Papa Francesco ai Comuni ASMEL: sociale e nuove tecnologie per contrastare la “cultura dello scarto”

 Asmel, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli enti locali, è stata ricevuta questa mattina in udienza speciale dal Papa Francesco. L’incontro riservato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico ha visto la partecipazione di una delegazione di 200 Sindaci provenienti da ogni parte d’Italia.

ASMEL è una realtà nata nel 2010 che oggi conta 4.296 Enti locali presenti su tutto il territorio nazionale ed è rivolta principalmente ai piccoli e medi Comuni italiani che rappresentano la frontiera di prossimità della Repubblica nel rapporto diretto con i cittadini e le comunità locali.

Proprio questa sua peculiarità è stata riconosciuta dal Santo Padre che nel corso dell’Udienza ha voluto sottolineare l’importanza del servizio prestato ai Comuni e ai cittadini con parole molto significative: «Con piacere incontro la vostra Associazione, nata per contribuire al buon funzionamento degli Enti Locali italiani, secondo il principio di sussidiarietà, caro alla dottrina sociale della Chiesa. I territori da cui provenite sperimentano alcune delle contraddizioni della società attuale e del suo modello di sviluppo. I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza».

Il pontefice ha quindi affidato ad Asmel una missione: «pensando al vostro ambito di impegno, vorrei suggerirvi un filone tra i molti a cui prestare attenzione: quello della ricerca di nuovi rapporti tra pubblico e privato, in particolare il privato sociale, per superare impostazioni vecchie e sfruttare appieno le possibilità che oggi la legislazione prevede. La scarsità delle risorse nelle aree marginali rende più disponibili a collaborare per ciò che appare come un bene comune; nasce così l’opportunità di aprire dei cantieri di partecipazione, favorendo un rinnovamento della democrazia nel suo significato sostanziale. Un altro filone promettente -ha continuato il pontefice- è quello delle nuove tecnologie, in particolare il ricorso alle diverse forme di intelligenza artificiale. Stiamo scoprendo quanto possano rivelarsi potenti come strumenti di morte. Possiamo immaginare quanto benefica questa potenza potrebbe risultare se utilizzata non per la distruzione, ma nella logica della cura: cura delle persone, cura delle comunità, cura dei territori e cura della casa comune».

Lo stile di ASMEL è incentrato sull’associazionismo di servizio e promuove l’accessibilità anche dei piccoli e medi Comuni alla gestione sinergica di una serie di attività strategiche per gli stessi come la formazione specialistica, il reclutamento di personale, i partenariati per lo sviluppo delle comunità energetiche e della transizione ecologica nonché la gestione telematica degli appalti. Proprio in questo ambito, al fine di garantire efficienza e trasparenza negli investimenti pubblici, ASMEL ha promosso la centrale di committenza “digitale” Asmecomm che è diventata in pochi anni la prima centrale di riferimento dei Comuni italiani. Un ambito nel quale lo stesso Vaticano sta mostrando profonda attenzione e sensibilità.

«Una grande emozione per tutti noi. Le parole del Santo Padre sono un monito per coloro che hanno la grande responsabilità di fare bene e in fretta, spendendo il giusto per i territori. Ne faremo tesoro». Sono le parole di Donato Carlea, che ha guidato la delegazione dei Sindaci della Centrale di Committenza Asmel Consortile all’udienza da Papa Francesco. «La Centrale di Committenza dei Comuni Asmel rappresenta un presidio di trasparenza, integrità e di etica civica – prosegue Carlea – e condividiamo la linea di rinnovamento e semplificazione appena varata da Papa Francesco». Come noto il Papa Francesco martedì scorso ha firmato e pubblicato un Motu Proprio – lettera apostolica “di propria iniziativa” – che riforma il codice vaticano degli appalti con norme più stringenti che escludono dalle gare i condannati, gli evasori, quelli che vivono nei Paesi dove proliferano le armi di distruzioni di massa e che non rispettano le norme sulla sicurezza sul lavoro o quelle ambientali.

Come sottolinea il segretario generale di Asmel Francesco Pinto «l’incontro con Papa Francesco è stata l’occasione per presentare al Pontefice il dinamismo della nostra realtà associativa che è nata proprio con l’intento di valorizzare le periferie territoriali che, attraverso i Municipi, costituiscono il tessuto culturale, sociale e amministrativo del nostro Paese. Il Santo Padre ha benedetto una natività artistica, realizzata dai maestri presepiali della scuola napoletana, nella quale abbiamo voluto raffigurare simbolicamente alcuni interventi di transizione energetica sulla quale ASMEL è impegnata a supporto delle realtà locali nello spirito anche dell’attenzione alla cura della Casa comune che Papa Francesco ha espresso con la Laudato si».

