15 Set, 2015 | News dalle odv
Ancora una volta i rappresentanti dell’Unione europea hanno vergognosamente mostrato assenza di leadership e capacità di risposta alla crisi globale dei rifugiati. Lo ha dichiarato Amnesty International, commentando le conclusioni del vertice di emergenza dei ministri dell’Interno degli stati membri, svoltosi ieri, 14 settembre, a Bruxelles.
Il vertice doveva esaminare una serie di proposte presentate il 9 settembre dalla Commissione europea, tra cui un meccanismo redistributivo di emergenza destinato ad alleviare la pressione sugli stati membri di frontiera, nei quali i rifugiati subiscono gli effetti di un sistema d’asilo europeo che sta andando a pezzi.
La riunione è terminata con l’adozione della proposta, già emersa a maggio, di redistribuire appena 40.000 persone dalla Grecia e dall’Italia nel giro di due anni. I ministri dell’Interno non hanno trovato l’accordo su un numero tre volte superiore, rinviando la questione a un nuovo vertice previsto a ottobre.
“Le proposte sul tavolo erano già modeste e abbondantemente distanti da una risposta complessiva dell’Unione europea alla crisi globale dei rifugiati. Ma i ministri dell’Interno non sono stati capaci di accordarsi neanche su quelle. Mentre la crisi dei rifugiati cresce ogni giorno di più, la reazione dell’Unione europea è basata sull’inerzia, altro che sulla risolutezza” – ha dichiarato Iverna McGowan, direttrice ad interim dell’Ufficio di Amnesty International presso le Istituzioni europee.
L’esiguità del numero delle persone da redistribuire lascerà decine di migliaia di persone in condizioni terribili negli stati membri di frontiera.
Inoltre, poiché non verrà data la possibilità di scegliere la destinazione, è possibile che molte delle 40.000 persone saranno trasferite in stati membri in cui non hanno legami familiari e le prospettive d’integrazione sono limitate.
Alla vigilia del vertice dei ministri dell’Interno, Amnesty International aveva presentato (anche al ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano) una serie di proposte per rimediare al fallimento del sistema europeo d’asilo, con l’obiettivo di assicurare alle persone bisognose di protezione internazionale un ingresso sicuro e legale in Europa e, qui, una vita in condizioni di sicurezza e dignità.
“L’Unione europea sta presentando la redistribuzione come la soluzione alla crisi dei rifugiati. A parte l’inadeguatezza del contenuto, questa misura non potrà essere una soluzione duratura per aiutare richiedenti asilo e rifugiati” – ha sottolineato McGowan.
“La gravità della situazione nei paesi di primo arrivo può essere risolta consentendo l’accesso in tutta l’Unione europea attraverso percorsi legali e sicuri e prevedendo il reciproco riconoscimento dello status di rifugiato. Ciò che serve è un totale ripensamento dell’approccio dell’Unione europea all’asilo, non nuove barriere e altri bisticci sulle quote” – ha concluso McGowan.
Per approfondimeti www.amnesty.it
15 Set, 2015 | News dalle odv
La povertà educativa, cioè la mancanza delle competenze necessarie per uno sviluppo adeguato e per farsi strada nella vita, è una mina innescata sul futuro di milioni di bambini e adolescenti italiani. Quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale: povertà economica e povertà educativa, infatti, si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. D’altra parte, notevoli sono le carenze di servizi e opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche: solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative, sportive, formative e culturali, con punte estreme in Campania (84%), Sicilia (79%) e Calabria (78%)[2]. In particolare, il 48,4% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, il 69,4% non ha visitato un sito archeologico e il 55,2% un museo, il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva.
Lo rivela il nuovo Rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa”, diffuso nell’ambito della Campagna “Illuminiamo il Futuro”, partita nel 2014 per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno. Lo studio fornisce dati ed elaborazioni originali e lancia 3 Obiettivi, ambiziosi ma realistici – elaborati con il contributo di un Comitato Scientifico, per eliminare entro il 2030 in Italia la povertà economica ed educativa, sull’esempio dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibili indicati dalle Nazioni Unite: 1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni; 2. Tutti i minori devono poter avere accesso all’offerta educativa di qualità; 3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa. Ogni obiettivo è declinato attraverso l’individuazione di target specifici e obiettivi intermedi. Per raggiungere tale traguardo, Save the Children invita ad un’azione immediata tutti gli attori e istituzioni impegnati nella tutela dell’infanzia nel nostro paese e presenta una serie di proposte specifiche.
