Premio giornalistico internazionale ‘Campania Terra Felix’: ecco tutti i premiati

«La notizia deve raggiungere tutti, ovunque, ma raccoglierla e restituirla al lettore affinché la comprenda e ne comprenda il contesto in cui accade è affaire da giornalista. Tale impegno, sempre più svilito e faticosamente riconosciuto, è ciò che noi, invece, intendiamo promuovere e valorizzare». Queste le parole con cui Claudio Ciotola, presidente dell’associazione della Stampa campana “Giornalisti Flegrei”, descrive il ruolo dell’informazione al centro del Premio giornalistico internazionale “Campania Terra Felix” che sabato 2 dicembre a partire dalle 9.00, presso la Multicenter School di Pozzuoli, sarà consegnato ai vincitori della settima
edizione nel corso della cerimonia di premiazione.
Organizzato dall’associazione con l’intento di premiare i giornalisti che promuovono l’amena Campania terra felix, in particolare i Campi Flegrei, e gli
studenti, attraverso una sezione a loro dedicata, il premio, presentato da Rosaria Morra, attraverso le categorie speciali, valorizza anche le personalità che a vario
titolo si sono distinte sul territorio.
A ricevere il riconoscimento quest’anno saranno, per la Carta Stampata, Emanuela Sorrentino, Pasquale Guardascione e Nello Mazzone de Il Mattino e Martina Chiaiese per il Roma; per la categoria Radio, Irene Romano e Vincenzo Mirabella; per i Social Media, Giuseppe Russo, autore di alcuni video su Napoli che sui social – e in particolare su Facebook – hanno ricevuto 60 milioni di visualizzazioni; il premio per il giornalismo sportivo andrà ad Andrea Esposito; il premio per il giornalismo televisivo, sarà di Francesco Mennillo e Luigi Snichelotto; sezione Magazine, Gianpasquale Greco, Pasquale Raicaldo, Rosario Scavetta e Antonio Sabbatino (per un articolo pubblicato su Comunicare il Sociale), per il WEB, Chiara Sorice; menzioni speciali per Maria Elefante, Francesca Ferrara, Corrado Caso, Daniele Bartocci, Floriana Schiano Moriello, e Vincenzo Scillia; il premio sezione Libri sarà assegnato a Giuliana Covella, Gianluca Albrizio e Gennaro Marco Duello, Guglielmo Moschetti, Giacomo D’Ippolito, e Gea Palumbo; infine, premiati per la Fotografia, Eugenio Blasi, Pasquale Gargano. E saranno proprio alcuni scatti dei fotoreporter premiati, insieme agli scatti dei premiati degli anni precedenti, rielaborati in una stampa ad hoc, a fare da omaggio per i vincitori di questa settima edizione.

Il premio alla carriera giornalistica, destinato a chi per anni si è distinto nella professione, andrà ad Salvatore Campitiello, Elio Fusco, Saverio Russo, Pietro Funaro e Vittorio Larocca. I premi speciali saranno assegnati per la Sanità, al Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e Coordinatore del Dipartimento D.E.A. presso l’Ospedale “Cardarelli” di Napoli, dott. Ciro Mauro; alla dott.ssa Olga Credendino, Direttore Responsabile reparto di Nefrologia ed Emodialisi dell’Ospedale Di Rilievo Nazionale Antonio Cardarelli di Napoli; e al dott. Nicola Maurea – Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia; premio speciale “San Giustino Russolillo”, al Console della Repubblica del Bénin a Napoli, dott. Giuseppe Gambardella. La categoria “Ricercatori e Scienziati” celebra il professore Giuseppe Luongo, riferimento mondiale per la vulcanologia, e Guido Trombetti, già magnifico rettore della Federico II di Napoli.

