LA GERMANIA DICE ADDIO AL CARBONE

BERLINO – La Commissione tedesca sul carbone che ha stabilito uno storico passo per la Germania, ovvero il phase-out dal carbone nel 2038. Lo comunica Greenpeace. L’organizzazione ambientalista sottolinea però come la data scelta sia incompatibile rispetto alle raccomandazioni dello Special Report dell’IPCC, che afferma che i Paesi industrializzati devono ridurre il consumo di carbone entro il 2030 se vogliamo avere la possibilità di limitare il riscaldamento globale entro 1,5 gradi Celsius. Dopo 21 ore di trattative, Greenpeace e altre organizzazioni ambientaliste hanno dunque raggiunto un traguardo storico: la Germania dirà addio al carbone – di cui è ricca – e non verranno costruite nuove centrali alimentate con questo combustibile fossile. La Commissione sul carbone ha inoltre posto l’accento sulla necessità di proteggere la foresta di Hambach.

GREENEPEACE – «La Germania ha finalmente deciso di accelerare e unirsi alla maggior parte degli Stati europei, fissando una data di uscita dal carbone, assicurando supporto ai lavoratori, e merita un plauso per questo», commenta Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International. «Ma l’aver fissato questo passo al 2038 non permetterà alla stessa Germania o ad altri Stati di mettersi al riparo dai pericolosi impatti dei cambiamenti climatici, né di rispettare gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Settimana dopo settimana raccogliamo sempre più testimonianze sulla crescita di fenomeni legati al clima che cambia, come incendi, violente bufere e altri eventi estremi. Questo dovrebbe spingere gli Stati ad aumentare le ambizioni e decidere più rapidamente e con maggiore incisività». Secondo l’IPCC, il consumo globale di carbone a livello mondiale deve essere ridotto di almeno due terzi entro il 2030, per essere poi azzerato entro il 2050. Questo vorrebbe dire che tutte le centrali a carbone tedesche dovrebbero essere chiuse al più tardi entro il 2030.

2038 – Greenpeace Germania ha fatto parte della Commissione sul carbone e continuerà ad impegnarsi a collaborare con tutte le parti interessate in Germania per apportare le modifiche necessarie per evitare il caos causato dai cambiamenti climatici estremi. «Questo compromesso finalmente sveglia la Germania dal suo letargo in tema di azioni per il clima», dichiara Martin Kaiser, Direttore Esecutivo di Greenpeace Germania. «Il livello di emissioni di CO2 è cambiato di poco nel Paese nel corso degli ultimi anni, a causa del consumo di lignite, quindi è una buona notizia che l’abbandono del carbone non sarà rimandato ulteriormente. Tuttavia, spegnere l’ultima centrale a carbone solo nel 2038 vuol dire non essere abbastanza rapidi per rispondere a quello che decine di migliaia di persone chiedono come soluzione all’emergenza climatica. Continueremo a spingere per un abbandono più veloce del carbone, per proteggere il Pianeta e la gente di tutto il mondo dagli impatti dei cambiamenti climatici», conclude.

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“Essere uomo”, una poesia di Raffaele Urraro sul dramma dei migranti

Pubblichiamo di seguito “Essere uomo”, una poesia di Raffae Urraro. Nato a San Giuseppe Vesuviano, dove tuttora vive e opera, dopo aver insegnato italiano e latino nei Licei, Urraro ora si dedica esclusivamente al lavoro letterario. Giornalista pubblicista, collabora come redattore alla rivista di letteratura e arte «Secondo Tempo» diretta da Alessandro Carandente, ma suoi interventi critici, con saggi e recensioni, sono presenti anche su molte altre riviste.
Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, saggi di poetologia e di critica letteraria, ha condotto varie ricerche nel campo della cultura popolare vesuviana e, relativamente alla letteratura latina, insieme a Giuseppe Casillo ha prodotto varie collane di classici e una storia della letteratura.

un uomo
una volta nato
solo per il fatto di esser nato
è un uomo

e allora?

se è un uomo
non esiste uno spazio che lo confini
a stare immobile

a guardare le stelle o la luna
e a non sapere che fare

e se la terra natia è un sobborgo
senza fiori né piante
e senza sora acqua
come fa ad essere uomo?

e se un potere più nero della notte
lo espunge o lo spinge
nell’abisso delle tenebre
spaventose e nere
come fa ad essere uomo?

e se una guerra insensata
lo depriva del tutto
della casa degli affetti dell’amore
come fa ad essere uomo?

e se la sua terra lo costringe
a varcare i confini della fame
e a camminare di notte nel deserto
alla ricerca di un po’ di luce
come fa ad essere uomo?

e se bussa inutilmente alla porta dell’ovest
e chiede il diritto a vivere
a mani giunte
e
col sacco pieno di guai sulle spalle
come fa ad essere uomo?

e se tu lo risospingi indietro
nel mare che divora la sua vita
o nella terra che lo brucia o lo divora
come fai ad essere uomo?

di Raffaele Urraro

foto di © Romolo Maddaleni Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”

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“GiòNa”, l’evento in ricordo di Don Bosco all’Istituto Salesiano

