#CPF-Cia Putimm Fa’!  A Pomigliano campagna di sensibilizzazione e rafforzamento della salute emotiva e psicofisica

Una campagna di sensibilizzazione e rafforzamento della salute emotiva e psicofisica rivolta a ragazzi, genitori e insegnanti ma aperta a tutti. È questo il senso dell’iniziativa “#CPF-Cia Putimm Fa’!”, promossa dall’associazione “Pedagogia del BenEssere” di Pomigliano D’Arco, che si occupa di benessere psicologico della persona e della collettività. Si tratta di un calendario di cinque giornate, in luoghi diversi di aggregazione, per conoscere e riflettere insieme su argomenti che rappresentano le sfide e le opportunità che la nostra società affronta in questo momento storico. La prima tappa si terrà il 9 febbraio alle 17 presso la libreria Mio Nonno è Michelangelo e ha il titolo di “Cia Puttimm Fa’… A sconfiggere il Bullismo!”.

L’intervento sarà tenuto dalla dottoressa Maria Anna Zito, psicologa e psicoterapeuta e rappresentante legale dell’associazione “Pedagogia del BenEssere” e da Maria Carmela Polisi, libraia. Sarà affrontata l’emergenza sociale Bullismo e Cyberbullismo, con la ricerca di soluzioni condivise per fronteggiarlo

Seguiranno altre 4 giornate, per le quali saranno successivamente indicate location, orari e ulteriori dettagli:

. 8 MARZO “Cia Putimm Fa’… A sconfiggere la Discriminazione di Genere!”
. 15 MARZO “Cia Putimm Fa’.. A Sconfiggere i Disturbi Alimentari!”
. 10 OTTOBRE “Cia Putimm Fa’ … A promuovere la Salute Mentale!”
. 25 novembre “Cia Putimm Fa’…A Sconfiggere la Violenza sulle Donne!”

L’iniziativa beneficia del patrocinio di CSV Napoli. L’ingresso il giorno 9 è gratuito, è richiesta la conferma della presenza contattando il numero 3395848555

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Pini marittimi da abbattere a Ercolano, il no di A.N.E.A.

Netta contrarietà all’abbattimento di 54 pini marittimi ad alto fusto in via Benedetto Cozzolino ad Ercolano predisposta con un’ordinanza sindacale dall’amministrazione cittadina per motivi di sicurezza. L’Associazione Nazionale Energia e Ambiente (A.N.E.A.) attraverso il suo presidente, Alberto Alba si schiera contro la decisione presa dalla giunta retta dal sindaco Ciro Bonajuto, spiegandone le ragioni. A.N.E.A., afferma il presidente Alba «attraverso un esposto inviato al Sindaco ed alle autorità preposte, fra i quali i Carabinieri Forestali, denuncia che le motivazioni sono infondate anche perché, l’ordinanza prevede il taglio degli alberi e non la rimozione delle radici, a dimostrazione del fatto che si tratta di motivazioni puramente strumentali che apporteranno solo guadagni economici a chi eseguirà gli abbattimenti a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini». Nell’esposto, corredato di foto, mandato lo scorso 2 gennaio al sindaco, ai Carabinieri Forestali e alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, tra le altre cose il presidente A.N.E.A. chiede “la sospensione degli abbattimenti nelle more di una più dettagliata disamina della problematica’’. Agli enti destinatari della missiva “di conoscere quali siano, al momento, gli atti amministrativi conseguenziali per addivenire all’immediata sostituzione delle essenze in via di abbattimento e già compromesse dalla totale eliminazione delle chiome, con altre di idonea specificità e dimensione’’ e un’audizione del presidente Alberto Alba per poter in tal modo “di interloquire con il Comune di Ercolano in merito a ulteriori decisioni che riguardino il patrimonio di che trattasi’’. Il presidente A.N.E.A. nello stesso esposto preannuncia anche la possibilità di riservarsi “ogni altra azione, ivi compreso l’invio degli atti all’Autorità giudiziaria competente, a tutela degli interessi collettivi diffusi in merito ai beni ambientali’’.

