A Sant’Antimo l’esibizione della fanfara della Polizia di Stato

Si terrà domani 4 giugno, alle ore 12, nella villa Comunale Del Rio di Sant’Antimo, l’evento conclusivo del progetto “La città invisibile”. L’appuntamento sarà aperto dalla Fanfara a cavallo della Polizia di Stato che, dopo aver attraversato le vie della città, concluderà la sua esibizione proprio nella villa.

Il progetto che per un intero mese, dal 3 maggio, ha animato Sant’Antimo con eventi di diversa natura, artistici e culturali, è stato promosso dalla Commissaria Straordinaria del Comune di Sant’Antimo , il viceprefetto  Gabriella D’Orso -, e finanziato da Città Metropolitana di Napoli nell’ambito del “Cartellone degli Eventi metropolitani 2023-2024”.

È stato un susseguirsi di presentazioni di libri e di incontri con gli autori, di concerti di musica barocca nelle bellissime chiese del territorio alternati da incontri musicali con i cori delle scuole santantimesi negli spazi verdi della città. Un progetto che lascia il Comune più ricco di due magnifiche sculture da rinomati artisti, come Lello Esposito e Domenico Sepe, e di due murales realizzati da due giovani writers, Trisha Palma e Luca Carnevale.

«Eventi negli eventi – spiega la Commissaria D’Orso – laddove con i concerti si è voluta lanciare l’idea di un futuro sviluppo con possibilità di  creare un festival di musica barocca che attiri pubblico anche dai comuni viciniori, con le opere di scultura e i murales si può pensare ad investire in musei all’aperto. Abbiamo anche, con l’inaugurazione della nuova collocazione del centro antiviolenza dedicato a Giulia Tramontano, voluto dimostrare l’attenzione altissima ai problemi delle donne nella società attuale. In poche parole, il seme che abbiamo lanciato vuole tradursi nel pensare a Sant’Antimo come città creativa che ha come punti di riferimento il patrimonio ambientale e culturale nelle sue dimensioni materiali (beni architettonici, spazi verdi) e immateriali, come i legami sociali che animano e rendono viva la rete del dialogo e della crescita collettiva».

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Lirica senza confini; raccolta fondi per un progetto in Costa d’Avorio

Una serata a scopo benefico, nello specifico una raccolta fondi per la costruzione di un Centro Polifunzionale in Costa d’Avorio, in località Broudooume nei pressi della Prefettura di Ouragahio, con protagonista la musica lirica. Venerdì 7 giugno all’Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli di via Monte di Dio 14 si terrà l’evento “Lirica senza Confini’’ promosso da La Maison de la Culture et de la Santé Broudoumé” Sous-préfecture di Ouragahionell’ambito del progetto “Maison de la Culture…” che conia lo slogan “Insieme si Può’’.

Con il Patrocinio Morale dei Comuni di Napoli e di Quarto l’evento – orario di inizio 19.30 –  avrà il suo clou con l’esibizione del Tenore Ivoriano Koffi Julien Attoumbre che, accompagnato dal Pianista Francesco Pio Bakiu, si esibirà in alcuni brani del mitico Enrico Caruso. Il biglietto d’ingresso ha il costo di 15 euro, cifra che servirà per la realizzazione della struttura in favore dei meno fortunati. Sulla locandina dell’evento (che pubblichiamo a corredo dell’articolo) è possibile recuperare i codici Iban di Alma Mundi e Aisha Foundation con la Causale INSIEME SI PUO’. In tanti hanno dato adesione all’iniziativa: dall’associazione Hamef al Rotary Club Posillipo, ad Articolo 21 all’Università l’Orientale solo per citare alcuni partner.

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Emergenza climatica: siccità estrema e malnutrizione mettono in ginocchio l’Etiopia

«In Etiopia è in corso una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatico, che sta colpendo l’intero Corno D’Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall’altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l’intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l’emergenza». A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, che interviene proprio in Etiopia dal 2021 con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la siccità.

La crisi climatica non risparmia nessuno, nemmeno l’Europa, con milioni di persone colpite da eventi estremi. Nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. In parallelo, le piogge sono aumentate del 7%, facendo salire il livello dei fiumi in modo allarmante o facendoli esondare, come in Emilia-Romagna, dove CESVI è intervenuta in risposta agli allagamenti del maggio 2023, costati la vita a 16 persone e causando più di 23 mila sfollati. L’Italia sperimenta però anche la siccità, come in Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato d’emergenza e il razionamento dell’acqua.

