io ci credo e mi auguro che presto i nostri calciatori e quelli dell’Al Haddaf team possano giocare insieme». Alessandro Ventura, allenatore dello Spartak San Gennaro spiega: «Noi offriamo sport in maniera gratuita e con i nostri ragazzi (circa 100 d’età compresa tra i 5 e i 17 anni che non pagano alcuna retta per giocare ndr.) affrontiamo spesso tematiche sociali e le immagini provenienti da Gaza hanno scioccato anche loro. Si sono chiesti se che i loro coetanei costretti a vivere sotto i bombardamenti dell’esercito israeliano potessero continuare a giocare a calcio. Da lì, siamo entrati in contatto con l’Al Haddaf Team costruendo questo gemellaggio». Per l’allenatore dello Spartak, il calcio è un «ponte tra popoli, di solidarietà e vicinanza. Da un mese i nostri ragazzi mandano a Gaza messaggi di solidarietà e immagini di schemi tattici e allenamenti e anche i giocatori della squadra palestinese fanno altrettanto, ringraziandoci per il supporto. Proprio grazie al nostro supporto, i ragazzi dell’Al Haddaf hanno deciso di riprendere gli allenamenti sebbene il loro campo sia stato distrutto dai bombardamenti». «Ci sono bambini ai quali hanno tolto l’infanzia e l’adolescenza perché costretti a convivere con la guerra. Oltre che nel calcio popolare, speriamo che nasca un momento di discussione anche nel calcio che conta rispetto alla produzione sempre crescente di armi nel mondo» è l’auspicio di Luigi Volpe, vicepresidente dello Spartak San Gennaro delegato ai rapporti sociali.
La voce dell’Haddaf- Jamil Almajdalawi è un educatore e punto di riferimento dell’Haddaf Team. Con non poche difficoltà è arrivato a Napoli per partecipare alla conferenza stampa per il gemellaggio con lo Spartak San Gennaro. «Giocare a calcio è un modo per far sentire i nostri bambini ancora bambini, è uno strumento per provare a fargli vivere ancora la loro infanzia». La realtà a Gaza resta terribile e le trattative per un cessate il fuoco non hanno ancora sortito l’effetto sperato della fine della guerra. Jamil ne è consapevole, nato e cresciuto anche lui nella Striscia. «Purtroppo i bambini palestinesi sono costretti, dalla realtà in cui vivono, a diventare troppo presto adulti, a fare cose da grandi come fare la fila per il pane, a dare una mano ai genitori o, quando i genitori non ci sono più, a occuparsi dei fratelli più piccoli. La mia speranza e quella del popolo palestinese – dice ancora Almajdalawi – è che si arrivi alla pace e che si possa riuscire a far giocare i bambini palestinesi e i bambini di Napoli sullo stesso campo».
Il messaggio dalla Palestina –In un video messaggio in occasione della partita trasmessa al Parco Ventaglieri e giunto in Italia con non poche difficoltà (grazie soltanto ad alcune sim) l’allenatore dell’Accademia dell’Haddaf, Fadi, ringrazia lo Spartak San Gennaro «per questo evento meraviglioso. È molto importante mostrare la sofferenza dei giocatori e allo stesso tempo ci supporta ad andare avanti. Siete fratelli e amici per noi. Vorremmo essere lì sul campo o parlare direttamente con voi ma purtroppo non possiamo a causa delle tragedie che accadono qui e a causa della guerra e del genocidio in corso. La maggior parte dei giocatori – afferma Fadi – ha perso parte delle loro famiglie, amici e parenti e hanno perso le loro case». Nello stesso video alcuni calciatori della squadra raccontano le loro storie intrise di distruzione con la necessità di lasciare Beit Lahia e trovare riparo altrove per sfuggire dalle bombe dell’esercito israeliano.
di Antonio Sabbatino
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08 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Uno swap party per portare al centro di una città densamente urbanizzata, Portici in provincia di Napoli, la cultura del riuso, nella libertà e nel rispetto dell’ambiente, con un’occhio alla socializzazione e l’altro alle strategie per abbassare l’impatto ambientale in una società sempre più risucchiata dalla follia del consumismo più sfrenato.