I precedenti-«Tempo fa già A.N.E.A. – rincara la dose il presidente Alberto Alba – aveva denunciato gli inutili e distruttivi abbattimenti di alberi da parte del Comune di Ercolano. Diversi alberi erano infatti stati eliminati nelle zone di Via Doglie, in Corso Resina, dove, la ditta che aveva rifatto la pavimentazione, aveva estirpato tutti gli alberi esistenti. Come se già non bastasse tutto questo, veniva deturpata anche la villa comunale, dove alberi secolari erano stati anch’essi vittime delle motoseghe». Per l’Associazione Nazionale Energia e Ambiente si tratta di «veri oltraggi al verde pubblico fatti anche con i mezzi del

Comune di Ercolano che dovrebbero servire per curare gli alberi anziché abbatterli, senza tenere in nessun conto del prezioso contributo che gli alberi danno per la mitigazione delle temperature in estate e per la qualità dell’aria, poiché assorbono gran parte delle sostanze inquinanti sia nell’aria che nel suolo. Purtroppo, ancora oggi l’opera distruttiva continua». Inoltre, prosegue lo j’accuse di A.N.E.A, «dove gli alberi sono stati piantati, dopo pochi anni vengono di nuovo estirpati, come sta avvenendo tuttora anche in Corso Italia e come è già avvenuto in Via 4 Novembre e via Panoramica.  Continuano a sparire alberi anche centenari, gli ultimi rimasti erano in Villa Comunale sotto il Municipio di Ercolano, dove, ognuno di essi stava lì da più di cento anni». Poi la chiosa finale dell’associazione. «A causa del cambiamento climatico, gli alberi diventano sempre più preziosi e indispensabili per mantenere le temperature più accettabili nelle torride estati, che ormai diventano sempre più soffocanti, ma questo sembra non interessare a chi prende determinate decisioni, per di più utilizzando i soldi dei contribuenti».

La replica del sindaco Bonajuto-Ma il sindaco ercolanese Ciro Bonajuto non ci sta a passare per un amministratore locale insensibile al verde e replica così: «La città di Ercolano, da quando sono sindaco, ha abbassato del 70% l’emissione in atmosfera grazie alla riqualificazione della pubblica illuminazione, cosa che non è avvenuta in nessun territorio della città metropolitana di Napoli. A dimostrazione della grande attenzione che abbiamo per l’ambiente». La fascia tricolore, poi motiva così la scelta di abbattere i 54 pini di via Benedetto Cozzolino. «Davanti ad una relazione di un agronomo che certifica la pericolosità e il rischio che questi alberi possano cadere, è mio dovere garantire l’incolumità delle persone e firmare l’ordinanza».

Di Antonio Sabbatino

 

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Gen Generazione Z: il 65% ha subito violenza. Boom bullismo e cyberbullismo, la ricerca diTERRE DES HOMMES

Il 65% dei giovani dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo.

È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo, che ha coinvolto oltre 4.000 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni. I dati sono stati presentati a Milano in vista del Safer Internet Day, in occasione di un incontro con le scuole organizzato da Terre des Hommes in collaborazione con Polizia di Stato – Polizia Postale e delle Comunicazioni Lombardia e OneDay Group, che come nelle edizioni, precedenti ha affidato a ScuolaZoo la conduzione dell’evento e l’intrattenimento degli studenti.

La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali che colpiscono in egual misura maschi e femmine (71% in generale e per le femmine; 69% per i maschi).

Si configura come un fenomeno più maschile, invece, il bullismo (M 68% e F 60%); al contrario, il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (F 21% e M 16%). Non stupisce invece che tra gli atti di violenza più segnalati dalle ragazze ci sia il catcalling, ovvero commenti di carattere sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici, al 61% (per i maschi solo al 6%, in generale al 40%) e le molestie sessuali al 30% (al 7 per i maschi, 23% in generale). Tutte le tipologie segnano percentuali più alte tra chi si definisce non binario: violenze psicologiche o verbali e bullismo (80%), Cat calling (66%), molestie sessuali (36%), cyberbullismo (27%).

Bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%). A seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).

Le conseguenze sui soggetti di queste violenze sono diverse e pesanti. La prima è la perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri, riscontrata dal 75% dei giovani. In un contesto in cui la salute mentale dei ragazzi è sempre più a rischio, appare preoccupante che il 47% affermi di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico come prodotto di queste violenze tra pari e che il 45% segnali isolamento e allontanamento dai coetanei. Gli altri effetti negativi sono: difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (28%), depressione (28%), paura e rifiuto della scuola (24%), disturbi alimentari (24%), autolesionismo (20%).

Tra le violenze fisiche, di cui è stato testimone il 46.5% dei ragazzi, le più frequenti sono le aggressioni (68%) e gli scherzi pesanti (63%).

