OPEN OdV: quando un volontario può fare la differenza

OPEN OdV – Associazione Oncologia Pediatrica E Neuroblastoma – è un’organizzazione di volontariato nata nel 2003 per volere di genitori di bambini e adolescenti malati di cancro e di medici da anni impegnati a combattere contro queste patologie.
Senza finalità di lucro, l’associazione si prodiga per migliorare quotidianamente la vita  di soggetti che rientrano a diverso titolo nell’Oncologia Pediatrica, operando attivamente con i suoi volontari all’interno del Dipartimento di Oncologia Pediatrica del P.O. Pausilipon di Napoli e all’interno del reparto di Radioterapia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.
«Compito dei volontari è quello di affiancare le famiglie in un percorso duro, ma ricco di scoperte per regalare momenti di condivisione e di sollievo. Sembra una sciocchezza, ma a volte, anche solo condividere la ricetta di un piatto, permette di conservare una ritualità e una quotidianità che la malattia altrimenti cancellerebbe.
Ai volontari, non chiediamo il possesso di particolari titoli o abilità, però, certamente, da loro non vogliamo la pietas», spiega Antonella Spina, responsabile operativa dell’Associazione.
«Ovviamente, ognuno viene impiegato nelle attività più consone alle sue attitudine. C’è chi opera in reparto, chi si occupa dell’organizzazione di eventi di raccolta fondi, chi si occupa della donazione di sangue e piastrine», prosegue.
La ricerca dei volontari è continua.
« Dopo un incontro conoscitivo, il futuro volontario, viene affiancato ad un volontario senior per un primo periodo al termine del quale, poi, comincia il corso di formazione», conclude Spina.
I volontari sono una risorsa imprescindibile perchè con il loro impegno, la loro partecipazione e la loro collaborazione portano costantemente nuova linfa e vitalità a tutte le azioni e le iniziative dell’associazione.

di Annatina Franzese

L’articolo OPEN OdV: quando un volontario può fare la differenza proviene da Comunicare il sociale.

La corsa ad ostacoli della separazione: quando a inciampare sono soprattutto i figli

«In questo momento non decide né mamma né papà. Decide il tribunale quando ci possiamo vedere» – «E va bene, col tribunale ci parlo io». In questo dialogo tra un padre e il suo figlio piccolo, ripreso pari pari dagli atti di un procedimento per una separazione giudiziale, c’è la sintesi delle difficoltà che vivono oggi i bambini, figli di genitori che sono divorziati o stanno per farlo. Il padre cerca di spiegare al figlio che non è in grado di dirgli quando si rivedranno, non dipende più da lui, ma nemmeno dalla mamma. E il figlio risponde subito che la soluzione ce l’ha. Dove sta il problema, parla lui col “signor tribunale”. Spaesamento, incertezza, lacrime che a stento si riescono a trattenere, parole che non si trovano: la conversazione prosegue così. Sono i bambini, del resto, i primi danneggiati di uno stato di cose che, spesso, si complica fino a diventare un inferno. La separazione quasi mai è una passeggiata, ma quando ci sono i figli è certamente una corsa a ostacoli. Anche per questo esistono associazioni che ascoltano i bisogni di genitori divorziati ed offrono loro assistenza legale e psicologica, ogni volta che è possibile. “Pezzi di cuore” è una associazione di promozione sociale che nasce dell’incontro casuale di genitori che lottano ogni giorno. 

 

IL SOSTEGNO – Lo scopo primario dell’aps è dare un sostegno a mamme e papà che non riescono ad orientarsi nel percorso di una separazione legale, spesso tortuoso. Per questo sono state stipulate convenzioni economicamente vantaggiose con diversi professionisti per offrire assistenza psicologica e legale durante le varie fasi della separazione. Nei casi di maggiore difficoltà economica, l’associazione si fa carico delle spese necessarie e si impegna, inoltre, a intervenire, laddove possibile, nella ricerca di un nuovo lavoro.
L’associazione ha anche lo scopo di promuovere varie attività sul territorio regionale e nazionale, per far conoscere o meglio comprendere il concetto e i principi della bi-genitorialità, impegnandosi affinché la legge recepisca i cosiddetti tempi paritetici, con settimane alternate, doppio domicilio, mantenimento diretto, sistemazione equa degli aspetti economici (ad esempio la casa coniugale). Ed è proprio questo l’aspetto più rilevante dell’attività dell’associazione ma anche delle tante altre realtà che provano a stare vicino ai genitori separati. Spiega Paolo Cappetta, presidente di “Pezzi di cuore”: «Rispetto al passato, il rapporto tra i genitori e i figli non è più sbilanciato verso la mamma. I tempi sono cambiati, uomini e donne lavorano con le stesse modalità. I figli possono essere gestiti con tempistiche uguali o comunque condivise. Dobbiamo superare la logica del mero parcheggio dei bambini, strettamente connessa alla loro sofferenza, purtroppo». Un bambino può essere portato a fare shopping o aiutato a lavarsi sia dal padre che dalla madre: il concetto della “mamma a tutti i costi” è, per fortuna, separato dai fatti e dagli eventi. Un po’ meno dalla mentalità comune e dalla tendenza della giurisprudenza ad aggiornarsi con lentezza, a fotografare la realtà in maniera pigra. 