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Davos, Slow Food Italia «Crisi ambientale è dramma sociale. Mettere interessi economici al centro crea ancora più ingiustizia»

A Davos, durante la cinque giorni del World Economic Forum dove si è dato appuntamento il gotha mondiale della politica, dell’economia e della finanza, è suonato l’ennesimo campanello d’allarme sugli effetti del clima che cambia. Dagli studi presentati emergono due dati: si stimano 14,5 milioni di morti da qua al 2050, mentre per l’economia si temono perdite per 12 mila miliardi e mezzo di dollari (12,5 trillion) nello stesso lasso di tempo.

«È un bene che si diffonda la consapevolezza che la crisi climatica avrà conseguenze dirompenti dal punto di vista economico, perché potrebbe essere la molla che spingerà definitivamente la politica ad agire in modo rapido e incisivo – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. O almeno ce lo auguriamo. Ma pensare di affrontare il dramma ambientale che stiamo attraversando con il solo obiettivo di scampare al collasso economico-finanziario significherebbe commettere un errore che non ci possiamo permettere».

Non può e non deve essere soltanto la salvaguardia di interessi economici la bussola per invertire la rotta. Altrimenti, conclude Nappini, «il rischio è di alimentare meccanismi ancora più distorti di quelli a cui assistiamo oggi, perdendo l’ennesima preziosa occasione per ripensare il nostro rapporto col prossimo e col vivente tutto. Riscopriamo un briciolo della saggezza millenaria di chi ci ha preceduto: l’unica ricchezza alla quale non possiamo rinunciare – e non esiste titolo finanziario altrettanto prezioso –  è quella propria del pianeta che ci dà da vivere. La biodiversità animale e vegetale, la fertilità del suolo, il bene comune delle risorse a cui attingere in modo responsabile. L’unica, vera, garanzia per la sopravvivenza della specie umana e delle altre forme di vita sulla Terra».

 

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Marconi-Novartis Junior Academy: fino al 2026 il sodalizio tra scuola e azienda

L’Istituto Marconi-Galilei di Torre Annunziata e la multinazionale del settore farmaceutico “Novartis Italia”, con sede operativa nella città oplontina, hanno siglato una proroga fino al 2026 del Protocollo d’intesa “Marconi-Novartis Junior Academy”, che consentirà un sodalizio formativo per gli alunni del corso “N” dell’indirizzo tecnologico di “Chimica e Biotecnologie Sanitarie” dell’Istituto torrese. La co-progettazione, risultato della sinergia tra l’Istituto scolastico e gli esperti aziendali, permette un’inclinazione del corso di studi verso una specializzazione chimico-farmaceutico, unica su tutto il territorio. Il progetto, teso a rafforzare l’interscambio fra istituzione scolastica e mondo del lavoro, rappresenta un primo passo di un percorso di cooperazione che consente agli studenti di ottenere apprendimenti reali e concreti, spendibili nel mercato del lavoro nel settore chimico-farmaceutico cosmetico, nutraceutico e alimentare, oltre che acquisire gli strumenti necessari per poter proseguire gli studi in ambito scientifico-sanitario (medicina, biologia, STEM).

La prima visita aziendale si è svolta nel mese di maggio 2023, presso il laboratorio di Controllo Qualità dell’azienda, e ha visto gli studenti a contatto diretto con la struttura aziendale e l’organizzazione di laboratori che utilizzano strumentazioni di ultima generazione in ambito chimico-analitico. Le attività proseguiranno negli anni scolastici futuri (2024-2025 e 2025-2026) con incontri formativi e seminari proposti dagli esperti di Novartis su tematiche specifiche e attuali, programmando visite in azienda per orientamento/informazione dei docenti tecnici e con le classi di studenti.

