Progetto “Conoscere per Ri-Conoscersi”, a Meta il Labirinto dei Diritti

La Cooperativa Sociale Essere di Meta (Napoli), in occasione della giornata mondiale dei diritti dei bambini, SABATO 23 novembre dalle ore 10.00, organizza l’Evento LABIRINTO DEI DIRITTI presso la Villa Comunale in Via Flavio Gioia. La Villa, sapientemente ristrutturata dall’amministrazione Tito l’anno scorso e dedicata ai bambini del territorio, è stata scelta dalla Cooperativa quale sede simbolica della giornata mondiale dei diritti dei bambini.

“La misura della civiltà è la qualità della vita garantita ai bambini” così recita lo slogan della villa comunale e la dottoressa Marianna Di Candido, referente del progetto, l’ha presa in parola quando ha chiesto ed ottenuto l’utilizzo del sito per realizzare un labirinto all’interno del quale i bambini potranno cimentarsi a raggiungere la meta finale attraverso la risoluzione di enigmi sui diritti. Per l’occasione numerosi partners locali e regionali si sono resi disponibili a dare un serio e concreto apporto all’evento che vedrà la sua apertura il giorno 23 novembre alle ore 10.00. L’intento è quello di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche giovanili e, questo evento, che si inscrive all’interno del macro-progetto “Conoscere per Ri-Conoscersi” che la Cooperativa Essere porta avanti da anni, getta le basi per una strategia d’intervento ludico didattica che vede coinvolti i bambini e le famiglie.

L’evento Labirinto dei Diritti sottolinea l’idea, oggi più che mai attuale, con la pretesa di promuovere l’importanza del rispetto dei diritti dei bambini e degli adolescenti partendo proprio dalla loro conoscenza approfondita. Per questo motivo agli attori principali, ai bambini, attraverso le smart-cards of rights, sarà riservata la partecipazione al gioco-labirinto ma, attenzione a non sbagliare le risposte altrimenti si torna indietro e si riparte daccapo!

«Oggi – evidenzia la Dott.ssa Marianna Di Candido – assistiamo da un lato all’espandersi della cultura dell’illegalità che ogni giorno insidiosamente mina il lavoro educativo su più fronti e dall’altro, all’inasprimento delle misure repressivo/punitive per i reati commessi dai minori. Questa duplice prospettiva rischia di non valorizzare invece le gradi risorse dei nostri ragazzi che, adeguatamente sostenuti e guidati, nel loro percorso di crescita, sanno dare un apporto decisivo ad un cambiamento di rotta voluto e sperato da tutti. Per questo motivo la scelta è ricaduta sulla realizzazione di un labirinto: “IL LABIRINTO DEI DIRITTI” che ha lo scopo di raffigurare e, simbolicamente rappresentare, la vita di ciascuno di noi e soprattutto dei ragazzi che grazie alla conoscenza, al rispetto, alla libertà, alla giustizia possono intraprendere la giusta strada di vita che ciascuno ha diritto di avere».

L’appuntamento, dunque, è per il 23 novembre alla Villa Comunale di Meta in via Flavio Gioia dalle ore 10:00.

L’articolo Progetto “Conoscere per Ri-Conoscersi”, a Meta il Labirinto dei Diritti proviene da Comunicare il sociale.

