08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Il guanto rosso nella mano sinistra, quella del cuore, per ricordare a sé stesso e agli altri che bisogna sempre dare una mano ai più deboli. La tuta di Spiderman, che indossa per andare a trovare i bambini negli ospedali e donare loro un poco di spensieratezza nonostante la sofferenza. Giuseppe Di Paola ha pochi ma importanti segni di riconoscimento: quelli che servono per fare di lui una persona speciale, aperta agli altri e pronta a darsi quando si tratta di aiutare chi è in difficoltà. Giuseppe ha dato vita ad un’associazione, “Ispanico Missione Aiuto” e con questa fa attività per i ragazzi con spettro autistico, con sindrome di down, con disabilità. Il nome “Ispanico” fa riferimento al film “Il Gladiatore”, film del 2000 con protagonista Russell Crowe. Nel film, spesso, il gladiatore Massimo viene chiamato con l’appellativo di “ispanico”. Ma perché? Perché, nel film, lo schiavo Massimo arriva dalla Spagna. In realtà si tratta di un piccolo errore storico: a quei tempi la Spagna non esisteva ancora e Massimo, al limite, avrebbe dovuto chiamarsi “iberico”. Ma per Giuseppe e il suo impegno per il prossimo questo conta poco: lui ha chiamato l’associazione in questo modo proprio per ispirarsi al Gladiatore, alla sua forza di volontà e alla capacità di non arrendersi mai. L’associazione “Ispanico Missione Aiuto” si dedica innanzitutto allo sport, con il progetto “Sportiviamo il pregiudizio”, nato per favorire l’inclusione e superare ogni forma di pregiudizio. Lo sport diventa, così, lo strumento per aggregare e per favorire una partecipazione ampia. Ragazzi e ragazze si cimentano nella boxe, nella ginnastica, nel calcio e in questo modo vivono momenti di inclusione, caratterizzati dalla partecipazione serena e senza pregiudizio. L’attività che, tuttavia, caratterizza Giuseppe per spirito di intraprendenza e originalità è senza dubbio quella di Spiderman. Tutto è cominciato quando un’azienda gli ha regalato un vestito, cucito su misura, dell’Uomo Ragno, l’eroe che tanto piace ai bambini. Giuseppe ha siglato una convenzione con il reparto pediatrico del Policlinico di Napoli, “Federico II” e da ormai due anni si “aggira” tra i corridoi e i letti dell’ospedale partenopeo visitando i piccoli pazienti in tuta da Spiderman. Porta loro i giocattoli, dialoga, li ascolta. Un’attività che è assolutamente utile per i bambini, ma molto spesso è importante anche per i genitori: «Tante volte mi fermo ad ascoltare i loro sfoghi, le loro storie. Si tratta, tutto sommato, di un piccolo gesto che, però, può rappresentare un grande aiuto per chi vive in situazione di difficoltà», spiega Giuseppe Di Paola. Quando è in missione negli ospedali, col suo vestito da Spiderman, Giuseppe non dimentica mai di indossare un guanto rosso alla mano sinistra: un segno, un simbolo per dire a tutti che bisogna sempre dare una mano.
di Francesco Gravetti
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Prende il via “Sport a km 0”, progetto dell’ASD Fly Project sostenuto da Sport e Salute nell’ambito degli Spazi Civici di Comunità. Nei prossimi due anni giovani dai 14 ai 34 anni saranno i protagonisti di numerose attività sportive e formative gratuite in diversi “Play District” di Napoli Est.
Attività, sfide e obiettivi di “Sport a km 0” saranno presentati nell’evento di mercoledì 10 gennaio 2024 alle ore 16 presso l’aula polifunzionale dell’istituto comprensivo Marino-S.Rosa (via Luigi Volpicella 372).
Intervengono:
– Francesca Merenda, coordinatore regionale Sport e Salute
– Carmen Terracciano, referente progetto/ASD Fly Project
– Gerardo Amato, Nuova Polisportiva Ponticelli
– Marco Mansueto, ASC Campania
– partner di progetto e dirigenti scolastici
Il progetto vede capofila l’ASD Fly Project e mette insieme le associazioni Nuova Polisportiva Ponticelli, Terradiconfine, N:EA Napoli: Europa Africa, Maestri di Strada. Tra i partner anche ASC Campania, le scuole del territorio e la VI Municipalità di Napoli (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio).
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
“Io, Noi… Raffaele Viviani” è il titolo del lavoro – scritto da Elisabetta Mercadante e Luca Napolano, che ne cura anche la regia – che ripercorre il genio artistico e la profonda attualità sociale di Viviani, autore, attore e uomo di spettacoli a tutto tondo, che sarà presentato a Napoli martedì 9 gennaio, alle 17,15, nel salone del Museo di Napoli – Collezione Bonelli, presso Fondazione “Casa dello Scugnizzo” in Piazzetta San Gennaro a Materdei.
