Risparmio e sostenibilità, Doxa: cresce l’economia dell’usato

ROMA – Cresce il mercato dell’usato, trainato dall’online. E incontra consumatori che hanno un approccio innovativo ai consumi, sono alla ricerca dell’affare – il risparmio è il pre-requisito per chi compra – e cercano di liberarsi del superfluo quando vendono, consapevoli che la possibilità di risparmiare, di dare una seconda vita agli oggetti e di favorire la sostenibilità ambientale attraverso il riuso sono una scelta sempre più intelligente. Il valore dell’economia dell’usato, o second hand economy , è stata nel 2017 di 21 miliardi di euro, pari all’1,2% del Pil italiano.I dati vengono dall’Osservatorio Second Hand Economy condotto da DOXA per Subito. Negli ultimi tre anni il volume d’affari di questo settore è aumentato in modo costante grazie al traino della compravendita online, aumentata del 72% dal 2014. Quali dunque le dimensioni dell’economia dell’usato?
Primo punto: il ruolo del digitale. Spiega l’Osservatorio Doxa: “L’online è il driver che guida la crescita del mercato della compravendita dell’usato e da solo pesa € 9,3 miliardi, ovvero il 31% in più rispetto all’anno precedente. Infatti, tra coloro che nel 2017 hanno acquistato e venduto oggetti usati, il 42% ha utilizzato l’online come canale privilegiato per farlo, in particolare per la sua velocità e semplicità, riconosciuta dal 72% del campione”. Il digitale è la risposta ideale soprattutto per comprare e vendere determinati prodotti. “Analizzando infatti cosa viene effettivamente comprato e venduto in Italia attraverso l’online, si comprano soprattutto arredamento e casalinghi, seguiti da auto e libri. Si vendono invece auto, attrezzature sportive e telefonia. Il digitale è un alleato perché permette di guadagnare un tesoretto dai propri beni che non servono più, da reinvestire nelle proprie esigenze, passioni e desideri. Mediamente infatti facendo second hand online si guadagnano € 1.030 dalla vendita (+22%, € 843 nel 2016)”.
Il secondo aspetto da analizzare è relativo alle scelte che orientano l’usato. Il 48% degli italiani dichiara di avere comprato o venduto usato nel 2017, al quarto posto dei comportamenti sostenibili più diffusi, subito dopo la raccolta differenziata, l’acquisto di lampadine a LED e i prodotti a km 0. L’orizzonte di valori che sta dietro all’economia dell’usato è decisiva e unisce la ricerca di risparmio all’affermazione di una libertà di scelta, insieme alla consapevolezza del valore ambientale del riuso.
Spiega l’Osservatorio Doxa: “L’aspetto valoriale ha infatti un ruolo centrale nella decisione di compravendere beni usati, dimostrando che il consumatore oggi vuole fare scelte consapevoli e coerenti con i principi che guidano il proprio stile di vita. In questo contesto, indubbiamente la capacità di poter acquistare facendo un buon affare in termini economici, garantendo un risparmio rilevante, è la prima motivazione per il 70%, affiancata dalla scelta distintiva di trovare pezzi unici, d’antiquariato o non più in commercio (35%) che permettono di rendere unico il quotidiano, e seguita dall’opportunità di conquistare l’oggetto dei desideri perfetto per le proprie necessità e passioni (10%)”. Chi vende lo fa prima di tutto per liberarsi del superfluo (55%), per comprare altri oggetti nuovi o usati (21%) e per guadagnare (19%). “Da queste tendenze – sostiene Doxa – emerge un cittadino italiano molto attento alla sostenibilità ambientale che cerca di favorire attraverso il riutilizzo (66%), legato affettivamente agli oggetti a cui attribuisce la possibilità di una seconda vita (60%) e che non rinuncia ad acquistare oggetti altrimenti costosi a un prezzo conveniente (58%)”. Si tratta di un atteggiamento, fra l’altro, molto più marcato per i millennials.
La mappa dell’usato in Italia svela che ci sono alcune regioni più attive dove fare second hand è all’ordine del giorno come in Lombardia, prima regione assoluta con € 3,4 miliardi di valore generato, seguita dalla Toscana con € 2,8 mld. Terza l’Emilia Romagna con € 2,3 mld e al quarto posto la Sicilia, prima regione del Sud, con 1,5 miliardi. Il podio cambia se si considera il guadagno medio pro capite per i venditori: prima la Toscana con € 1.802, seconda la Lombardia con € 1.289, terza la Sicilia con € 1.090.
E le prospettive future? Sono previste in crescita: l’economia dell’usato per il 75% è destinata ad aumentare ancora nei prossimi 5 anni. Anche perché fra i consumatori c’è la percezione che l’economia dell’usato possa essere un driver di risparmio (49%), in secondo luogo una scelta sempre più ecologica e sostenibile (45%), ma anche distintiva e smart (29%), oltre a rendere i consumi accessibili a più persone (21%) e trasformarsi in un canale di acquisto tra gli altri, normalizzando completamente questa modalità (16%).

di Danila Navarra

L’articolo Risparmio e sostenibilità, Doxa: cresce l’economia dell’usato sembra essere il primo su Comunicare il sociale.

