Il summit regionale dei giovani di Legambiente dedicato all’ambiente e promuovere Pace e Giustizia Climatica

Dall’ 11 al 13 ottobre torna YCM24 – Campania, l’assemblea dei giovani attivisti e attiviste di Legambiente Campania che si svolgerà al Castello Mediceo di Ottaviano. L’iniziativa coinvolge 40 giovani provenienti da tutta la regione, con l’obiettivo di affrontare tematiche cruciali come la giustizia climatica e sociale. Durante i tre giorni di incontri, si alterneranno workshop, dibattiti e momenti di confronto su: lotta alle ecomafie, la pace e le mobilitazioni per il clima. Il 12 ottobre, in particolare, si terrà un aperitivo tematico dedicato alle ecomafie, durante il quale verranno presentati i 30 anni di impegno di Legambiente e si renderà omaggio a Mimmo Beneventano, vittima innocente delle mafie. L’evento si svolgerà in concomitanza con il Global Climate Strike dell’11 ottobre,
Una tre giorni – dichiara Antonio De Gisi, direttivo regionale Legambiente- che rappresenta un’opportunità per unire la mobilitazione globale sul clima con riflessioni concrete del nostro territorio. Attiviste e attivisti si confronteranno su una molteplicità di temi uniti da un unico filo rosso: l’inscindibilità tra Pace, transizione ecologica e Giustizia Climatica ”
Durante la tre giorni in collaborazione con il Circolo “La Gabbianella e il Gatto” di Napoli, verranno presentati i primi risultati del progetto “Change Climate Change: l’impegno contro le eco-ansie”, realizzato nell’ambito dell’avviso “I Giovani e la Cultura della Rigenerazione Sociale” della Regione Campania.
La ricerca ha coinvolto oltre 500 giovani campani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, con l’obiettivo di indagare l’impatto psicologico dei cambiamenti climatici e promuovere azioni per il benessere psicologico, sociale e ambientale. I primi dati emersi dalla ricerca di Legambiente rivelano che il 67,6% dei giovani intervistati conosce il termine “ecoansia”, evidenziando una crescente attenzione verso il fenomeno. Il 40% si dichiara molto preoccupato per il cambiamento climatico, mentre il 48,8% si sente “abbastanza preoccupato”. La principale emozione associata ai problemi ambientali è la preoccupazione (70,8%), seguita da sentimenti di impotenza (54,5%), rabbia (37,7%), paura (34,3%) e tristezza (28,7%). Il rapporto completo sarà presentato a dicembre.
Dati- conclude Antonio De Gisi di Legambiente Campania- che dimostrano come le emozioni siano spesso interconnesse, riflettendo l’impatto psicologico delle crisi ambientali sulle nuove generazioni dimostrando sempre più la necessità di impegno sia sul fronte ambientale che su quello del benessere psicologico dei giovani, ponendo la salute mentale al centro del dibattito sul futuro del pianeta”.

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UN BORGO DI LIBRI, OSPITA IL PROCURATORE DI PALERMO MAURIZIO DE LUCIA