NAPOLI – “Una funicella da sola fa ben poco, tante funicelle insieme formano una fune grossa e robusta”
Giovedì 31 gennaio 2019, presso l’istituto Salesiano Napoli Don Bosco, si svolgerà, come ogni anno e in
contemporanea con tutte le case salesiane del mondo, la festa evento in ricordo e in onore di don Bosco dal
titolo: “GiòNa” – Giovanni Bosco e Napoli.
Per celebrare il santo della pedagogia del Sistema Preventivo, il Don Bosco Napoli, dalle 15:30 alle 18:00,
accoglierà circa 400 ragazzi provenienti da tutte le educative territoriali e da tutti i centri diurni di Napoli,
per trascorrere un pomeriggio all’insegna del gioco, dello sport, della socializzazione, dell’amicizia e della
riflessione personale e collettiva.
Di seguito il programma della giornata:
15:30 – accoglienza con merenda
16:30 – inizio dei giochi a stand per le scuole elementari e medie/tornei sportivi per le scuole superiori
17:30 – raduno in teatro dal tema “Conosci Giò” e premiazioni
18:00 – Conclusioni e saluti finali
Il Don Bosco Napoli, centro d’accoglienza giovanile, guidato dai Salesiani e da un’equipe tecnica di educatori,
assistenti sociali, psicologi, volontari e insegnanti, dispone al suo interno, di un ampio oratorio, frequentato
principalmente nelle ore pomeridiane per attività ludiche e di formazione, di una comunità di tipo familiare
per minori e per stranieri, di un centro di intervento diurno nella forma semiresidenziale, di un centro di
educativa territoriale e di una scuola professionale

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Sentimmece, lo sportello gratuito di ascolto del rione Sanità

NAPOLI – Mercoledì 30 gennaio la Cooperativa Sociale ERA con Fondazione San Gennaro e le Associazioni JolieRouge e Via Nova presenteranno Sentimmece, lo sportello gratuito di ascolto dedicato ai genitori, agli insegnanti e alle famiglie del Rione Sanità.
Lo sportello sarà inaugurato con una grande festa intitolata Bonaser@Sanità: un’occasione per incontrare la popolazione del quartiere, presentare tutte le attività del progetto ThinkAbility, i laboratori di educazione digitale attivi presso l’Ipogeo di Capodimonte, gustare i fantastici dolci offerti dalla nota pasticceria Poppella, sponsor della manifestazione.
Il progetto ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere un’ importante azione di rinnovamento socio-culturale per i giovani del quartiere, disabili e non, favorendo le relazioni interpersonali e l’inclusione sociale, sviluppando l’autonomia e accrescendo la conoscenza di nozioni di digitale e nuove tecnologie, le abilità di base oltre alla capacità di lavorare in gruppo.
I bambini e i ragazzi del quartiere durante la presentazione potranno intrattenersi in attività ludiche che, con l’impiego delle tecnologie digitali, permetteranno di imparare divertendosi.
La serata sarà allietata da canti e balli della tradizione per vivere un momento magico accompagnati dal suono della tammorra. Sarà un’esperienza unica per godersi il quartiere e per conoscere tutte le iniziative che lo rendono vivo.
Un evento da non perdere dunque. L’appuntamento è dalle ore 17.00 alle 20.00 presso la chiesa di San Severo in Piazzetta di San Severo a Capodimonte 81.
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Formare il disability manager. Striano: «Basta disabili “parcheggiati” »

NAPOLI – Formare professionisti – riconosciuti all’interno del Quadro delle Qualifiche Europee EQF – che siano in grado di operare per l’integrazione dei diversamente abili nelle imprese, nelle scuole, nelle università, facendo leva sulle loro specifiche esigenze e valorizzandone le competenze. Questo l’obiettivo del Master di Secondo Livello in “Esperto dei processi di inclusione delle persone con disabilità nei contesti educativi, formativi e professionali”, promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con SInAPSi, il Centro di Ateneo per l’inclusione attiva e partecipata degli studenti con disabilità, Disturbi Specifici dell’Apprendimento o difficoltà temporanee. Un percorso annuale – 1500 le ore complessive, suddivise tra lezioni teoriche e attività pratiche – rivolto a 30 laureati in possesso del titolo Magistrale, provenienti da diversi ambiti disciplinari (Giurisprudenza, Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione, Ingegneria Biomedica, Programmazione e Gestione dei Servizi Educativi, Psicologia, Scienze dell’Economia, Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, Scienze Filosofiche, Scienze Pedagogiche, Servizio Sociale e Politiche Sociali, Sociologia e Ricerca Sociale), che saranno selezionati in base al curriculum.

L’INTERVISTA – «Spesso i disabili, assunti in un contesto pubblico o privato, non si integrano in maniera efficace oppure vengono semplicemente ‘parcheggiati’ in un posto senza avere incarichi reali – spiega Maura Striano, docente di Pedagogia della Federico II, direttrice del Centro SInAPSi e coordinatrice del Master –. Una figura che ancora oggi manca nel mondo del lavoro è quella del disability manager, colui che è in grado di accompagnare nelle aziende la persona con disabilità, per farla diventare risorsa e capitalizzare al massimo le sue competenze, le sue capacità, nella logica di quello che Amartya Sen definiva capability approach».
Gli sbocchi occupazionali vanno dal monitoraggio e dalla progettazione di piani di inclusione per enti, istituti, organizzazioni attive nel campo dell’educazione alla formazione, all’orientamento e all’accompagnamento al lavoro, fino alla selezione e gestione delle risorse umane in contesti occupazionali pubblici e privati. «Il Master formerà disability manager per le aziende ed esperti di inclusione per le istituzioni scolastiche e le università». Gli stage saranno svolti in collaborazione con FISH Campania, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap: «I corsisti si interfacceranno con disabilità di vario tipo: psichica, motoria, sensoriale. Lavoreranno con la persona disabile per fare il bilancio delle competenze e percorsi di accompagnamento – aggiunge Striano –. Abbiamo realizzato anche un partenariato con l’Inshea di Parigi, che è l’istituto nazionale di ricerca sull’handicap, all’interno del quale sono presenti figure interdisciplinari; in particolare noi ci avvaliamo di sociologi, che si occupano delle rappresentazioni sociali della disabilità e di scardinare gli stereotipi legati ad essa».

di Paola Ciaramella

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