UN’INFANZIA DA VIVERE PREMIATA AL SENATO PER L’ IMPEGNO NEL PARCO VERDE DI CAIVANO

Grandi onorificenze verranno assegnate domani a Roma in Senato nell’ambito della 4° edizione del premio nazionale “Testimone del Volontariato Italia”. Il premio che mira a celebrare volontari e associazioni del nostro Paese quest’anno premia, tra le altre, l’associazione “Un’infanzia da Vivere O.D.V.” che dal 2008 opera sul territorio di Caivano, nello specifico per le famiglie del Parco Verde.
Il giorno seguente le famiglie caivanesi partecipanti saranno in udienza dal Papa Francesco I.
Ritirano il premio Bruno Mazza, volontario referente del settore giovanile e scolastico e Salvatore Vitale, cinquantaduenne disabile che da anni dà una mano in associazione, occupandosi fattivamente dello smistamento dei rifiuti delle famiglie del Parco Verde, cercando di spiegare i metodi di conferimento dei rifiuti per una corretta raccolta differenziata.
“Un’infanzia da vivere O.D.V.” vince il premio per il costante lavoro sul territorio e con le famiglie delle case popolari: 6000 persone che spesso vivono in condizioni di degrado, indigenza e povertà culturale oltre che economica vengono sostenute e supportate quotidianamente dai volontari dell’associazione grazie ai numerosi progetti finanziati.
Sono in essere progetti legati all’agricoltura, agli orti sociali e alla trasformazione e conservazione sottovuoto di alimenti (grazie al sostegno economico di Fondazione con il Sud); è aperto lo sportello di ascolto e tutoraggio al lavoro Codice Rainbow per i richiedenti della comunità lgbtq+; sono operative le consuete attività sportive gratuite per i ragazzi del rione e soprattutto è ancora aperta la ludoteca gratis del progetto Oceani in Costruzione per i piccoli dai 3 ai 6 anni grazie al supporto economico dell’ente Con i Bambini.
Prossimo progetto vede invece protagonista il Natale. In un’area iper popolata come il Parco Verde, a Natale mancano le decorazioni e i volontari dell’associazione chiedono a tutti di mettere in circolo le proprie vecchie decorazioni per poter dare colore e luce in ogni viale del Parco.
“Dalla nostra nascita – spiega Bruno Mazza- cerchiamo costantemente di trovare un’alternativa a bambini e ragazzi per toglierli dalla strada. Noi che abbiamo qui l’80% di abitanti che non ha completato la scuola dell’obbligo, abbiamo il dovere di formare i giovani e proiettarli al lavoro. Chiediamo allo Stato di tenerci in considerazione nelle decisioni pubbliche perché noi, come altre associazioni, non siamo mai chiamati al tavolo delle decisioni. Neanche dopo i gravissimi fatti di cronaca che hanno visto protagonista il Parco Verde di Caivano”.
Per tutti coloro che sono interessati a diventare volontari Un’infanzia da vivere O.D.V. è alla costante ricerca di nuove risorse. Per info è possibile contattare uninfanziadavivere@gmail.com o i social associativi.

di Emanuela Nicoloro

L’articolo UN’INFANZIA DA VIVERE PREMIATA AL SENATO PER L’ IMPEGNO NEL PARCO VERDE DI CAIVANO proviene da Comunicare il sociale.

“Pe’ Carità” la campagna di raccolta fondi della Chiesa di Napoli in favore dei fragili

L’Arcidiocesi di Napoli, con la costituzione del suo Ramo Ets, ha voluto dare un’accelerata ai suoi progetti in favore delle persone povere della città di Napoli. In questa ottica è stata lanciata  “Pe’ Carità”, campagna di fundraising che mira a raccogliere fondi da destinare al rafforzamento dei progetti già messi in campo dalla Chiesa di Napoli e dalla Caritas e dare vita a nuove realtà che intercettino i bisogni dei tanti che vivono in condizioni di marginalità.

La campagna è rivolta a tutti perché un piccolo gesto di tanti può diventare una grande opera: l’appello a donare va dunque ai cittadini napoletani, ai fedeli, alle forze imprenditoriali a quelli che credono in un progetto di accoglienza e condivisione, dove si crede fermamente al fatto che bisogni passare “dalla forza dei sogni alla concretezza dei segni”, come ha spesso ripetuto don Mimmo Battaglia, dando lo spunto per il claim della campagna “Pe’ Carità”. Sarà possibile conoscere le modalità di donazione sul sito internet della Caritas di Napoli, nella sezione dona ora, e nelle parrocchie della diocesi di Napoli.

L’articolo “Pe’ Carità” la campagna di raccolta fondi della Chiesa di Napoli in favore dei fragili proviene da Comunicare il sociale.

Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, aprono presidi di lettura per bambine e bambini

Nei giorni a ridosso del World Children’s Day, sono previste aperture a Napoli in ben due luoghi di cura, la Stanza Fiocchi in Ospedale presso l’A.O.R.N. A. Cardarelli (21 novembre) e l’Ospedale Evangelico Villa Betania (25 novembre), a Castel Volturno, presso l’Unità Operativa Materno-Infantile del Distretto Sanitario 23 – Asl di Caserta (21 novembre), a Bari (22 novembre) all’Hub San Paolo 0-6 ospitato dall’I.C. Don Lorenzo Milani e a Roma all’Asilo Nido comunale L’Arcobaleno di Tor Bella Monaca (25 novembre).
Il progetto, partito in giugno 2024, promosso da Associazione Pianoterra ETS e realizzato in partenariato con Mama Happy APS, Associazione Leggere per…, BIBI Libreria dei ragazzi, Comune di Castel Volturno, con i fondi del CEPELL – Centro per il libro e la lettura, è nato per favorire la salute e il benessere di bambini e bambine nei primi tre anni di vita.
 Si propone di facilitare l’accesso di famiglie in condizioni di vulnerabilità a letture di qualità e di promuovere la lettura ad alta voce in età precoce come strumento prezioso di crescita in ambito familiare, scolastico e socio-sanitario. Un approccio multisettoriale e integrato che coinvolge professionisti della salute, dell’educazione e della mediazione linguistico-culturale e che prevede un fitto calendario di incontri di lettura nelle quattro città, durante i quali alle famiglie partecipanti viene donata una “book bag” – contenente una selezione di libri, una guida per genitori e un gioco di carte narrativo – e la realizzazione di presidi fisici di lettura in luoghi aperti al pubblico e frequentati da famiglie con bambini piccoli, dove verrà allestito uno scaffale contenente un’ampia selezione di testi specifici per l’età di riferimento, con un’attenzione particolare a contenuti che valorizzino la diversità culturale e l’inclusione di testi in più lingue. In parallelo alle attività con le famiglie, l’équipe di progetto ha ideato e condotto un percorso di formazione sulla lettura ad alta voce nella fascia 0-3 anni, rivolto a educatori e operatori socio-sanitari.
In quattro mesi di attività di promozione della lettura dialogica nella primissima infanzia, sono stati realizzati diversi eventi in librerie, asili nido, centri per famiglie, parchi pubblici e biblioteche. Ad oggi sono stati coinvolti e raggiunti oltre duecento bambini e bambine e 242 genitori, sono state distribuite 196 book bag e sono stati formati 80 operatori e operatrici.
Si tratta di dati parziali perché il progetto continua fino alla fine di febbraio 2025 e con l’istituzione di presidi fissi e diversi altri appuntamenti, è previsto un notevole incremento dei numeri.
“Lo scaffale multiculturale – dice Ciro Nesci presidente Associazione Pianoterra- è fondamentale per una comunità educativa inclusiva. Avere accesso a libri in varie lingue e storie di diverse culture è qualcosa che va oltre il semplice piacere della lettura: aiuta i bambini a sentirsi rappresentati, e a capire che le loro radici e lingue d’origine sono un valore, non un ostacolo. Non è solo una raccolta di libri, ma uno spazio di incontro e di crescita per tutti, perché l’apertura verso la multiculturalità è il primo passo per costruire un futuro dove ogni bambino, indipendentemente dalle sue origini, si senta parte di una comunità accogliente e rispettosa. Siamo intervenuti in contesti diversi – dai parchi pubblici agli ambulatori pediatrici, dagli asili nido alle sale d’attesa ospedaliere – e distribuito centinaia di book bag per bambini tra 0 e 3 anni, coinvolgendo attivamente anche famiglie di origine migratoria, spesso con difficoltà di accesso a strumenti educativi adeguati. Abbiamo dimostrato che la lettura precoce può essere uno strumento educativo fondamentale per accompagnare lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini, oltre che per promuovere l’inclusione e il dialogo interculturale. La convinzione che ci guida è che l’educazione precoce costituisca un presidio fondamentale nella vita dei bambini, capace di ridurre le disuguaglianze e di creare per loro le basi di un futuro ricco di possibilità”.
Di seguito le testimonianze di alcune mamme che hanno aderito al progetto e referenti delle realtà ospitanti:
“La nostra esperienza di lettura è nata dall’esigenza di trascorrere del tempo con la mia bambina. Poi però si è trasformata in una vera e propria passione per lei, anche se ha solo due anni! Ho notato che ha una particolare attenzione ai libri con figure che rappresentano dei posti nuovi da scoprire”. (Stefania, mamma di Cristina, Napoli)
