Altra Napoli,20 anni di sogni realizzati. Un evento per celebrare due decenni di impegno sociale

Si terrà oggi, presso la sala conferenze dello Stadio Olimpico di Roma, l’evento “Altra Napoli – 20 anni di sogni realizzati”, un momento di celebrazione e riflessione dedicato al percorso dell’associazione fondata da Ernesto Albanese. Imprenditore da oltre quarant’anni lontano dalla sua città natale, Albanese ha scelto di restituire a Napoli – attraverso L’Altra Napoli EF – opportunità concrete per i bambini e i giovani dei quartieri più fragili.

La manifestazione offre un racconto corale, con le testimonianze dirette di chi ha vissuto in prima persona il cambiamento generato dai progetti dell’associazione. Dai luoghi simbolo come il Rione Sanità e il quartiere Forcella, dove spazi abbandonati sono stati trasformati in centri educativi, cooperative giovanili e presidi culturali, sono nate iniziative straordinarie come il recupero delle Catacombe di San Gennaro e le orchestre giovanili Sanitansamble.

In vent’anni di attività, Altra Napoli ha raccolto e investito circa 15 milioni di euro provenienti da risorse private, costruendo un modello innovativo di intervento sociale. Un approccio che coniuga la valorizzazione del patrimonio storico-artistico con l’educazione, l’inclusione e lo sviluppo economico locale.
 
Al centro dell’azione di Altra Napoli c’è sempre stato il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, con progetti che promuovono la crescita umana e sociale dei bambini attraverso l’arte, la musica, il teatro e lo sport. Fondamentale anche il sostegno alla nascita e allo sviluppo di start-up cooperative, che hanno dato nuove prospettive a tanti giovani del territorio a rischio di marginalità.
 
Tutti i progetti sono stati realizzati con il coinvolgimento attivo di organizzazioni del terzo settore già presenti sul territorio, in un’ottica di rete e corresponsabilità. E i giovani, protagonisti indiscussi di questo percorso, sono stati messi al centro di ogni iniziativa.
 
Dal 2005 ad oggi, Altra Napoli ha realizzato oltre 30 progetti, coinvolto più di 2.000 bambini in attività educative e ricreative, e avviato al mondo del lavoro oltre 200 giovani.
 
«Ripartiamo da questi vent’anni – spiega Ernesto Albanese, presidente di Altra Napoli – e da questi numeri, che non sono solo dati, ma storie vere di persone che hanno condiviso con noi un pezzo della loro vita e delle loro speranze. Ripartiamo dalla consapevolezza di un lavoro fatto con passione, determinazione e buona volontà.
Ci piacerebbe coinvolgere sempre di più i tanti napoletani che vivono e lavorano in ogni parte del mondo, costruendo una comunità attiva che contribuisca, in qualsiasi forma, al rilancio di Napoli. Un processo già visibile da qualche anno, grazie all’impegno del sindaco Gaetano Manfredi e del presidente Vincenzo De Luca. C’è bisogno del contributo di tutti – di chi è rimasto, di chi è partito, di chi ama Napoli – per supportare chi, soprattutto nelle periferie, affronta ogni giorno una realtà complessa e lontana dalle immagini vivaci e affollate di turisti che oggi caratterizzano il centro storico e le zone più conosciute della città».

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Testimoni di Valori: un progetto per promuovere legalità e cittadinanza attiva a Napoli