Il Procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia, l’uomo che ha arrestato il capo della mafia Matteo Messina Denaro, sarà a Casertavecchia, il 12 ottobre, a «Un Borgo di Libri», per l’ultimo appuntamento del Festival nel borgo medievale, il primo della serie «Ex:tra» durante l’anno. Insieme con lui anche l’inviato de «La Repubblica» Salvo Palazzolo, uno dei maggiori esperti di cosa nostra in Italia. Subito prima, alle 19.30, saranno letti, sempre in Cattedrale, i nomi delle vittime di mafia in Campania.
«Un Borgo di Libri – spiega Luigi Ferraiuolo – ha dato molto spazio ai temi della giustizia quest’anno, perché il nostro territorio ne ha un forte bisogno: l’unico modo per cambiare storie sbagliate e costruire buone culture ed esempi è averle di fronte e parlare di buone pratiche. Perciò abbiamo chiesto a Maurizio De Lucia e Salvo Palazzolo di venire a condividere con noi le loro esperienze, per fare storia viva».
Non poteva mancare dunque un focus sul più importante tema di quest’ultimo anno e mezzo: l’arresto, la cattura e la morte di Matteo Messina Denaro e il conseguente futuro di Cosa Nostra, realizzato in collaborazione con l’Agenzia per la legalità Agrorinasce e il patrocinio della soprintendenza ai beni culturali. E’ o meno ancora un pericolo per lo Stato e la società italiana l’organizzazione mafiosa siciliana? A questa domanda proveranno a rispondere De Lucia e Palazzolo, entrambi in prima linea a Palermo, il primo dalla coffa della procura più esposta d’Italia; il secondo dalla trincea dell’informazione di qualità. De Lucia e Palazzolo saranno salutati dal Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Casella e dal soprintendente ai Beni Culturali e Archeologici Mariano Nuzzo. L’incontro sarà moderato dal giornalista de la Repubblica Raffaele Sardo».
«Provare a promuovere con queste riflessioni una nuova etica pubblica – spiega Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce – è una delle sfide necessarie per far crescere il nostro territorio per il futuro». La lettura ininterrotta dei nomi delle vittime di mafia in Campania è realizzata in collaborazione con l’Unicef Caserta e il Coordinamento campano dei parenti delle vittime di mafia, ma anche il Rotaract Caserta Reggia e il Rotaract Luigi Vanvitelli.
«Costante è l’impegno dell’UNICEF Caserta per sostenere le iniziative che, come questa, possano fornire ai giovani spunti di crescita civile e partecipazione sociale – spiega la presidente Lia Pannitti – In questa ottica siamo felici di sostenere Un Borgo di Libri – consapevoli del grande valore degli incontri proposti e dell’insostituibile valore della lettura». A dare una mano con la lista dei nomi anche il coordinamento campano dei parenti delle vittime di mafia. «Fare memoria costituisce un dovere, affinché il sacrificio di uomini giusti non sia stato vano – sottolinea il coordinatore campano dei parenti delle vittime, l’avvocato Giuseppe Granata, figlio di Raffaele ucciso dalla camorra – Fare memoria attraverso la cultura è anche un diritto. Il diritto di educare i giovani ai valori della legalità e dell’onestà».
A sostenere la lettura i Rotaract Caserta Reggia e Luigi Vanvitelli: «La lettura e il confronto con De Lucia e Palazzolo – spiega l’ingegnere Carmine Facchini, presidente del Rotaract Caserta Reggia – ci offrono l’opportunità di riflettere su temi delicati come quello della mafia. Insieme, possiamo continuare a promuovere la cultura della legalità e della giustizia». I due incontri sono realizzati con il sostegno e la collaborazione della parrocchia della cattedrale di Casertavecchia.

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Regolamento CSE e la partecipazione dei pazienti nelle decisioni terapeutiche

Sempre più, negli ultimi anni, le Associazioni di Pazienti hanno acquisito un ruolo centrale presso gli enti regolatori, all’interno dell’Agenzia Europea del Farmaco ma anche nelle procedure adottate dalle Autorità regolatorie dei singoli stati membri. In Italia, un processo di riconoscimento e partecipazione delle singole Associazioni di pazienti è stato già avviato tempo fa dal Ministero della Salute con atto di indirizzo del 10 ottobre 2022, che ha stabilito le regole generali per il loro coinvolgimento nei processi decisionali del Ministero stesso. Di recente, con il Regolamento recante norme sull’organizzazione e il funzionamento della Commissione Scientifico-Economica del Farmaco dell’Agenzia Italiana del Farmaco, all’articolo 11, è stata prevista la facoltà per la Commissione di convocare in audizione le Associazioni o Società scientifiche maggiormente rappresentative in relazione alle tematiche in discussione.
Considerata dunque l’importanza del ruolo dei pazienti nel processo decisionale Rarelab, in media partnership con OMaR – Osservatorio Malattie Rare, ha avviato il Progetto “InPags” che propone di favorire il dialogo tra Associazioni di pazienti e AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco. Questo confronto troverà la sintesi nell’evento “Il regolamento CSE e la partecipazione dei pazienti nelle decisioni terapeutiche. Il progetto InPags per un dialogo costante tra stakeholder del sistema salute” che si svolgerà dalle ore 10:00 di mercoledì 30 ottobre presso la Sala Igea dell’Istituto Enciclopedia Italiana Treccani (Piazza della Enciclopedia Italiana 4, Roma). All’incontro saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti nei Tavoli tecnici di discussione e tutte le Associazioni aderenti all’InPagsNetwork con l’obiettivo di discutere dei tempi e delle modalità della partecipazione delle stesse ai processi decisionali riguardanti le scelte terapeutiche ad esse rivolte.
L’evento è realizzato con il contributo non condizionante di AbbVie Italia, AOP Health, Boehringer Ingelheim, CSL Behring, CSL Vifor, Johnson & Johnson, Kyowa Kirin, Novartis Gene Therapies, Pfizer, PTC Therapeutics, Sobi Italia e Takeda.
Si potrà accedere in Sala solo dopo essersi accreditati entro le ore 13:00 di martedì 29 ottobre all’indirizzo di posta elettronica accrediti@osservatoriomalattierare.it con indicato il proprio nome, cognome e ruolo rivestito all’interno dell’Ente/Organizzazione di appartenenza, specificando se utilizzatore di ausilio per la mobilità (carrozzina/moto-carrozzina), ai fini dell’organizzazione della sala. L’accesso sarà assicurato secondo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste e fino ad esaurimento posti. Potranno accedere in sala solo coloro che, dopo la richiesta, avranno ricevuto conferma di accreditamento dagli organizzatori.
Sarà possibile anche seguire la diretta dell’evento sui canali social di OMaR.