Silenzio, torna il Napoli Strit Festival

NAPOLI – Oltre cinquanta artisti di strada, un percorso sonoro che trasformerà le vie del centro storico tra Piazza del Gesù e Piazza San Domenico in un’esperienza acustica coinvolgente, ma anche reading di poesie e favole, il tutto declinato sul tema del silenzio come scelta per rigenerare la parola. Riparte il Napoli Strit Festival (dall’8 e il 9 giugno) grazie alla partnership con il Napoli teatro Festival Italia, con la sua decima edizione, dopo 11 anni di assenza. “Portavamo in strada – spiega l’organizzatore della rassegna, Ettore De Lorenzo – la magia, il chiasso e i colori delle arti di strada, ora ripartiamo lanciando una sfida a Napoli e al mondo per rigenerare il senso delle parole in un tempo in cui si buttano, sono private di significato. Avremo artisti di strada che useranno solo la gestualità per comunicare la loro arte e la musica che sarà comunque ispirata al silenzio. Attorno al tema abbiamo costruito un cartellone particolare, sperando che la città recepisca questa sfida che parte da una delle città più caotica d’Europa”. Tutti gli eventi sono gratuiti, dalle 17 a tarda sera.

 

 

L’articolo Silenzio, torna il Napoli Strit Festival sembra essere il primo su Comunicare il sociale.

Minori migranti, Parlamento UE: no a detenzione in attesa dello status

ROMA – Tutti i bambini migranti e le famiglie con bambini dovrebbero essere ospitati in strutture non detentive durante la verifica del loro status giuridico. Lo hanno chiesto i deputati europei in una risoluzione non legislativa approvata oggi per alzata di mano. Secondo le stime, sono 5,4 milioni i bambini migranti che vivono in Europa, rileva la risoluzione. Si tratta di 1 bambino migrante su 6 nel mondo (dati UNICEF). Quasi la metà di coloro che sono arrivati negli ultimi anni erano bambini non accompagnati o separati dalla propria famiglia. I deputati sottolineano che la mancanza di informazioni affidabili e la lunghezza del ricongiungimento familiare e delle procedure di nomina dei tutori, nonché il timore di essere detenuti, rinviati o trasferiti, si traducono molto spesso nella fuga dei bambini, che vengono così esposti alla tratta, alla violenza e allo sfruttamento.
Il Parlamento dunque esorta le autorità nazionali ad accelerare le procedure per la nomina di tutori per i minori non accompagnati, i quali dovrebbero essere poi ospitati in strutture separate da quelle degli adulti, al fine di evitare qualsiasi rischio di violenza e abuso sessuale. I deputati si dicono infatti particolarmente preoccupati per lo sfruttamento delle ragazze a fini di prostituzione e chiedono agli Stati membri di intensificare gli sforzi e la cooperazione transfrontaliera per identificare i minori vittime di tratta, abuso e ogni altra forma di sfruttamento.
Nella risoluzione si sottolinea poi l’importanza di istituire un solido sistema di identificazione e registrazione per garantire che i minori entrino in sistemi di protezione nazionali. Richiede inoltre una maggiore cooperazione tra le autorità preposte all’applicazione delle norme e alla tutela dei minori per individuare e proteggere i bambini scomparsi.
Per quanto riguarda le procedure di verifica dell’età, la risoluzione sottolinea che le visite mediche dei bambini dovrebbero sempre essere effettuate “in modo non invadente e nel rispetto della loro dignità”, escludendo categoricamente l’uso della coercizione per l’acquisizione di dati biometrici dei bambini.

di Danila Navarra

L’articolo Minori migranti, Parlamento UE: no a detenzione in attesa dello status sembra essere il primo su Comunicare il sociale.