Prosegue il percorso di “Testimoni di Valori”, un’iniziativa dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna della Campania in collaborazione con la Fondazione Silvia Ruotolo Onlus e il Comune di Napoli, pensata per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Gli incontri, rivolti ai cittadini e anche alle persone in area penale, mirano a rilanciare ideali di comunità attraverso testimonianze dirette e momenti di confronto aperto.
L’appuntamento del 4 giugno si è svolto nella chiesa del Purgatorio ad Arco, in via dei Tribunali, cuore pulsante del centro storico di Napoli. È stato un incontro di voci molteplici, di esperienze diverse, storie di vita e di impegno che si sono incrociate senza sovrastrutture, in modo sincero e diretto, creando un clima impalpabile di complicità e solidarietà verso traguardi comuni. Il tema centrale di questa giornata era la cura e la bellezza intese come strumenti di rigenerazione dei luoghi e delle relazioni.
La scelta di un luogo “terzo”, sacro ma aperto, non è casuale: lo spazio neutro favorisce l’incontro tra mondi che raramente dialogano e consente di trasformare dolore e ferite in bellezza condivisa. È la logica della giustizia riparativa, ricordata dalla direttrice dell’UIEPE Campania, Claudia Nannola, e da Alessandra Clemente, secondo cui il contatto umano, mediato da volontari formati, può convertire il reato in responsabilità sociale. Hanno condiviso la loro esperienza anche Giuseppe D’Acunto, presidente di Opera Pia Purgatorio ad Arco, e Federica Colucci in rappresentanza del Tribunale di Napoli, sottolineando come la valorizzazione del bene comune passi per iniziative che uniscono istituzioni e cittadini.
Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli, ha definito i volontari della città “un vero esercito di sentinelle di cura e rigenerazione, presìdi quotidiani di legalità”. Con oltre 18.000 donne e uomini impegnati nella Città Metropolitana, il volontariato diventa un motore di trasformazione che non solo restituisce decoro agli spazi urbani, ma costruisce relazioni solidali e favorisce percorsi di reinserimento.
Alla giornata hanno preso parte, tra gli altri, Francesca Amirante di Opera Pia, Giuseppe Schisano di Don Caffè, Massimo Faella dell’associazione Respiriamo Arte, Maurizio Simeone dell’Area Marina Protetta Gaiola e Francesco Muzio degli Angeli del Bello Napoli, offrendo esempi concreti di come singole iniziative possano confluire in una visione collettiva di rispetto, bellezza e responsabilità condivisa.
L’incontro conferma come la bellezza che cura sia un processo corale: la trasformazione dei luoghi va di pari passo con quella delle persone, nella consapevolezza che la responsabilità sociale è un bene condiviso. “Testimoni di Valori” prosegue così il suo cammino, offrendo alla comunità occasioni concrete per riflettere sui valori fondamentali della convivenza civile e per agire insieme per il bene comune.

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“Verso la giornata mondiale del rifugiato”: raccontare l’accoglienza a Caivano 

Raccontare quanto la città di Caivano sia capace di accogliere nonostante le tante difficoltà che affrontano i suoi abitanti. È questo l’obiettivo dell’evento organizzato per il 5 giugno 2025, dalle ore 16:30 alle ore 18:30, presso il suggestivo Castello Medievale di Caivano, in piazza Cesare Battisti, 1. L’incontro dal titolo “Verso la giornata mondiale del rifugiato”, è organizzato per spiegare gli obiettivi e le attività che Idea società cooperativa sociale e Tasmjla cooperativa sociale realizzano sul territorio nell’ambito del progetto SAI del Comune di Caivano. L’evento è una tappa di avvicinamento verso la giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno 2025 e rappresenta un momento di incontro, riflessione e condivisione, dedicato ai temi dell’accoglienza, dell’integrazione e delle storie di chi ha trovato un nuovo inizio nella comunità di Caivano.
In particolare verrà presentata la mostra fotografica realizzata dai beneficiari accolti nel progetto che racconteranno anche la loro esperienza in città. Seguirà la visione del cortometraggio “Io sono te” realizzato con il supporto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Spazio poi all’aperitivo musicale con il concerto degli “Stereo Rebus” e ai saluti finali.
«Con questo evento celebriamo e onoriamo il diritto delle persone a costruirsi un nuovo futuro ed una nuova possibilità di vita, lontano dal proprio paese di origine. L’evento è realizzato nell’ambito di un progetto di accoglienza per cittadini stranieri finanziato dal Ministero dell’Interno e di cui il Comune di Caivano è titolare. Idea Società Cooperativa Sociale e Tasmjla Cooperativa Sociale si onorano di realizzare tutti i giorni, con professionalità e dedizione, questo importante intervento sociale sul territorio di Caivano. Un territorio che sta dimostrando di essere ospitale, accogliente e capace di riconoscere il valore e l’importanza di tutte le famiglie ospiti nel nostro progetto» dichiara Massimo Mola, presidente di Idea società cooperativa sociale. Saranno presenti le autorità civili del territorio.
Programma della giornata:
  • Ore 16:30 – Saluti istituzionali da parte delle autorità locali e dei rappresentanti del SAI di Caivano. Presentazione del Progetto SAI del Comune di Caivano, finanziato dal Ministero dell’Interno
  • Ore 16:50 – Mostra fotografica e testimonianze dirette dei beneficiari accolti nel progetto e residenti sul territorio
  • Ore 17:15 – Proiezione del cortometraggio “Io sono te” realizzato con il supporto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri
  • Ore 17:30 – Aperitivo musicale con concerto degli “StereoRebus”
  • Ore 18:30 – Conclusione dell’evento