Nell’area allargata del Corno d’Africa (GHoA) l’aumento dei disastri legati al cambiamento climatico, unito a povertà, instabilità e conflitti, oltre a causare un numero imprecisato di morti e centinaia di migliaia di sfollati, ha fatto sì che nella regione si concentri ormai il 22% dei bisogni umanitari del mondo. Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta (IPC3+), fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età, numero destinato ad aumentare ancora. Secondo l’Indice globale della fame (GHI) 2023, diffuso da CESVI, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, mentre in Etiopia e Kenya è grave. In questo contesto aumenta il rischio di epidemie, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata.

Inoltre, la drammatica situazione ha fatto salire a 23milioni i rifugiati e gli sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi, con i numeri più alti proprio in Etiopia, Uganda, Sudan e Somalia.

«Il cambiamento climatico colpisce i popoli più vulnerabili e che meno hanno contribuito ad accelerare la crisi e, insieme ad altri fattori destabilizzanti come la competizione per le risorse e i conflitti, aumenta la fragilità sociale ed economica e costringe milioni di persone ad abbandonare le loro terre e le loro case», ha detto Roberto Vignola, vicedirettore generale di CESVI. «Noi di CESVI – ha aggiunto – interveniamo in Etiopia per dare alle comunità mezzi e conoscenze con cui prepararsi e resistere a questi shock climatici sempre più frequenti e massicci, per interrompere anche la spirale di fame e malnutrizione».

In Etiopia oltre 21milioni di persone necessitano di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare, e l’Onu stima che 2,4 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,3 milioni di donne incinte o in allattamento abbiano bisogno di trattamenti contro la malnutrizione acuta. In un paese dove il 91% della popolazione vive in aree rurali e il mezzo di sostentamento più diffuso è la pastorizia, dal 2021 la siccità più grave della storia recente ha portato cinque stagioni delle piogge consecutive pressoché prive di precipitazioni. Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e la ripresa richiederà tra i 5 e gli 8 anni per chi ha perso tutto, come le comunità agro-pastorali. Nell’area di Borena, nell’Oromia, tra le più colpite dalla mancanza d’acqua, CESVI è attiva dal 2021. Le comunità di pastori dell’area negli ultimi anni hanno visto stravolgere la propria vita: l’80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell’assenza quasi totale dell’acqua, alla cui ricerca e raccolta è oggi orientata l’esistenza degli abitanti.

«Le comunità qui vivono di pastorizia, per loro è molto di più di una risorsa economica, è la loro identità, il loro passato, il loro futuro. Sono abilissime a vivere in condizioni di aridità, ma oggi non c’è più acqua da nessuna parte, negli stagni, nei pozzi profondi. I nostri beneficiari oggi non hanno più nulla, la loro dignità è stata affossata», dichiara Marcello Malavasi, Head of Mission di CESVI in Etiopia. Qui CESVI, con il supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è impegnata per sostenere la popolazione attraverso progetti di assistenza in denaro, riabilitazione e restauro di bacini per il raccoglimento dell’acqua, preparazione dei terreni al pascolo, nonché attività di peacebuilding per aiutare le comunità a condividere le risorse in un’ottica di aiuto reciproco.

È possibile sostenere questo intervento attraverso una raccolta fondi aperta su GoFundMe con l’obiettivo di aiutare la comunità di Borena e contrastare la malnutrizione infantile che colpisce le famiglie più vulnerabili.

Le conseguenze della crisi climatica sono evidenti in maniera estremamente critica anche negli altri Paesi del Corno D’Africa. In Somalia siccità e inondazioni si alternano e hanno portato il Paese sull’orlo della carestia, spingendo dal 2021 lontano dalle proprie case 1,5 milioni di persone, uccidendo migliaia di animali, e il numero di sfollati è salito a oltre 2,6 milioni. Nel 2023, poi, le piogge hanno portato acqua, ma anche devastanti inondazioni, colpendo 2 milioni di abitanti e spingendo oltre 750mila a muoversi. Il livello di malnutrizione in Somalia è gravissimo, mentre le strade sono state interrotte e i villaggi isolati, scuole e ospedali chiusi, il rischio di malattie è cresciuto. CESVI interviene nel Paese attraverso progetti sanitari con centri di salute e cliniche mobili dove prevenire e trattare la malnutrizione.