Premio speciale Economia a Gianni Lepre. Insignito del premio speciale dedicato alle Forze dell’Ordine, il Generale Paolo Borrelli, Comandante Provinciale di Napoli della Guardia di Finanza. Per l’Associazionismo, premiati Don Vittorio Zecconi per l’opera “Casa Donna Maria”; Fulvia Russo, per la fondazione “Il meglio di te” Onlus; e Francesca Rusciano per l’associazione “Arte
nei Campi Flegrei”; per l’Associazionismo di categoria, invece, premiati Viridiana Myriam Salerno Segretario dell’Associazione della stampa Valle del Sarno; e
Valentina Carputo delegata regionale de “Le donne del vino”. Particolare attenzione è stata riservata anche alla Legalità e alle Pari opportunità visto il delicato momento storico, insigniti Annamaria Riccio, componente della commissione Pari Opportunità Ordine dei Giornalisti della Campania; e l’avvocato Diego Domenico Griffo, fondatore dello Studio legale “Griffo &Partners”. Premio speciale “Giustizia” per il Dott. Domenico Airoma, Procuratore Capo della Repubblica di Avellino; e la dott.ssa Maura Migliaresi, Dirigente Amministrativo della Procura della Repubblica di Napoli. L’imprenditoria frutto di artigianalità premierà il giovanissimo Giorgio Maiorano, Maestro Pasticciere giovane promessa della pasticceria italiana. E credendo fortemente nella missione della Cultura e dell’Arte non poteva mancare il riconoscimento speciale “Artisti” che vede protagonista quest’anno Ludo Brusco, voce dei Mr. Hyde.

Uno spazio particolare sarà riservato alle scuole vincitrici: l’istituto Francesco Saverio Nitti di Napoli Liceo Scientifico, l’istituto Paritario Parificato J. J. Rousseau,
la scuola secondaria di Primo Grado “Marino Guarano”, la scuola secondaria di Primo Grado “Gobetti – De Filippo”, l’Istituto Comprensivo Massimo Troisi Napoli, l’istituto Comprensivo Ciccone di Saviano, l’ISIS Boccioni, l’istituto Gobetti di Quarto, l’Istituto statale Falcone di Pozzuoli, l’istituto autonomo comprensivo San Prisco, l’istituto Comprensivo Palasciano Napoli, l’istituto Ferdinando Russo, l’istituto Il Cigno, l’ISIS Rita Levi Montalcini di Quarto, e l’Oasi del fanciullo; il tema scelto dalla giuria nella valutazione è stato quello predominante del femminicidio e dei beni architettonici. Le attività di promozione della cultura giornalistica e di sensibilizzazione e informazione del pubblico in collaborazione con gli organi istituzionali portate avanti dall’associazione, anche quest’anno, sono valse l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Istruzione Regione Campania; della Regione Campania; dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti; dell’UCSI Campania, dell’USSI gruppo campano “Felice Scandone”; del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli; del Lions Club Napoli Floridiana Felix; nonché il patrocinio del Comune di Napoli e della IX Municipalità di Napoli; nonché dei Comuni di Anacapri, Bacoli, Giugliano in Campania, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli, Procida e Quarto Flegreo. Le interviste e l’organizzazione a cura di Rossella Ciotola e Stefania Monfrecola, con l’ausilio di Chiara Cernicchiara. Per quanti non riusciranno ad intervenire, sarà possibile seguire la manifestazione anche da remoto, grazie alla regia di Fabio Iacolare, Simone Bergamo e Mario Ciotola, direttamente sui canali social de L’Osservatorio Flegreo, sul sito Associazione della Stampa Campana – Giornalisti Flegrei.

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A NAPOLI IL NEGOZIO DI NATALE DI EMERGENCY CON ARTIGIANATO DAI PAESI IN CUI L’ASSOCIAZIONE LAVORA

A Natale, per sostenere il diritto alla cura in Italia e nel mondo, basta un piccolo gesto. Domani, venerdì 1° dicembre, alle ore 17 sarà inaugurato il negozio che Emergency ha allestito in via Benedetto Croce, 19 (Palazzo Venezia). Qui fino al 24 dicembre sarà possibile trovare tantissime idee regalo e sostenere così i suoi progetti in Italia e nel mondo. Dai cesti e tessuti dall’Uganda agli accessori realizzati con materiali di riciclo, dai dolci natalizi alle magliette dell’associazione: sono solo alcuni dei tantissimi prodotti che si possono acquistare sia online, sia nel negozio di Natale Emergency, che sarà aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.

