A Roma 120 sindaci della Città Metropolitana per la proiezione del docufilm su Angelo Vassallo

Un parterre straordinario per il doppio evento promosso dalla Città Metropolitana di Roma Capitale in collaborazione con la Fondazione Vassallo in programma per sabato 19 gennaio. Un incontro esclusivo, un’occasione unica per riflettere sulla figura di Angelo Vassallo, Sindaco Pescatore, e sulla sua visione di una politica orientata al bene comune. In apertura sarà proiettato il docufilm “Quel che resta” di Luca Pagliari, un’opera che celebra il suo straordinario impegno e la sua eredità morale ed amministrativa. Quel che resta è la volontà di diffondere una cultura della legalità, oltre al desiderio di dare un volto a chi ha sparato i nove colpi e anche ai mandanti dell’assassinio del sindaco pescatore.

 Parteciperanno all’incontro i 120 Sindaci e gli amministratori del territorio metropolitano, con gli interventi di Pierluigi Sanna; Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma; Tiziana Biolghini, Consigliera Delegata della Città Metropolitana di Roma Capitale; Lamberto Giannini, Prefetto di Roma; Gianni Speranza, già Sindaco di Lamezia Terme; Carolina Girasole, già Sindaca di Isola Capo Rizzuto; Renato Franco Natale, Sindaco di Casal di Principe, Luigi De Magistris, già Sindaco di Napoli, e altri illustri rappresentanti del mondo politico e civile. Tra gli ospiti, il giornalista e regista del docufilm Luca Pagliari, il magistrato Stefano Amore, il Direttore de “il Messaggero” Massimo Martinelli, e il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, Dario Vassallo.

«Questo incontro rappresenta un momento di riflessione e condivisione fondamentale per mantenere viva la forza delle idee di Angelo Vassallo e la visione di una politica onesta, libera dal malaffare, contro ogni forma di corruzione – afferma il Presidente Dario Vassallo – Angelo è stato ucciso per le sue idee e per il coraggio di opporsi alle infiltrazioni del malaffare. Credeva nel bene comune, nella sua comunità. La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore si impegna a promuovere la sua visione di una politica centrata sulle persone e la sostenibilità del territorio. Siamo grati per la partecipazione di tutti coloro che condividono questi valori e che contribuiranno a mantenere viva la sua memoria. La presenza di tanti uomini delle istituzioni è un forte segnale di cambiamento dell’intero Paese. Tutelare la legalità significa tutelare la libertà e i diritti fondamentali di ogni singolo cittadino in un Paese moderno, che crede nella giustizia e nella meritocrazia per i nostri giovani».

«La storia del nostro paese ha visto la battaglia intrapresa da molti amministratori esemplari che giornalmente hanno dovuto affrontare e la vicenda di Angelo Vassallo è la storia di un personaggio che con coraggio si è battuto per sconfiggere il sistema mafioso. Amministrare un territorio – afferma Pierluigi Sanna Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma – vuol dire educare alla legalità, formare soprattutto i giovani alla cultura dello Stato e delle istituzioni e al rispetto delle regole di convivenza, per valorizzare la memoria storica, la conoscenza dei princìpi di legalità e della Costituzione italiana e per consolidare una coscienza finalizzata alla prevenzione e al contrasto alla criminalità e ai fenomeni mafiosi. È la stessa visione che la città di Roma Capitale intende perseguire. A tal proposito nel nostro piano strategico abbiamo voluto confermare la nostra volontà di far divenire atti concreti le politiche generali a sostegno dei singoli Comuni, che dalle infrastrutture all’economia all’inclusione guardano alla complessiva crescita e resilienza di ogni territorio, affinché nessuno resti indietro. La collaborazione con la “Fondazione Vassallo” per noi è motivo di orgoglio e spero ci saranno altre occasioni per continuare questo percorso assieme. Siamo vicini e sosteniamo la battaglia dei familiari che sono ancora oggi alla ricerca della verità e dei colpevoli di questa tragica vicenda».

