Si chiama “Follow the Shape“, la nuova opera dell’artista napoletano Paolo Puddu: un corrimano in braille che spiega ai visitatori non vedenti di Castel Sant’Elmo
il suggestivo panorama di Napoli.

L’istallazione ha vinto la V edizione del concorso nazionale promosso dal Polo museale della Campania “Un’Opera per il Castello” – curato da Angela Tecce con Claudia Borrelli, il cui tema era appunto “Uno sguardo altrove” – con questa motivazione: “è stata capace di ribaltare la consueta concezione della visione, riuscendo a creare una relazione inedita tra il castello e il territorio circostante. Gli spalti panoramici divengono il luogo d’incontro tra esperienze sensoriali differenti, fornendo uno strumento ulteriore per ampliare le possibilità di fruizione del luogo a partire da passi letterari ispirati alla città stessa. Attraverso l’uso della scrittura braille, l’artista propone un trasferimento dell’esperienza da visiva a tattile, invitando anche i visitatori vedenti a immaginare una prospettiva alternativa che è loro di norma estranea. In questo modo, le relazioni che scaturiscono sono molteplici: tra pubblici diversi, tra le diverse e talvolta contraddittorie tipologie di esperienza, tra differenti linguaggi dell’arte”.

Castel Sant’Elmo non è nuovo a iniziative del genere: insieme a Museo Archeologico Nazionale, Capodimonte e ad altri tra i maggiori musei napoletani, fa parte della rete “Napoli tra le mani”, un progetto che non ha ricevuto in questi anni alcun finanziamento ma ha già dato ottimi risultati. Nato nel dicembre 2013, il protocollo d’intesa riunisce università, in primis la Suor Orsola Benincasa attraverso il Sad (Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità), luoghi d’arte e associazioni, da Tutti a Scuola all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli per fare qualche esempio, con l’obiettivo di favorire la fruizione dei beni culturali da parte delle persone con disabilità. Così, in ognuno dei luoghi aderenti all’iniziativa, vengono realizzati itinerari di visita accessibili, attenti alle esigenze di tutti i visitatori, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive.

“Attraverso le attività previste dal protocollo – spiegano i promotori – si vuole garantire in maniera paritaria a ogni cittadino l’accesso e la fruizione del patrimonio archeologico e storico-artistico, mediante il superamento delle barriere culturali, architettoniche, sensoriali e della comunicazione, un patrimonio che nei secoli ha qualificato la storia del territorio, segnandone profondamente la costruzione dell’identità”. A Castel S. Elmo nuovi itinerari accessibili, con personale formato ad hoc, sono in programma in primavera.