È in sostanza questo il cuore dell’iniziativa organizzata da un collettivo autonomo di giovani e giovanissimi ragazzi del comune alle porte di Napoli che si è svolto – siamo già al secondo appuntamento – nel verde di Villa Mascolo.
Lo swap party, appunto la “festa dello scambio”, è una iniziativa aperta alla città, rivolta alla città, destinata e desiderata per la città e i cittadini, che presto verrà riproposta e portata in tour presso altre location. Non ci sono regole particolari. Chi decide di prendervi parte può farlo in completa autonomia e libertà, forse, a ben guardare, l’unica regola è quella di divertirsi.
A raccontare un po’ più nel dettaglio quel che è accaduto nei due appuntamenti che si sono appena conclusi è Florinda Verde, assessore al Verde e ai Parchi, che ha sposato gli intenti degli organizzatori aprendo alla possibilità di utilizzare uno degli spazi più belli della città della Reggia: «Lo swap party è una iniziativa incentrata sulla cultura del riuso e sulla prevenzione del rifiuto, organizzata da giovani e giovanissimi porticesi del collettivo Swap con alla guida Ilaria Incoglia, che stanno mettendo a servizio della collettività le proprie competenze e sensibilità. Il senso è scambiare con gli altri oggetti, libri, abiti. I bambini si sono divertiti tantissimo a scambiare giocattoli e a fare nuove amicizie, perché è chiaro che uno degli scopi dell’iniziativa è priorio quello di cogliere una bella occasione per socializzare e stare in mezzo agli altri in modo bello, sano, costruttivo e divertente».
Al momento sono due gli sponsor dell’iniziativa: Vinilica, un bar in centro città, dove possono essere anche ascoltati vinili, e un brand online, “S4ve second Life” che si occupa di dare una seconda vita a cravatte di lusso, trasformandole anche in gioielli e cinture, nell’ottica che nulla va sprecato, mai.
«È una autentica festa sempre molto partecipata – conclude Florinda Verde – contiamo che possa diventare, questa, una modalità che le persone possano comprendere ed adottare, non solo per un benessere e un ritorno sociale ed economico, ma anche e soprattutto da un punto di vista ecologico ed aggregativo».
di Nadia Labriola
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08 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Dalle variazioni Goldberg di Bach al Bolero di Ravel: sono i grandi capolavori del repertorio classico eseguiti da Luca Ciarla al violino con un pedale loop i protagonisti del primo appuntamento del nuovo anno in Villa di Donato, per la rassegna di musica #Sant’Eframo Jazz Club – Winter 2025. Nello storico Salone degli affreschi al primo piano della Villa settecentesca di piazza Sant’Eframo Vecchio a Napoli, venerdì 10 gennaio 2025 alle ore 20.30 si terrà il concerto A Classy Call con la solOrkestra di Luca Ciarla.
Violinista creativo e sorprendente, Luca Ciarla supera agilmente i confini tra i generi per tracciare un percorso musicale innovativo, una magica seduzione acustica in perfetto equilibrio tra scrittura e improvvisazione, tradizione e contemporaneità. A Villa di Donato interpreterà musiche di Joahnn Sebastian Bach, Maurice Ravel, Heitor Villa-Lobos, Astor Piazzolla, Ennio Morricone ed eseguendo in “solo” l’intero spartito. Ciarla suona il violino anche come una chitarra, un violoncello o uno strumento a percussione; canta, fischia, suona altri strumenti e aggiunge nuove improvvisazioni e la musica si evolve continuamente.
Allo spettacolo seguirà, come di consueto, un momento conviviale secondo le ricette tradizionali della famiglia de Mennato: per celebrare il Natale appena passato, lenticchie con friarielli, cubetti di cotechino con originali accostamenti di sapori e dolci della tradizione.
Gli incontri musicali a Villa di Donato sono un appuntamento unico in città, in un ex casino di caccia borbonico che Patrizia De Mennato con il fratello Gianfranco hanno recuperato alle ingiurie del tempo e restituito alla collettività, riscoprendo l’antica tradizione di accoglienza e convivialità della famiglia.
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