19 Dic, 2023 | Comunicare il sociale
Un nuovo servizio per la collettività, i volontari e gli Enti del Terzo settore volto a favorire la diffusione del sapere e dell’informazione, grazie alle nuove tecnologie e al digitale, per promuovere la cultura e contribuire a contrastare la povertà educativa.
Questo è MyLibrary, la biblioteca digitale di CSV Napoli che aderisce a MediaLibraryOnLine (MLOL), la prima rete italiana di biblioteche pubbliche per il prestito digitale, disponibile in oltre 7000 biblioteche di tutte le Regioni italiane e 12 Paesi stranieri.
Nello specifico, MyLibrary offre l’accesso gratuito da remoto a ebook, riviste e quotidiani italiani e stranieri, musica, audiolibri, risorse open reperibili in rete e altro ancora. MyLibrary è accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ed è composta da oltre 2.000.000 di risorse aperte: una selezione di oggetti digitali curata anche con la collaborazione delle biblioteche; una collezione completamente gratuita di ebook, audiolibri, spartiti musicali, manoscritti, mappe, risorse e-learning, archivi audio e video e tanto altro ancora.
Inoltre, il servizio vuole dare la possibilità all’utenza di conoscere e approfondire i temi relativi al volontariato e, più in generale, al Terzo settore e alle politiche sociali con una modalità semplificata. Un servizio gratuito di e-lending tramite il SII, il Sistema Informativo Integrato (Gestionale Csv), fruibile direttamente dai dispositivi digitali (smarpthone, tablet, ecc.) e utile non solo alle organizzazioni di volontariato, ai volontari e alle istituzioni, ma anche agli studenti e a tutti i cittadini interessati ad approfondire e ad aggiornare le proprie conoscenze su Volontariato e Terzo settore.
In particolare, nella categoria dedicata al Terzo settore è possibile trovare pubblicazioni, riviste, approfondimenti, report specifici, indagini, ricerche e dossier statistici, documenti, rapporti di studio, banche dati e mappatura degli ETS della città metropolitana di Napoli.
MyLibrary è pensato anche per chi ha problemi di dislessia e in genere per chi necessita di strumenti di lettura semplificata ed è fortemente inclusivo: sono disponibili, infatti, circa 25.000 ebook in formato EPUB contrassegnati dal bollino LIA. Si tratta di ebook prodotti dagli editori tenendo conto degli standard internazionali di accessibilità e poi certificati come accessibili da Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili.
Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili è una realtà nata nel 2014 dalla volontà dell’Associazione Italiana Editori e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti per rendere i contenuti digitali accessibili a tutti i lettori.
Per richiedere il servizio basta accedere all’area riservata del sito di CSV Napoli
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19 Dic, 2023 | Comunicare il sociale
Non una semplice stazione riammodernata quella di Brusciano ma un centro nevralgico su cui graviteranno molteplici attività di interesse sociale per tutti i comuni dell’area vesuviana. La stazione di Brusciano cambia volto e con esso, oltre alla realizzazione di uno spettacolare murales, vedrà accogliere nuove e numerose attività programmate dall’associazione Progetto Alfa, partner della Cattedra Unesco Federico II “Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile” che nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento dello Status Speciale Consultivo da parte del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (ECOSOC).
Dopo l’esperienza positiva della stazione di Castello di Cisterna gestita dall’Associazione Insieme si può e di quella della stazione di Scisciano con l’Associazione Restiamo Umani, continua l’impegno di EAV nel ravvivare le stazioni attraverso la locazione ad associazioni del territorio con l’obiettivo di assicurare il presidio delle stesse anche attraverso attività volte al sociale.
In tale ottica, il 20 dicembre alle ore 16.00 presso la stazione di Brusciano l’Associazione Progetto Alfa presenterà con EAV il programma delle attività.
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18 Dic, 2023 | Comunicare il sociale
Gli scali marittimi rappresentano per i gruppi criminali un’opportunità per incrementare i propri profitti e per rafforzare collusioni. I porti, infatti, possono essere considerati come un punto di arrivo, transito, scambio e intersezione, in cui persone e merci si muovono e vengono movimentate, generando ricchezza: da un lato i business creati dai traffici, dall’altro gli investimenti necessari per mantenere le infrastrutture operative, entrambi possibili campi di espansione degli interessi criminali. Libera ha presentato stamattina a Roma il Rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani” dove sono stati elaborati i dati provenienti dalla rassegna stampa Assoporti, dalle relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia, della DIA, della DNAA, dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanzia.