In un momento che le guerre del mondo rendono particolarmente doloroso per l’umanità tutta, a rendere speciale il Natale non sono solo le più di 70 proposte regalo con il logo della associazione umanitaria fondata da Gino Strada, dalla classica tazza fino all’agenda, ma anche tanti prodotti provenienti dai Paesi in cui l’associazione lavora o da realtà solidali che collaborano con la Ong. Tra queste cooperative solidali che garantiscono il rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori come ad esempio Musizi Joy, dove persone che abitano gli slum di Kampala creano decori per il Natale. Dall’Afghanistan, monili di lapislazzuli, tessuti preziosi, borse, sciarpe e il tradizionale orsetto prodotto da una cooperativa di donne vulnerabili.

Per offrire un aiuto a chi vive in contesti difficili, in Italia e nel mondo, negli Spazi Natale si possono acquistare il presepe della pace del Perù prodotto da Kenty, realtà che mette insieme famiglie artigiane, rifugiati e piccole cooperative di giovani in zone disagiate del Paese; la collana con il ciondolo logo di Emergency e il portachiavi entrambi realizzati da “No war factory”, con metalli provenienti da residui bellici disseminati nel Laos, Paese del Sud est asiatico, la zona del mondo più bombardata della storia; per chi volesse regalare un libro, qui si possono anche trovare i libri scritti dal fondatore di Emergency, come “Una persona alla volta”, edito da Feltrinelli.

Per un Natale solidale anche a tavola non mancano torroni, croccanti e altri dolci a base di mandorla, pistacchio e nocciola prodotti all’interno della Casa circondariale di Ragusa dalla cooperativa Sprigioniamo Sapori, le tavolette di cioccolato del Laboratorio di Don Puglisi, progetto di reinserimento sociale di donne in difficoltà con figli, la Cesta salata Emergency di Negozio Leggero con una selezione di prelibatezze senza derivati animali, gli infusi e le tisane di Erbalogica, tutti rigorosamente biologici.
Per chi è attento all’ambiente si possono scegliere gli orecchini e le collane di Az Contempory Jewels tutti prodotti con materiali di riciclo, a tiratura limitata; un’altra possibilità è quella di regalare le borse di Cartiera, laboratorio di moda etica che recupera e riusa pelle e tessuti di alta qualità; tante le proposte di Vagamondi con il progetto nato in Sri Lanka che produce materiale da cartoleria a partire dagli escrementi degli elefanti.

Emergency propone, infine, delle idee-regalo virtuali: basta infatti un contributo online e si potrà sostenere direttamente il lavoro dell’associazione in Italia e nel mondo, con l’acquisto di giubbotti-salvagente per la nave Life Support, di farmaci e materiale sanitario per un neonato in terapia intensiva neonatale in Afghanistan, una visita medica gratuita a un paziente nel politruck, l’ambulatorio mobile di Emergency aperto a tutti per visite gratuite in Italia, pacchi spesa, per un mese, beni di prima necessità per una famiglia.

Con l’acquisto dei regali solidali sarà possibile inviare ai propri cari gli auguri di Natale tramite una e-card: si contribuirà così concretamente a garantire il diritto alla cura gratuito, uguale e universale per tutti, alla lotta alla guerra e alla povertà.

Dall’ 11 al 17 dicembre, nello Spazio di Natale di Emergency di Palazzo Venezia, inoltre, si potrà salire virtualmente a bordo della nave Life Support di Emergency con i visori a 360° per un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale e vivere in prima persona un salvataggio in mare, sia dal punto di vista delle persone soccorse e di chi soccorre. Il video in realtà virtuale è stato, infatti, realizzato durante una missione della nave Search and Rescue di EMERGENCY che da dicembre 2022 ha tratto in salvo 1.080 persone.

Per sapere dove trovare i negozi di Natale di Emergency:
https://www.emergency.it/negozi-natale/

È possibile acquistare i regali di Natale anche online, scegliendo tra le tante proposte offerte da EMERGENCY SHOP

Le idee-regalo solidali per il Natale si possono trovare anche alla pagina dedicata: EMERGENCY GIFT

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Educazione emotiva nelle scuole italiane, l’esperienza di BDC School

Negli ultimi tempi il dibattito sull’importanza dell’educazione emotiva nelle scuole italiane è diventato sempre più rilevante. In questo contesto, BDC School si è affermata con un’esperienza consolidata e di grande interesse nel campo dell’educazione emotiva per bambini, ragazzi e famiglie. BDC School, una scuola internazionale paritaria bilingue con sedi a Milano e Cologno Monzese, ha adottato un approccio innovativo all’educazione emotiva, offrendo corsi per genitori e studenti di tutte le età. In collaborazione con psicologi e pedagogisti specializzati in età evolutiva, questi corsi affrontano una vasta gamma di tematiche, tra cui la gestione dell’ansia e dello stress, la comunicazione efficace in famiglia, lo sviluppo delle competenze emotive, l’adolescenza, l’autostima e il cyberbullismo.