Una presentazione, moderata dal giornalista Franco Buononato, che si aprirà con i saluti di Gaetano Bonelli, direttore Museo di Napoli, dell’avvocata Valeria Carusone, vicepresidente dell’associazione” Ali e Radici”, presieduta dall’avvocata Michela Pirozzi, del regista e attore Alan De Luca, e di Luca Napolano, regista di “Io, Noi, Raffaele Viviani” che debutterà domenica 14 gennaio, alle 19, al TheAtri di Largo Arianiello a Napoli, nel cuore del centro storici di Napoli, tra via Tribunali e via della Sapienza. Alla presentazione dello spettacolo, sarà presente l’intero cast con Barbara Lombardi, Elisabetta Mercatante, Gennaro Sacco, Sergio Priante, partecipazione di Lidia Ferrara ed ovviamente, il regista Luca Napolano.
Raffaele Viviani, nato a Castellammare di Stabia il 10 gennaio del 1888 e morto a Napoli il 22 Marzo 1950, 74 anni fa, è stato attore, commediografo, compositore, poeta e traduttore italiano.
“I temi cardine dello spettacolo tracciano, attraverso alcune liriche, i principali diritti umani sostenuti dai principi noetici di equita’ ed uguaglianza sostanziale – si legge nel testo preparatorio di Napolano e Mercadante -. Partendo dallo ius in bellum, il diritto nello stato di guerra, intesa come conflitto armato e guerra quotidiana, per la difesa della dignità. Viviani si fa precursore dei tempi moderni, traendo le proprie radici e il proprio credo da ciò che è stato, da sempre sostenuto, dall’etica della cultura classica greca, la comunicazione attraverso il bello, attraverso l’arte e la cultura”.
“Il drammaturgo – continua il testo – sempre a difesa degli ultimi, scrisse “fravecature” per mettere in evidenza le problematiche legate alle morti bianche ed al dramma famigliare che da esse deriva.
La canzone “si vide all’animale” è palesemente una denuncia alla guerra, non solo intesa come conflitto bellico armato, ma la guerra quotidiana che ogni essere umano deve affrontare, per riuscire a sopravvivere in un mondo che, sempre più mette al tappeto la dignità, la libertà, la civiltà”.
E ancora: “Il tema della violenza di genere è trattata, seppur in maniera ironica, nello stilema “ ‘o guappo ‘nnammurato”, dove un figuro, armato di coltello, evidenzia la sua inadeguatezza nell’affrontare un rifiuto, come se fosse segno di debolezza nei confronti del contesto sociale nel quale vive.
“Nello “spazzino interventista” un umile operatore ecologico – continua il testo – porta alla luce il dramma quotidiano della scelta simbolica tra purezza d’animo o apparente ricchezza materiale sostenuta dalla scelta tra l’andare in guerra e quindi sostenere i “potenti” o restare nell’umile “spazza territoriale” e difendere la propria dignita’, indi per cui, il proprio diritto di liberta’ e, l’ancor piu’ importante, diritto alla vita”.
Infine, la canzone “l’emigrante”, sempre attuale, legata al tema del cosiddetto “viaggio della speranza” che, ancora oggi, vede protagonista una grande fetta dell’umanità, costretta ad abbandonare le proprie radici, nella speranza di un futuro migliore, fuggendo da conflitti economici, bellici e religiosi”.
“Questi i temi e, tanti altri, che si sono voluti trattare – concludono gli autori – per far sì che, non solo sia data giusta collocazione ad uno dei principali cultori della magnificenza partenopea, grande culla della magna grecia, ma per denunciare, ancora una volta, le vessazioni alle quali, l’essere umano è esposto, a causa di un diritto positivizzato, non sempre giusto ed equo, monitorato da un’oligarghia, spesso mascherata dal bellissimo termine coniato dai grandi illuminati greci, democrazia “demos kratos” potere del popolo”.
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
La Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità”, pubblicazione fondata all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo nel 1996, diretta da Vito Minoia, docente in discipline dell’Educazione e dello Spettacolo, ha assegnato il Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere 2023.
La comunicazione ufficiale è arrivata, in forma inedita, a conclusione del Progetto nazionale di teatro in carcere “Sentieri Incrociati” tenutosi a Pesaro dal 18 al 20 dicembre 2023.
L’iniziativa, solitamente abbinata al convegno internazionale della Rivista, promosso in collaborazione con l’Associazione Casa Natale Gramsci di Ales, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, l’International Network Theatre in Prison – International Theatre Institute Partner, è giunta alla sua settima edizione avendo come giurati Giulio Baffi (Presidente della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), Valeria Ottolenghi (critico teatrale a Parma), Mariano Dolci (Maestro Burattinaio a Pisa, già docente di Teatro di Animazione all’Università di Urbino).
Il Premio è stato assegnato a Rui Frati e Théâtre de l’Opprimé Paris.
Così cita la motivazione: «Attore e regista, Rui Frati ha iniziato la sua carriera teatrale in Brasile, dopo aver effettuato studi in teatro e sociologia. Lavora con Robert Wilson, Andrei Serban, Enrique Buenaventura, Augusto Boal, Ariane Mnouchkine, Maurice Vanneau, Alvin Nikolais.
