15 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
L’Azione cattolica (Ac) della Diocesi di Nola celebra il mese della pace dando voce ai giovani. Venerdì 19 gennaio, alle 20.30, presso il Seminario vescovile di Nola, si terrà “Cantieri di pace”, incontro organizzato dal Settore giovani dell’associazione e rivolto a quanti hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Ospite della serata sarà Gala Ivkovic, responsabile per l’innovazione sociale in Italia per Rondine Cittadella della Pace e presidente di Rondine International Peace Lab, la rete globale degli ex-alunni dello Studentato Internazionale della Cittadella della Pace che, applicando il Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti in ogni contesto possibile, si fanno promotori del dialogo, della coesistenza e di processi di pace in contesti di conflitto o post-conflitto.
L’organizzazione Rondine Cittadella della Pace, fondata dallo psicologo e docente Franco Vaccari, si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia. Il suo obiettivo è contribuire a un pianeta privo di guerre, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo, ospitando giovani studenti provenienti da zone di conflitto (Federazione russa e Caucaso meridionale, Balcani Occidentali, Medio Oriente, Africa, India e Pakistan). I ragazzi convivono presso lo Studentato Internazionale di Rondine, studiano e sperimentano quotidianamente un dialogo concreto per essere degni messaggeri di pace ogni giorno, con la speranza e l’impegno di poter promuovere in futuro azioni e progetti di sviluppo nei propri Paesi ed essere leader in contesti caratterizzati da rapide trasformazioni, elevata complessità e alta conflittualità.
«L’idea del cantiere nasce dalla consapevolezza che la pace non si può costruire a tavolino, in modo artificiale, ma è possibile solo attraverso l’incontro reale e personale. La pace, come ci ricorda papa Francesco, è qualcosa che si costruisce artigianalmente, un processo in cui ciascuno può fare la propria parte», ha dichiarato Giovanna Esposito, vicepresidente del Settore giovani dell’Ac di Nola.
L’esperienza di Gala Ivkovic, spiegano gli organizzatori, accompagnerà i giovani a riflettere sul tema del conflitto e su come sia possibile e necessario educarsi a costruire ponti, anziché muri, unico modo per evitare che i conflitti diventino guerre.
«Per la Chiesa e l’Azione Cattolica, che è un’associazione che fa della cura educativa il suo specifico, gennaio è il mese della Pace e i gruppi parrocchiali dedicano un’attenzione particolare all’approfondimento di questo tema. È un’attenzione diffusa e costante, come dimostrano le marce della pace che si stanno organizzando nei comuni del territorio diocesano e che si terranno tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Siamo convinti che la pace non è un’utopia o un sogno irrealizzabile, ma una possibilità reale e concreta che va costruita nel quotidiano», ha aggiunto Nicola Sergianni, l’altro vicepresidente per il Settore giovani.
L’Azione Cattolica è un’associazione di laici radicata in ogni diocesi d’Italia. Quella della diocesi di Nola conta più di 5500 soci in 72 associazioni territoriali e ogni anno organizza una serata di riflessione e convivialità per i giovani nel mese di gennaio. Lo scorso anno più di 200 giovani hanno partecipato all’incontro dedicato ai temi del lavoro.
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15 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Ritmi serrati nella successione delle morti in carcere e nell’aumento della popolazione detenuta segnano l’inizio del 2024.
Sono 4 le persone che si sono suicidate nei primi 9 giorni dell’anno, tra il 5 e il 14 gennaio: la prima era entrata in carcere ad Ancona a settembre, per la revoca della detenzione domiciliare con cui stava scontando la pena, e ne sarebbe uscita ad agosto di quest’anno. La penultima, detenuta nella Casa circondariale di Cuneo, era in carcere da 13 giorni: entrata il 28 dicembre, si è tolta la vita il 10 gennaio.
A queste morti vanno aggiunte le 14 catalogate come ‘morti per cause naturali’.
18 morti nei primi 14 giorni dell’anno sono il preannuncio di un andamento molto simile a quello del 2022, quando si sono contati 85 suicidi nel corso dell’anno: 8 nel mese di gennaio, esattamente 5 nei primi 14 giorni.
La tendenza al sovraffollamento senza battute d’arresto è fenomeno in atto da un anno, con una progressione preoccupante rispetto agli anni precedenti: se alla fine del 2022 la popolazione detenuta era aumentata di circa 2000 unità rispetto a dicembre del 2021, l’aumento registrato al 30 dicembre 2023 è esattamente del doppio, con circa 4000 persone detenute in più. Negli ultimi tre mesi (dal 14 ottobre al 14 gennaio) l’aumento è stato di 1196 presenze, quindi, quasi 400 al mese.