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FRIENDS OF NAPLES INAUGURA I SUOI RESTAURI NELLA CATTEDRALE DI NAPOLI: LA CAPPELLA CAPECE MINUTOLO E ALTRI TESORI

La Cappella Capece Minutolo, autentico gioiello dell’architettura gotica napoletana, torna a risplendere grazie all’azione di Friends of Naples insieme ad altre importanti testimonianze storico-artistiche custodite nel Duomo di Napoli: il portone di ingresso principale, il portone di ingresso laterale e la cancellata delle Pigne su piazza Sisto Riario Sforza, la lapide della famiglia di Papa Innocenzo XII Pignatelli di Spinazzola e la lapide della Famiglia Dentice di Frasso.
I risultati dei lavori di restauro, realizzati sotto l’alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, sono stati presentati e inaugurati in Duomo (mercoledì 4 giugno) alla presenza delle autorità religiose e civili, dei mecenati, dei restauratori e dei partner che hanno reso possibile questo rilevante progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio cittadino.
Un momento speciale è stato donato dalla benedizione del Mons. Francesco Beneduce, Vescovo ausiliare di Napoli.
Alla presentazione sono intervenuti Don Antonio Loffredo Vicepresidente delle Fondazione Napoli C’entro, Don Mimmo Felleca, Don Giacomo Equestre, Rosalia D’Apice e Barbara Balbi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Alessandro Capece Minutolo del Sasso Presidente del patronato gentilizio della famiglia Capece Minutolo, Gerardo Solaro del Borgo e Giuliano Dentice di Frasso per il restauro della lapide Dentice, Marzio Pignatelli di Spinazzola per il restauro della lapide Pignatelli e l’architetto Adriano Caputo autore del progetto di illuminazione della Cappella Capece Minutolo.
Alberto Sifola Presidente di Friends of Naples ha introdotto la presentazione e illustrato gli interventi promossi e realizzati dall’Associazione FoN.
La Cappella Capece Minutolo rappresenta uno degli ambienti più suggestivi e antichi del Duomo, di impianto gotico con interventi che risalgono fino al XIV secolo, un angolo di Medioevo nel cuore della città. Conserva monumenti funebri di straordinario valore, affreschi trecenteschi attribuiti a Montano d’Arezzo e un pregevole pavimento cosmatesco. I lavori, partiti alla fine del 2020, sono stati focalizzati a stabilizzare le superfici degradate, a consolidare alcuni apparati decorativi e a contenere il progredire del degrado in atto, con particolare attenzione ai sepolcri laterali di Orso e Filippo Minutolo, alla pavimentazione, al registro inferiore delle decorazioni parietali, alla realizzazione del progetto illuminotecnico.
Tutti gli interventi sono stati sostenuti dal patronato gentilizio della famiglia Capece Minutolo e dai mecenati Miguel e Ileana Gomez, Alejandro e Martha Gomez, Brett Lloyd, Thomas Dane Gallery, Fondazione Tridama di Brunella Trimarco e Gianfranco D’Amato e da tanti altri Amici di Napoli.
Il restauro della Cappella Capece Minutolo è stato realizzato dal sapiente lavoro de L’Officina Restauro di Diego Ferrara, con la consulenza scientifica del prof. Francesco Esposito, la direzione dei lavori dell’arch. Francesca Bertagnin e con l’assistenza della ditta Del Core Restyling. Le indagini diagnostiche sono state condotte da M.I.D.A. Metodologie d’Indagine per la Diagnostica Artistica di Claudio Falcucci. Il progetto di illuminazione realizzato dall’arch. Adriano Caputo, autore della narrazione luminosa dello spazio – con i suoi collaboratori Giorgia de Rose e Marta Iadecola – è stato possibile grazie al contributo e alla consulenza di LuciOmbre Srl di Roberto Zecchinelli, società specializzata in progettazione illuminotecnica. Insieme hanno individuato l’azienda ILM Lighting di Federico Ognibene per la scelta dei prodotti che potessero integrarsi con rispetto e precisione nell’ambiente della Cappella Capece Minutolo, e Sie srl di Stefano Ciotola per l’installazione.
