27 Mag, 2024 | Comunicare il sociale
L’ambulatorio diretto dalla dottoressa Teresa Esposito specialista in dietologia clinica e nutrizione umana, svolge l’attività di studio dello stato nutrizionale e tissutale del paziente, prima, durante e dopo il percorso dietoterapico.
Tra gli esami più importanti che si possono effettuare nella struttura di Pollena Trocchia, grazie all’ausilio di apparecchiature di ultima generazione, ci sono la bioimpedenziometria corporea e la stratigrafia adipometrica ultrasonografica.
Il primo misura l’impedenza del corpo al passaggio di una corrente elettrica a bassa potenza e alta frequenza (50 kHz), elementi indispensabili per una valutazione quantitativa e qualitativa delle masse corporee (magra e grassa) e dell’acqua intra ed extra cellulare.
La seconda è un esame non invasivo che permette di misurare con estrema precisione il grasso localizzato e la massa muscolare in qualsiasi parte del corpo.
L’ambulatorio di dietologia clinica e malattie del metabolismo effettua circa 140 accessi mensili. Tra questi anche persone diversamente abili o non più capaci di reggersi in piedi a causa dell’avanzamento della malattia (oncologica o non), grazie all’utilizzo di bilance di precisione su sedia a rotelle.
Gli accessi sono estesi anche a tutti coloro a cui sono state diagnosticate patologie dismetaboliche o diabetologiche in condizioni di obesità, sovrappeso o normopeso.
La stratigrafia/adipometria ultrasonografica è capace di creare una fotografia profonda fino a circa 10 cm. degli strati cutanei, sottocutanei e muscolari in un determinato punto del corpo. È possibile, in questo modo identificare qualità e spessore dei tessuti.
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27 Mag, 2024 | Comunicare il sociale
Il concetto di multidisciplinarietà è uno dei pilastri della buona sanità. Lo è ancora di più in un presidio sanitario collocato in un quartiere tra i più complessi della città di Napoli. Ma che da oltre 55 anni è un vero e proprio presidio di vita. Millesettecento parti nel 2023 con solo il 35 per cento di tagli cesarei (19 per cento per il primo figlio).
Al via oggi a Pozzuoli la III edizione del congresso presieduto da Marcello Napolitano direttore del dipartimento materno infantile e da Francesco Tarsitano responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia per celebrare i trent’anni di attività della terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Ponticelli.
Straordinaria la partecipazione di Lucio Giordano e Francesco Messina, ex direttori e fondatori del reparto.
Rivolto a neonatologi, ginecologi, ostetriche, infermieri, specializzandi, l’evento si propone di affrontare tutti gli aspetti relativi al tema del feto e del neonato a rischio, dalla prevenzione alla diagnosi prenatale, con particolare attenzione al management e al counseling prenatale.
Un nutrito gruppo di esperti interviene nelle due giornate, approfondendo argomenti di rilevanza internazionale. Ad aprire il fitto programma di lavori il direttore generale dell’ospedale Betania Vincenzo Bottino ed i presidenti degli organismi scientifici che patrocinano l’evento a cominciare dalla la società italiana di neonatologia (Sin) presieduta Luigi Orfeo, la società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) guidata da Vito Trjano e l’associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) presieduta da Antonio Chiantera. Un’opportunità imperdibile per approfondire le tematiche più attuali nel campo della neonatologia e della ginecologia, promuovendo la crescita e lo sviluppo professionale degli operatori sanitari.
“Durante il convegno – afferma Marcello Napolitano direttore terapia intensiva neonatale e neonatologia dell’ospedale Betania – verranno affrontati diversi temi riguardanti sia la disciplina ostetrica, sia la neonatologia, spaziando dal travaglio pretermine alle prime ore di vita dei neonati, fino alla presentazione delle linee guida sulla gravidanza fisiologica.
Saranno discussi anche argomenti relativi alla comunicazione in terapia intensiva e alla triade madre-padre-neonato in situazioni problematiche che richiedono il ricovero in reparto di terapia intensiva”.
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27 Mag, 2024 | Comunicare il sociale
Una decina tra laboratori, attività didattiche e sportive con oltre 60 ragazzi del quartiere di Secondigliano e non solo coinvolti in percorsi formativi e ricreativi. Si è chiusa sabato 25 maggio con una cerimonia al centro sportivo Football Club di Traversa Privata Scippa la terza edizione dell’iniziativa I Fuoriclasse di Napoli, curato da Agorà Partenopea Aps in partnership con enti di terzo settore, ecclesiastici e istituti scolastici. Due i progetti portati avanti in questi mesi sul territorio secondiglianese: il primo, denominato “Scudi’’, realizzato in collaborazione con Callysto Aps ha permesso ai giovani di poter seguire corsi di chitarra, di pianoforte, di doposcuola, essere protagonisti di un torneo di calcio a 5. Il secondo, dal titolo “Jamm Ja’’, si è avvalso della collaborazione di un’equipe multidisciplinare dell’Uosm del distretto 29 dell’Asl Napoli 1 Centro. Protagonisti in questo caso i ragazzi frequentanti le strutture del dipartimento di igiene mentale che hanno realizzato stampe 3D, seguito corsi di parrucchiere, estetica e grafica digitale.