 

IL CORSO – “Pezzi di cuore”, che ha sede a Cava dei Tirreni, ha siglato un protocollo di intesa con la Caritas Campania e la provincia di Salerno. Diversi gli obiettivi: aprire sportelli di ascolto in tutto il territorio campano (oltre che a Cava dei Tirreni, dove attualmente è attivo) ma soprattutto chiedere alla Regione di attivare un tavolo di confronto con i vari tribunali della Campania in modo che possano recepire il concetto di tempi paritetici, che può diventare strategico nella gestione di una separazione con figli. Anche per questo, “Pezzi di cuore” propone un corso di formazione teorico e pratico in materia di diritto di famiglia e minori. Destinatari del corso sono magistrati, avvocati, praticanti Avvocati, studenti delle facoltà giuridiche e psicologiche che vogliano orientarsi nel settore famiglia, psicologi abilitati e in corso di abilitazione, assistenti sociali, mediatori ed altre figure potenzialmente coinvolte in un percorso legale di divorzio. Il corso ha l’obiettivo primario di favorire la conoscenza globale della psicologia forense e del diritto di famiglia sostanziale e processuale. Tra i relatori, Raffaele Sdino, presidente sez. Famiglia del Tribunale di Napoli, Vito Colucci, presidente sezione Minori e Famiglia della Corte di Appello di Salerno, Maria Assunta Niccoli, consigliere presso la Corte di Appello di Salerno, Sezione Famiglia e Minori e molti altri ancora. Si comincia il 15 novembre alle presso la sala “Caduti di Nassiriya” del Consiglio Regionale della Campania, si prosegue fino alla fine di gennaio 2025

 

di Francesco Gravetti

foto © Lina Vacondio – progetto “Tanti per tutti – il volto del volontariato italiano”

 

 

L’articolo La corsa ad ostacoli della separazione: quando a inciampare sono soprattutto i figli proviene da Comunicare il sociale.

“Le mie orecchie parlano’’: il libro di Alessandro, testimonial di inclusività 

La sua ferma volontà di continuare a inseguire i propri sogni riesce ad andare oltre qualsiasi ostacolo che la malattia gli ha posto davanti, veicolando un vero messaggio di inclusione. Alessandro Coppola, napoletano di 21 anni, è un esempio di energia positiva che supera qualsiasi avversità. Testimonianza di ciò, un libro scritto in cui racconta la propria storia e un confronto continuo con gli studenti tramite il progetto “SuperAbile’’ patrocinato dalla Regione Campania. Ad Alessandro, studente universitario del corso di Scienze di Comunicazione, all’età di 4 anni è stata diagnosticata una “Ipoacusia neurosensoriale bilaterale di grado medio-grave destra e profonda a sinistra”. Tradotto: sordità totale all’orecchio sinistro in seguito ad una forma tumorale (colesteatoma) e sordità profonda all’orecchio destro, con la necessità di utilizzare una protesi acustica per ascoltare gli altri. Una scoperta avvenuta dopo molti consulti medici. Ma non è finita. Più avanti, nel 2019, il giovane scopre anche di dover convivere con la “Sindrome di Usher 2” malattia che rischia seriamente di portarlo in pochi anni alla cecità. Il quadro clinico sarebbe sufficiente per abbattere chiunque, a maggior ragione un ragazzo poco più che ventenne. Bene, non è il caso di Alessandro che al contrario e grazie sempre al sostegno della sua famiglia, si rimbocca le maniche. Anzitutto scrive il libro “Le mie orecchie parlano’’ (Graus Edizioni) in cui racconta ciò che ha vissuto, compreso il pregiudizio e le prese in giro dei coetanei da piccolo. Al contempo, narra anche le esperienze positive vissute grazie alle tante passioni coltivate. Tra queste c’è soprattutto la moda, un vero veicolo di felicità. Alessandro, sfruttando la potenza dei social, inizia a fare degli shooting entrando poi in contatto con diversi brand famosi a livello internazionale come Antonio Marras, Antony Morato, Pittarello, One block down e più di recente Alcott. E qui che, sovente, avviene qualcosa di magico. Coppola, indossando capi firmati ed eleganti, si trasforma in un vero ambasciatore di inclusione dimostrando come l’aspirazione di definire la propria personalità – in questo caso come modello – sia più forte della sofferenza del dover convivere con una malattia, una patologia, una diagnosi impietosa. Alessandro lo ripete spesso ai ragazzi delle scuole con cui dialoga o nei vari incontri pubblici: «I sogni vanno coltivati perché sono più forti delle avversità. So che fra non molto potrò perdere la vista e che dovrò continuare a convivere con i miei problemi d’udito. Nonostante ciò non mi arrendo, anzi. Si può essere lo stesso felici. Mi chiedevo il perché solo chi fosse alto 1,95 metri e avesse un fisico scolpito potesse essere un modello. Può benissimo farlo chi ha una protesi o degli occhiali». Alessandro porta avanti un altro, fondamentale concetto che definisce l’obiettivo del progetto di inclusione “SuperAbile’’. «Cerco di spiegare ai ragazzi che la solitudine, causata dalle avversità della vita, può essere accantonata e superata. Oltre ai familiari, ci potrà sempre essere qualcun altro a capirti e con cui condividere del tempo. Anche io ho capito c’è chi mi stima e mi apprezza e ciò mi fa capire che non rimarrò mai solo. È una lezione importante». 