Accanto alla Cappella, sono stati completati altri restauri fondamentali per la fruizione e la tutela della Cattedrale.
Il grande portone ligneo d’ingresso, risalente al XVI secolo, è stato oggetto di una complessa operazione di recupero curata dai maestri della Dafne Restauri sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, nell’ambito del più ampio progetto del MUDD – Museo Diocesano Diffuso. Il legno, ormai inaridito, è tornato all’antico splendore, le borchie metalliche sono state trattate e gli stemmi della famiglia Capece Minutolo che appaiono sul portone, consolidati.
Restaurato anche il portone laterale su piazza Sisto Riario Sforza, incorniciato da una cornice marmorea e sormontato dalla lunetta raffigurante l’Incoronazione della Vergine, anch’essa sottoposta a un accurato intervento di pulitura e consolidamento.
Sempre su piazza Sisto Riario Sforza, si è concluso il restauro dell’imponente cancellata in ferro e piperno, sormontata da pigne e risalente al XV secolo, un tempo principale accesso alla Cattedrale per i fedeli provenienti da Porta Capuana. L’intervento è stato possibile grazie al generoso sostegno dei mecenati Jan e Joanna Fabre.
Ulteriori lavori hanno interessato due lapidi di grande rilievo storico: quella della famiglia di papa Innocenzo XII Pignatelli di Spinazzola, ubicata nel transetto e databile al XVII secolo, impreziosita da tarsie marmoree e inserti in bronzo come lo stemma della casata ed altri elementi geometrici e fitomorfi; e la lapide della famiglia Dentice del Pesce, del XVIII secolo, posizionata dinanzi alla Sacrestia e restaurata con tecniche tradizionali di intarsio e fissaggio. Entrambe le opere, restituite alla loro originaria ricchezza decorativa, sono state restaurate grazie al contributo diretto delle rispettive famiglie. Si ringrazia Russo Marmi, azienda di antiche tradizioni, per il prezioso lavoro di recupero e restauro.
Credo profondamente nel valore della collaborazione come leva per la tutela del nostro patrimonio artistico. Questi interventi nel Duomo di Napoli dimostrano quanto sia potente l’unione di forze diverse, tutte animate da uno stesso scopo: custodire la bellezza e tramandarla. In particolare, desidero sottolineare il ruolo delle famiglie storicamente legate a questi luoghi, che con senso di responsabilità hanno scelto di partecipare attivamente alla cura delle memorie dei propri antenati. Insieme alla Curia, alla Soprintendenza, al MUDD, agli artigiani, ai mecenati, ai progettisti e ai partner tecnici, abbiamo formato una comunità concreta e operosa, capace di trasformare un’idea in un gesto collettivo di rinascita. È così che, lavorando fianco a fianco, si restituisce dignità al passato e si costruisce il futuro della nostra città” – ha dichiarato Alberto Sifola, presidente di Friends of Naples.
Con questo nuovo ciclo di interventi, Friends of Naples conferma la propria missione di tutela, promozione e riscoperta del patrimonio artistico di Napoli. Attraverso sinergie tra pubblico e privato, l’associazione continua a restituire alla collettività luoghi simbolici della città, rafforzando il senso di appartenenza e la memoria storica dei napoletani.