La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore auspica una partecipazione numerosa e l’apporto costruttivo di tutti coloro che credono nell’importanza di preservare e promuovere i principi di una politica ispirata al servizio della comunità.

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Trenitalia: attivo il servizio di video-interpretariato in LIS

Garantire un viaggio accessibile a tutti e promuovere un ambiente inclusivo significa contribuire a costruire una comunità più solidale. Questo non si limita solo all’abbattimento di barriere fisiche, ma si estende anche ai servizi. Assicurare l’accessibilità linguistica alle informazioni di viaggio per passeggeri con specifiche esigenze di comunicazione è uno degli obiettivi principali di Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS. Un passo concreto verso un dialogo inclusivo, che riflette l’attenzione di Trenitalia alle esigenze della clientela ed in linea con gli obiettivi strategici del Gruppo FS in termini di Diversity, Equality & Inclusion.

Trenitalia è il primo operatore nel settore della mobilità in Italia a garantire un servizio di video-interpretariato, gratuito ed immediato in lingua dei segni italiana (LIS)Un’ iniziativa che mira a migliorare l’esperienza di viaggio e semplificare la comunicazione. Il servizio operato da VEASYT, specializzato nel video-interpretariato in LIS è attivo a partire da oggi in fase sperimentale. La traduzione simultanea da e verso l’italiano e la Lingua dei Segni Italiana è garantita grazie ad un interprete professionista che rispondendo alla video-chiamata dell’operatore FS e del cliente, supporta il dialogo con un tempo di attesa inferiore ai 30 secondi.

“Portiamo avanti la politica di inclusione e questo progetto rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro percorso per rendere sempre più accessibili i nostri servizi – ha dichiarato Stefano Cuzzilla, Presidente di Trenitalia – Il progetto di video-interpretariato in Lingua dei segni italiana è, allo stesso tempo, una soluzione innovativa, diretta ed efficace e uno strumento che ci consente di garantire maggiore accessibilità alle persone sorde e a quanti utilizzano la LIS.  Negli ultimi due anni l’impegno di Trenitalia e del Gruppo FS, verso i temi della disabilità, si è tradotto in una massiccia attività di formazione. Più di 5mila capitreno, infatti, hanno acquisito specifiche competenze per la gestione delle esigenze legate alle disabilità – motorie, visive, uditive e cognitive – dei nostri passeggeri”.

I viaggiatori potranno attivare il servizio utilizzando i tablet dedicati a disposizione del personale Trenitalia o direttamente dal proprio smartphone inquadrando un QR code. Il servizio è fruibile presso le biglietterie, nei desk di vendita e assistenza AV e regionale e presso i FRECCIALounge tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle ore 8:00 alle ore 18:00 (inclusi festivi) nelle stazioni di Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale.

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Convegno: verso una coalizione italiana contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica

Si terrà a Roma il convegno “Verso una Coalizione Italiana contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Un nuovo impegno collettivo a favore delle persone e delle famiglie che convivono con la SLA”, su iniziativa del Sen. Francesco Silvestro, in collaborazione con OMaR – Osservatorio Malattie RareHavas PR e Associazione di Iniziativa Parlamentare e Legislativa per la Salute e la Prevenzione. L’evento è realizzato con il patrocinio di AISLA Onlus – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ASLA Onlus – Associazione Sclerosi Laterale AmiotroficaAssiSLA Onlus in memoria di Raffaella AlbericiComitato 16 novembre O.d.V.conSLAncio OnlusPost Fata Resurgo ETSViva la Vita ODV ETS e con il contributo non condizionante di Amylyx Pharmaceuticals.

