Incontro del Portici Science Cafè su mobilità sostenibile

Si svolgerà giovedì 30 gennaio alle ore 17:30, a Portici in via Zumbini 38 (presso Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Università Popolare Cattolica “Montemurro – D’Ippolito” – UNIUPC), il primo appuntamento del ciclo di incontri 2025 del Portici Science Cafè (PSC) a cura di Vincenzo Bonadies e promosso dall’Associazione BLab, realizzato in collaborazione con l’UNIUPC.

Protagonisti dell’incontro “Mobilità sostenibile e buone pratiche saranno   Domenico Salierno e Vittorio Piccolo, Centro Studi sui Trasporti e sulla Mobilità Sostenibile (CeSTraMS) dell’Università Popolare Cattolica “Montemurro – D’Ippolito”, e Bruna Vendemmia, Dipartimento di Architettura (DIARC) dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”.

Il settore dei trasporti ha un notevole impatto sull’atmosfera e il traffico urbano condiziona molto la nostra vita quotidiana. Riuscire ad incidere con un approccio che tuteli maggiormente l’ambiente, la salute, e l’economia, pertanto, è una delle sfide più complesse a cui le città, soprattutto quelle di grandi dimensioni, sono chiamate a rispondere. Immaginando soluzioni che connettano mobilità, urbanistica e sostenibilità.

Ma che significa muoversi in modo sostenibile?

E ancora: potrebbe l’Intelligenza Artificiale incidere in tal senso al fine di migliorare soprattutto la mobilità nelle aree interne caratterizzate da limitate infrastrutture di trasporto?

Partendo da questi interrogativi, l’incontro divulgativo proverà a fornire risposte possibili e applicabili nel più breve tempo possibile, apportando esempi di buone pratiche e di ricerche fin qui condotte per cambi rotta altamente integrati ed efficienti.

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Arriva il collaudo al saliscale: Gennaro può uscire di casa

Una lieta conclusione dopo settimane di passione. Gennaro Zanfardino, il 21enne di San Pietro a Patierno costretto sulla sedia a rotelle, può finalmente uscire di casa e cominciare le necessarie terapie all’Ospedale Cardarelli utilizzando il famigerato saliscale.
Era stata propria nostra rivista (qui l’articolo) a denunciare il paradosso che andava avanti da settimane sulla pelle di un ragazzo, invalido al 100% a causa di una meningite contratta quando aveva soltanto 5 mesi. A metà dicembre, infatti, la ditta incaricata dal Comune di Napoli aveva montato l’attrezzatura per il trasporto meccanico del giovane all’interno del palazzo di via Paternum 18 nel quale Gennaro risiede con i genitori, senza però completare il collaudo. Tale momento di stasi, durato un mese circa, ha nei fatti relegato nella sua casa al terzo piano Gennaro contribuendo alla sua sofferenza.
«I tecnici ci avevano assicurato che sarebbero bastati due o tre giorni per il collaudo ma così non è stato. Non possiamo più portare in braccio la carrozzina di mio figlio perché la tromba delle scale si è ristretta e non c’è più spazio» aveva denunciato Antonia De Luca, la mamma del ragazzo. Da metà gennaio in poi Comunicare il Sociale ha erudito sulla situazione l’assessore alle Politiche Sociali dell’amministrazione cittadina, Luca Trapanese, compulsato gli uffici competenti del Comune (da quello Welfare a quello del Patrimonio) e chiesto spiegazione sia alla Napoli Servizi che le ditte incaricate affinchè l’anomalia venisse superata. Ad interessarsi della faccenda, anche il consigliere della Settima Municipalità Giuseppe Pistone, costantemente in contatto con la famiglia Zanfardino. La svolta è arrivata lo scorso weekend. I tecnici sono giunti in via Paternum 18, effettuato tutti i passaggi tecnici e attivato il saliscale. Tira un sospiro di sollievo mamma Antonia. «Sono contentissima, finalmente Gennaro potrà effettuare tutte le visite di cui ha bisogno. Ci accingiamo a farle. Nel frattempo, in questi primi giorni ha già preso delle boccate d’aria. Ringrazio tutti quelli che si sono impegnati in questa storia».

vedi anche

Il saliscale non ha il collaudo: Gennaro è prigioniero in casa sua

di Antonio Sabbatino

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“Italia ad altra velocità”. Il viaggio di Bertino tra le bellezze dello Stivale IL LIBRO

