Scadenza

30 settembre 2019

I progetti e le iniziative da finanziare devono essere orientate a concorrere al raggiungimento delle seguenti finalità:
1. Promuovere la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
2. Promuovere un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti;
3. Promuovere le pari opportunità e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze;
4. Promuovere società giuste, pacifiche ed inclusive;
5. Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e
produttiva e un lavoro dignitoso per tutti;
6. Promuovere un’agricoltura sostenibile e responsabile socialmente.

I progetti dovranno riguardare almeno tre tra le seguenti aree d’intervento:

a) Contrasto delle forme di sfruttamento del lavoro, in particolare in agricoltura, e del fenomeno del caporalato;
b) Sviluppo della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani e all’interno delle scuole;
c) Sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;
d) Prevenzione e contrasto delle dipendenze, ivi inclusa la ludopatia;
e) Prevenzione e contrasto delle forme di violenza, discriminazione e intolleranza, con particolare
riferimento a quella di genere e/o nei confronti di soggetti vulnerabili;
f) Contrasto a condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di
marginalità e di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone senza dimora, a quelle in
condizioni di povertà assoluta o relativa e ai migranti;
g) Tutela dei minori con particolare riferimento alla prevenzione e contrasto della dispersione scolastica
e dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo;
h) Sviluppo e rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, anche
attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni;
i) Contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi
di coinvolgimento partecipato.

Compatibilmente con tali priorità, gli interventi devono prevedere un chiaro riferimento alle attività d’interesse generale del Codice del Terzo Settore di cui all’Art. 5 del D.gls 117/17.

 

Possono presentare domanda di contributo in forma singola, o in forma di partenariati, le organizzazioni di volontariato (d’ora in poi: ODV) iscritte nel relativo registro regionale e le associazioni di promozione sociale (d’ora in poi: APS) sia quelle iscritte nel relativo registro regionale sia quelle iscritte nel registro nazionale purché aventi, quest’ultime, almeno una sede operativa nel territorio della regione Campania.

E’ possibile il coinvolgimento di soggetti diversi da OdV e APS, prevedendo l’attivazione di collaborazioni con enti pubblici (compresi gli enti locali) e/o soggetti privati. Tali collaborazioni devono essere a titolo gratuito, cioè non possono essere destinataridi quote di finanziamento, rispetto al costo totale di progetto.

I partenariati devono essere costituiti al massimo da un numero di 3 (tre) partner fra organizzazioni di volontariato e/o associazioni di promozione sociale. Ogni soggetto – sia in forma singola che in qualità di capofila e/o partner di un raggruppamento – può partecipare a uno e un solo partenariato pena l’esclusione di tutte le proposte progettuali.

I candidati dovranno utilizzare esclusivamente la modulitica ufficiale e presentare la proposta proggettuale correlata di tutti gli allegati, pena l’esclusione, mediante trasmissione via pec, esclusivamente in formato pdf. non zippato, al seguente indirizzo “registro.aps.bn@pec.regione.campania.it”.

Il contributo complessivo richiedibile per ciascuna iniziativa o progetto non potrà superare, a pena di esclusione, l’importo di € 20.000,00 (ventimila/zerocentesimi) che non potrà, in ogni caso, superare l’80 % del costo totale del progetto approvato. Il restante 20% è a carico del proponente. Non è possibile inserire nel cofinanziamento a carico del proponente la valorizzazione dell’apporto volontario.

All’Art 8. dell’Avviso sono disciplinate le spese elegibili. Si fa notare, tra l’altro, che tutte le spese imputabili al progetto saranno riconosciute al netto di Iva, tranne il caso in cui questa sia realmente e definitivamente sostenuta dal proponente. La condizione di soggetto Iva o meno va documentata alla Regione Campania con apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da parte del soggetto attuatore.

Inoltre, la redazione del piano dei costi deve rispettare i massimali di spesa:

  • Max 10% per costi di segreteria, coordinamento e monitoraggio;
  • i costi di affidamento a persone giuridiche terze di specifiche attività non potranno superare il 30% del costo complessivo della proposta progettuale;
  • i costi di progettazione non potranno superare il 5% del costo complessivo del progetto;
  • le spese relative ai costi indiretti (canoni di locazione, manutenzioni, spese generali) verranno riconosciute esclusivamente in relazione alla quota parte imputabile direttamente all’attività di progetto oggetto del finanziamento e, in ogni caso, nei limiti del 10 % del costo complessivo del progetto;
  • le spese relative all’acquisto di beni e/o attrezzature saranno ritenute ammissibili solo se strettamente funzionali alle attività progettuali e, quindi, alla effettiva realizzazione del progetto2. In ogni caso, i relativi costi non potranno superare il 10% del costo complessivo della proposta progettuale.

Si fa notare che tra le spese inelegibili di cui all’Art. 9 dell’Avviso, non possono essere previsti oneri connessi a ristrutturazione o acquisto di beni immobili.

Il CSV Napoli supporta le ODV nella presentazione della proposta attraverso la presentazione pubblica del bando, consulenze di gruppo e individuali. Per poter fruire del servizio di supporto è possibile richiedere un appuntamento o ricevere informazioni attraverso il form, scrivendo una mail a progettazione@csvnapoli.it oppure chiamando allo 0815628474. Per accedere al servizio si richiede la lettura del bando. Si precisa il che il servizio di supporto riguarda:

  • chiarimenti sul bando;
  • informazioni suòòe mopdalità di presentazione della domanda;
  • supervisione testuale con indicazioni di eventuali suggerimenti e modifiche finalizzate al rispetto dei requisiti tecnici per l’ammissione a valutazione.