L’analisi contenuta nel Rapporto indica che una maggiore offerta di servizi educativi di qualità determina minore povertà educativa: i ragazzi provenienti da famiglie povere ma che hanno frequentato almeno un anno di scuola dell’infanzia superano i livelli minimi di competenze sia in matematica che in lettura a differenza dei coetanei che non hanno avuto questa possibilità. Tuttavia, in Italia solo il 14% dei minori tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, con notevoli differenze tra le regioni. L’offerta di qualità si misura anche sul numero delle classi che garantiscono il tempo pieno nella scuola primaria e secondaria: il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno (solo la Basilicata si avvicina al 50%, contro il 92% di Molise e Sicilia, l’89% della Campania, l’87% dell’Abruzzo e l’84% della Puglia), percentuale che sale all’80% nella scuola secondaria di primo grado: in tutte le regioni, con l’eccezione di Basilicata (41%), Calabria (55%) e Sardegna (56%), più del 70% delle classi non garantisce il tempo pieno. E in molti casi le attività pomeridiane sono a pagamento. Riguardo al servizio di mensa, fattore importante per promuovere le competenze cognitive e non cognitive, questo è assente nel 40% delle scuole, con percentuali più alte in Puglia (53%), Campania (51%) e Sicilia (49%) e minori in Piemonte e Lombardia (27%) e in Liguria (29%).
“Gli Obiettivi 2030 indicati nel Rapporto sono realistici e raggiungibili”, afferma Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. “La misura più urgente resta l’adozione di un piano di contrasto alla povertà assoluta dei minori con misure di sostegno al reddito delle famiglie, accesso gratuito alle mense scolastiche e ad altre opportunità di tipo educativo. Auspichiamo che siano varati i decreti legislativi della riforma della scuola – particolarmente cruciali in primo luogo per quanto riguarda la riforma dei servizi per la prima infanzia – e che siano effettivamente realizzati, con la messa a disposizione delle risorse necessarie ed un monitoraggio serrato, alcuni obiettivi quali l’ampliamento del tempo scolastico, la digitalizzazione, il potenziamento dell’offerta educativa. Gli interventi per contrastare la povertà educativa non devono in ogni caso riguardare solo le scuole, ma è tutto l’ambiente di vita dei bambini e degli adolescenti a dover giocare il ruolo di “comunità educante”. In questo senso, un banco di prova fondamentale riguarda l’utilizzo delle risorse della nuova programmazione europea, per lasciarsi alle spalle la stagione degli interventi spot, una tantum e frammentari e definire un utilizzo strategico integrato con le risorse ordinarie. E’ di grande importanza anche il tema della riqualificazione degli spazi urbani degradati,affinché i bambini e i ragazzi possano usufruire di spazi per il gioco, lo sport, le attività culturali e artistiche”.
Il Rapporto completo è disponibile al link: www.savethechildren.it/pubblicazioni
14 Set, 2015 | News dalle odv
Sarà Anna Tatangelo il volto della campagna LILT FOR WOMEN – Campagna Nastro Rosa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), giunta oramai alla sua XXIII edizione. Con la head “Fai prevenzione: proteggilo anche tu!” la Tatangelo, fotografata in un abbraccio protettivo a seno nudo, invita tutte le donne a proteggersi dal big killer numero uno per il genere femminile, il tumore al seno.
L’ abbraccio simboleggia il gesto più intimo per dire: “Mi voglio bene, per questo mi prendo cura della mia salute”, e l’invito a tutte le donne a fare altrettanto. “La prevenzione deve diventare uno stile di vita” – dichiara Anna Tatangelo – “tutte/tutti noi dobbiamo capire che basta poco: ritagliarsi del tempo con appuntamenti fissi, calendarizzati, per controllare la nostra salute e vivere meglio, e, soprattutto, non rischiare di accorgerci troppo tardi del male”.
“Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a beneficio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”, dichiara il prof. Francesco Schittulli, Presidente Nazionale LILT e chirurgo senologo.
La Conferenza stampa di presentazione della campagna è fissata per il 25 settembre p.v., presso il “Marriott Park Hotel”, Via Colonnello Tommaso Masala 54, Roma.
