Prosegue al Maschio Angioino la mostra di pittura”Lelle Levi Sacerdoti: lessico pittorico familiare”

La prima antologica dedicata a Lelle Levi Sacerdoti, organizzata e promossa dalla Fondazione Valenzi grazie al contributo della Regione Campania e del Ministero della Cultura, con la collaborazione della Fondazione Carlo Levi, è stata curata da Carlo Sacerdoti e Olga Scotto di Vettimo, intende offrire alcuni spunti di indagine sull’opera e sul contesto culturale in cui è vissuta l’artista. Unica donna pittrice in una famiglia di artisti, Lelle Levi è stata ponte culturale tra generazioni. In mostra circa 40 lavori: accanto alle opere di Lelle, anche dipinti del padre Ercole Levi, del fratello Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975), del figlio Guido Sacerdoti (Napoli 1944-2013), del nipote Stefano Levi della Torre (Torino 1942).

La mostra è visitabile dalle 10 alle 17 dal Lunedì al Sabato, il catalogo è edito da artem.
Nel corso della mostra si svolgeranno due eventi:
il 24 febbraio la presentazione del catalogo e il 6 marzo il finissage. In queste occasioni interverranno oltre ai curatori, critici e prestatori delle opere.

Chi era Adele Levi:
Formatasi sugli insegnamenti del padre Ercole, Lelle ha poi seguito le istanze artistiche del fratello Carlo Levi, celebre pittore e scrittore antifascista, riferimento imprescindibile e preziosa eredità cultuale anche per i nipoti Guido Sacerdoti e Stefano Levi della Torre.
Letterata, pittrice, pianista, Adele Levi (Lelle) nasce a Torino nel 1912. Scarne sono le testimonianze pittoriche riferibili al tempo vissuto in città, mentre molto più cospicua è la produzione legata ai lunghi soggiorni, soprattutto estivi, a Villa Levi ad Alassio, a partire dagli anni ‘20. I paesaggi liguri e il giardino della villa di famiglia, con piante di agave, alberi di carrubo e olivo, ricorrenti anche nei dipinti Carlo Levi, diventano soggetti privilegiati di tanta produzione di Lelle.
All’inizio del 1942, Lelle si trasferisce a Napoli, città del marito Edoardo Sacerdoti. Qui nascono i figli Guido, Franco e Paola. Gli anni del dopoguerra sono scanditi dalla vita nella splendida dimora di Villa Haas al Vomero e dai soggiorni a Sorrento e ancora ad Alassio. I ritratti e, soprattutto, i paesaggi e le nature morte costituiscono il tema dominante della produzione di questi anni, rilevando un’acuta osservazione dei modi e delle suggestioni della produzione del fratello Carlo.Lelle Levi Sacerdoti muore a Napoli nel 1985. Lelle Levi Sacerdoti ha esposto di rado: la prima volta una personale alla Galleria del Ponte a Napoli nel 1959 e, successivamente, a mostre collettive a Napoli.

Per ulteriori info scrivere a segreteria@fondazionevalenzi.it

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“I fuoriclasse di Napoli’, il progetto che mira a contrastare l’evasione scolastica

Una serie di iniziative, didattiche, ludiche, sportive, musicali per ribadire l’importanza di contrastare l’evasione scolastica che priva le giovani generazioni di importanti strumenti di conoscenza nel percorso di costruzione del proprio futuro. È quanto prevede il progetto denominato “I fuoriclasse di Napoli’’, promosso da realtà come l’Agorà Partenopea e Callysto Aps, giunta quest’anno alla sua terza edizione. L’inaugurazione sabato 27 gennaio al centro Sportivo Football Club di via Privata Scippa a Secondigliano con un match tra la Napoli Futsal e il Terzo Settore & Friends. A prendervi parte rappresentanti istituzionali, esponenti del mondo della scuola, dell’Associazionismo, del Terzo Settore stesso come il presidente del Csv Napoli Nicola Caprio.