«L’esperienza di cooperazione di questi primi tre anni ha generato entusiasmo e curiosità negli studenti del corso “N” che hanno potuto toccare con mano, durante gli incontri con l’azienda, la possibilità di nuove occasioni di formazione con concreti sbocchi occupazionali». Dichiara la Dirigente Scolastica dell’ITIS Marconi Agata Esposito, che focalizza l’attenzione sulle prospettive occupazionali del percorso di studi: «L’opportunità, offerta dal nostro corso di “Chimica e Biotecnologie Sanitarie”, prova a dare risposte alle esigenze produttive del nostro territorio. Il mio istituto sta innovando la didattica attraverso un proficuo e continuo dialogo con le aziende dei settori industriali a cui afferiscono i propri indirizzi, per imprimere proattività alle azioni scolastiche e alle attività di ricerca, per promuovere il valore sociale ed identitario, oltre che economico, del fare impresa, attraverso il supporto tecnico, metodologico, mediatico prestato all’ Istituto da parte di aziende di pieno successo, come la Novartis. Ringrazio – continua la professoressa Agata Esposito – Sabino Di Matteo, Site Head dello stabilimento Novartis di Torre Annunziata, e Valentina Esposito, responsabile Salute, Sicurezza e Ambiente, che con competenza, professionalità e forte empatia hanno interagito con i nostri studenti aprendo loro letteralmente un mondo di conoscenze».

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Crescono vertiginosamente le adesioni alla 10^ Napoli City Half Marathon

Comincia da qui il cammino di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, da una Napoli City Half Marathon che si presenta tra lo sventolio delle decine di bandiere che saranno al via, dal prosieguo dell’impegno di Napoli Running per la città, attraverso i charity program, e per l’ambiente, attraverso la collaborazione con l’associazionismo locale, dalla promessa di offrire ai runner una manifestazione carica di emozione e di valore tecnico.

E’ su queste basi che Napoli Running lavora perché il programma della Napoli City Half Marathon di domenica 25 febbraio sia ricco e offra a tutti i runner l’opportunità di sentirsi davvero campioni del running italiano.

LE GARE – Che si tratterà di una festa lo dimostra l’entusiasmo con cui oltre 3mila runner da tutto il mondo si sono già iscritti all’evento, una conferma di apprezzamento che negli anni ha assunto anche un trend di crescita relativamente alla partecipazione straniera. Tutti campioni, non solo della mezza maratona, al via anche la STAFFETTA X 2 a carattere non agonistico, due frazioni, 10km + 11,097 km, per condividere la festa con la propria metà o con  gli amici. Festa dell’inclusione, promozione della cultura dello sport come strumento di benessere psico-fisico e sociale, tutto questo è la Family Run&Friends di sabato 24 febbraio, aperta a tutti, da 0 a 99 anni, senza certificato medico, un’opportunità per fare del bene grazie ai charity program associati.

LA MEDAGLIA – Napoli città ricca di mitostoria e simbologia, un legame che Napoli Running ha sempre raccontato attraverso la medaglia finisher consegnata a tutti i runner. Napoli Running ricalca le emozioni di Napoli campione d’Italia nel calcio attraverso una medaglia a forma di scudetto, simbolo nato dall’inventiva di un giovane Gabriele d’Annunzio per glorificare il suo amore per il calcio. Sullo sfondo, uno spaccato di Piazza Plebiscito che si innesta sull’oro con cui è inciso il nome dell’evento. Luminosa, accoglie all’interno uno scudetto tricolore per rappresentare tutto lo Stivale. All’apice, il motto “All Runners Are Beautiful”, filosofia che Napoli Running ha seminato da anni per far sì che tutti i runner si sentano accolti, indipendentemente dal proprio talento ma sulla base dell’impegno che hanno assunto verso sé stessi, quello di essere felici di far parte di questa comunità e di essere innamorati della corsa. Ai margini sono riportati la data dell’evento, il primato italiano maschile inciso nella storia della Napoli City Half Marathon dal 2022 grazie allo splendido crono di 59’26” fatto segnare dall’azzurro Yeman Crippa (Polizia), grande campione così come campioni d’Italia del running saranno quanti raggiungeranno il traguardo domenica 25 febbraio e potranno indossare questa medaglia.

IL PERCORSO – Quello della Napoli City Half Marathon 2024 è un percorso rapidissimo. Primi nove chilometri pressoché uguali all’edizione 2023. Dopo il giro di boa tra il nono ed il decimo km (altezza via ponte della Maddalena, Ispettorato del Lavoro), il percorso prosegue fino al dodicesimo km, vira verso via marchese Campodisola, piazza Bovio e Corso Umberto I, procede in direzione piazza Garibaldi e ritorno (giro di boa 100 metri dopo piazza Nicola Amore). In piazza Bovio deviazione verso via Depretis, in piazza Municipio si vira a sinistra verso via Acton e lunga cavalcata fino a piazzale Tecchio e Mostra d’Oltremare.