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“IO NON RISCHIO”: BUONE PRATICHE DI PROTEZIONE CIVILE

Domenica 13 ottobre anche Napoli partecipa alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio –Buone pratiche di protezione civile”. Per scoprire come ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi, l’appuntamento con la nostra organizzazione è in Via Alessandro Scarlatti, angolo via Enrico Alvino Oltre al punto informativo, anche quest’anno ci sarà una piazza digitale sulla pagina facebook “io Non Rischio – Vomero”.
La giornata, che chiuderà la Settimana Nazionale della Protezione Civile, porterà migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare punti informativi in tutta Italia, in oltre mille piazze dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.
Io non rischio è una campagna di comunicazione pubblica sulle buone pratiche di protezione civile basata sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni, che si rivolge a tutti, con messaggi chiari e riconoscibili, per trasformare la consapevolezza in azione, 365 giorni l’anno.
Io non rischio è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Sul sito ufficiale www.iononrischio.gov.it e sui profili social della Campagna (Facebook, Twitter e Instagram) è possibile consultare materiali informativi, reperire informazioni utili e aggiornamenti sugli appuntamenti in programma.

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Reati su minori in Italia: quasi 7.000 nel 2023, 19 al giorno. E’ boom di maltrattamenti in famiglia. I dati di Terre des Hommes

Sono stati 6.952 i reati a danno di minori in Italia nel 2023, in media 19 al giorno, 95 in più rispetto al 2022. Aumentati del 34% in 10 anni e addirittura dell’89% dal 2006. I reati più diffusi, che registrano anche l’incremento più alto, sono i maltrattamenti in famiglia: ben 2.843 casi, cresciuti del 6% dal 2022 e più che raddoppiati dal 2013.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes alla Camera dei Deputati – alla presenza del Presidente della Camera on. Lorenzo Fontana e della Vice Questore della Polizia di Stato Eugenia Sepe – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2024 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).

Dal Dossier emerge che sono proprio le bambine e le ragazze ad essere colpite in misura maggiore dai reati a danno di minori, nel 61% dei casi sono loro le vittimeA spingere questa percentuale soprattutto i crimini sessuali: a partire da violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, che vedono rispettivamente l’89% e l’85% di vittime femminili, passando per gli atti sessuali con minorenni (il 79% di vittime è femmina), detenzione di materiale pornografico e corruzione di minorenne (entrambi con il 78% di vittime di genere femminile), fino alla prostituzione e pornografia minorile (in entrambi le vittime sono al 64% bambine o ragazze).

Hanno invece in maggioranza vittime maschili l’omicidio volontario (67%), l’abbandono di persone minori o incapaci (61%), l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%). Le vittime sono pressoché in parità nei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (entrambi i generi al 50%) e di maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli (vittime femminili 51%).

Se i maltrattamenti in famiglia segnano l’aumento più significativo, rispetto al 2022 sono in crescita anche le violenze sessuali, che con 912 casi (+1% dal 2022 ma +51% dal 2013) sono il secondo reato più diffuso;  la sottrazione di persone incapaci (302 casi, +4% dal 2022 e +39% dal 2013); l’abbandono di persone minori o incapaci (568 casi, +3% dal 2022 e +25% in 10 anni); gli atti sessuali con minorenni (+3% dal 2022 e +5% dal 2013, con un totale di 444 casi); l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+1% con 349 casi; +47% dal 2013); la pornografia minorile (171 casi, aumentati dell’1% dal 2022 ma calati del 7% dal 2013).