Abbiamo intervistato Marta Garofalo, Direttrice dell’Istruzione di BDC School, ha commentato sull’esperienza maturata in ambito di formazione emotiva a scuola e sui feedback ricevuti da famiglie e studenti nel tempo

Come e quando è nata l’idea di puntare sull’educazione emotiva?

L’idea di concentrarci sull’educazione emotiva è radicata nei principi fondamentali della BDC School fin dai suoi primi giorni. Abbiamo sempre creduto che l’educazione emotiva sia inseparabile dalla didattica, poiché contribuisce in modo significativo allo sviluppo integrale degli studenti.

Ci può spiegare in cosa consistono le attività?

Le attività legate all’educazione emotiva presso la BDC School comprendono una varietà di iniziative, tra cui webinar, incontri, uno sportello psicologico dedicato e momenti di riflessione integrati nell’ambiente didattico quotidiano. Questi sforzi sono progettati per promuovere la consapevolezza emotiva, migliorare le capacità relazionali e offrire agli studenti strumenti pratici per gestire le loro emozioni.

Quali riscontri ha avuto da quando utilizzate questo approccio?

I riscontri che abbiamo ottenuto finora sono molto positivi. Gli studenti dimostrano una maggiore competenza nel linguaggio delle emozioni, una migliore capacità di relazionarsi con gli altri e una maggiore consapevolezza di sé stessi. I genitori apprezzano il nostro impegno nell’offrire supporto emotivo e si sentono confortati nel vedere i loro figli accompagnati in questo percorso.

Pensa che iniziare sin dalla primaria possa essere meglio ai fini dei risultati attesi?

Iniziare l’educazione emotiva sin dalla primaria è cruciale per ottenere risultati significativi. I primi anni sono fondamentali per plasmare le fondamenta emotive degli studenti e prepararli per sfide più complesse in fasi successive della loro vita.

Ritiene che il vostro possa essere un modello esportabile?

Sì, crediamo che il nostro approccio all’educazione emotiva possa essere un modello esportabile. La combinazione di webinars, incontri, supporto psicologico e integrazione nella routine didattica fornisce un approccio completo e sostenibile che potrebbe essere adattato ed implementato in altre istituzioni educative. Siamo aperti alla condivisione delle nostre best practices per contribuire all’arricchimento dell’esperienza educativa di altre scuole.

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Il forno di Vincenzo e «Il pane della felicità»

Facendo il pane insieme al nonno, di cui porta orgogliosamente il nome, Vincenzo si avvicina sin da bambino al mondo delle farine e del forno a legna, il suo interesse verso tutto ciò che riguarda la trasformazione della farina in pane, cresce ancor di più quando, ormai adolescente, sceglie di frequentare l’Istituto Alberghiero Ancel Keys di Castelnuovo Cilento. Nel momento in cui, una volta diplomato, riceve in regalo un sacco di grano, comincia a maturare in lui l’idea di poter fare della sua passione un vero e proprio lavoro, e, affiancato ancora una volta da Nonno Vincenzo, decide insieme a lui, di coltivarlo partendo dalla semina fino alla molitura, per arrivare poi a sfornare il pane della felicità.

