Non servono i superpoteri per salvare il mondo, non è una battaglia impossibile, anche se gli scienziati parlano di sesta estinzione, quella del genere umano. Un mondo migliore, domani, lo costruiamo già oggi, se vogliamo.

Si intitola “Domani”, il film documentario che ci mostra come sia possibile vivere senza petrolio, in un’economia decarbonizzata e come sia possibile gestire i rifiuti facendo in modo che siano una risorsa e non un problema.

Partendo dagli esperimenti più riusciti in cinque campi (agricoltura, energia, urbanistica, economia, democrazia e istruzione) i registi Cyril Dion e Mélanie Laurent ci tengono incollati al grande schermo per due ore portandoci in giro per il mondo, dagli Stati Uniti ai Paesi scandinavi, dalla Francia alla Gran Bretagna. A parlare nel documentario sono i protagonisti di questo cambiamento oltre a nomi noti ai più, da Jeremy Rifkin a Vandana Shiva, fino a Pierre Rabhi, pioniere dell’agricoltura ecologica in Francia ed esperto internazionale per la lotta contro la desertificazione.

Cyril Dion spiega così il filo rosso che attraversa il documentario: “Volevamo dimostrare che è tutto collegato. Che non è possibile affrontare i problemi separatamente. L’agricoltura occidentale, per esempio, è totalmente dipendente dal petrolio. Cambiare il modello agricolo significa cambiare anche il modello energetico. Ma la transizione energetica costa cara, e quindi bisogna affrontarla in termini economici. Purtroppo, oggi l’economia crea disuguaglianze ed è in larga misura responsabile della distruzione del pianeta, quindi è necessario regolamentarla in modo democratico. Ma perché una democrazia funzioni, bisogna che faccia affidamento su cittadini illuminati ed educati ad essere liberi e responsabili”.

Greenpeace, insieme ad altre associazioni, sostiene questo film perché può essere d’ispirazione per chi andrà a vederlo. Scuole, comitati locali, cittadini che già sono coinvolti in battaglie ambientali o che vorrebbero iniziare un percorso. Questo film è dedicato a tutti loro, a iniziare da quel migliaio di persone che in pochi giorni hanno aderito al crowfunding promosso da Greenpeace per solarizzare Lampedusa. Quei pannelli solari li consegneremo nei prossimi giorni e rappresentano la speranza di un futuro 100 per cento rinnovabile. Adesso. Non domani.