Non saranno avviate nuove consulenze a 7 giorni della scadenza del bando.

La documentazione ufficiale è disponibile sul sito ufficiale cliccando qui.

L’ufficio regionale di riferimento è Terzo Settore, servizio civile e Sport. Il responsabile del procedimento è la dr.ssa Beatrice Zeuli.

FAQ Ufficiali aggiornate al 23 agosto 2019 (Clicca qui)

Di seguito l’interpretazione concordata con i referenti della Regione Campania rispetto ai punti di criticità emersi durante l’incontro dell’11 settembre 2019 presso il CSV di Napoli.

1. Quando un’attività si definisce assegnata a soggetti esterni e quando può essere considerata svolta internamente all’associazione?

Un’attività è svolta internamente quando le risorse che la realizzano sono volontari dell’organizzazione oppure risorse umane retribuite in organico (dipendenti contrattualizzati). Viceversa, in casi di coinvolgimento di singoli professionisti e/o soggetti terzi come aziende, agenzie di servizi etc, l’attività è da intendere quale esternalizzata. 
Per ciò che concerne l’affidamento di incarichi a professionisti c’è una sola eccezione; vale a dire: NON  costituiscono fattispecie di affidamento a terzi (e, quindi, non rientrano nel computo del 30%)  gli incarichi professionali conferiti a  studi associati  purché costituiti in conformità alla legge n. 1815 del 23/11/1939  (Si tratta, in pratica, degli studi professionali che  debbono usare nella denominazione del loro ufficio e nei rapporti con ii terzi esclusivamente la dizione  «studio tecnico, legale, commerciale, contabile, amministrativo o tributario»

 

2. Tutti i costi relativi a “Affidamento attività a soggetti esterni delegati” vanno inseriti nella voce E del Piano economico?

No. I costi relativi alla voce “Affidamento attività a soggetti esterni delegati” sono trasversali al piano economico e dipendono unicamente dal fatto che l’attività sia gestita internamente o assegnata all’esterno.
Ad esempio il costo di un consulente per la comunicazione (voce budget B1) contrattualizzato con una prestazione occasionale oppure l’individuazione di un professionista con partita IVA, va inteso come “Affidamento”. In questo caso il costo imputato incide sul massimale del 30% definito dall’Avviso.
Per le APS, nel rispetto del principio della prevalenza dell’impiego di risorse a titolo volontario, l’individuazione di un socio da contrattualizzare con prestazione occasionale può essere intesa come utilizzo di personale interno. 
Per maggior chiarezza è bene distinguere la ‘delega’ dall”acquisto’:
A) nella  nozione di ‘delega’ propriamente detta vanno ricondotti tutti gli affidamenti a terzi riguardanti ‘attivita’  che hanno una relazione sostanziale con le finalità e gli obiettivi preordinati del progetto e che costituiscono elemento fondante della valutazione;
B) NON rientra nel concetto di ‘delega’ l’acquisizione di  forniture e/o servizi (ad  esempio: noleggio attrezzature, acquisto spazi pubblicitari, acquisto materiale di cancelleria e di consumo, etc….)  aventi carattere meramente accessorio o strumentale rispetto alle finalità e alle azioni che caratterizzano il progetto

Infine, NON rientrano  nel caso di affidamento a ‘terzi’ gli incarichi  da parte di associazioni a propri associati ovvero ad associati  di enti  ‘partner’ (NON collaboratori) di progetto

 

3. Si possono suddividere i costi di progettazione tra la voce A1 e la voce E1?

Si, purché il compenso totale non superi il 5% del costo totale del progetto. Va altresì specificato che se l’intero costo di progettazione o parte di esso venisse imputato alla voce E1, esso inciderà anche sul massimale del 30% di quota di budget da imputare agli Affidamenti esterni.

 

4. E’ possibile cofinanziare il progetto con quote di ammortamento?

Si, è possibile inserire l’ammortamento alla voce D.2 qualora il bene su cui l’ammortamento stesso è valutato sia utile per lo svolgimento delle attività progettuali. L’ammortamento va rendicontato secondo le norme in vigore. 
In tal caso, i relativi costi possono essere riconosciuti limitatamente al diretto utilizzo del bene in relazione alle effettive necessità progettuali, alla durata progettuale e alla quota d’uso e (in caso di utilizzo di beni immobili)  di superficie effettivamente utilizzate. Rientrano  (a mero titolo di esempio) nella documentazione (che sarà, comunque,  dettagliata nell’atto di concessione del cofinanziamento) da produrre in sede di verifica amministrativo-contabile : contratto di locazione registrato, contratto del servizio di pulizia, singole fatture, etc  in relazione alle quali verranno richiesti una serie di prospetti illustrativi quali, ad esempio: prospetto dettagliato riferito ai giorni di effettivo utilizzo dell’immobile oppure prospetto di  calcolo illustrativo dell’imputazione pro-quota del costo, e così via
Per ciò che concerne l’ammortamento, esso è consentito per i beni e le attrezzature che costituiscono immobilizzazioni (cd beni a fecondità ripetuta) a condizione che i beni oggetto di ammortamento non abbiano già usufruito di contributi pubblici. Il costo dell’ammortamento dovrà essere calcolato  secondo le norme fiscali vigenti e in base aicoefficienti emanati dal MEF.(DECRETO MINISTERIALE 31 dicembre 1988).  In ogni caso, il costo dell’ammortamento dovrà essere direttamente riferito al periodo dell’attività progettuale e alla effettiva quota di utilizzo del bene nell’attività stessa