Prima che sia tardi, l’evento dell’UIEPE Campania con Eva

L’UIEPE, ufficio interdistrettuale per l’esecuzione penale esterna della Campania, e la cooperativa sociale Eva hanno organizzato per il giorno 25 novembre, dalle 10 alle 13, nel foyer del teatro San Ferdinando a Napoli l’evento “Prima che sia tardi”.
L’iniziativa nasce con l’intento di affrontare il tema della prevenzione declinata come intervento culturale per decostruire stereotipi di genere, favorire l’azione sociale per contrastare la povertà educativa e socio-economica e come strumento per interrompere la catena transgenerazionale della violenza maschile contro le donne.
Interverranno al dibattito Daniela Santarpia, presidente della cooperativa sociale Eva, Claudia Nannola direttrice UIEPE per la Campania, Concetta Gentile avvocata, Carmen Festa psicologa, Valeria Ruffo coordinatrice servizi educativi Eva, Maria Preziosa De Cicco coordinatrice centro antiviolenza Eva, Monica Manfredi coordinatrice rete Dafne Napoli e Lucariello rapper e formatore.
Ad arricchire la giornata di lavori la mostra realizzata dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto comprensivo Radice- Sanzio- Ammaturo di Napoli in occasione del progetto sull’educazione all’affettività promosso dalla fondazione “Uno nessuna e centomila” e realizzato dall’aps Scosse. Prevista anche la partecipazione di Stefania Guarracino che leggerà alcuni passi del suo libro Io sono innocente, di Antonietta Covone funzionaria di servizio sociale e la testimonianza di due donne in esecuzione penale.4

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Lions club Capri al fianco di Sanitansamble

All’Augustissima Disciplina della Santa Croce a Forcella i Lions Club Capri hanno donato 3.000 euro raccolti con il Galà della Rosa, evento simbolo dei Lions, all’associazione Sanitansamble, che sin dalla sua fondazione utilizza la musica come strumento per educare i giovani alla vita, accogliendoli e insegnando loro a suonare uno strumento gratuitamente. Per l’occasione, è stata organizzata una visita guidata della Chiesa della Disciplina della Santa Croce, del Giardino quattrocentesco, degli affreschi e della Casa della Musica a cura della cooperativa Manallart. Infine i Piccoli Cantori di Forcella e l’Orchestra Giovanile Sanitansamble si sono esibiti in un concerto, allietando il pubblico dei presenti.

Quale presidente del LIONS Club CAPRI mi preme esprimere un grazie di cuore all’Associazione Sanitansamble e al MANALLART – spiega Carlo Russo presidente Lions Capri– per l’esperienza che ci hanno fatto vivere con la scoperta di un luogo di Napoli poco noto ai più, con a seguire un magnifico concerto (coro di voci bianche e orchestra) che seppure eseguito da bambini e ragazzi non aveva nulla da invidiare a chi lo fa per professione. Per noi LIONS questa è Forcella e questa è la Sanità“.

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APRE LO SPAZIO GIOVANI “IL CANTIERE”

Grazie al supporto di Con i bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il centro socio culturale Il Cantiere di Frattamaggiore, diventato “piattaforma di cooperazione e contaminazioni” si reinventa nei locali della Scuola G.Genoino, plesso Salvo D’Acquisto, in collaborazione con la Scuola, il Comune di Frattamaggiore e un’ampia rete di altre scuole e associazioni del territorio
Da Luglio 2024 sono già stati attivati incontri di co-progettazione con i giovani, con lo scopo di condividere l’impegno per la costruzione di uno spazio adatto alle loro esigenze, desideri e bisogni. E da Ottobre, Il Cantiere ha attivato una programmazione di attività e servizi formativi e socializzanti, anche in un’ottica di prevenzione del disagio giovanile, promuovendo il protagonismo e la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze, lo scambio tra pari e il coinvolgimento della comunità educante.
Non a caso, l’intervento si fonda nell’azione sinergica di un’ampia rete educativa che compone il partenariato: il Comune di Frattamaggiore, le scuole primarie, medie e superiori I.C. G. Genoino,  IC Capasso Mazzini, Scuola secondaria di I grado M. Stanzione, I.S.I.S. “Gaetano Filangieri”, Liceo Classico e delle Scienze Umane “Francesco Durante”, Liceo Scientifico Statale “Carlo Miranda”, Istituto professionale per industria e artigianato “Michele Niglio”; enti del terzo settore Cantiere Giovani Cooperativa Sociale ONLUS, Centro Animazione Missionaria (CAM) ODV, Associazione Progetto Famiglia Solidale Agro Aversano ODV, Centro Astalli Sud ODV, Coordinamento per lo Sviluppo Locale ODV e l’ente di formazione SEF srl.
Il progetto affronta la dimensione della povertà educativa legata alla carenza di opportunità per sviluppare da parte degli adolescenti competenze sociali, emotive e relazionali. La strategia di fondo è quella di attivare spazi, gestiti dal terzo settore, in grado di intercettare i bisogni espressi da loro e promuovere azioni di prevenzione e contrasto della povertà educativa. L’area Nord di Napoli, con tassi di popolazione minorile tra i più alti di Italia, è allo stesso tempo interessata da povertà economica, criminalità e incuria urbana. Dalla dispersione scolastica alla scarsa partecipazione civica, dall’ingresso precoce nei circuiti dell’illegalità, a bassi tassi di benessere fisico e mentale, i giovani hanno minori opportunità di crescere in ambienti positivi e stimolanti.
Nel contesto altamente disgregato e svantaggiato, la cooperazione è il metodo che consente di trasformare la comunità, secondo un modello diverso e alternativo al protagonismo individualistico. Una cooperazione che mette al centro la contaminazione di idee, culture e abilità e favorisce l’inclusione delle diversità. Lo spazio aggregativo si costruisce come ambiente in cui non solo essere accolti, ma in cui star bene nel rispetto reciproco, condividendo pratiche di legalità e democrazia partecipativa.