Gli affari vanno in porto. Nel corso del 2022 all’interno dei porti italiani- commenta Libera- si sono registrati 140 casi di criminalità, circa un episodio ogni 3 giorni, che sono avvenuti in 29 porti. Il maggior numero di casi di criminalità sono stati individuati nel Porto di Ancona(15 casi) segue il Porto di Genova con 14 casi e Napoli e Palermo con 11. Complessivamente sono 17, i casi localizzati nei porti della Campania. In particolare nel porto di Napoli sono emersi 11 episodi criminali. La maggior parte di questi (7) riguardano attività di importazione di merce contraffatta dalla Cina (5 casi), India ed Emirati Arabi.Risulta rilevante segnalare anche due casi di traffico illecito di stupefacente, in particolare di cocaina. E’ emblematico il caso di occultamento all’interno della struttura della nave ferma all’interno del Porto per manutenzione, dove è stato recuperato un carico di 88 kg di cocaina nascosta all’interno di una “presa a mare”, cioè quella parte dell’imbarcazione che consente di prendere acqua dal mare per il raffreddamento dei motori o altre utilità. Lo stupefacente era suddiviso in più di 70 panetti e in due bottiglie allo stato liquido. Si legge nel rapporto di Libera che nella relazione semestrale del 2020 della DIA così viene richiamato : “Nell’area del Porto di Napoli, da sempre ritenuta un punto nevralgico per il controllo dei traffici di sostanze stupefacenti e di merci contraffatte, ma anche per il settore delle estorsioni in danno degli esercenti commerciali e degli imprenditori presenti all’interno e all’esterno del porto, permane l’operatività del clan Montescuro.
Allarme per il Porto di Salerno viene lanciato dalla Commissione Parlamentare Antimafia (XVIII legislatura) presieduta da Nicola Morra, approvata nel settembre 2022,in cui si afferma che è “tradizionalmente punto di approdo di traffici di sostanze stupefacenti e di merci contraffatte, che spesso fanno capo ad organizzazioni criminali anche non operanti nella provincia”. La Commissione riconosce la rilevanza del porto non solo a livello nazionale, ma soprattutto come struttura servente per il sistema industriale e commerciale del Centro-Sud: “Gli investimenti pubblici degli ultimi anni rendono l’infrastruttura portuale particolarmente appetibile da parte delle organizzazioni mafiose per i potenziali vantaggi derivanti dall’attività di controllo criminale e per tale ragione la prefettura di Salerno, unitamente alle forze di polizia, presta costante attenzione al porto di Salerno proprio al fine di scongiurare qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa”
Analizzando le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia, pubblicate tra il 2006 e il 2022 più di un porto italiano su sette è stato oggetto degli interessi della criminalità organizzata Sono almeno 54 i porti italiani che sono stati oggetto di proiezioni criminali, con la partecipazione di almeno 66 clan,che hanno operato in attività di business illegali e legali. Tra di esse, spiccano le tradizionali mafie italiane: ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra. Compaiono, però, anche altre organizzazioni criminali di origine italiana: banda della Magliana, Sacra Corona Unita e gruppi criminali baresi. In Campania sono stati individuati 3 porti oggetto di proiezioni di criminalità organizzata (Napoli,Salerno e Portici). I gruppi di camorra e quelli di origine cinese – talvolta singolarmente, talvolta congiuntamente – sono coinvolti in attività di traffico di prodotti contraffatti o nel contrabbando di sigarette e TLE.