Le premiazioni e i riconoscimenti – Prima una partita di calcio a 5 tra i giovani del Napoli Futsal, poi un’esibizione musicale e canora e infine la consegna degli attestati e dei riconoscimenti. La mattinata di sabato 25 maggio ha chiuso il cerchio del percorso de I Fuoriclasse di Napoli, terza edizione. «Noi speriamo di fare sempre del nostro meglio implementando le best practice, il resto devono farlo le istituzioni comunali e scolastiche» sottolinea Manuel Fabozzo, presidente dell’associazione Agorà Partenopea Aps aggiungendo come «in alcuni territori periferici della città di Napoli l’evasione scolastica è ancora elevata con dati allarmanti anche proprio in quel di Secondigliano come ci segnala la piattaforma dedicata del Comune». In questo senso, riproponiamo qualche dato significativo: nella città di Napoli alcuni dati riferibili all’anno scolastico 2022-2023 e diffusi dal Comune – che si avvale di un’apposita piattaforma per cercare di intercettare i minori che non frequentano le classi – hanno parlato chiaro: 533 segnalazioni e 120 inadempienti (0,35% del totale) della Scuola Primaria; 729 e 235 inadempienti (0,88% del totale) per le Scuole Secondarie di Primo Grado; 682 segnalazioni e 354 inadempienti (1,52% del totale) per le Scuole Secondarie di Secondo Grado. Alla Settima Miano-San Pietro a Patierno-Secondigliano, dove si è tenuto l’incontro di calcio sabato, per la Scuola Primaria dell’anno scolastico 2022-2023 sono state 89 le segnalazioni, con 39 inadempienti, pari a 1,25%; per la Scuola Secondaria di Primo Grado, 114 le segnalazioni e 45 gli inadempienti e cioè l’184%. Infine, per la Scuola Secondaria di Secondo Grado 93 segnalazioni e 58 inadempimenti, pari al 5,08%. Agorà Partenope Aps guarda già avanti, in attesa di riproporre I Fuoriclasse di Napoli. Ancora il presidente Fabozzo: «Abbiamo portato avanti anche progetti con i cinema, in collaborazione con la Siae, anche a Secondigliano. A questi si aggiungono attività dedicate ai giovani a Ponticelli, altro quartiere dove tanti ragazzi hanno lasciato la scuola e a Gricignano d’Aversa. Inoltre, sempre a Secondigliano, siamo alle porte di una sfida importante della gestione del centro Sandro Pertini (situato nella vecchia sede del Municipio di Secondigliano) che abbiamo avuto in affidamento».
Gli altri interventi della giornata – Piero De Luca, dirigente scolastico dell’Ic Sauro Errico Pascoli di Secondigliano, coinvolto nel progetto insieme ad altri istituti del territorio, punta sulle «scuole aperte. La vera scuola si fa al di fuori delle aule, vero segreto per poter dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi. Ce ne siamo accorti nei laboratori di scrittura creativa, quando i giovani frequentanti, non avendo l’assillo del voto, sono riusciti a esternare i propri sentimenti, mostrando una ricchezza che era rimasta nascosta. Oggi i giovani – prosegue il dirigente – hanno difficoltà a trovare punti di riferimento certi perché gli adulti a volte sono un po’ distratti mentre i nostri figli sentono il bisogno di dover comunicare. Dopo l’emergenza pandemica il lavoro per recuperare i ragazzi in termini di socialità e attenzione è stato enorme. Bisognerà continuare a farlo per molto tempo e con la rete tra enti, associazioni e scuola possiamo essere più incisivi». Per Fedele Mauro, dell’Uosm distretto 29, il progetto con protagonista l’Asl Napoli 1 Centro «è nato come lotta allo stigma. Troppo spesso continuiamo a pensare a chi soffre dal punto di vista psichico come una persona diversa o addirittura pericolosa o inguaribile. Con il nostro gruppo multidisciplinare abbiamo voluto provare ancora una volta che chi lo crede, si sbaglia. Cittadinanza diffusa vuol dire avere una società senza diversi ma una società diversa».