Parlamento Ue: divieto mondiale di sperimentazione cosmetici su animali

ROMA – Il Parlamento europeo chiede un divieto mondiale di sperimentazione dei cosmetici sugli animali. In Europa la vendita di cosmetici testati sugli animali è stata vietata dal 2013 ma l’80% dei paesi del mondo consente la sperimentazione sugli animali. Per far fronte a questo, i deputati chiedono di costituire una coalizione e lanciare una convenzione internazionale nel quadro delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di fermare la sperimentazione animale sui cosmetici prima del 2023.
Oggi il Parlamento, con una risoluzione non legislativa approvata con 620 voti in favore, 14 voti contrari e 18 astensioni, ha dunque esortato l’UE ad avviare un’iniziativa diplomatica per un divieto a livello mondiale sulla sperimentazione dei cosmetici sugli animali prima del 2023. I deputati sottolineano che il divieto di sperimentazione dei cosmetici sugli animali in Europa non ha impedito all’industria cosmetica europea di prosperare e creare circa due milioni di posti di lavoro. Nel sistema Ue sono però emerse carenze, perché alcuni cosmetici vengono testati sugli animali al di fuori dell’Unione, prima di essere nuovamente testati nell’UE con metodi alternativi e immessi sul mercato comunitario. Tutto questo, fanno notare i deputati, mentre la maggior parte degli ingredienti dei prodotti cosmetici sono utilizzati in molti altri prodotti, come quelli farmaceutici, nei detergenti o in certi alimenti, e possono pertanto essere stati già sperimentati sugli animali in base a leggi diverse. Un altro problema evidenziato dal Parlamento europeo è la mancanza di dati affidabili sui cosmetici testati sugli animali e poi importati nell’UE. L’UE dovrebbe dunque assicurarsi che nessun prodotto introdotto nel suo mercato sia stato testato sugli animali in un Paese non comunitario.
L’obiettivo del Parlamento è quello di arrivare a un divieto globale sia della sperimentazione animale per i cosmetici sia del commercio di ingredienti cosmetici testati sugli animali. Per questo i deputati europei “invitano i leader dell’UE a utilizzare le loro reti diplomatiche per costituire una coalizione e lanciare una convenzione internazionale nel quadro delle Nazioni Unite. Tale divieto dovrebbe entrare in vigore prima del 2023”.

di Danila Navarra

L’articolo Parlamento Ue: divieto mondiale di sperimentazione cosmetici su animali sembra essere il primo su Comunicare il sociale.

Ambiente, sociale, integrazione: ecco il “Monopoli dei diritti”

NAPOLI – È stato subito ribattezzato il “Monopoli dei diritti”. Ed effettivamente il gioco “EquoPlanet” ricorda un po’ quello che probabilmente è il board game più popolare al mondo. Ma qui c’è qualcosa in più: una forte anima didattica. Già, perché i partecipanti non devono fare i conti con il mitico Parco della Vittoria e stazioni varie. Ogni casella li spinge a riflettere su temi come l’equità sociale, la biodiversità, i pregiudizi e gli stereotipi ancora troppo diffusi, la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Argomenti su cui ruota tutto l’impianto di “EquoPlanet”, bella creazione dal respiro educativo firmata dagli studenti di terza A (indirizzo agrario e socio sanitario assistenziale) dell’istituto Sannino-De Cillis di Ponticelli.

Un’idea nata dal progetto sui valori della Costituzione italiana (in occasione dei suoi 70 anni) promosso dalla rassegna “Il Sabato delle Idee”, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, con la stessa scuola napoletana. Cinquecento alunni coinvolti, un mese di attività e venticinque elaborati multimediali incentrati sui principi stabiliti dagli articoli 3 e 9 della Costituzione. Lavori che i ragazzi hanno presentato lo scorso 24 marzo nel corso dell’appuntamento del “Sabato delle Idee”. Poesie, canzoni, video e, appunto, un gioco.

Il kit di “EquoPlanet”, che prevede dai 2 ai 4 giocatori/squadre, comprende un piano di gioco e trenta pedine a rappresentare le diversità di razza, sesso, religione, opinione, lingua, condizione economico-sociale e biodiversità. E ancora, cento gettoni e ottanta carte divise tra imprevisti, probabilità, domande su diritti sociali e biodiversità, da pescare se ci si ritrova rispettivamente sui riquadri rossi, gialli, blu o verdi. Interrogativi a cui i partecipanti dovranno rispondere correttamente per guadagnare gettoni, cercando di non ricorrere al web. L’utilizzo della rete non è proibito. Ma chi sceglierà di affidarsi a internet dovrà restare fermo un turno.

A governare il gioco c’è un SuperCervellone. Vince chi riesce a collezionare il numero più alto di gettoni una volta terminato il giro. Il premio finale? Un sacchetto contenente dei simboli di prosperità, cioè semi di lenticchie o grano da piantare e coltivare. Un premio che si ricollega alla necessità di “un impegno e una cura quotidiana di ciascuno – si legge nel regolamento (scaricabile sul sito de “Il Sabato delle Idee”) – per la realizzazione di un futuro equo e sostenibile in termini economici, sociali ed ambientali”.

di Mario Basile

L’articolo Ambiente, sociale, integrazione: ecco il “Monopoli dei diritti” sembra essere il primo su Comunicare il sociale.