“Il report- commentano Marco Antonelli e Francesca Rispoli, tra i curatori del Rapporto di Libera– ha come obiettivo generale quello di realizzare una fotografia delle modalità e degli andamenti con cui i fenomeni criminali si manifestano in ambito portuale, con una particolare attenzione al caso italiano e al ruolo delle organizzazioni mafiose. La prospettiva di analisi utilizzata prova a mettere in luce le dinamiche di interazione tra fenomeni illegali e attori dell’economia legale, per mettere in evidenza non solo l’azione dei gruppi criminali, ma soprattutto le condizioni di contesto che permettono ai gruppi di operare. In Italia, alcune istituzioni se ne sono occupate, ma, nonostante la centralità del sistema portuale per l’economia del Paese e la rilevanza della criminalità organizzata italiana nello scacchiere internazionale, manca un’analisi più ampia del fenomeno. Nel dibattito pubblico, infatti, le riflessioni sul tema emergono solitamente in concomitanza con i grandi arresti condotti dalle forze dell’ordine o in occasione dei maxi-sequestri di stupefacenti o altri materiali illegali. La narrazione, però, risulta essere spesso allarmista, mentre sembra essere necessaria un’analisi puntuale che metta in mostra non solo l’azione dei gruppi criminali, ma anche le criticità degli stessi porti. In conclusione- dichiarano gli esponenti di Libera- gli scali sembrano essere uno snodo strategico e di fondamentale importanza per i gruppi criminali, che possono sfruttare l’infrastruttura e i collegamenti per svariati scopi. Un tema su cui, però, il dibattito politico sembra ancora troppo timido. In questo senso, il rafforzamento del coordinamento tra autorità giudiziaria, forze dell’ordine, autorità pubbliche presenti nel porto e imprese private che lì operano sembra essere una delle principali esigenze su cui intervenire, non solo in ottica repressiva, ma, soprattutto, preventiva. Una maggiore consapevolezza da parte degli attori che operano in ambito portuale – pubblici e privati – dei rischi criminali e corruttivi che caratterizzano la vita degli scali, sembra essere la precondizione per la promozione di contesti meno predisposti a scambi illeciti, nonché per la predisposizione di politiche di sviluppo coerenti con queste finalità”.
La centralità nelle rotte commerciali, così come la permeabilità del tessuto socioeconomico, hanno reso alcuni scali più attrattivi di altri. Inoltre, negli ultimi anni possiamo riscontrare come alcuni porti – ad esempio Vado Ligure – abbiano trovato sempre maggiore spazio. Questo può far ipotizzare un processo di diversificazione ed espansione delle attività della criminalità organizzata anche in differenti scali. Una tendenza che può avvenire per diversi motivi, sicuramente legati al funzionamento stesso del porto: la dimensione economica, il contesto politico e istituzionale, le opportunità criminali create dagli attori operanti all’interno dell’area. Non è solo l’elemento geografico a fare la differenza, ma il contesto portuale.
Non solo Italia. La DCSA nella relazione del 2023 ha riservato un approfondimento sull’analisi dei traffici internazionali di cocaina via mare. Secondo quanto ricostruito, “nel 2020, in particolare, sono stati realizzati 520 sequestri di cocaina, segnalati da 12 Stati Membri dell’UE (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna) e da 3 Paesi al di fuori dell’UE (Russia, Ucraina, Regno Unito)”. La relazione prosegue sostenendo che: “L’entità della cocaina sequestrata ammonta a 282 tonnellate, rinvenuta in 75 porti diversi, distribuiti come segue: 301 sequestri (171 tonnellate) in 35 porti dell’UE;11 sequestri (2 tonnellate) in 6 porti in Paesi extra UE; 206 sequestri (108 tonnellate) in 32 porti dell’America Latina;1 sequestro (0,5 tonnellate) in un porto dell’Africa;1 sequestro (0,5 tonnellate) in un porto del Nord America. In sostanza, nel 2020, 108 tonnellate di cocaina, dirette in Europa, sono state sequestrate in porti di partenza situati in America Latina e circa 171 tonnellate (circa l’80% della cocaina intercettata in Europa, pari a 213 tonnellate) sono state sequestrate nei principali porti container dell’Unione Europea”
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18 Dic, 2023 | Comunicare il sociale
Natale al telefono con chi è solo. È questo il programma dei volontari di Telefono Amico Italia. L’associazione di volontariato terrà, infatti, attivo il proprio servizio di ascolto telefonico per tutta la notte di Natale e di Santo Stefano per stare accanto a tutte le persone che hanno bisogno di un supporto emotivo in questi giorni di festa. La maratona di ascolto natalizia, che quest’anno compie 10 anni, continua a registrare un aumento di richieste d’aiuto. Nel 2022 sono state oltre 720 le persone che hanno contattato i volontari di Telefono Amico Italia, in crescita del 13% rispetto al 2021. L’aumento rispetto agli anni precedenti è ancora più importante: le richieste d’aiuto del 2022 sono aumentate del 42% rispetto al 2020 e addirittura raddoppiate rispetto al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia.