In Europa, ha insegnato al Conservatorio Nazionale d’Arte Drammatica di Lisbona prima di stabilirsi a Parigi, dove è succeduto ad Augusto Boal come direttore del Teatro dell’Oppresso dal 1998. Ha contribuito a conferire al teatro di Parigi lo status di centro europeo per la ricerca e lo sviluppo del metodo del Teatro dell’Oppresso.
Rui Frati nella sua lunga carriera ha attuato significative esperienze nelle carceri di diversi Paesi. Emblematica rimane la prima esperienza nel carcere minorile di Casablanca nel 2004. Oggi, con la regista Delphine Dey e Teresa Ferreira, Benoît Felix Lombard, Leo Frati, Alain Ramirez, Joel Anderson, attori del collettivo Théâtre de l’Opprimé Paris, dirige o partecipa a numerosi progetti nazionali e internazionali in collaborazione con ONG e Centri Culturali (in Germania, Brasile, Bulgaria, Burundi, Cile).
Nel settembre del 2023 ha ancora una volta diretto nel carcere di Santiago del Cile un workshop introduttivo sulle basi del Metodo del Teatro-Forum, che ha lo scopo di promuovere la consapevolezza critica, l’empatia, l’azione sociale, incoraggiando gli spettatori ad agire per il cambiamento nella comunità».
Il Premio sarà consegnato, come da tradizione, all’interno della prossima edizione (venticinquesima) del Convegno della Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità” che si terrà a Urbania (Pesaro e Urbino) nell’autunno 2024, quando Rui Frati terrà una conferenza sul senso del proprio agire teatrale in carcere e in altri contesti sociali.
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Martedì 9 gennaio alle ore 10:30, presso Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco di Napoli in via Tribunali si terrà l’incontro dal titolo “Valorizzazione, attualizzazione e tutela: il ruolo delle dimore storiche italiane”, promosso dall’ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane in collaborazione con la Sezione Campania.
Una tavola rotonda per un confronto a 360° sull’importanza della conservazione e della tutela delle dimore storiche del nostro Paese che vede coinvolti, oltre i proprietari, anche istituzioni, associazioni e imprenditori uniti dall’impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del nostro territorio.
L’appuntamento è l’occasione per presentare per la prima volta a Napoli il Premio Tesi di Laurea A.D.S.I. giunto alla sua V edizione, il concorso nazionale per promuovere e valorizzare ricerche svolte da giovani studiosi nel settore del Patrimonio dei Beni Culturali.
Dopo i saluti di Orazio Abbamonte, Presidente Fondazione Banco di Napoli e Riccardo Imperiali di Francavilla, Presidente A.D.S.I. Campania, interverranno: Luigi La Rocca, Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Ministero della Cultura, Sergio Locoratolo, Professore, Coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, Alberto Sifola, Architetto, Presidente Friends of Naples, Giovanni Fiore e Glauco Cerri, Palazzo del Catasto Napoli.
Al termine della tavola rotonda si terrà la cerimonia di premiazione dell’edizione 2023 del Premio Tesi di Laurea A.D.S.I., con la proclamazione della tesi vincitrice e delle due finaliste scelte dalla giuria.
Il Premio è rivolto ai laureati delle facoltà italiane di Architettura, Agraria, Ingegneria, Storia dell’Arte, Conservazione dei Beni Culturali, I.S.C.R., O.P.D., Scienze della Comunicazione, Economia e Giurisprudenza che abbiano svolto una tesi di laurea magistrale e approfondito tematiche che riguardano uno o più immobili vincolati privati, comprese le loro decorazioni e pertinenze, quali parchi e giardini.
L’edizione 2023 ha visto la candidatura di giovani autori di tesi di laurea magistrale, discusse presso diverse università in tutta Italia.
La commissione di giuria – composta dai Consiglieri dell’ADSI nazionale Immacolata Afan de Rivera, Guido Borgogelli, Gianludovico de Martino, Giulia Lechi, Wolfgang von Klebelsberg oltre a Teresa Perusini, Lorenza Mochi Onori, Enzo Pinci, Rainaldo Perugini e Giulio Gidoni – esprimendo il proprio apprezzamento per l’eccellente qualità scientifica dei lavori presentati da tutti i candidati, ha designato i tre finalisti:
Laura Coppetta e Angela Mandriota, Facoltà Edile-Architettura dell’Università Politecnica delle Marche per la tesi dal titolo “Valorizzare le DS marchigiane: Il caso Villa Leonardi a Treia”;
Laura De Riso e Marina Curcio, Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per la tesi su “Villa della Rocca a Gragnano”;
Giorgia Misia, Facoltà Architettura dell’Università degli Studi di Palermo per la tesi “Palazzo Merendino-Costantino a Palermo tra storia e restauro”.
Martedì 9 gennaio saranno consegnate le targhe al vincitore (che riceverà anche un premio in denaro) e ai due finalisti di questa V edizione 2023.
L’Associazione A.D.S.I. prosegue così anche quest’anno il programma di sostegno alle nuove generazioni con l’intento di dare l’opportunità a giovani talenti di contribuire, con il loro percorso di ricerca, alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio culturale, architettonico e artistico.
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