Il contrasto all’evasione scolastica-  Il presidente dell’associazione l’Agorà Partenopea, l’avvocato Manuel Fabozzo, ribadisce: «La lotta alla dispersione scolastica è sempre una priorità per noi e per le istituzioni, vista che sui nostri territori risulta essere tra le più alte d’Europa». D’altra parte nella città di Napoli alcuni dati riferibili all’anno scolastico 2022-2023 e diffusi dal Comune – che si avvale di un’apposita piattaforma per cercare di intercettare i minori che non frequentano le classi – hanno parlato chiaro: 533 segnalazioni e 120 inadempienti (0,35% del totale) della Scuola Primaria; 729 e 235 inadempienti (0,88% del totale) per le Scuole Secondarie di Primo Grado; 682 segnalazioni e 354 inadempienti (1,52% del totale) per le Scuole Secondarie di Secondo Grado. Alla Settima Miano-San Pietro a Patierno-Secondigliano, dove si è tenuto l’incontro di calcio sabato, per la Scuola Primaria dell’anno scolastico 2022-2023 sono state 89 le segnalazioni, con 39 inadempienti, pari a 1,25%; per la Scuola Secondaria di Primo Grado, 114 le segnalazioni e 45 gli inadempienti e cioè l’184%. Infine, per la Scuola Secondaria di Secondo Grado 93 segnalazioni e 58 inadempimenti, pari al 5,08%.  L’associazione Agorà Partenopea segue circa 110 ragazzi e porta avanti nel quartiere Secondigliano corsi di chitarra e pianoforte (presso l’istituto Sauro-Pascoli) Calcio a 5 (proprio al Football club di Traversa Privata Scippa) e doposcuola alla chiesa dell’Immacolata Concezione. Un’esperienza diretta e costante che fa dire al presidente Fabozzo come «il nucleo familiare» sia «il principale motivo della dispersione scolastica» dei ragazzi. «Parliamo – aggiunge lo stesso Fabozzo – di famiglie con difficoltà economica, con genitori in carcere, monogenitoriali. Le famiglie non ci supportano nelle nostre attività, nonostante i nostri corsi sono gratuiti. Ci accorgiamo che le persone dopo 4-5-6 incontri non vengono perché c’è poco rispetto e poca disciplina anche nei familiari stessi». Al contrario, il binomio «scuola-associazione è invece più forte ma la battaglia riguarda tutti i vari livelli istituzionali» conclude sempre il presidente de L’agorà Partenopea. Francesco Micera, presidente di Callysto Aps (con sedi a San Giovanni a Teduccio, San Giorgio a Cremano, nel nolano, a Giugliano), soggetto capofila del progetto “Scudi’’ portato avanti nell’ambito di un piano del Pnrr finalizzato al contrasto dell’evasione scolastica sul territorio delle periferie di Napoli e di alcuni Comuni dell’area metropolitana, non nasconde le difficoltà. Nonostante ciò, però, non si fa abbattere. «I problemi ci sono ma ci sono anche le soluzioni. Noi cerchiamo di porre in essere una serie di attività collaterali al percorso scolastico attraverso l’arte, lo sport, il Servizio Civile per cercare di far capire ai ragazzi che la strada intrapresa è quella sbagliata. Il nostro intento è di farli riavvicinare al mondo della scuola». Anche Micera conferma come «il minimo comune denominatore della dispersione scolastica, al di là delle più disparate situazioni, è un contesto familiare difficile». Partendo da questo, poi, ci si allarga «ad altri tessuti sociali nei quali i ragazzi e i bambini sono immersi». La soluzione? Il presidente di Callysto risponde così: «Dal nostro punto di vista, si deve partire dalle famiglie per poi coinvolgere le altre istituzioni di prossimità. Il dialogo continuo è fondamentale e anche lo sport, esempio è la partita di calcio al Football Club di sabato, fa comunità».