di Antonio Sabbatino
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24 Mag, 2024 | Comunicare il sociale
Un lavoro di recupero di un bialbero in legno degli anni’70, durato ben sette anni, che ha visto tra i protagonisti dell’impresa diversi giovani che stanno ritrovando la rotta giusta dopo un periodo della propria esistenza in balia delle onde. Per loro l’approdo, come giusto premio alla fatica sopportata, avrà la forma di un contratto stabile. Il varo questa mattina al porto di Napoli della Nave Scuola Matteo Caracciolini, perno del progetto sociale connesso all’apertura di un cantiere scuola denominato “Mestieri del mare” – “Scugnizzi a vela”, che nasce dall’accordo tra Marina Militare e Dipartimento della Giustizia Minorile e che vede l’Associazione Life-Scugnizzi a vela quale soggetto fruitore, ha un valore importante sia dal punto di vista simbolico che concreto a vantaggio dei ragazzi con un passato e un presente complicato. Proprio a Napoli un progetto del genere vede la sua prima applicazione, grazie a un accordo tra il Centro Giustizia Minorile e il Comando Logistico della Marina Militare, con Piloda Group che ha offerto la sua base cantieristica per il lavoro di riqualificazione della nave.
Qualche cenno storico
La Nave Scuola Matteo Caracciolini oggetto di restyling, viene acquistata nel 2014 dalla Lega Navale di Ischia. Nel 2017 cominciano i lavori dopo il trasferimento alla Darsena Acton presso Piloda Group. A supportare, tra gli altri, l’attività di Scugnizzi a Vela nell’iniziativa anche da Fondazione Grimaldi onlus e Unicredit attraverso il contributo di Carta Etica 2019. La nave scuola sarà messa a disposizione dei giovani e delle associazioni locali attraverso il progetto “Via dalla strada . . . ! Andiamo per mare”. Tra gli altri contribuiti al cantiere scuola, la nascente Delegazione della Lega Navale Italiana di San Giovanni a Teduccio. Sono settecento le ore all’anno dedicate dai volontari ed alcuni professionisti, il maestro d’ascia, il carpentiere in legno, il motorista, l’attrezzista e non per ultimi, tutti i consigli e incoraggiamenti delle maestranze di un magico ed etico cantiere condotto dai fratelli Di Palo.
I primi due contratti di lavoro
Ciliegina sulla torta della giornata, la firma dei primi due contratti di due giovani, che dopo il lavoro completato sulla Matteo Caracciolini condotto con altri ragazzi facenti parte di Scugnizzi a Vela saranno inseriti nell’organico di Costagliola e Piloda Group. Uno dei due, N. di 17 anni, residente nel napoletano, dice a Comunicare il Sociale: «Sono su una nuova strada, quella della legalità. Ho imparato tanto con Scugnizzi a Vela, apprendendo il modo giusto di ragionare e vedere la vita. In quest’esperienza ho imparato a verniciare e altre cose di manutenzione ma devo ancora imparare tanto, dovrò fare ancora tanto». Il ragazzo è ospite da circa un anno della comunità Marcellino Champagnat di Giugliano, gestita dalla cooperativa dei fratelli Maristi, dove è approdato in messa alla prova a seguito di un arresto per un reato commesso. Proprio il contatto tra il coordinatore della comunità, Gianluca Di Maro e il presidente di Scugnizzi a Vela Stefano Lanfranco, dà la possibilità al 17enne di lavorare sulla riqualificazione della nave. N. confessa di non «aspettarsi l’annuncio del contratto proprio oggi durante la cerimonia, anche se sapevo di questa possibilità perché avevo detto a Stefano di sentirmi pronto e che avevo bisogno di lavorare». Per N. non nasconde come sia stato «duro imparare, il lavoro di preparare una nave è pesante. Oggi però la fatica del lavoro non la sento, proprio per il sacrificio di questo anno con Scugnizzi a Vela». Uno sguardo al futuro e al passato, che come non mai si intrecciano nella vita del N. «Ho la terza media e ho fatto il primo superiore e poi volevo andare a lavorare. Non sono però riuscito a trovare un impiego che mi soddisfacesse dal punto di vista economico, ho fatto il falegname e lavorato in una fabbrica di elettrodomestici, e volendo qualcosa di più soddisfacente sono caduto in errore. Ora però voglio prendere la patente non appena sarò maggiorenne e conseguire il diploma una volta finito il mio periodo di messa alla prova». Ad applaudirlo alla darsena Acton c’è il padre del ragazzo, che in un gesto di tenerezza e orgoglio gli dà un bacio davanti a centinaia di persone. «Oggi sono orgoglioso di lui. Mio figlio ha sbagliato e quando l’ha fatto sono rimasto deluso, forse i nostri problemi familiari hanno inciso. Ora però gli auguro il meglio». Della stessa comunità Marcellino Champagnat fa parte anche F.P. anche lui 17enne e anche lui, e da tre mesi è divenuto tra i protagonisti del progetto Mestieri del mare” – “Scugnizzi a vela”. Proprio il suo amico N. l’ha convinto a seguirlo «Può farti piacere avere i soldi facili in tasca – dice il giovane F.P – ma questo può nuocerti, può farti male come successo a me. I soldi che si guadagnano con il lavoro hanno tutt’altro sapore». «Ospitiamo 8 ragazzi minorenni, tutti dell’area penale» ricorda Gianluca Di Maro coordinatore di[71] Marcellino Champagnat che poi aggiunge: «Chi come N. ha avuto un contratto è perché dopo aver commesso un errore si è riscattato, ha deciso che era ora di tornare in carreggiata e il supporto del papà gli è stato di notevole aiuto». Alcuni sono in custodia cautelare, altri in messa alla prova. Carmelo (nome di fantasia) ha 23 anni e deve ancora saldare parte del debito con la giustizia. «Al carcere di Nisida in cui sono stato ristretto, ho avuto modo di imbattermi in questo progetto e diventarne parte integrante. Interagire con le persone e avere il rispetto dell’altro è importante. Mi sento meglio dopo essere uscito da certi ambienti. Il valore della libertà, che non prezzo», le sue parole.