Un giro ferroviario d’Italia effettuato interamente con i treni regionali, oltre 4000 chilometri di binari dalla stazione più settentrionale della Penisola fino a quella più a sud. Un meraviglioso itinerario dalle Alpi al Mar Ionio, dalla laguna veneta al cuore d’Italia fino alla costa calabra e siciliana, dall’Adriatico al Tirreno, dalla Capitale ai piccoli paesi. Un viaggio lento, alla scoperta soprattutto della provincia italiana e delle sue tante, a volte inaspettate, meraviglie. I paesaggi, i borghi e le cittadine, la storia e le tradizioni, l’architettura e la cultura, il cibo e il vino. E ancora: i tanti, piccoli e grandi incontri sui vagoni, nelle stazioni, nei dehors dei bar, nelle piazze. C’è tutto questo in “Italia ad altra velocità. In viaggio dal Brennero alla Sicilia con i treni regionali”, il libro di Fabio Bertino, scrittore di viaggi e abile narratore di tutto ciò che vede, coglie e raccoglie mentre si sposta da un luogo all’altro della nostra Penisola ma anche del resto del mondo. In quindici capitoli, Bertino porta i lettori «a scoprire l’anima autentica dell’Italia, quella nascosta fra le pieghe del tempo e del paesaggio, quella che si svela solo a chi sceglie di rallentare e di osservare», come scritto nella prefazione. L’itinerario inizia dal Brennero, la cima ferroviaria d’Italia, e pian piano attraversa le regioni del nord e del centro. Un’avventura dove ogni tappa è una emozione. 
E fra queste c’è Napoli, che incanta con la sua incredibile densità di vita, umanità, storia, arte, cultura e tradizioni. Napoli, come spiega l’autore, è anche una tappa obbligata perché qui, con la linea Napoli-Portici, è cominciata l’avventura delle ferrovie italiane. E infatti il capitolo è intitolato “Dove tutto è cominciato” e inizia con la visita di ciò che resta della stazione Bayard in Corso Garibaldi. Le tappe successive sono state lo spettacolare Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa e Portici, nel cuore del “Miglio d’oro”. E poi Salerno, il borgo medievale di Agropoli e Paestum, prima di salutare la Campania e andare verso la Sicilia. «Prima di partire mi fermo ad osservare i binari che si perdono verso sud. E’ una sensazione strana, di emozione e di eccitazione insieme. L’inizio di un viaggio è sempre un momento speciale, ma questa volta per me lo è ancora di più. Perchè di fronte ho l’Italia intera, fino alla Sicilia, e mi preparo a percorrerla tutta. Sono sulla vetta ferroviaria della penisola, a 1.373 metri sul livello del mare, nella fermata più settentrionale e più alta d’Italia. In una mattina di fine estate il Brennero mi accoglie nella stazione inaugurata nel 1867 con il messaggio “benvenuto in Austria” sul cellulare e con i tre gradi di una giornata di nuvole e vento…». Questo l’incipit del libro, che rende subito l’idea dell’avventura, del percorso non scontato e decisamente originale. Attraverso i racconti di Fabio, le sue osservazioni e le sue riflessioni, questo libro ci spinge a riflettere sul nostro rapporto con il territorio, con la storia, con gli altri. Ci fa scoprire un’Italia diversa, fatta di piccole comunità, di tradizioni radicate, di un’umanità genuina e spesso dimenticata. Un’Italia che merita di essere riscoperta, un vagone alla volta.
Nato a Torino, Fabio Bertino è laureato in Economia e Commercio e in Antropologia Culturale. Vive fra Alessandria e le stupende colline del Monferrato. “Italia ad altra velocità” è il suo quarto libro dopo “Worldzapping” (goWare 2016), “Destinazione Russia. Una nave e un gatto nella tundra e altri incontri stra-ordinari” (goWare 2018) e “Binari. Racconti di viaggi e di treni sulle ferrovie minori italiane” (Youcanprint 2021). Collabora con la rivista trimestrale di reportage di viaggio Erodoto108.  “Italia ad altra velocità” si può ordinare in tutte le librerie e acquistare su tutti gli store online
di Francesco Gravetti 

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Piacere mio: Piera Russo accompagna il pubblico in un viaggio ironico nell’identità femminile

Sabato 1 febbraio alle ore 20.00 e domenica 2 febbraio alle ore 18.00 il Teatro Civico 14 di Caserta ospiterà lo spettacolo Piacere Mio, una produzione di Emotiva con il sostegno di Teatro Segreto. Ideato, scritto e interpretato da Piera Russo, questo monologo tragicomico affronta con ironia e profondità il tema dell’identità femminile, esplorando il peso delle aspettative sociali che imprigionano corpo e anima. Le scenografie sono curate da Armando Alovisi, i costumi da Sandra Banco, il disegno lucida Gianluca Sacco con la supervisione di Nadia Baldi.