Parola al presidente del Csv e alle istituzioni- Per il presidente del Csv Napoli, Nicola Caprio, da un progetto quale “I fuoriclasse di Napoli’’ «viene fuori un messaggio importante: i giovani, le famiglie, i ragazzi che si avvicinano al terzo settore, le società sportive, le associazioni devono essere unite. È ancora più importante sottolinearlo in data come il 27 gennaio, Giornata della Memoria». Secondo il presidente Caprio «sono i territori a dover essere protagonisti con i giovani, le famiglie e le scuole. Noi come Csv Napoli ci crediamo e saremo sempre a supporto a sostegno delle associazioni che si dedicano ai giovani e ai minori». Alla partita di Secondigliano anche l’assessore alla Sicurezza dell’amministrazione comunale di Napoli, Antonio De Iesu. L’ex questore di Napoli assicura «costante vicinanza al mondo delle associazioni, davvero prezioso visto che copre tante aree che il Comune non riesce a coprire per proprie carenze. Sul tema della dispersione scolastica il Comune di Napoli è stato capofila realizzando una piattaforma, che tenteremo di estendere anche alla Città Metropolitana». Tale strumento, spiega l’assessore, «ci consentirà di avere un quadro completo della situazione in sinergia con la Procura dei Minori, con l’Ufficio Scolastico regionale, con il Comune e gli assistenti sociali». C’è un altro punto toccato da De Iesu: quello del rilevamento dei dati sull’evasione scolastica. «Sino a quanto tempo fa le statistiche si facevano alla fine dell’anno. Così non va bene perché la statistica non è fredda. Bisogna invece cogliere altri segnali come per esempio quello di un ragazzo che per 10 giorni non va a scuola». Partendo da approfondimenti più circoscritti nel tempo, «le agenzie formative devono dare un segnale e capire del perché quel ragazzo a scuola non va». L’assessore alla Sicurezza della giunta Manfredi fa un esempio per rafforzare tale tesi.  «L’attore Paolo Villaggio nel film “Io speravo che me la cavo’’, film dal grande valore etico e morale, impersonava un professore di scuola intento ad andare nelle famiglie a prendere i ragazzi che non frequentavano la scuola. Il primo segnale dei disagi è proprio un contesto familiare inadeguato». Il vicepresidente della Settima Municipalità, Giuseppe Grazioso afferma: «Noi cerchiamo di supportare la battaglia contro la dispersione scolastica attraverso anche iniziative del genere. La scuola è il sale della vita per i ragazzi. Con il Pnrr l’istituzione scolastica può essere ancora maggiormente funzionante e funzionale, con la necessità di garantire solo la manutenzione ordinaria e non più, nel tempo, quella straordinaria».

Le dirigenti scolastiche- In prima linea, ovviamente, chi dirige istituti scolastici situati in contesti difficili. Nella giornata di sabato 27 gennaio, inaugurazione della terza edizione de “I fuoriclasse di Napoli’’, a dare la propria testimonianza anche due presidi: Maria Incoronato, alla guida del 69esimo circolo didattico Stefano Barbato, nel quartiere Barra, e dal 1 settembre sarò dirigente dell’Ic Stefano Barbato-Marino Santa Rosa (del quartiere Ponticelli) e Monica Marasco, dirigente scolastica dell’Istituto Giovanni Pascoli 2 di Secondigliano. «Il fenomeno più sottile e pericoloso è quello della dispersione interna, endemico con saltuarie interruzioni del ciclo scolastico, cosa che non ci consente di intervenire direttamente» afferma la dirigente Incoronato aggiungendo: «Con la nostra scuola abbiamo istituito delle attività pomeridiane, oltre ai percorsi già autorizzati di Scuola Viva, nell’ambito di un progetto denominato Una Scuola Nata per Me. L’abbiamo fatto – spiega la dirigente del 69esimo circolo didattico Stefano Barbato – perchè c’erano genitori impegnati al lavoro sino alle 17». Tra le varie iniziative proprio quelle connesse allo sport, in collaborazione con il centro Ester di Barra e attraverso l’utilizzo della palestra della Stefano Barbato, che grazie a un accordo con il Comune di Napoli è aperta sino alle 22 e in collaborazione con la Callysto Aps. «I bambini sono degli utenti privilegiati. Lavorare con il territorio è fondamentale Solo così si crea sviluppo, circolazioni di bellezza, arte e idea di legalità». «La dispersione è un problema, ma quella più difficile da contrastare è quella a singhiozzo. Molte famiglie del Meridione non capiscono l’importanza di mandare i ragazzi a scuola» afferma dal canto suo la dirigente dell’Istituto Giovanni Pascoli 2 di Secondigliano, Monica Marasco che ricorda, tra le altre cose, «il nostro impegno per permettere ai bambini rom del territorio di frequentare la scuola, grazie a un servizio di trasporto bus del Comune di Napoli. I numeri erano migliorati, anche se poi qualcuno è andato via perché i rom sono camminanti. Qualcun altro li abbiamo persi anche a causa della pandemia vista l’impossibilità per loro di fare lezione in modalità didattica a distanza». La Marasco conclude: «Noi cerchiamo di seguire i ragazzi sin dall’infanzia, è lì la prima avvisaglia del pericolo della dispersione. Abbiamo monitoraggi continui con comunicazioni costanti con gli assistenti sociali, oltre ad aver aderito ai progetti di Scuola Viva».