Calano, invece: la prostituzione minorile, che con 28 casi è il reato che segna il calo maggiore sia sull’anno (-24%) sia rispetto agli ultimi 10 (-65%); la detenzione di materiale pedopornografico (59 casi, in calo del 18% sul 2022 ma in aumento, sempre del 18%, rispetto al 2013); la corruzione di minorenne (94 casi, -12% in un anno e -24% dal 2013); le violazioni degli obblighi di assistenza familiare (525 casi, -5% dal 2022 e -48% dal 2013). Diminuiscono, infine, rispetto allo scorso anno i casi di violenza sessuale aggravata (645 casi, -7%), reato che registra però uno degli aumenti maggiori sui dieci anni (+73% dal 2013).

Restano, invece, invariati gli omicidi volontari con 12 casi sia nel 2023, sia nel 2022 che nel 2013.

«I dati dimostrano un incremento delle denunce da parte delle vittime. Ciò significa che le azioni intraprese dalle Forze di Polizia sul fronte delle campagne di informazione, tese a scardinare gli ostacoli di carattere socioculturale che hanno alimentato ed alimentano ancora le violenze e gli abusi sui minori, stanno producendo risultati che confermano il rapporto di fiducia instaurato con le vittime. Un risultato, tuttavia, che non distoglie il nostro sguardo dal “numero oscuro” di casi non denunciati e da tutti quei delitti che si consumano nel “mondo virtuale” dove i minori sono sempre più esposti ed indifesi.», ha dichiarato la dott.ssa Eugenia Sepevice questore Polizia di Stato.

«Due fattori, che devono farci riflettere, emergono dagli ultimi dati dei reati sui minori – ha dichiarato Paolo FerraraDirettore Generale di Terre des Hommes – In primo luogo l’immagine della famiglia come luogo sicuro e accogliente, come nido in cui i bambini possono crescere per imparare a spiccare il volo, mostra più di una crepa e chiama in causa tutti i nostri sforzi affinché i genitori non debbano affrontare in solitudine una fragilità che appare sempre più evidente. In secondo luogo, la violenza, soprattutto quella fisica, continua a consumarsi in maggioranza sul corpo delle bambine e delle ragazze e questo, non ci stancheremo mai di dirlo, costringe tutti noi a non mollare la presa su una battaglia culturale, per superare la struttura patriarcale e creare una società più inclusiva fondata sul rispetto dell’altro, che è ancora lontana dal produrre i cambiamenti sperati.»

SALUTE MENTALE. Dal Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, che racchiude e analizza tutti i fenomeni che mettono a rischio la vita, la salute e i diritti delle bambine e delle ragazze, in Italia e nel mondo, emerge anche un aumento negli ultimi anni del disagio psicologico dei ragazzi, e soprattutto delle ragazze, in Italia.

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità[1], il 52% delle ragazze ritiene che la pandemia abbia avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale, dato che scende al 31% tra i coetanei maschi. Questo malessere aumenta con l’età: tra gli undicenni è stato riscontrato dal 33% delle bambine e dal 25% dei bambini, mentre tra i teenagers di diciassette anni lo ha vissuto il 66% delle ragazze e il 41% dei maschi.

La tendenza è confermata anche a livello mondiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che riscontra un peggioramento nel benessere dei giovani in generale e delle ragazze in particolare. Il 28% delle quindicenni segnala una profonda solitudine, a fronte del 13% dei coetanei maschi[2].

Terre des Hommes, insieme a Scuola Zoo, ha provato a indagare questo malessere attraverso Osservatorio indifesa, al quale hanno partecipato oltre 2.000 ragazze tra i 14 e i 26 anni. Emerge, innanzitutto, che la quasi totalità, 9 ragazze su 10, percepisce forti rischi per la propria salute mentale. Tra le cause che compromettono il benessere psicologico delle ragazze, prima tra tutte, per il 76%, è la difficoltà di accettarsi e stare bene con il proprio corpo. Troviamo, poi, le relazioni difficili con i genitori o la famiglia (indicate dal 73% delle risposte) e le prestazioni scolastiche (66%). Più del 50% delle ragazze vede, inoltre, come rischi le preoccupazioni per il proprio futuro, le relazioni complicate con amici o coetanei, la solitudine, la depressione, la violenza di ogni genere. Altri motivi di preoccupazione sono un rapporto di coppia incostante (43%), le relazioni con gli insegnanti (28%), il timore per la situazione globale (25%) e l’Eco-ansia (17%).

Intervenire è, quindi, fondamentale e sono le ragazze a indicare la strada: il 75% chiede che la scuola si occupi di più di salute mentale e il 66,5% vorrebbe uno psicologo gratuito fuori dalla scuola.

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