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Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti

Gli adulti continuano a non capire i ragazzi. È la sintesi dell’indagine demoscopica “Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti” promossa da Con i bambini e condotta dall’Istituto Demopolis. Lo scorso anno il 54% dei ragazzi riteneva che gli adulti non comprendono i giovani, quest’anno la percentuale è cresciuta: ne è convinto infatti il 58% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Una tendenza che emerge anche dagli altri temi indagati dallo studio: scuola, violenza, dipendenza da internet, rapporti personali e che viene confermata anche dai riscontri emersi nel percorso di “Non Sono Emergenza”, campagna di sensibilizzazione sul tema del disagio degli adolescenti promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
 L’obiettivo della campagna è favorire una conoscenza più approfondita sul fenomeno ascoltando direttamente i ragazzi e contestualmente promuovendo il loro protagonismo. Ed è proprio l’ascolto degli adolescenti che ha caratterizzato anche l’indagine demoscopica e la sua divulgazione. Lo studio è stato presentato oggi a Roma presso la Biblioteca nazionale centrale nell’incontro finale dell’iniziativa “Con i bambini cresce l’Italia”, condotto da un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni di età, davanti a una platea di coetanei delle scuole e di componenti della “comunità educante”: educatori, docenti, operatori, amministratori locali, rappresentanti delle fondazioni e del terzo settore, di istituzioni pubbliche e private, dei media e della società civile. L’iniziativa è stata promossa dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e organizzata da Con i Bambini per celebrare il 20 novembre, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’indagine “a specchio” promossa da Con i Bambini e condotta da Demopolis, mettendo a confronto adolescenti con adulti e genitori, fa emergere un’Italia a due velocità. Il rapporto intergenerazionale è complicato da sempre, ma nell’ascolto di genitori ed adolescenti di oggi si scopre qualcosa di diverso rispetto ai divari che caratterizzavano le passate generazioni. Sono tanti gli aspetti non compresi dagli adulti secondo i ragazzi. In particolare, non capiscono che vivono in un periodo diverso dal loro (49%), non capiscono quello che pensano e le loro idee (46%), le loro priorità (43%), il rapporto con la rete (41%). Di certo, la variabile “Internet e Social” è misteriosa per i non “nativi digitali” e dilata le distanze di pensiero fra le generazioni: per l’84% dei genitori, quella da “web, smartphone e tablet” è una pericolosa dipendenza. Di segno contrario il giudizio degli adolescenti: solo il 22% dei ragazzi ravvede un rischio. La maggioranza assoluta dei genitori sostiene di sapere che cosa facciano i figli online, ma vengono smentiti dal 70% degli adolescenti, secondo i quali – inoltre – appena un quarto dei genitori è informato sul loro eventuale consumo di alcol fuori casa.
Tre adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno (mentre secondo i genitori il tempo trascorso on line sarebbe meno della metà, quasi il 40% dichiara fra 5 e 10 ore) ma il 62% degli adolescenti prediligerebbe le relazioni in presenza nei rapporti con i coetanei. A patto, però, di poterle praticare. Infatti, oggi l’eventualità che i 14-17enni facciano attività extrascolastiche, che sono anche il motore fondamentale delle relazioni con i pari, non è scontata e risulta talora residuale: 4 su 10 non praticano affatto attività fisiche o sportive; addirittura meno di un quinto svolge attività musicali (19%), artistiche o teatrali (16%).

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Gioco d’azzardo: a vincere è solo chi smette

La Campania continua a detenere il triste primato di regione italiana dove si gioca di più d’azzardo. Chiudono piccole salumerie di quartiere e al loro posto spuntano sale slot. Il trend riguarda i grandi centri come i paesi della provincia ed è il termometro di un fenomeno in inesorabile escalation. A circa un anno dalla sua fondazione, l’Osservatorio nato in seno alla Regione Campania presenta un piano strategico per affrontare quella che è una vera e propria emergenza sociale.