di Antonio Sabbatino 

L’articolo “Le mie orecchie parlano’’: il libro di Alessandro, testimonial di inclusività  proviene da Comunicare il sociale.

Le sfide comunicative dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici sui temi sociali

L’Ordine Regionale dei Chimici e dei Fisici, che esiste in Campania da quattro anni, si apre alla collettività attraverso iniziative che promuovono dialogo e comunicazione.

Le materie scientifiche hanno sempre difficoltà a raccontarsi e le competenze, spesso troppo specifiche, non sono facilmente comunicabili e colmare questo gap è diventata la sfida dell’Ordine.

Il controllo sulla qualità alimentare, il riciclaggio dei rifiuti, la green economy e la sua sicurezza, le valutazioni su acqua, aria e suolo, la transizione ecologica, i controlli sui gas medicali e le valutazioni sulla radioattività delle terapie oncologiche sono alcuni degli ambiti di pubblico interesse nei quali è necessario impiegare chimici e fisici.

«Le competenze dei chimici e dei fisici non sono legate solo ad aspetti tecnici e scientifici ma trasversalmente interessano tutti. Sono tante e diverse le applicabilità delle nostre competenze», sostiene la Presidente dell’Ordine Dottoressa Rossella Fasulo.

«Crediamo profondamente nell’opportunità offerta dalla condivisione delle competenze professionali del Chimico e del Fisico in ambito sanitario, alimentare, ambientale, della bioeconomia, della sicurezza sul lavoro, della sicurezza alimentare, della transizione ecologica perché fondamentali per la sfida del futuro che vede l’umanità proiettata verso lo sviluppo tecnologico sostenibile», sottolinea ancora la Presidente Fasulo.

Già durante la terza edizione delle “Giornate napoletane della salute, prevenzione e benessere”, gli scienziati hanno presentato alla cittadinanza progetti e ricerche sui temi della chimica e della fisica applicati al benessere e alla vita quotidiana. Grazie alla condivisione di contributi digitali gli studiosi hanno potuto avvicinare adulti e ragazzi ai temi della sana alimentazione nelle mense scolastiche, la sicurezza nell’eolico, il riciclaggio di materiali pericolosi, i vaccini e i farmaci, l’economia circolare, la tutela ambientale e l’impatto sulla sanità.

Il legame con la medicina e la sanità è diventato ancora più solido grazie alla legge 3/2018 che trasforma la professione tecnica in professione dell’ambito sanitario, sotto la direzione quindi del Ministero della Salute.

L’Ordine dei Chimici e dei Fisici della Campania ha inoltre il primato a livello nazionale per la formazione continua in modalità a distanza sincrona e asincrona con il supporto di webinar.

Il sito istituzionale dell’Ordine: Ordine Regionale dei Chimici e dei Fisici della Campania – Provider ECM Standard

di Emanuela Nicoloro

L’articolo Le sfide comunicative dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici sui temi sociali proviene da Comunicare il sociale.

CITTA’ DELLA SCIENZA: torna l’atteso appuntamento con AVVENTURE TRA LE PAGINE di Kid Pass!

Torna il più grande evento diffuso dedicato ai piccoli lettori nei musei promosso da Kid Pass.
Ispirati dal libro BLOB che sarà presentato e letto dall’autore Giovanni Colaneri a Città della Scienza, le attività per il weekend del 16 e 17 novembre saranno dedicate al mondo dei funghi, per conoscere gli straordinari cicli vitali di questi organismi, le loro proprietà e anche il loro uso nella tradizione gastronomica locale. Laboratori per ogni fascia d’età e science show per tutti.
Esperti, scrittori, scienziati e appassionati si diletteranno ad illustrare le caratteristiche più interessanti dei funghi nostrani. Completerà il programma del fine settimana una spettacolare “caccia” al tartufo nei giardini di Città della Scienza, condotta da lagotti, cani specializzati nella ricerca del tartufo.

L’articolo CITTA’ DELLA SCIENZA: torna l’atteso appuntamento con AVVENTURE TRA LE PAGINE di Kid Pass! proviene da Comunicare il sociale.