 

Il tema delle malattie neurodegenerative, come la SLA, rappresenta una delle grandi sfide per la nostra società dal punto di visto scientifico, sociale, economico e politico: a livello Europeo, la nascita della EU ALS Coalition rappresenta un forte segnale di presa in carico di questa sfida, che può essere opportunamente declinato alle specificità e ai bisogni dello scenario socio-sanitario italiano. Al fine di stimolare una discussione tra Istituzioni, comunità scientifica e Associazioni Pazienti di riferimento, nasce l’idea di questo convegno dedicato alla creazione di una coalizione italiana che si faccia carico di trovare soluzioni condivise e dare una risposta concreta agli unmet needs dei pazienti. L’iniziativa sarà anche l’occasione per presentare in anteprima i risultati dell’importante indagine, intitolata “Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) – Manifesto sui bisogni clinici insoddisfatti dei malati e delle loro famiglie”, condotta da OMAR – Osservatorio Malattie Rare” sull’attuale situazione relativa alla patologia in Italia.

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Senza lavoro e istruzione cresce la povertà: i dati del disagio in Campania

Come ogni anno, la Caritas realizza il Dossier regionale sulle povertà, con l’obiettivo di mostrare non solo statistiche o numeri, ma anche volti e storie delle persone che si rivolgono quotidianamente alle Caritas della Campania in cerca di aiuto. Si tratta di un lavoro collegiale, che attualmente coinvolge 19 diocesi nella raccolta dei dati nei Centri di Ascolto, ma soprattutto le vede impegnate quotidianamente ad essere vicine a chi soffre, a chi è solo, a chi sente di aver perso la speranza. I dati sono significativi e inducono a riflessioni profonde. Quelli dell’Istat, intanto, ci ricordano che la Campania è una delle regioni maggiormente colpite dalla povertà economica, educativa e sanitaria. Dalle ultime statistiche è stato rilevato che nel 2022 il Sud Italia, rispetto al 2021, ha subito un incremento di tali disagi del 15%, raggiungendo il 40,6 % delle famiglie a rischio povertà ed esclusione sociale. Solo in Campania il 46% delle persone è a rischio povertà per reddito basso o lavoro povero, ed è la prima regione in Italia per numero di analfabeti e persone con un basso titolo di studio. Con l’inizio della guerra in Ucraina, poi, i Centri di Ascolto diocesani e parrocchiali hanno rilevato un incremento delle richieste di accoglienza e di beni di prima necessità, in particolare da parte di donne e bambini. E sono proprio le donne a rappresentare il maggior numero di utenti che si rivolgono ai Centri di Ascolto della Campania: rappresentano, infatti, il 60% delle persone che chiedono aiuto alle Caritas con richieste che riguardano anche i bisogni delle loro famiglie. È inarrestabile, inoltre, l’emorragia di giovani che lasciano la Campania per motivi di studio o lavoro. Si tratta del 24,3% dei giovani dal 2002 al 2022. La Campania e la Calabria sono tra le prime quattro regioni in Europa con una quota più alta di persone a rischio povertà ed esclusione sociale. Nel 2022, in Campania si registrava il secondo dato più alto in Europa – dopo il Sud-Est della Romania – con il 46,2%, contro una media europea del 21,6%. Interessanti sono anche i numeri su povertà assoluta e relativa. Sempre dalle statistiche dell’Istat sulla povertà per l’anno 2022 emerge che sono poco più di 2,18 milioni le famiglie in povertà assoluta, per un totale di oltre 5,6 milioni di individui. L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, da 10,1% del 2021), con un picco nel Sud (11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord-ovest (7,2%); il Centro conferma i valori più bassi dell’incidenza (6,4%). Tra le famiglie povere il 41,4% risiede nel Mezzogiorno (41,7% nel 2021) e il 42,9% al Nord (42,6% nel 2021).

L’incidenza della povertà relativa, invece, cresce in relazione all’aumentare del numero dei componenti della famiglia. Su scala regionale Calabria (31,6%), Campania (22,1%) e Puglia (21%) sono le regioni che registrano valori più elevati dell’incidenza familiare, mentre Trentino-Alto Adige (con un’incidenza del 3,8%) e Lazio (5,5%) presentano i valori più bassi. La Campania vede comunque l’incidenza della povertà relativa diminuire, pur se di poco, giacché si passa dal 23,4% del 2021 al 22,1% del 2022.