Nasce così il progetto “La Farina di Vincenzo” che, col passare del tempo dà vita all’Associazione “Il Forno di Vincenzo”, riconosciuta anche da Slow Food, con lo scopo di dare continuità all’impegno dei tanti sostenitori locali dell’iniziativa. Grazie al supporto di Michele Sica, titolare dell’agriturismo Residenza Rurale Incartata (Calvanico, SA) e Carmelo Vignes, proprietario di VicoRua (Eboli, SA), Vincenzo ha avuto la possibilità di consolidare la propria esperienza sfornando, tutti i martedì e i venerdì, il suo pane e distribuendolo personalmente a tutti gli associati. Anche il Comune di Eboli (SA), ha offerto il proprio importante contributo, concedendo, in comodato d’uso all’Associazione, un locale situato nel suggestivo centro storico della cittadina, che ha permesso a Vincenzo, affetto dalla Sindrome X fragile, di poter realizzare il sogno di avere un forno tutto suo che inaugurerà ufficialmente Domenica 3 Dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Il programma dell’inaugurazione è ricco di eventi, si parte già Sabato 2 Dicembre con il Convegno “Progettare qualità di vita per e con le persone con disabilità”, per poi passare alla grande festa di Domenica, a partire dalle 9.00, che prevede laboratori di panificazione tenuti da Vincenzo e tanti altri ospiti e naturalmente la degustazione del pane ottenuto. Il Forno di Vincenzo rappresenta, innanzitutto, un’iniziativa di protagonismo attivo e autodeterminazione delle persone con disabilità, ma al tempo stesso, costituisce anche un progetto sociale di comunità in quanto, le attività previste vanno ben oltre panificazione classica, saranno, infatti, attivati laboratori di formazione per bambini e adulti, momenti di “infornata sociale” in cui il forno diventerà strumento di collaborazione e inclusione per tutti i cittadini, ed inoltre attività rivolte alla sensibilizzazione attiva della comunità rispetto ad un’alimentazione sana e sostenibile sia dal punto di vista della genuinità degli alimenti che da quello dalla tutela ambientale.

Di Cristina Di Perna

 

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“SMAGLIANTE ADA”: UN VIAGGIO LUNGO 3 ANNI TRA I BANCHI DI SCUOLA PER EDUCARE ALL’INCLUSIONE

Con un tour nelle scuole elementari e medie di Veneto, Lombardia e Toscana si conclude il percorso tra i banchi di scuola della campagna educazionale “La SMAgliante Ada”, che in questi tre anni ha visto Ada, la cagnolina protagonista delle avventure della trilogia di fumetti, raccontare ai coetanei di tutta Italia l’esperienza quotidiana del vivere con la SMA, l’atrofia muscolare spinale.  

Oltre 350 i bambini degli ultimi anni della scuola primaria e dei primi anni della scuola secondaria di primo grado coinvolti in un percorso educativo che ha affrontato i temi della disabilità e dell’inclusione sociale, attraverso il linguaggio inedito del fumetto. Tante le iniziative messe in campo: dai workshop, ai contest nazionali dedicati ai temi del bullismo e dello sport, fino all’esperienza di Wheelchairs Football, il calcio giocato su sedia a rotelle, che questa estate ha visto i ragazzi con SMA sfidarsi in un minitorneo di calcio ospitato da F.C. Juventus presso la scuola internazionale Wins – World international school di Torino.

“Con Ada abbiamo avuto la possibilità di essere al fianco di tanti bambini e insegnanti facendo sperimentare loro una visione positiva della disabilità – afferma Anita Pallara, Presidente Famiglie SMA, che continua – Parlare di atrofia muscolare spinale richiede la capacità di trasferire con delicatezza e competenza cosa significa vivere con questa patologia neuromuscolare. Ed è proprio grazie al linguaggio universale del fumetto che abbiamo potuto affrontare temi importanti che riguardano la vita di ciascuno di noi, con l’entusiasmo e la schiettezza di chi ha tanta voglia di conoscere il mondo, come Ada e i suoi amici. Un viaggio entusiasmante!” 

Temi complessi, affrontati unendo competenze multidisciplinari di psicologi, educatori, clinici e ricercatori, al fianco di un team creativo, capaci di tradurre in modo semplice e innovativo anche l’importanza della ricerca scientifica e di una presa in carico mirata per garantire ad ogni bambino e bambina la possibilità di vivere appieno i suoi progetti di vita, insieme ai coetanei.

“Siamo particolarmente grati e affezionati a questo progetto – dichiara Alberto Fontana, Presidente dei Centri Clinici NeMO, che continua – Ada ha permesso di portare fuori dai nostri reparti clinici il valore della conoscenza scientifica, fondamentale per entrare in relazione con l’altro e riconoscerlo nelle sue risorse e nei suoi limiti. Formare i ragazzi a comprendere cosa significa vivere con una malattia neuromuscolare vuol dire educare ad andare oltre la paura di ciò che non si conosce e contribuire a rendere una generazione più forte, capace di accogliere l’altro senza pregiudizio”.