L’indice attuale dell’affollamento delle carceri italiane, alla data del 14 gennaio 2024, è del 127,54%: 60.328 persone detenute, 13.000 in più rispetto ai 47.300 posti disponibili, con punte di sovraffollamento del 232,10% nella Casa circondariale di San Vittore a Milano, del 204,95% nella Casa circondariale di Canton Mombello a Brescia, del 204,44% in quella di Lodi, 195,36 in quella di Foggia.
La criticità della densità della popolazione detenuta è aggravata dalla modalità con cui viene attuata la nuova disciplina della detenzione della media sicurezza, per la quale se le persone non sono impegnate in attività restano chiuse nelle camere di pernottamento: la carenza di attività, riscontrabile in modo diffuso nel nostro sistema penitenziario, determina, pertanto, la permanenza nel chiuso delle celle, in spazi che in due Istituti sono anche certificati come inferiori al limite dei 3 mq per persona per cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha indicato la forte presunzione di trattamento inumano, in violazione dell’articolo 3 della Convenzione, articolo che – lo ricordiamo – non ammette deroghe, neppure in situazioni eccezionali.
Il Collegio del Garante nazionale ancora attualmente in carica, in attesa che si perfezionino le procedure di insediamento del Collegio che subentrerà per il prossimo quinquennio, non può venire meno al compito di prevenzione sia delle violazioni dei diritti delle persone detenute sia delle conseguenti sanzioni a carico dello Stato e di tutti i cittadini, assegnato dalla legge all’Autorità di garanzia come adempimento ordinario.
Il Garante nazionale segnala, quindi, a tutte le Autorità responsabili, che lo stato di sovraffollamento degli Istituti penitenziari italiani non può attendere i tempi di progetti edilizi di diverso genere e non è colmato dalla realizzazione dei nuovi 8 padiglioni inseriti dal precedente Governo nel PNRR, poiché essi potranno ospitare non più di 640 persone: una goccia rispetto all’eccedenza attuale di 13.000 detenuti rispetto ai posti disponibili.
Il Garante nazionale raccomanda, pertanto, che si assumano provvedimenti urgenti di deflazione della popolazione detenuta come quelli introdotti con il decreto-legge 23 dicembre 2013 n. 146, sia pure di durata temporanea, e che si avvii in tempi rapidi la previsione normativa per consentire una modalità diversa di esecuzione penale per le persone condannate a pene brevi, inferiori ai due anni di reclusione, che oggi contano più di 4000 unità; una modalità di forte rapporto territoriale, da attuare anche recuperando strutture demaniali già esistenti.
Tali misure potrebbero ricondurre il sistema al rispetto della dignità della vita delle persone detenute e della finalità risocializzante della pena, anche nella prospettiva di prevenire quel disagio che è molto spesso dietro gli atti di suicidio in carcere.
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15 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Secondo gli ultimi dati Istat (ottobre 2023), l’Italia nel 2022 ha registrato un aumento importante delle persone che vivono in condizione di povertà assoluta: sono 2,18 milioni le famiglie, cioè 8,3% del totale (nel 2021 erano il 7,7%), e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente). Un peggioramento che ha interessato in particolar modo le famiglie numerose con minori.
In questo contesto, Fondazione Progetto Arca opera da 30 anni a livello nazionale per fornire un sostegno alimentare e abitativo a chi vive in uno stato di indigenza ed esclusione sociale.
Per le persone senza dimora ha creato, in particolare in questi ultimi anni dopo il Covid, una rete di Cucine mobili, ovvero speciali foodtruck itineranti a Milano, Varese, Torino, Padova, Roma, Napoli e Bari che distribuiscono pasti caldi tutte le sere in strada. Ogni settimana sono in tutto 2.600 le cene, e altrettante colazioni, distribuite dai volontari nelle 7 città. A Milano, inoltre, Progetto Arca mette a disposizione équipe multidisciplinare all’interno di strutture di accoglienza per chi non ha una casa e desidera un riparo.
Per le famiglie fragili in difficoltà, Progetto Arca offre un aiuto alimentare mettendo a disposizione spese gratis nei Market solidali aperti nell’ultimo anno: 4 a Milano e poi a Roma, Napoli, Bari, Ragusa. Nell’ultimo anno sono stati 29.600 gli aiuti alimentari, tra pacchi viveri e spese ai market. Alle persone e alle famiglie che vivono anche un disagio abitativo, offre percorsi di reinserimento all’interno di case in housing sociale; gli appartamenti sono 120, localizzati in particolare a Milano, Roma e Genova.