Da quanto emerso rispetto ai dati ufficiali, non meraviglia che la problematica lavorativa compaia con forza anche tra le persone che si rivolgono alla Caritas per domandare aiuto. La maggioranza di coloro che si sono recati ai Centri di ascolto della Caritas in Campania sono disoccupati (45,3%). A questo valore va aggiunto quello delle persone che hanno dichiarato di avere un lavoro di tipo irregolare, ovvero un’occupazione in nero (9,3%), che nelle classificazioni ufficiali risultano comunque disoccupati. Si raggiunge pertanto il 54,6%, che rappresenta oltre la metà del campione. Al secondo posto la categoria delle casalinghe (17,7%) con una percentuale piuttosto ampia. Al terzo posto ci sono i pensionati con l’11,0%. Attualmente si parla sempre più spesso di lavoro povero, ovvero di un’occupazione remunerata con un salario talmente modesto che non permette di superare la soglia di povertà. Utilizzando come parametro di rischio sociale il possesso della licenzia media inferiore o meno, si evidenzia che sono in questa condizione il 66,4% delle persone che si sono rivolte alla Caritas, ovvero due su tre. Da questi valori si deduce che, come già visto in precedenza, il rischio di povertà o di disagio sociale è davvero elevato a causa di un livello formativo molto basso e questo è ancor più evidente in una regione come la Campania, dove le difficoltà lavorative sono ampie.

 

di Francesco Gravetti

fonte bibliografica: Dossier regionale sulle povertà 2023. Delegazione Regionale Caritas Campania. Coordinamento scientifico Ciro Grassini

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Tutela dei pazienti psichiatrici, protocollo d’intesa Asl Napoli 3 Sud – Tribunale di Nola

Accordo operativo in tema di misure di sicurezza per infermità psichiche. Così si legge sul frontespizio del protocollo d’intesa sottoscritto oggi (16 gennaio 2024).

La firma presso la sede della presidenza del Tribunale di Nola. Protagonisti il direttore generale della Asl Napoli 3 Sud Giuseppe Russo, il presidente del Tribunale di Nola Paola del Giudice, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nola Marco Del Gaudio, il presidente dell’ordine degli avvocati di Nola Arturo Rianna, il presidente della camera penale di Nola Vincenzo Laudanno, Il direttore dell’ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Napoli Claudia Nannola, il coordinatore regionale per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) Giuseppe Nese, il direttore del dipartimento di salute mentale Asl Napoli 3 Sud Pasquale Saviano.

Con la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, la legge n. 81 del 2014 ha affidato alla magistratura ed ai servizi territoriali di salute mentale un ruolo decisivo per la presa in carico e l’assistenza di persone che abbiano commesso un reato e siano riconosciute non imputabili perché in stato di infermità al momento della commissione del fatto. Al paziente psichiatrico autore di reato deve pertanto essere assicurato un programma terapeutico individualizzato la cui scelta rende necessaria una costante interazione e scambio di informazioni tra magistratura e i servizi sanitari.

“Dopo la sottoscrizione del protocollo con il Tribunale di Torre Annunziata sottoscritto il 16 ottobre scorso, un ulteriore momento di straordinaria sinergia tra istituzioni – ha affermato il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud Giuseppe Russo – Un risultato brillante anche nell’ottica di un percorso sanitario”.

All’autorità giudiziaria, attraverso il referente della Asl Napoli 3 Sud, Silvestro La Pia, sarà così garantita una collaborazione tempestiva e costante attraverso la conoscenza aggiornata delle soluzioni offerte dai servizi sanitari dell’azienda.

Sarà così possibile garantire il fondamentale collegamento tra il tessuto territoriale di provenienza dell’infermo di mente autore di reato e l’esecuzione della misura di sicurezza nei suoi confronti.

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