di Antonio Sabbatino

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Parco archeologico di Ercolano: nel 2023 il numero di visitatori più alto di sempre

Il 2023 al Parco Archeologico di Ercolano si è chiuso con 563.165 visitatori, il numero di accessi più alto di sempre, superato il numero di visitatori del 2019, anno di pre-pandemia. Ai precedenti bisogna aggiungere anche i dati di visita alla mostra Materia sui legni dell’antica Ercolano svoltasi presso la Reggia di Portici, con i quali si arriva a sfondare il tetto dei 600.000 ingressi. Un successo che conferma anche dal punto di vista quantitativo la proiezione del Parco verso una crescita qualitativa dell’offerta culturale.

Piena soddisfazione espressa dal Direttore del Parco Francesco Sirano, che dichiara: “Per un archeologo dirigere un Parco Archeologico come quello di Ercolano è la fortuna della vita! Poi superare certi traguardi rappresenta l’appagamento per le giornate lavorative che, insieme ad uno staff eccezionale e appassionato, viviamo sempre con grande gratificazione. Dall’inizio del mio mandato, negli anni noi tutti del Parco siamo stati spettatori/attori di una nuova impostazione dell’offerta culturale alla quale è corrisposta una progressiva crescita del numero dei visitatori, bloccato solo dalla poco felice parentesi del Covid. Il 2023 per il Parco rappresenta il giro di boa; con iniziative culturali (quali la Mostra “Materia”, i Close Up cantieri, I Venerdì di Ercolano, gli Ozi di Ercole, visite al teatro antico, Il Giardino degli Ozi), offerte diversificate e numeri che hanno superato ogni anno e ci aspettano solo nuove soddisfazioni e appagante impegno, consolideremo questa crescita con offerte culturali sempre più attente, confermando l’attenzione posta per la comunità territoriale e gli enti circostanti”.

 

Sulla scorta dei positivi riscontri del 2023 è già partita la prima delle tante iniziative del 2024  dedicate all’ampliamento della fruizione con l’apertura della Casa della Gemma, gioiello tra le più grandi dell’intero sito archeologico, famosa per i preziosi mosaici pavimentali; aperta al pubblico in questi giorni, sarà visitabile fino all’11 aprile. La visita alla domus, accessibile dalle 9 alle 13, è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco – per info e orari https://ercolano.beniculturali.it/oraricontatti/.

Dal mese di febbraio verrà riproposto inoltre Close up cantieri, format caro al pubblico del Parco, visita guidata ai cantieri in veste di diretti protagonisti per immergersi nel dietro le quinte dei cantieri di restauro.

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“Al cuore della Partecipazione. Tra Storia e Futuro”, confronto ad Aversa

Sabato 10 febbraio mattina presso l’Istituto “Giacinto Sagliano” di Aversa si terrà l’incontro aperto tra Chiesa diocesana e Società civile dal titolo “Al cuore della partecipazione. Tra storia e futuro”, promosso dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro in vista della Settimana sociale di Trieste. Alla mattinata di condivisione e confronto parteciperanno amministratori pubblici, esponenti del mondo della scuola e dell’università, operatori pastorali, rappresentanti di associazioni, e volontari delle parrocchie con l’obiettivo di sviluppare proposte, dialoghi e occasioni di riscatto comunitario sui temi della Democrazia e della Partecipazione.