ISCRIZIONI – Le iscrizioni sono aperte sul sito fino al 21 febbraio 2024, CLICCA QUI. Fino al 20 gennaio 2024 è possibile iscriversi con quota combinata alla Romeo&Giulietta Half Marathon dell’11 febbraio 2024 (€ 59.00); fino al 31 gennaio 2024 è possibile iscriversi con quota combinata alla Prague International Marathon del 5 maggio 2024 (€ 110.00). Sul sito sono disponibili le iscrizioni alla Staffetta X2 con cambio tariffa a slot. Solo in caso di disponibilità di pettorali, sarà possibile iscriversi in Expo Village nel fine settimana della gara. Le iscrizioni online si chiuderanno il 21 febbraio 2024 a mezzanotte, o anticipatamente al raggiungimento della capacità massime di gara.

Le iscrizioni alla Family Run&Friends sono aperte online, CLICCA QUI, o direttamente all’Expo nei giorni di venerdì 23 febbraio 2024 dalle 15:00 alle 20:00 o sabato 24 febbraio dalle 9:00 fino a mezz’ora prima dell’inizio della gara. Per tutti T-shirt, medaglia ed un piccolo ristoro oltre ad un premio speciale che sarà dato alla famiglia più numerosa partecipante, i cani al seguito saranno conteggiati come “membri” della famiglia.

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“La crisi ambientale mette in pericolo i diritti dei minorenni”

La questione ambientale non è più rinviabile: se non si affrontano subito emergenza climatica, collasso della biodiversità e inquinamento dilagante, i diritti di bambini e ragazzi saranno a rischio. Oggi e soprattutto domani. L’obiettivo di tutti gli Stati deve essere arrivare a emissioni zero entro il 2050. Questo è il messaggio fondamentale contenuto nel Commento generale n. 26 del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, commento che nasce tra l’altro dall’impegno speso dai minorenni nel portare l’attenzione pubblica sulla crisi ambientale. 

L’urgenza di intervenire è stata richiamata oggi grazie alla pubblicazione sui siti dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e dell’Unicef Italia della traduzione del Commento n. 26 “Sui diritti delle persone minorenni e l’ambiente, con particolare attenzione al cambiamento climatico”. Il testo è stato tradotto – anche in una versione child friendly – dall’Agia, dal Comitato interministeriale per i diritti umani (Cidu) e dall’Unicef e sarà presentato oggi pomeriggio alle 15:30 sul canale YouTube di Unicef Italia. Anche il Cidu renderà disponibili nei prossimi giorni le pubblicazioni per il download. 

“Tutti i bambini e i ragazzi hanno diritto a vivere in un ambiente sano e sostenibile”, sottolinea l’Autorità garante Carla Garlatti. “Si tratta di un principio implicitamente contenuto nella Convenzione di New York del 1989 e collegato a tanti altri diritti fondamentali: alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, al più elevato standard di salute possibile, a un adeguato tenore di vita e all’istruzione”.  

“Il degrado ambientale – prosegue Garlatti – rappresenta una forma strutturale di violenza contro i minorenni: può portare al collasso sociale delle famiglie e della comunità. È quanto mai urgente, quindi, che venga introdotta una valutazione dell’impatto che le politiche ambientali producono sui diritti delle persone di minore età. Anche perché scelte che oggi possono sembrare innocue, domani possono rivelarsi nefaste. Deve trattarsi inoltre di un approccio intergenerazionale, con l’impegno da parte delle istituzioni non solo ad ascoltare i minorenni bensì a promuoverne la partecipazione attiva, tenendo conto delle loro opinioni”. 

Non è un caso che il Comitato Onu abbia voluto avvalersi, nella stesura del Commento, di un gruppo di 12 minorenni tra gli 11 e i 17 anni. I ragazzi hanno lavorato al processo di consultazione, che ha raccolto oltre 16 mila contributi da coetanei di 121 paesi, attraverso sondaggi online, gruppi di discussione e consultazioni in presenza a livello nazionale e regionale.  

Tra le misure specifiche che il Comitato chiede agli stati di adottare: miglioramento della qualità dell’aria – anche per prevenire la mortalità infantile, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni – modifiche ai sistemi di agricoltura e pesca industriali per avere alimenti sani e sostenibili, investimenti in energie rinnovabili ed efficienza energetica. Infine, gli Stati vengono sollecitati a mettere i minorenni in grado di accedere a informazioni affidabili in materia, anche attraverso programmi scolastici volti a far conoscere le condizioni nelle quali vivono i coetanei colpiti da degrado ambientale e a far acquisire competenze necessarie ad affrontare le diverse implicazioni connesse ai rischi ambientali.  

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