I PERICOLI DEL WEB. Dopo la scuola (66%), il web è percepito come il luogo dove è più probabile essere vittime di violenza, indicato dal 39% delle risposte. Se si guardano le risposte delle ragazze, Internet scende al terzo posto (36%) superato dalla strada (41%), arriva invece al quarto posto (36%) tra chi si definisce non binario, superato oltre che dalla strada anche dalla famiglia (entrambe al 44%). Il rischio maggiore in cui si può incorrere online, per il 56% dei ragazzi, è il cyberbullismo. Seguono il Revenge porn (45%), il furto d’identità, la perdita della privacy (35%), l’adescamento da parte di estranei (35%), le molestie (30%), l’alienazione dalla vita reale (25%), lo stalking (23%), la solitudine (9%) e il sentirsi emarginati (6%). Meno dell’1% ritiene invece che sul web non si corrano rischi.

La percezione del web della Gen Z è, quindi, quella di un luogo pericoloso, su cui andrebbe esercitato un maggiore controllo. Per prevenire la violenza che passa dalla rete, per 6 ragazzi su 10, sarebbe utile una maggiore regolamentazione della stessa. Solo l’8% vedrebbe, invece, un rischio per la propria libertà personale con un aumento di tale regolamentazione. È significativo constatare che il 30% pensa che una maggiore regolamentazione non porterebbe a nessun cambiamento in termini di protezione.

“Adottare delle regole stringenti che possano prevenire e limitare la violenza in rete è sempre più fondamentale. Oggi sono gli stessi ragazzi e ragazze a chiedercelo. Ed è nostro dovere ascoltarli, e continuare a dialogare con loro per aumentare la consapevolezza su questi aspetti, perché sono loro le prime vittime di linguaggi e atteggiamenti online sempre più violenti e sempre più pervasivi.” Afferma Paolo Ferrara, Direttore Generale Terre des Hommes Italia. Proprio per prevenire e contrastare ogni forma di violenza online sui minori la Fondazione ha presentato una proposta di riforma legislativa che mira a garantire una tutela più effettiva delle vittime di reati online. “L’Osservatorio indifesa è un punto di accesso privilegiato alle istanze dei giovanissimi, ormai un punto fisso di ascolto e confronto, ma che diventa poi coinvolgimento e partecipazione concreta grazie al Network indifesa, ai progetti insieme al mondo sportivo, alla creazione di spazi dedicati a loro, come l’Hub Spazio indifesa.” Conclude Ferrara.

“L’Osservatorio indifesa, realizzato in collaborazione con OneDay Group e ScuolaZoo, mette in evidenza come le violenze in rete abbiano un impatto significativo sulla salute mentale e il benessere dei giovani. In particolare, il cyberbullismo compromette la sicurezza e l’integrità emotiva dei ragazzi ed ha conseguenze a lungo termine, tra cui disturbi alimentari, depressione e difficoltà di concentrazione a scuola. Il target di riferimento dell’Osservatorio, la GenZ, mostra di essere consapevole dei pericoli che corre in rete e per questo chiede che venga studiata una regolamentazione ad hoc e che siano introdotti a scuola programmi educativi per promuovere un ambiente online più sicuro e sano per tutti. Stante un quadro così edotto è ora nostra responsabilità fare da ponte con le istituzioni per dare seguito e concretezza a queste necessità.” Commenta Gaia Marzo, Corporate Communication Director, Equity partner di OneDay Group e membro del Comitato Scientifico di Indifesa.

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L’ORCHESTRA DEL MARE AL TEATRO ALLA SCALA E IN STREAMING NELLE CARCERI ITALIANE

Un concerto dal grande valore sociale a favore della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. È la serata, in programma lunedì 12 febbraio alle ore 20.30 al Teatro alla Scala di Milano, a cui hanno aderito musicisti d’eccezione come i violoncellisti Mario Brunello e Giovanni Sollima, accompagnati dal violinista francese Gilles Apap e dai musicisti dell’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni.

Inoltre, l’artista Mimmo Paladino ha offerto come scenografia la sua installazione de I Dormienti con un’immagine scenica che rievoca il dramma dei migranti naufragati. Lo scrittore Paolo Rumiz leggerà un suo testo scritto appositamente per la serata.

Il programma musicale spazia dal Concerto Brandeburghese n.3 di Bach a Violoncello Vibrez, brano per due violoncelli composto da Giovanni Sollima.