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Ecco i vincitori della dodicesima edizione del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’

A vincere il Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ 2025, giunto alla sua dodicesima edizione e che vede il patrocinio del Comune di Napoli sono per la categoria Tesi di dottorato, Marianastasia Letizia nata a San Giuseppe Vesuviano, Università degli studi di Napoli, Dipartimento di Scienze Sociali, Dottorato di Ricerca in Scienze sociali e statistiche XXXVII° ciclo. Ha discusso la Tesi dal titolo: “La devianza e la criminalità minorile nella città metropolitana di Napoli: Un’indagine empirica sul fenomeno” – Tutor Prof. Raffaele Savonardo, Co-tutor Prof. Roberto Fasanelli-. Sempre per la categoria di dottorato, Mattia Fossati nato a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, Università degli studi di Milano, Dipartimento di Studi internazionali, giuridici e storico-politici, Dottorato in studi sulla criminalità organizzata XXXVII° ciclo. Ha presentato un lavoro dal titolo: “Da campesinos a paramilitari: origine, consolidamento ed esportazione del modello urabà nelle autodefensas colombiane” – Tutor prof.ssa Marzia Anna Linda Maria Rosti, Co-tutor Prof. Gabriel Alberto Ruiz Romero, coordinatore del dottorato Prof. Fabio Basile-. Infine, per la categoria tesi di laurea magistrale, riconoscimento a Sara Cipriani, nata a Pescara, ha conseguito la laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Teramo con la tesi : “Il ruolo della direttiva dell’Unione Europea sulla tratta di esseri umani sullo sfondo della normativa internazionale in materia” – Relatore prof.ssa Emanuela Pistoia.
I riconoscimenti, tre borse di studio da 1.000 euro ciascuno, sono stati finanziati dai mecenati dell’associazione e del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ e in particolare dalle aziende: EPM di Carmine Esposito e la Tecno di Giovanni Lombardi. Dal Rotary Club Napoli Posillipo PHF 1999 Distretto 2101, presieduto dall’avvocato Fabio Orefice e dal ‘Museo del vero e del Falso’ diretto dal presidente Luigi Giamundo. Si ringrazia, inoltre, per il costante sostegno lo storico Gran Caffè Gambrinus con Arturo Antonio Sergio e la Cooperativa sociale Radio Siani, media partner dell’evento.
La premiazione avverrà giovedì 19 giugno 2025 alle ore 10 presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo – Napoli e interverranno: il sindaco di Napoli Gaetano Manfrediil Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli Aldo Policastro, il docente di Diritto penale, presso il Dipartimento di Scienze politiche – Università Federico II Giuseppe Amarelliil presidente onorario del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ Franco Robertiil giornalista Mimmo Rubio e il cantautore e polistrumentista Jennà Romano. Targhe speciali saranno consegnate all’operatrice teatrale e presidente dell’associazione F.PL. Marina Rippa, alla presidente dell’associazione ‘Figli in Famiglia’ Carmela Manco e allo scrittore ed editore Rosario Esposito La Rossa per il loro impegno civico. 
I lavori saranno coordinati da Nino Danielepresidente del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’. Si rinnova l’impegno dell’associazione ‘Amato Lamberti’ presieduta da Roselena Glielmo che 12 anni fa ha istituito il Premio Nazionale dedicato al compianto sociologo, docente e politico. 
Un impegno che si è specializzato nel corso del tempo a sostegno dei giovani studiosi con il fondamentale contributo di alcuni docenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Scienze sociali, del LIRMaC – Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca su Mafie e Corruzione e che vede il patrocinio del Comune di Napoli.
In questi 12 anni sono stati premiati complessivamente 27 giovani studiosi, selezionati tra una rosa di 313 candidati provenienti dalle maggiori Università italiane e da molte Università straniere.

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