I DATI – Come detto, la nostra regione risulta prima in Italia per spesa pro capite per le scommesse. Nel 2022, in media, ogni cittadino campano ha speso per le puntate 2.460,8 euro, suddivisi tra giocate fisiche (794,5 euro) e telematiche (1666.3 euro). I dati provengono dal Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Gravissimo anche lo scenario emerso dall’analisi dei nuovi conti aperti nel 2022 per l’accesso al gioco online: la percentuale è  aumentata del 16,12 rispetto all’anno precedente. Anche i dati 2023 confermano il record negativo campano. Napoli, Salerno e Caserta sono nella top 10 per raccolta pro capite online in Italia (rispettivamente al settimo, ottavo e nono posto); la Campania, con Sicilia e Calabria, ha registrato di nuovo nel 2023 giocate pro capite online superiori ai 2mila euro. E un quinto dei 100 Comuni italiani dove si gioca è campano. Al primo posto c’è Castel San Giorgio (provincia di Salerno) dove la spesa pro capite per le scommesse è di oltre 11mila euro. Al decimo posto troviamo la casertana Capodrise; seguono Castellammare (36°), Pollena Trocchia (38°), San Giuseppe Vesuviano (39°), Sant’Antonio Abate (40°), Capaccio Paestum (41°), Calvizzano (47°), Gragnano (49°), Saviano (54°), Quarto Flegreo (58°), Ischia (61°), San Giorgio a Cremano (62°), Pozzuoli (68°), Ercolano (74°), Santa Maria la Carità (76°), Torre Annunziata (78°) Nola (96°). Chiude Ottaviano (98°). 

LE MISURE – Cresce il numero dei ludopatici, ma aumenta anche la consapevolezza che quella da gioco d’azzardo è una dipendenza che va affrontata come l’alcolismo e la droga. Nel 2023 i 44 Serd (servizi per le dipendenze patologiche) presenti sul territorio regionale hanno intercettato e preso in carico 3334 pazienti affetti da Dga. Nato nel 2023 sotto la presidenza di Nello Baselice, l’Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo partendo anche dal lavoro dei Serd, ha redatto un piano per far fronte a uno scenario che risulta innegabilmente desolante. Approvato tre settimane fa dalla Regione e finanziato con 4,100 milioni di euro, il piano prevede l’attuazione di misure che vanno dalla formazione al supporto fino alla collaborazione con scuole e associazioni antiusura. Gli interventi puntano sia al recupero dei giocatori che alla formazione dei lavoratori del settore. Il primo punto è il filo diretto con l’utenza e per questo è attivo il numero verde 0823.445080 che offre supporto psicologico e sociale ai giocatori e alle loro famiglie. Il piano punta poi a dare seguito alla legge sulla formazione obbligatoria, rimasta disattesa dopo la promulgazione (2020). “Chi lavora nelle sale gioco o in qualsiasi attività che commercia prodotti come i gratta e vinci dovrà seguire corsi di formazione per garantire il massimo livello di tutela della legalità nel settore”, spiega Baselice. “Pensiamo a corsi a distanza per essere operativi al più presto: formare da remoto tabaccai e baristi sarà più pratico”, aggiunge. Per le sale scommesse, invece, l’idea è quella di organizzare la formazione su base provinciale. Un approccio ovviamente diverso riguarda invece il gioco su piattaforme on line. Il web sfugge a qualsiasi controllo e non resta che sfruttare la rete stessa per informare e mettere in guardia gli utenti dai rischi della dipendenza da gioco. In questa ottica, l’Osservatorio ha siglato un accordo con Corecom per il lancio di una capillare campagna di sensibilizzazione. Tra i punti del piano c’è poi la promozione del Registro di autoesclusione dei giocatori patologici dai siti web.

ALLARME MINORI – I giovani che si approcciano in maniera patologia al gioco sono in crescita del 6,3% rispetto al 2022. “E sono soprattutto minorenni  – conferma il presidente dell’Osservatorio -,per questo siamo in contatto con l’assessorato regionale e con le scuole per lanciare campagne di informazione destinate ai ragazzi per disincentivare il ricorso all’azzardo e sostenerli per uscire dal tunnel della dipendenza”. “A questo va aggiunto un percorso di  educazione digitale  per gli adulti che lavorano con i ragazzi e sono spesso impreparati di fronte alle insidie del web in cui incappano le nuove generazioni native digitali”, conclude Baselice. Prevenzione, dunque, è la parola chiave nella consapevolezza che, se non si corre ai ripari, anche la prossima sarà una generazione di scommettitori patologici. Il piano dovrebbe partire nel 2025. 

di Mary Liguori

 

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