In Kenya, segnato di recente da forti piogge e conseguenti inondazioni, almeno 267 persone sono morte, 280mila sono sfollate e 380mila colpite. Gli allagamenti hanno ucciso decine di migliaia di animali e distrutto campi coltivati, aziende, infrastrutture, fonti d’acqua.

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Volontariato e socialità, ecco come si combatte la “guallarite” secondo Daniele Ciniglio VIDEO

Si è tenuto nel Complesso di Monte Sant’Angelo – Università degli Studi di Napoli Federico II, l’evento promosso da CSV Napoli – Centro di Servizio per il Volontariato della città metropolitana di Napoli denominato “Volontariato, scuola e beni comuni”.

Due giorni tesi a incoraggiare e promuovere l’agire volontario e l’interazione per il bene comune, sensibilizzando alla sostenibilità, solidarietà e responsabilità condivisa, con l’obiettivo di promuovere la crescita e la coesione sociale nelle comunità, con una particolare attenzione alle nuove generazioni.

L’iniziativa, che si inserisce nelle celebrazioni per il ventennale dei CSV della Campania, mira a sensibilizzare sull’importanza dei Beni comuni ha registrato la  partecipazione di circa 1200 studenti delle scuole dell’area metropolitana.

Durante la 2 giorni è stato lanciato anche il video realizzato da Daniele Ciniglio e Maria Bolignano, che gioca sulla pigrizia e l’apatia che caratterizza alcuni giovani, per promuove l’agire volontario.

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Nuovi modelli di welfare: il convegno promosso dall’Osservatorio per lo studio, la ricerca e la promozione dell’Economia Civile

“Verso un nuovo Welfare. Sostenibile, territoriale, comunitario” è il titolo del convegno promosso dall’Osservatorio per lo studio, la ricerca e la promozione dell’Economia Civile, organismo del Consiglio Regionale della Campania, in programma martedì 4 giugno alle ore 14,30 presso l’Auditorium della Regione Campania Isola C3 Centro Direzionale di Napoli.

L’incontro intende proporre un nuovo modello di Welfare fondato sulla collaborazione fra enti pubblici, imprese e organizzazioni non profit, che consenta di sviluppare un sistema di servizi di qualità da proporre ai dipendenti delle aziende di ogni dimensione, ma anche ai residenti della comunità locale.

Si tratta di una forma “aperta” di welfare aziendale che mette in rete le imprese (piccole e grandi) di un determinato territorio, coinvolgendo gli enti locali e gli operatori del Terzo Settore per rispondere anche alle esigenze delle famiglie che insistono su quello stesso territorio.

Per mettere a punto questo modello, l’Osservatorio ha istituito un Tavolo di lavoro composto da Giulio Maggiore (Presidente dell’Osservatorio), Melicia Comberiati (CISL Napoli), Giovanna De Rosa (CSV Napoli) e Raffaella Ruocco (Cooperativa Proodos), che ha proceduto ad elaborare e articolare la proposta. Il convegno rappresenta l’occasione per allargare il confronto ad altri esperti e attori della nostra regione, anche al fine di raccogliere stimoli utili per promuovere nella regione Campania la realizzazione di norme e politiche che possano favorirne la diffusione.

Il programma del convegno si aprirà con i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e con un’introduzione del Presidente dell’Osservatorio, Giulio Maggiore. Seguiranno, poi, gli interventi che vedranno la partecipazione di: Lucia Fortini, Assessore alla Scuola e alle Politiche Sociali della Regione Campania; Antonio Marchiello, Assessore alle Attività Produttive e al Lavoro della Regione Campania; Valentino Santoni, ricercatore di Secondo Welfare; Ciro Cafiero, giuslavorista esperto di relazioni industriali; Alessandro Vicini, Formatore nazionale ed euroformatore Filca Cisl; Alessandra Belluccio, Presidente AIDP Campania.

Sono previste, infine, le testimonianze di alcune realtà pubbliche e private che hanno avviato alcune esperienze innovative in questo campo, fra cui: Nicola Anaclerio, dirigente dell’Ambito n. 30 – Torre Annunziata; Stefania Brancaccio, Vicepresidente di COELMO; Raffaella Ruocco, Amministatrice della cooperativa Sociale Proodos; Alessia Ricciardi, dirigente dell’Università Parthenope. L’incontro sarà moderato da Melicia Comberiati, Segretaria di CISL Napoli e membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio.

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