I telefoni dell’associazione saranno attivi continuativamente dalle 10 del 24 dicembre a mezzanotte del 26 dicembre e anche quest’anno i volontari sono pronti a dedicare questi giorni speciali all’ascolto di persone in difficoltà.
«Mi ricordo la chiamata di una signora – racconta Gabriella, volontaria di Telefono Amico Italia – arrivata a Natale, qualche minuto dopo la mezzanotte, quando ho risposto ha detto “ah… ma allora è vero che rispondete anche di notte! Bene, ora sono tranquilla e posso andare a dormire serena, so che, se stanotte avrò bisogno, troverò qualcuno”».
«Sono 10 anni ormai che offriamo il nostro ascolto durante le feste. In questi momenti la maggior parte delle persone festeggia insieme ad amici e famigliari, ma chi è solo si sente ancora più solo. – spiega Monica Petra, presidente di Telefono Amico Italia e da 30 anni volontaria dell’associazione – Ogni anno ci rendiamo conto di quanto sia importante essere in ascolto senza giudicare, solo accogliendo quello che viene condiviso con noi. È quello che i nostri volontari fanno ogni volta che rispondono a una richiesta d’aiuto, ma è quello che, forse, dovremmo fare tutti ogni giorno. Prenderci del tempo per capire noi stessi e quello che avviene intorno a noi, senza cercare per forza una parte dalla quale schierarsi o un’opinione da dare».
Durante le feste del 2022, sono state più di 720 le persone che si sono rivolte all’organizzazione di volontariato chiamando il numero unico nazionale (02 2327 2327), scrivendo sulla chat di WhatsApp Amico (324 011 7252) o alla Mail@mica (servizio mail accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it). A telefonare sono stati in leggera prevalenza uomini (il 51%) e persone di età compresa tra i 56 e 65 anni (27,5%) e tra i 46 e 55 anni (24%). Le problematiche prevalenti di chi ha chiamato sono state solitudine e bisogno di compagnia (25%), seguite da difficoltà nelle relazioni familiari (11%). A usare la chat sono state, invece, in prevalenza donne (58%), tra i 36 e i 45 anni (27%), i 26 e i 35 e i 19 e i 25 anni (entrambi al 23%). In questo caso le più frequenti problematiche segnalate sono state solitudine e bisogno di compagnia (23%), disagio psicologico (16%) e difficoltà esistenziali (14%).
Anche alla Mail@mica hanno scritto soprattutto donne (67%), spesso giovani e giovanissime: tra i 19 e 25 anni (34%), tra i 26 e i 35 (22%) e tra i 15 e i 18 anni (15,5%). Le problematiche prevalenti segnalate sono state difficoltà relative all’area del sé (54%) e a problemi relazionali (21%).
«Quest’anno parteciperò alla maratona di Natale per la terza volta – racconta Fabio, volontario di Telefono Amico Italia – ricordo in particolare una chiamata che mi ha molto coinvolto. Una signora anziana, sola e in lacrime, mi racconta che la radio è l’unica sua compagnia. Le chiedo quale musica le piace, le dico che anche io amo la musica, le chiedo se vuole che cantiamo assieme. Alla fine, cantiamo per 10 minuti, non piange più, sorride e mi ringrazia. Quando riattacco piango io».
DIVENTARE VOLONTARI DI TELEFONO AMICO ITALIA – L’ascolto di Telefono Amico Italia è garantito da quasi 600 volontari, distribuiti in 20 centri locali lungo tutta la penisola, che permettono di essere presenti, per chi ha bisogno, 365 giorni all’anno, dalle 10 alle 24. Telefono Amico Italia è sempre alla ricerca di nuovi volontari che aiutino a gestire le numerose richieste d’aiuto, che a partire dall’inizio della pandemia non hanno mai smesso di crescere. Chiunque fosse interessato ad entrare nella squadra di Telefono Amico Italia può scrivere all’indirizzo volontari@telefonoamico.it; sarà indirizzato al centro locale più vicino dove potrà svolgere un corso pratico-teorico di circa 6 mesi, al termine del quale potrà iniziare l’attività di ascolto.
PER SUPPORTARE TELEFONO AMICO ITALIA – Chi, in occasione del Natale, vuole dare un piccolo aiuto subito, può andare sul sito di Telefono Amico Italia e donare una piccola somma per supportare i volontari che scelgono di stare vicino a chi durante le festività si sente fragile, vulnerabile e cerca una voce amica con cui parlare, con cui condividere le proprie emozioni.