 

Così questo primo incontro diocesano verso la Settimana sociale 2024 sarà organizzato in due momenti: prima un momento comunitario di presentazione dei temi e delle modalità di lavoro, a seguire gli invitati si divideranno in gruppi per ambiti tematici così da poter partecipare attivamente al confronto e dare i propri contributi di riflessione sul tema della partecipazione.

 

La mattinata comincerà alle ore 9.00 con l’accoglienza e l’accredito dei partecipanti presso l’Istituto di Via Roma n. 304. A seguire il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, presenterà il documento preparatorio della 50a Settimana sociale dei Cattolici in Italia quale spunto di riflessione per il dibattito dei partecipanti. Sarà possibile confrontarsi, infatti, in specifici laboratori tematici declinando – in relazione alle esperienze ed alla conoscenza specifica del territorio – il tema della «Democrazia e della Partecipazione, tra storia e futuro». Facilitatori dei laboratori i cinque delegati (Angelo Cirillo, don Giuliano Antignano, Roberta Becchimanzi, Maria Galluccio, Genoveffo Pirozzi) che insieme al vescovo Angelo Spinillo rappresenteranno la diocesi di Aversa alla Settimana sociale del 3-7 luglio 2024. I laboratori individuati sono: Città attiva, inclusione e nuovi stili di vita; Povertà e marginalità; Cittadinanza, economia e istituzioni locali; Giustizia, pari opportunità e diritti umani; Cultura, ricerca scientifica e innovazione. I lavori termineranno verso le ore 12.00 quando tutti i partecipanti incontreranno nuovamente il vescovo Spinillo per la plenaria di restituzione e il saluto dell’Equipe diocesana “Settimane sociali”.

 

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Pacchi alimentari per 350 famiglie di Boscoreale, protocollo con il Banco Alimentare Onlus

Protocollo d’intesa con il Banco Alimentare Onlus per sostenere 350 famiglie di Boscoreale. E’ l’iniziativa dell’Amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Di Lauro per aiutare i nuclei familiari che si trovano in particolare condizione di disagio economico. E’ stato approvato infatti dal Comune l’Avviso pubblico dal titolo “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”. Il protocollo stipulato con la Onlus prevede per il 2024, a partire da febbraio e fino a gennaio del prossimo anno, escluso agosto, la distribuzione mensile di un pacco contenente alimenti di prima necessità in favore di 350 famiglie. “Questa è l’ennesima iniziativa messa in campo dall’Amministrazione per tendere una mano a chi vive nella nostra città e si trova in una condizione sfavorevole” afferma il Sindaco Pasquale Di Lauro.

Per accedere al bando, che scade il 9 febbraio 2024, bisogna essere residenti a Boscoreale, essere cittadini italiani o di uno stato membro dell’Unione Europea. Anche i cittadini extracomunitari possono fare richiesta ma con permesso di soggiorno CE di lungo periodo. “Saranno predisposte due distinte graduatorie – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Ida Trito – una relativa ai nuclei familiari formati da almeno due componenti, mentre la seconda graduatoria per i nuclei familiari unipersonali. Per accedere bisogna avere un valore I.S.E.E. non superiore a € 6.000,00, aumentato ad € 7.560,00 in caso di nuclei familiari di soli anziani con almeno 67 anni. A Boscoreale ci sono tante famiglie che vivono in una condizione complicata. L’Amministrazione Comunale non può voltarsi dall’altra parte e per questo abbiamo confermato il nostro impegno in questa iniziativa. Chi vive in condizioni di disagio va aiutato, non di certo ignorato”.

Le risorse disponibili saranno ripartite con un 10% per lo scorrimento della graduatoria delle famiglie unipersonali, mentre l’80% per lo scorrimento della graduatoria dei nuclei familiari costituiti da più di una persona. In caso di esaurimento di una delle due graduatorie, le risorse eventualmente ancora disponibili verranno utilizzate per lo scorrimento della seconda. Il restante 10% – spiega l’Assessore Ida Trito – sarà riservato per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza sociale o per casi di grave disagio segnalati nel corso dell’anno dai servizi sociali o da altre istituzioni”.

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