“L’Orchestra del Mare – spiega il presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori – cerca di trasformare ciò che viene ritenuto, come dice Papa Francesco, “scarto”, in armonia e speranza: barche destinate a essere rottamate, persone migranti che scappano dalla fame e dalla guerra, e infine persone detenute che trasformano questo legno in strumenti musicali. Sono grato alla Scala per dare voce a tutto questo”.

Il concerto sarà realizzato grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e trasmesso in diretta streaming nelle carceri di Opera, Monza, Rebibbia e Secondigliano, che aderiscono al progetto, per permettere alle persone detenute di poter assistere a questo importante momento di cui loro stessi sono protagonisti.

Il ricavato della serata sostiene il progetto Metamorfosi – il cui esito è l’Orchestra del Mare – aiutando a finanziare i laboratori, non solo quelli di liuteria nelle carceri di Opera e Secondigliano, ma anche quelli di Rebibbia e Monza, dove con i legni delle barche vengono realizzati anche oggetti di carattere sacro, come i rosari.

Tutte le persone detenute che lavorano al progetto sono assunte in coerenza con l’articolo 27 della Costituzione Italiana.

“Intesa Sanpaolo sostiene il Progetto Metamorfosi che ha dato vita all’Orchestra del Mare. L’iniziativa parla di nuove chance di vita: quella delle persone che hanno intrapreso un lungo viaggio in mare per un futuro migliore e quelle detenute che trasformano il legno delle barche in strumenti musicali, anch’essi vettori di consolazione e speranze. Il progetto, con il qualificante debutto alla Scala, contribuisce a rendere la società più aperta all’accoglienza, elemento che Intesa Sanpaolo considera fondamentale per la crescita del Paese”, commenta Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo.

La serata è resa possibile grazie a: Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, Confcommercio, Fondazione Santo Versace Ente Filantropico ETS, Fondazione Alberto e Franca Riva Ente Filantropico, Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus, Fondazione San Gennaro.Media Partner della serata sono ViviMilano Corriere della Sera e Radio Classica.

“È una grande gioia essere partner dell’evento Orchestra del Mare a sostegno del progetto Metamorfosi, che riguarda temi a noi molto cari quali la migrazione e la detenzione. L’amore verso il prossimo in difficoltà e il rispetto della dignità di ogni essere umano sono valori che ci guidano e ci ispirano ogni giorno. Affidare il compito di trasformare il legno delle barche alle persone in stato di detenzione è uno straordinario messaggio di speranza e una concreta opportunità di formazione e rieducazione” affermano Santo Versace e Francesca De Stefano Versace, fondatori dell’ente filantropico Fondazione Santo Versace.

“La Fondazione della Comunità di Monza e Brianza sostiene Metamorfosi certa del suo profondo valore sociale. Assistere al debutto dell’Orchestra del Mare nella cornice d’eccezione del Teatro alla Scala è una grande emozione: ognuno di questi strumenti ci ricorda che a un vissuto di sofferenza può corrispondere una possibilità di riscatto. Esperienze come questa, per cui ringraziamo la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, ci spingono a rafforzare l’impegno nei confronti dei più fragili: favorire il benessere della comunità migliorandone la qualità della vita è uno dei principali obiettivi che, da oltre vent’anni, la Fondazione MB si impegna a raggiungere” afferma Giuseppe Fontana, presidente della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.

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Lego braille, ora disponibili anche in italiano

Lo scorso 4 gennaio, giornata mondiale dell’alfabeto braille, il Gruppo LEGO ha annunciato la disponibilità di tre nuove lingue per il prodotto “Mattoncini Braille LEGO® – Scopri il Braille” in risposta alla domanda globale. Il set è rivolto a bambini maggiori di 6 anni ed è progettato in modo che chiunque possa divertirsi a imparare il codice braille a casa con la propria famiglia in modo giocoso e inclusivo.

Fino ad agosto 2023, i Mattoncini Braille LEGO erano stati distribuiti gratuitamente dalla Fondazione LEGO solo a organizzazioni* specializzate nell’educazione dei bambini con disabilità visive. Dal lancio di questi kit educativi nel 2020, il feedback di genitori, tutori, nonni, bambini ed educatori ha continuamente evidenziato l’impatto positivo dei mattoncini e come trasformano il modo in cui i bambini con disabilità visive possono imparare il braille. Le richieste di rendere i mattoncini più accessibili al pubblico hanno poi portato alla creazione del set “Mattoncini Braille LEGO – Scopri il Braille” disponibile per l’acquisto online, per dare alle famiglie l’opportunità di goderne i benefici e di esercitare le proprie abilità tattili a casa.