 “Vi ringrazio di cuore per questa iniziativa bellissima… all’inizio ero un po’ scettica, non sapevo se portarlo all’incontro e se sarebbe stato bravo durante la lettura, considerato che a casa cerca spesso il telefono e fa spesso capricci, ma vederlo così attento e interessato alle immagini del libro, vederlo divertirsi con gli altri bambini, mi ha fatto cambiare idea. Grazie anche per i libri… li leggeremo sicuramente insieme a casa. Al prossimo incontro non mancherò!” (Victoria, mamma di Jonathan, Castel Volturno)
“Quando l’educatrice ci ha proposto di partecipare al progetto Kitabu ci abbiamo provato. Non abbiamo molti libri in casa, e con tutto il resto, la lettura non era mai stata una priorità. Pensavamo che nostro figlio Adam, che ha quasi due anni, fosse ancora troppo piccolo per interessarsi ai libri, ma ci siamo ricreduti. Gli incontri sono stati illuminanti. L’educatore e l’esperto di lettura ci hanno mostrato come anche solo sfogliare un libro con immagini può aiutare a scoprire il mondo e imparare nuove parole. Per noi genitori, che non siamo abituati a leggere con lui, ogni incontro è stato uno spazio sicuro dove fare domande senza sentirci giudicati. Abbiamo imparato tanto anche grazie alla presenza di altri genitori che si trovano in situazioni simili alla nostra”. (Sarah, mamma di Adam, Bari)
“Il progetto e l’esperienza è stata bene organizzata, gestita e molto coinvolgente. Ascoltare la lettura di libri in altre lingue è stata una novità, noi a cercare di capire le differenze linguistiche, mentre i bimbi incuriositi da questi nuovi suoni! I libri che abbiamo trovato nella book box sono stati molto graditi, specialmente quelli con raffigurazioni, data l’età di Edoardo. Anche noi siamo rimasti stupiti della qualità dei testi e delle illustrazioni. Veramente una bella esperienza per tutta la famiglia!” (Clara, mamma di Edoardo, Roma)
“Desideravo da tempo seguire un corso di formazione sulla lettura ad alta voce nei bambini 0-3 anni e la formazione con KITABU è stata esattamente quello di cui avevo bisogno. Come mamma ho sempre letto libri ai miei figli sin dalla nascita e grazie al corso ho avuto conferma di ciò che facevo bene, ma è stato anche un grande spunto per capire invece ciò che potevo migliorare. Dal punto di vista professionale invece mi ha aperto proprio un mondo. Durante gli incontri potevo vedere la sorpresa nei volti delle mamme quando i loro piccolissimi bambini (3-6 mesi) rimanevano in silenzio e incantati dalla voce della lettrice. L’associazione Pianoterra è stata essenziale per la questione degli arredi del punto lettura, sono stati realmente disponibili e dato suggerimenti in maniera chiara”. (Rita, Ostetrica dell’Ospedale Evangelico di Villa Betania, Napoli, che ha partecipato anche alla formazione e al tutoraggio sulla lettura ad alta voce)
“Sono la dottoressa Marcella Sasso, pediatra di libera scelta presso il DS 23 dell’ASL Caserta, con studio in Castel Volturno. Nel mio breve percorso in questo territorio così bello, ma allo stesso tempo così difficile, ho avuto l’onore di conoscere e collaborare con l’associazione Pianoterra. Nello specifico ho aderito al loro progetto Kitabu che ha lo scopo di promuovere la lettura precoce, favorendo lo sviluppo del linguaggio nei pazienti di età compresa tra 0-36 mesi. Ho organizzato due incontri presso il mio ambulatorio coinvolgendo piccoli pazienti di quella fascia di età e i loro genitori, riscontrando notevole interesse e partecipazione. I bambini che hanno preso parte agli eventi si sono mostrati molto coinvolti e attratti dalle letture svolte egregiamente dalle esperte. I genitori hanno compreso l’importanza della lettura, soprattutto in quella fascia di età, una pratica ormai spesso abbandonata e sostituita dall’utilizzo dei dispositivi digitali. Nei giorni successivi agli eventi ho avuto numerose richieste di consigli in merito ad altre letture da proporre ai loro piccoli, a dimostrazione di quanto questi eventi sul territorio siano fondamentali per informare e formare i genitori”. (Dott.ssa Marcella Sasso, pediatra di Castel Volturno)
“Lo scaffale multiculturale è fondamentale per una comunità educativa inclusiva. Avere accesso a libri in varie lingue e storie di diverse culture è qualcosa che va oltre il semplice piacere della lettura: aiuta i bambini a sentirsi rappresentati, e a capire che le loro radici e lingue d’origine sono un valore, non un ostacolo. Non è solo una raccolta di libri, ma uno spazio di incontro e di crescita per tutti. Mi auguro che questo modello di scaffale diventi una risorsa permanente nelle scuole e nei centri educativi, perché l’apertura verso la multiculturalità è il primo passo per costruire un futuro dove ogni bambino, indipendentemente dalle sue origini, si senta parte di una comunità accogliente e rispettosa”. (Referente Hub San Paolo 0-6, Bari)