I biglietti sono disponibili online su www.teatrocivico14.it al costo di €12 (intero) e €10 (ridotto per under 30, over 65 e convenzionati).

 

Piacere mio racconta il viaggio di Simon, una donna nata negli anni ’90, alle prese con la più antica delle domande: cosa significa essere una donna? Dalla scoperta di un manuale di economia domestica che consiglia alle donne di rinunciare ai propri desideri serenamente, all’adolescenza in cui cerca di recitare il ruolo della ragazza perfetta, fino a una giovinezza ossessionata dalla perfezione e una vita matrimoniale fatta di finzione, Simon si confronta con il vuoto interiore. La ricerca di approvazione diventa una seconda pelle, aderente come un vecchio abito sempre più stretto, tanto da confondersi con la sua identità. Attraverso l’esplorazione delle crepe della sua esistenza, Simon scopre che queste possono diventare aperture per riscoprire il suo desiderio personale. Il corpo, per anni oppresso dalle pretese altrui e da quelle che lei stessa si è imposta, comincia a ribellarsi: si risveglia e rivendica il piacere che aveva messo da parte.

 

«In una società che impone alle donne di piacere a tutti, Simon si chiede: e se scegliessi il mio piacere?» afferma Piera Russo, ideatrice e interprete dello spettacolo, che continua: «Leggendo le parole del libro di economia domestica della madre, la piccola Simon si interroga per la prima volta su cosa significhi essere una donna. Ogni tappa del suo viaggio di scoperta è accompagnata da una parola chiave e dalla relativa etimologia, di cui Simon si serve come bussola per non perdersi nei luoghi comuni».

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GIORNATA DELLA MEMORIA, l’iniziativa dell’Associazione Socio Culturale l’Incrocio delle Idee

27 Gennaio, una data in cui che si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria, la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, ma soprattutto per non dimenticare e per ricordare l’immenso dramma dell’Olocausto e commemorare i milioni di vittime.

In una fase storica che stiamo vivendo, con la progressiva affermazione nel mondo della pericolosa destra estrema, questo appuntamento del 27 gennaio doveva essere, forse lo è stato, una opportunità per una generalizzata e semmai collettiva riflessione.

Una giornata per prevenire la perdita di valori conquistati anche con milioni di morti, per combattere, come ci ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza”.

Quell’” Oggi” del Presidente ci dice in modo esplicito il rischio che stiamo correndo, quando e cosa sta cambiando in negativo, la deriva pericolosa in cui stiamo rischiando di imbatterci e ci chiama a rigettare fermamente la cultura della violenza e della sopraffazione, invitandoci nel contempo ad agire con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte.

Questo dobbiamo provare a fare nella nostra comunità andando oltre il 27 gennaio mettendo in campo proposte, iniziative, attività rivolte a tutti e a tutte senza distinzione di ceto sociale ed età, in modo unitario e di concerto con le tante realtà democratiche della città e soprattutto con l’Ente locale per affermare i valori di democrazia, pace e libertà e l’antifascismo una pratica quotidiana.

Come Associazione abbiamo cercato di dare un nostro modesto contributo, ma che riteniamo insufficiente.

In collaborazione con l’ANPI di Castellammare di Stabia – Gragnano, abbiamo proposto la proiezione del film “La zona d’interesse” che tratta il tema con delicatezza ed estrema profondità.

Detta proiezione è stata preceduta dalla presentazione dell’iniziativa da parte della presedente del sodalizio Giovanna Massafra, da un monologo, propria e profonda riflessione del giovane attore Giovanni Di Capua e di un breve intervento del presidente dell’ANPI Giuseppe Di Massa.

Tanti gli intervenuti che in religioso silenzio hanno apprezzato quanto è stato proposto, e il proposito di tutti di provare a coinvolgere le nuove generazioni affinché questo dramma che va sempre più approfondito, non possa riaccadere.

 

 

 

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