Incontro speciale per i ragazzi partecipanti al Campus Antimafia organizzato dall’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia. A far visita ai 140 giovani, provenienti da Brescia, Bergamo, Cagliari ed anche da Gragnano, è stato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il generale dei carabinieri ha parlato della sua attività prima come ufficiale ed ora come membro del Governo per combattere l’avvelenamento ambientale dei territori in tutt’Italia dove, al pari della Campania, sorgono diverse Terre dei Fuochi, da Nord a Sud. Rispondendo alle domande dei numerosi ragazzi che per una settimana svolgeranno attività sociali nel quartiere di Scampia e nel fondo rustico Amato Lamberti di Chiaiano (bene confiscato alla camorra), Costa ha detto: «I ragazzi è necessario che studino, devono informarsi. In questo modo è più facile per un ministro sapere chi ha di fronte e discutere delle soluzioni». Tornando a ritroso nel tempo, Costa si è soffermato «sull’origine della Terra dei Fuochi che risale addirittura agli anni ’70 quando i ragazzi presenti qui non erano neppure stati concepiti». Ma, l’aggiunta del ministro, «le prime leggi per contrastare gli sversamenti e i roghi si sono avute soltanto tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 mentre la legge sugli Ecodiritti risale al 2015».

TERRA MIA – Tra i disegni di legge depositati da Costa, c’è quello denominato Terra Mia. In che cosa consiste? «Richiama la norma Falcone-Borsellino sulle mafie e prevede la confisca dell’intero patrimonio di chi è stato riconosciuto colpevole di inquinamento. Non solo: i responsabili sono anche destinatari di Daspo, cioè vengono allontanati sui territori che hanno contribuito ad avvelenare». Ma il vero cambiamento è sull’inizio e, soprattutto, la fine delle bonifiche dei terreni inquinati in Campania come in Lombardia o nella zona della Pianura Padana. «Per accelerare le bonifiche – ha ricordato Costa – abbiamo depositato un disegno di legge governativo, che è stato diramato tra i vari ministeri con i quali c’è la concertazione. Il ddl andrà sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni nei prossimi giorni, subito dopo la pausa di Ferragosto. Le bonifiche, non solo in Campania ma in tutt’Italia, procedono ancora troppo lentamente e il cittadino il risultato non lo vede. Una bonifica non può durare vent’anni». Ciro Corona, referente dell’Officina delle Culture Gelsomina Verde spiega i motivi dell’iniziativa. «I giovani del Campus quando giungono qui credono di arrivare nella Terra dei Fuochi. In realtà essa non esiste solo nel napoletano o nel casertano ma ci sono appunto diverse Terre dei Fuochi in tutt’Italia e non solo in Campania. E chi meglio del ministro Costa poteva parlare di queste cose?». Corona ha svelato poi un piccolo retroscena. «Annunciando ai ragazzi che il ministro avrebbe parlato dei diversi territori in Italia, qualcuno di loro è rimasto sbalordito perché credeva che il fenomeno dei roghi non riguardasse il posto da cui provengono. Invece, la problematica esiste in diverse zone del Paese».

di Antonio Sabbatino

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