Per donare: https://www.telefonoamico.it/sostienici/dona-ora/
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18 Dic, 2023 | Comunicare il sociale
Quella dal 18 al 22 dicembre sarà un’altra settimana dedicata ai giovani della città. Grazie al lavoro congiunto tra il Comune di Napoli e l’Università Federico II, il 2023 si chiude nel segno della next generation e del suo coinvolgimento nella vita politica e sociale.
Sono tre gli appuntamenti previsti: due giornate di confronto e dibattito tra eletti del Forum Giovani di Napoli e istituzioni (18 e 19 dicembre) e una grande festa, venerdì 22, con Live acustico de Lo Stato Sociale al Teatro Bolivar.
Le iniziative sono promosse da “Giovani Onlife: La voce della Next Generation”, il progetto dell’Assessorato alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli e dell’Osservatorio Giovani del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II che si è sviluppato nell’ambito del Premio ‘Città italiana dei Giovani 2023’, promosso dal Consiglio Nazionale Giovani (CNG), e vinto dal capoluogo campano.
Si comincia lunedì 18 e martedì 19 al Centro Polifunzionale Giovanile la Casa della socialità, al Vomero. In entrambe le giornate, dalle 16.30 alle 18.30, ci sarà un confronto sulle istanze emerse nei precedenti incontri con gli eletti del Forum dei Giovani di Napoli, le associazioni giovanili e i rappresentanti istituzionali. Saranno presenti Chiara Marciani, Assessora alle politiche giovanili e del lavoro e Lello Savonardo, Coordinatore dell’Osservatorio Giovanni. Interverranno il musicista Maurizio Capone (lunedì 18) e il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Giuseppe Gaeta (martedì 19).
Il 22 dicembre, alle 19.30, alla presenza del Sindaco Gaetano Manfredi al Teatro Bolivar di Napoli, il grande evento finale. Un live acustico con la band Lo Stato Sociale che sarà preceduto da un talk sui temi del progetto, condotto da Lodo Guenzi, frontman del gruppo e dalla proiezione di un videoracconto dei 4 incontri avvenuti a dicembre. La serata sarà anche occasione per celebrare il 20º anniversario dell’Osservatorio Giovani dell’Università di Napoli Federico II e ricordare due decenni di ricerca e azioni dedicati ai giovani.
Dopo il Premio ‘Città italiana dei Giovani 2023’ riconosciuto, nel marzo scorso, a Napoli, il 2023 è stato un susseguirsi di attività per favorire la partecipazione e il coinvolgimento delle nuove generazioni alla vita politica della città. L’Assessorato ai Giovani ed al Lavoro del Comune di Napoli da oltre un anno promuove attivamente la partecipazione dei giovani alla vita pubblica anche con il progetto Next Gen Na. Una realtà che dà voce e intercetta i giovani talenti di Napoli, facilitando il loro accesso agli strumenti della pubblica amministrazione.
“Il Premio “Città italiana dei Giovani 2023” assegnato alla città di Napoli – afferma Chiara Marciani, Assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli – evidenzia l’impegno e l’attenzione che il Comune di Napoli riserva alle giovani generazioni. Il progetto “Giovani Onlife” rientra pienamente in questa strategia e si collega perfettamente all’istituzione del Forum dei Giovani che rappresenta lo strumento democratico di partecipazione alla vita politica e amministrativa dei giovani napoletani.”
Afferma Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani “La nostra presenza e il nostro sostegno a questo progetto riaffermano l’impegno del Consiglio Nazionale dei Giovani nell’incoraggiare una partecipazione giovanile consapevole e proattiva. Crediamo fermamente che i giovani, con le loro idee innovative e la loro energia, possano giocare un ruolo cruciale nello sviluppo sociale, culturale ed economico di Napoli”.
“I giovani sono la principale risorsa della città di Napoli, – afferma Lello Savonardo – con la loro creatività e i loro linguaggi sono in grado di intercettare i mutamenti sociali e di contribuire allo sviluppo culturale ed economico del territorio. Attraverso l’arte, la musica, le startup e le idee innovative di cui sono promotori possono rappresentare un volano per il rilancio della città di Napoli. Renderli protagonisti del dibattito pubblico è necessario, oltre che utile.”
L’articolo Evento finale “Giovani Onlife” proviene da Comunicare il sociale.