Con i suoi 500 volontari, Progetto Arca ha aiutato nel complesso 53.600 persone nell’ultimo anno. Per proseguire in questo importante impegno, lancia una campagna a sostegno delle sue attività: è possibile per tutti partecipare con una donazione inviando un sms o chiamando da rete fissa il numero solidale 45584, dal 14 gennaio al 4 febbraio 2024.
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca: “Grazie ai nostri operatori, base solida di tutti i servizi che riusciamo a concretizzare e personalizzare per le persone fragili; ai nostri volontari, colonna portante di tante attività sia in strada sia all’interno dei centri di accoglienza; ai nostri donatori affezionati, che ci permettono di migliorare e potenziare il nostro sostegno. E grazie a chiunque vorrà offrire il suo aiuto a questa campagna per essere al fianco, insieme a noi ogni giorno, di chi ha meno”.
I fondi raccolti dalla campagna solidale verranno destinati nello specifico all’acquisto di pasti e materie prime per le colazioni delle Cucine mobili, e di kit igienico-sanitari distribuiti dalle Unità di strada che affiancano i foodtruck, oltre al potenziamento del personale coinvolto nella gestione del servizio (coordinatore dei volontari, educatori, operatori sociali, personale infermieristico). E ancora ai centri di accoglienza, in particolare per le spese di gestione aumentate a causa del caro bollette, e ai due nuovi condomini sociali a Milano e Roma che necessitano di ristrutturazione per offrire adeguata e dignitosa accoglienza.
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12 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
In collaborazione con Aima Napoli Onlus, la Parrocchia Medaglia Miracolosa e l’Associazione
Periferie in Città, il 4 gennaio 2024 l’associazione Anima onlus ha potuto distribuire giocattoli e calze ai bambini dell’oratorio
“Abbiamo festeggiato tutti insieme l’EPIFANIA con tanti giochi e musica con il supporto dei
bravissimi ragazzi Scout Napoli 8.
Grazie a Don Giuseppe e alla Parrocchia Medaglia Miracolosa – Napoli che ci ha ospitato con
amore nella casa in cui accolgono i tantissimi bambini per attività ludico-ricreative.
Grazie ai BAMBINI che hanno reso tutto più magico con la loro bellezza d’animo, il loro
contagioso entusiasmo e la loro voglia di incontrare la Befana.
Grazie all’iniziativa del Giocattolo Sospeso promossa e portata avanti dal Comune di Napoli
che ci ha permesso di avere giocattoli per rendere felici i bambini”, spiegano i volontari di Anima.
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12 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
È un passaggio importante quello che ha visto la Conferenza Unificata Stato-Regioni dare il via libera allo schema di Decreto Legislativo sulla valutazione di base delle disabilità, provvedimento attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, che fa riferimento a un testo approvato il 3 novembre scorso dal Consiglio dei Ministri.
Un passaggio importante, come si evince sin dal titolo dello schema di Decreto, che recita Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base e accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato. Questo porterà in sostanza ad un accertamento unico relativo alla condizione di disabilità, gestito dall’INPS tramite una nuova procedura che accorperà ogni tipo di disabilità, dall’invalidità causata da disabilità motoria a quella causata da disabilità visiva e uditiva, includendo segnatamente alunni e studenti con difficoltà di inclusione scolastica e persone con difficoltà di inserimento lavorativo.
Soddisfatto si dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e componente del Consiglio di Presidenza del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), che commenta: «Attendevamo con fiducia il via libera da parte della Conferenza delle Regioni per un Decreto che avrà un impatto concreto sulla vita delle persone con disabilità. In tal senso, il fatto che le Regioni e gli Enti Locali abbiano recepito l’importanza di tale innovazione è sicuramente un buon punto di partenza per la reale applicazione della norma».
Detto che le varie novità determinate da questa riforma a trecentosessanta gradi entreranno a regime dal 1° gennaio 2026, dopo una sperimentazione di dodici mesi che coprirà tutto il 2025, c’è un ulteriore aspetto degno di nota, grazie al quale, anche a livello di norma, il linguaggio si farà sostanza. Come sottolinea infatti ancora Falabella, «con l’entrata in vigore del provvedimento scomparirà di fatto la parola “handicap”, sostituita dalle parole “condizione di disabilità”. E per quanto riguarda le persone, non vi saranno più “handicappati”, “portatori di handicap”, “diversamente abili”, “persone affette da disabilità” o “disabili”, ma solo ed esclusivamente “persone con disabilità”, in linea con quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
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