L’articolo Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, aprono presidi di lettura per bambine e bambini proviene da Comunicare il sociale.

Strade Maestre arriva a Palermo e incontra gli scout dell’Agesci nella base Volpe Astuta

I giovani e le guide-insegnanti che stanno svolgendo il primo anno scolastico in cammino sulle Strade Maestre sono arrivati stamattina al porto di Palermo e da qui, insieme a una delegazione dell’Agesci, hanno raggiunto a piedi la base scout Volpe Astuta, nel quartiere Altarello, dove resteranno alcuni giorni prima di proseguire per le tappe previste in Sicilia, lungo la Magna via Francigena fino ad Agrigento e successivamente a Catania e Cefalù. Una giornata di incontro e convivialità tra il gruppo di Strade Maestre, giovani scout di Palermo, guide e docenti, che hanno pranzato insieme e dialogato sulle rispettive esperienze di educazione in cammino.
Con l’occasione, è stato reso pubblico che l’Agesci, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e CamminaMenti, cooperativa sociale che organizza Strade Maestre, hanno firmato un accordo volto a promuovere progetti di educazione e formazione per giovani e adulti, l’organizzazione di incontri, escursioni e attività di volontariato, il coinvolgimento della base associativa Agesci nell’elaborazione di un approccio generativo alla “scuola in cammino” e l’apertura di un dialogo preferenziale con rover e scolte interessati a partecipare ai prossimi anni scolastici in viaggio.
CamminaMenti, da oggi, ha aperto un canale online su cui le ragazze e i ragazzi che sono interessati a partecipare al prossimo anno scolastico di Strade Maestre, nel 2025/2026, e le loro famiglie, possono prenotare un colloquio conoscitivo.
Strade Maestre, 2024/2025 il percorso, in Sicilia per un mese
La prima edizione di Strade Maestre, iniziata il 16 settembre a Orvieto, coinvolge otto giovani provenienti da diverse zone d’Italia che, accompagnati da alcune guide-insegnanti, stanno seguendo un percorso a piedi di oltre mille chilometri attraverso 12 regioni italiane. Dopo aver viaggiato tra Umbria e Lazio, nelle scorse settimane, il progetto proseguirà in Sicilia fino a metà dicembre, per poi riprendere in gennaio dalla Calabria e, attraversando Basilicata, Puglia, Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia concludersi a Trieste a giugno 2025. La mappa del viaggio
Organizzato da CamminaMenti con la collaborazione di una rete di partner, di cui l’Agesci è tra i sostenitori, Strade Maestre si svolge nell’arco di circa 240 giorni. Una sorta di route scout in cui si sperimentano processi di apprendimento che ruotano attorno all’esperienza del viaggio a piedi, alla vita in comune, alla sperimentazione di stili di vita sostenibili, agli incontri con le persone lungo la strada, alle visite di città, paesi, montagne, campagne, foreste, siti archeologici, musei, alla partecipazione a laboratori, convegni, spettacoli e altri eventi, cui fanno da filo conduttore le attività transdisciplinari proposte delle guide-insegnanti. Il programma del viaggio è in parte già strutturato e in parte in divenire. Deviazioni e tappe impreviste fanno parte di un percorso di crescita in cui sperimentare la meraviglia, l’avventura, la possibilità di imparare a procedere con profondità, lentezza, e leggerezza su questa Terra.

L’articolo Strade Maestre arriva a Palermo e incontra gli scout dell’Agesci nella base Volpe Astuta proviene da Comunicare il sociale.