Per saperne di più www.legatumori.it
14 Set, 2015 | News dalle odv
Sabato 17 ottobre, in occasione della “Giornata Mondiale contro la povertà“, la rete nazionale delle organizzazioni della Campagna ‘Miseria ladra‘ promuove una manifestazione nazionale a Roma contro le diseguaglianze sociali e la miseria.
In Italia e in Europa si registrano livelli inaccettabili di diseguaglianza e povertà. Infatti negli ultimi 7 anni il nostro paese è stato travolto dalla crisi. I dati fotografano un paese fragile, povero, segnato dalla disoccupazione e dalla disuguaglianza sociale: sono più di 8 milioni le persone in povertà relativa e 4,2 milioni in povertà assoluta. Secondo Eurostat un terzo della popolazione è minacciato dalla povertà. Sono più di 1 milione i minori indigenti, anche la dispersione scolastica ha subito un’impennata arrivando a oltre il 17%. Per non parlare della piaga della disoccupazione, della precarietà e dei ‘lavoratori poveri’. Lo stato sociale in questi anni è stato depotenziato, fino a tagliare dal 2008 al 20014 il 58% del fondo sociale.
Di fronte a questa situazione è necessario e urgente cambiare rotta e fare ognuno la propria parte per rimettere al centro la dignità e la giustizia sociale, precondizione per sconfiggere mafie e corruzione.
Per questo motivo la rete nazionale delle organizzazioni che fanno parte della campagna ‘Miseria ladra’ ha deciso di lanciare il 17 ottobre a Roma una giornata di mobilitazione aperta a tutte e tutti per rimettere al centro il diritto all’uguaglianza e alla dignità sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Tra le proposte della manifestazione l’impegno per l’aumento dei finanziamenti destinati al welfare e l’introduzione di una buona legge che garantisca un reddito di dignità.
Per informazioni sulla campagna: www.miserialadra.it
11 Ago, 2015 | News dalle odv
Dal 14 al 20 settembre 2015 la UILDM sarà nelle piazze con la prima edizione della Settimana delle Sezioni UILDM. Un evento nuovo di cui saranno assolute protagoniste le 70 Sezioni locali dell’Associazione, presenti in tutta Italia: le persone e i loro volti, le storie, le attività in cui sono coinvolte. L’evento avrà come obiettivo far sentire la loro voce e valorizzarne l’impegno, perché la UILDM è fatta di donne e uomini, di azioni che si concretizzano ogni giorno per rispondere alle tante e diverse esigenze delle persone con malattie neuromuscolari, in un’ottica di solidarietà e sussidiarietà, in stretta relazione con le comunità locali.
Sui banchetti promossi dai Volontari verranno offerte le Farfalle della Solidarietà, il caratteristico gadget di peluche, rosa o azzurro, che accompagnerà la Settimana e ci aiuterà a “Mettere le ali ai nostri Territori”, per porre in primo piano tutti coloro che convivono, combattono e sostengono la lotta contro le malattie neuromuscolari, e per raccontare un territorio che vive, respira e agisce riuscendo a offrire servizi e aiuto concreto.
11 Ago, 2015 | News dalle odv
Sabato 3 e domenica 4 ottobre 2015 la Fondazione Progetto Arca sarà nelle principali piazze italiane con l’evento “La Zuppa della Bontà”.
Attraverso un centinaio di banchetti e l’aiuto di tanti volontari saranno distribuite oltre 30.000 zuppe confezionate, per scaldare l’inverno delle persone senza dimora.
Perché proprio la zuppa? Progetto Arca ha scelto questo alimento per il suo spiccato valore simbolico. La zuppa è un pasto sano, ricco di nutrienti, alla portata di tutti e perfetto per rifocillare e dare ristoro a persone che, vivendo in strada, non hanno la possibilità di consumare un pasto caldo.
Tre le tipologie di prodotto offerte: la zuppa rustica, il minestrone alla montanara e il misto di legumi e cereali, prodotti dall’azienda vicentina Pedon, partner dell’evento.
L’intero ricavato dell’iniziativa andrà a sostenere la preparazione e la distribuzione di 26.000 pasti caldi per le persone senza dimora durante l’emergenza freddo del prossimo inverno.
Attivati anche tu, il 3 e il 4 ottobre potrai unirti a uno dei banchetti che saranno allestiti oppure organizzare il tuo nella piazza più vicina a te.
Per candidarti come volontario, scrivi una email a: domitillamusella@progettoarca.org (Domitilla Musella – Referente la Zuppa della Bontà).