Gli altri interventi
Tanti i commenti a margine della cerimonia per il varo della Nave Matteo Caracciolini. Di «comune obiettivo raggiunto da un consolidato gruppo di lavoro composto dalla Marina Militare, Giustizia Minorile, Comune di Napoli, Autorità Portuale ed illuminati sostenitori che hanno reso possibile la “rinascita” del bialbero Matteo attraverso la realizzazione di un “cantiere scuola”» parla Stefano Lanfranco, presidente Scugnizzi a Vela. «Abbiamo formato complessivamente oltre cento ragazzi a rischio – ricorda Lanfranco – che si sono presi cura di Matteo e di se stessi». L’ammiraglio di squadra Salvatore Vitiello, Comandante Logistico Marina Militare, sottolinea come il suo Corpo sia «da sempre sensibile a nobili iniziative che, attraverso la diffusione delle conoscenze professionali e delle tradizioni legate al mare, rappresentano uno strumento di educazione, recupero sociale, integrazione e socializzazione». Quando ci è stata prospettata la possibilità di ospitare il cantiere di restauro di Nave Scuola Matteo Caracciolini – dice dal canto suo Donato Di Paolo (General Manager Piloda Group – abbiamo pensato che non ci poteva essere luogo migliore per portare a nuova vita un bialbero come questo. È la rinascita di una imbarcazione, la mission di Piloda Group attraverso i propri cantieri, ma anche la rinascita di giovani vite che attraverso i mestieri del mare trovano nuove opportunità, nuove possibilità di crescita». Progetti del genere sono per Andrea Annunziata, Presidente Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Centrale, «esempi di altruismo rappresentati da armatori napoletani» e «una vera e propria fucina di apprendisti operai». «La disponibilità della nave scuola Matteo» ne è convinto Luciano Magnanelli, Vice Presidente Nazionale Lega Navale Italiana, «costituirà una preziosa opportunità ed un ulteriore incentivo per la Delegazione per portare nelle periferie le possibilità di inclusione nella società civile e di avvicinamento allo sport». «Dal 2019 – afferma Luca Marciani Direttore Generale Fondazione Grimaldi – sosteniamo la ristrutturazione della Nave Scuola Matteo, col ripristino e adeguamenti dell’attrezzatura velica di coperta e degli alberi, il ripristino e adeguamento impianti e sala macchina». E ancora Ferdinando Natali, responsabile per il Sud di Unicredit. «Siamo orgogliosi di aver contribuito, attraverso i Fondi Carta Etica di UniCredit, a questo bellissimo progetto e al restauro di questa storica imbarcazione che verrà utilizzata dai ragazzi e dalle ragazze per un percorso di recupero e reinserimento, esperienze educative, avviamento al lavoro e acquisizione di competenze nautiche». Infine Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, rappresentato alla cerimonia dagli assessori Teresa Armato (Attività Produttive e Turismo), Chiara Marciani (Assessori alle Politiche Giovanili) e Antonio De Iesu (Legalità), in sede di commento fa sapere di ritenere il varo della Nave Matteo Caracciolini un momento di «coesione di organizzazioni e istituzioni impegnate nel concedere una seconda opportunità. Preservare ed affiancare le associazioni del Terzo settore che operano nel sociale è anche un compito delle Istituzioni. La passione dei volontari e la disponibilità di etici imprenditori rappresenta il forte impegno civile che la capitale del mare si propone di offrire per affrontare il disagio minorile».
di Antonio Sabbatino
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24 Mag, 2024 | Comunicare il sociale
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