Grazie a questa apertura, le domande semplici e profonde legate alla vita con la SMA, ai suoi risvolti emotivi, sociali e quotidiani, allo sport, ai viaggi e alle passioni, fino agli aspetti più clinici e scientifici, hanno trovato accoglienza e risposte nei laboratori didattici da parte di chi convive con la patologia: “È brutto vivere con la SMA? Sei mai stata presa in giro per la carrozzina? Ci sono delle cure per guarire?” Domande che, grazie al fumetto e al confronto, hanno colto l’interesse dei ragazzi sulla realtà, per conoscerla di più, per farsi incuriosire e per destrutturare pregiudizi o credenze. 

“Ada ha aperto ai ragazzi la possibilità di conoscere attivamente e in modo divertente il profondo significato dell’unicità – commenta Simona Spinoglio, educatrice e psicologa dell’Associazione Famiglie SMALo ha fatto prima raccontandosi attraverso la propria vita e poi stimolandoli nel far emergere le loro particolarità. La narrazione si è sviluppata includendo la SMA tra le caratteristiche più evidenti e immediate della protagonista, ma non per questo l’unica ad essere importante. Rendendo la malattia nominabile e narrabile anche con leggerezza e includendo la disabilità tra le possibili particolarità di cui si può essere testimoni, siamo riusciti a creare con i ragazzi un dialogo aperto al confronto, all’approfondimento e all’esplorazione.”

Tre anni che raccontano un affascinante percorso di crescita: dalla scuola elementare alla conoscenza di nuovi amici nella scuola media; dalla paura di non essere accolti, alla scoperta delle risorse personali, al valore dell’amicizia e dei sogni per il futuro, fino al desiderio di indipendenza e autodeterminazione tipico dell’adolescenza. Passaggi di crescita che la trilogia di fumetti sulle avventure di Ada ha accompagnato e che si traducono nei numeri del progetto

Oltre 16 mila copie dei tre volumi a fumetti distribuiti gratuitamente nelle scuole italiane e la traduzione del primo volume in 12 lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, macedone, arabo, cinese, taiwanese, russo, serbo e ungherese), a cui si uniscono 3 importanti riconoscimenti: il Premio OMaR per la comunicazione sulle malattie e i tumori rari; il Life Science Excellence Awards come miglior progetto di comunicazione dell’anno; il CEO for Life Awards, premio assegnato per aver stabilito nuovi standard di eccellenza volti a un futuro migliore e più sostenibile.

La campagna educazionale “La SMAgliante Ada” è nata nel 2020 dalla visione e dall’impegno dell’Associazione Famiglie SMA, dei Centri Clinici NeMO – specializzati nella cura e nella ricerca sulle malattie neuromuscolari – in collaborazione con NEMOLAB, il primo hub dedicato esclusivamente alla ricerca tecnologica su queste patologie, con il contributo educazionale non condizionato di Roche Italia. Una sinergia che ha avuto l’obiettivo di educare al valore della disabilità come risorsa, all’inclusione come opportunità e alla conoscenza scientifica per comprendere gli altri e sperimentare cosa significhi costruire una società inclusiva.

“Roche è orgogliosa di essere a fianco di Famiglie SMA e dei Centri Clinici NeMO in questa lunga avventura con “La SMAgliante Ada” – ha commentato Amelia Parente, Rare Disease, Governament Affairs & Transormation Head di Roche Italia – Da tre anni Ada accompagna bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, gli insegnanti e le loro famiglie e tutti noi nel comprendere il valore dell’inclusione sociale attraverso il linguaggio del fumetto, ancora una volta al centro del laboratorio didattico svolto nelle tre scuole che ha messo insieme disabilità e sport e da cui è chiaramente emersa l’attitudine dei più piccoli ad esprimersi liberamente e con leggerezza, dimostrando che per loro la normalità è un concetto relativo. Ringrazio, a nome di Roche, i partner e le scuole che hanno ospitato il laboratorio, e soprattutto “La SMAgliante Ada” per rappresentare il linguaggio del cambiamento che vogliamo veder avvenire nel mondo”.

Tutti le scuole interessate ad adottare i volumi possono scaricare la trilogia a fumetti in versione digitale su www.lasmaglianteada.it. Non solo, in vista del periodo natalizio, da oggi fino al 10 dicembre sarà possibile richiedere i volumi cartacei scrivendo a info@lasmaglianteada.it.

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