Accaparramento della terra (land grabbing), è questo il tema al centro del rapporto 2019 “I padroni della terra”. Un fenomeno guidato da interessi economici e politici di poteri sovrani ed imprenditoriali che si svolgono al di sopra dei diritti, dei bisogni e delle speranze delle comunità locali. Il fenomeno si concretizza attraverso l’acquisto, l’affitto sottocosto o l’espropriazione dei terreni alle popolazioni locali per grandi coltivazioni, spesso a monocultura, e per lo sfruttamento di risorse naturali. Il rapporto contiene una serie di informazioni e dati sul tema, raccolti attraverso la fonte Land Matrix, e riporta alcune storie di sopraffazione delle comunità più povere, che non hanno più diritto neanche alla loro terra, alla loro sopravvivenza. Il rapporto parte da una considerazione: la globalizzazione ha reso il nostro Pianeta un unico grande villaggio governato dalla finanza mondiale, e sempre più spesso ci dimentichiamo che questo mondo è anche finito, limitato, e le sue risorse, in particolare quelle non rinnovabili, sono sempre più scarse. In questo quadro globale, i padroni della terra non sono più i suoi custodi ma ristrette élite politiche, finanziarie ed economiche che decidono dello sviluppo di tutti, sfruttando ed esaurendo beni comuni insostituibili (terra e acqua in primis).

Dall’analisi dei casi paese, emerge con forza l’impatto dell’accaparramento delle terre finalizzato all’estrazione di minerali. E’ per questo che il rapporto FOCSIV con Coldiretti avanza alcune raccomandazioni per rendere vincolante l’impegno degli Stati e delle imprese, e per orientare la cooperazione alla difesa del diritto alla terra di contadini e popolazioni indigene.

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