Dopo il lancio del set nelle versioni in lingua inglese e francese ad agosto 2023, che ha avuto una risposta estremamente positiva ed è stato riconosciuto come TIME Best Invention 2023, ora le famiglie possono acquistare il prodotto anche in italiano, spagnolo e tedesco su www.LEGO.com.

Il kit italiano è stato supervisionato dall’Istituto Cavazza di Bologna e dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi Onlus, partner ufficiale italiano del progetto.

Rodolfo Masto, Presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi Onlus, Cavaliere di Gran Croce, ha commentato: “La Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi è onorata di aver contribuito, insieme alla Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, alla prima distribuzione gratuita dei “Mattoncini Braille LEGO”, i mattoncini creati per insegnare e giocare con il Braille. Un’azione che, grazie alla LEGO Foundation, continuerà a favore delle Scuole, delle Istituzioni e dei Servizi educativi specializzati. In questi ultimi tre anni, in ogni manifestazione organizzata dal nostro Ente, i ‘Mattoncini Braille LEGO’ sono sempre stati utilizzati, suscitando interesse e tanta voglia di giocare sia tra i bambini che fra gli adulti, i quali sono stati sempre coinvolti in momenti di formazione e di approfondimento sul loro corretto utilizzo. Il valore educativo dell’esplorazione aptica per i giovani non vedenti e non solo, è decisamente e fermamente riconosciuto dalla tiflopedagogia e dai più autorevoli studi di neuroscienze. Tutto ciò che spinge i “nostri” giovani alla migliore conoscenza del Braille e allo sviluppo dei diversi campi di applicazione, contribuisce alla loro piena crescita intellettiva. La nostra Federazione è quindi lieta di rinnovare la partnership con LEGO Foundation, e di mettere in campo nuove importanti iniziative a livello nazionale”.

Il set “Mattoncini Braille LEGO – Scopri il Braille” include 287 mattoncini in cinque colori: bianco, giallo, verde, rosso e blu. Tutti i mattoncini sono completamente compatibili con gli altri prodotti LEGO e i bottoncini su ciascun pezzo corrispondono a lettere, numeri e simboli del sistema braille, con la versione stampata situata nella parte inferiore del mattoncino.

Il set è inserito in una confezione con goffratura braille e include anche due basi di supporto su cui poter costruire. Per migliorare l’esperienza di gioco e supportare lo sviluppo delle abilità pre-braille, su LEGO.com sono disponibili dei play starter che insegneranno ai giocatori come orientare, applicare e impilare i mattoncini attraverso giochi molto amati come Sasso, Carta e Forbici, a cui possono partecipare tutti i membri della famiglia. Le attività sono ora disponibili in spagnolo, tedesco, italiano, inglese e francese.

Rasmus Løgstrup, Lead Designer del Gruppo LEGO, a proposito di Mattoncini Braille LEGO® ha dichiarato: “Il gioco ha il potere di cambiare la vita; quando i bambini giocano, apprendono abilità essenziali per tutta la vita, quindi siamo entusiasti dell’accoglienza che i Mattoncini Braille LEGO hanno ricevuto negli ambienti educativi. Siamo stati inondati da migliaia di richieste per renderli disponibili più ampiamente, quindi sapevamo che avremmo dovuto portare a termine questo obiettivo e con le nuove lingue aggiuntive possiamo aiutare a raggiungere ancora più famiglie! Collaborare con bambini, famiglie ed esperti di tutto il mondo per sviluppare il prodotto e i pacchetti di attività online è stato un viaggio fantastico. I nostri partner sono stati determinanti anche nel dare consigli su quali combinazioni di colori avremmo dovuto utilizzare per i mattoncini, sulla confezione dei prodotti e sulle esperienze digitali per garantire che siano ottimizzate per le persone che soffrono di ipovisione e perdita della vista. Crediamo che si tratti di un’ottima piattaforma per l’inclusione sociale e non vediamo l’ora di vedere le famiglie diventare creative e divertirsi giocando insieme con il braille”.

Il set “Mattoncini Braille LEGO – Scopri il Braille” ha un prezzo di 89.99 € e è disponibile per l’acquisto su Lego.com/it-it/braille-bricks.

La Fondazione LEGO® continuerà a svolgere ricerche e a distribuire gratuitamente i kit educativi dei Mattoncini Braille LEGO attraverso la collaborazione con associazioni nazionali dedicate alle persone con disabilità visive e altre organizzazioni partner. La Fondazione LEGO sostiene i bambini di età inferiore ai 18 anni.

 

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